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Autore: storiadihogwarts    25/02/2015    0 recensioni
Ci troviamo in un Hogwarts dove la rivalità tra case non è mai stata così alta e una professoressa Mc.Granitt ormai vecchia è veramente stanca della situazione. Decide di chiedere aiuto ai caposcuola Rose Weasley e Scorpius Malfoy per organizzare dei giochi che facciano collaborare le case e sparire i conflitti. Chissà se la cosa porterà benefici o disastri?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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NON SMETTERE MAI DI SPERARE
Ci troviamo in un Hogwarts dove la rivalità tra case non è mai stata così alta e una professoressa Mc.Granitt ormai vecchia è veramente stanca della situazione. Decide di chiedere aiuto ai caposcuola per organizzare dei giochi che facciano collaborare le case e sparire i conflitti. Chissà se la cosa porterà benefici o disastri?
CAPITOLO 1
 
-BASTA! MI SONO STANCATA-. Ecco la prima cosa che Rose sentì appena ebbe messo piede in sala grande. La professoressa Mc.Granitt come ogni mattina da quasi 2 anni a questa parte stava sbraitando contro un Corvonero. A quanto pareva aveva lanciato una fattura orcovolante degna di Ginny Weasley ad un ragazzino del primo anno di Grifondoro, il quale aveva “una faccia da schiaffi”, a detta del Corvonero.
Rose sospirò e si sedette al suo tavolo, ma fece appena in tempo a prendere una fetta di pane con la marmellata che la preside era lì davanti a lei –Weasley nel mio ufficio. Adesso.- La ragazza si alzò a malincuore e abbandonò ogni speranza di fare colazione. Mentre varcavano le soglie della sala, si imbatterono in Scorpius Malfoy, in compagnia di Albus Potter, il cugino di Rose.
-Malfoy, con me. Subito.- Malfoy lanciò un’occhiata interrogativa a Rose che rispose con un’alzata di spalle. Salutò con un breve cenno del capo Al e seguì la donna.
Rose e Scorpius, pur essendo Weasley e Malfoy, non si odiavano e non si amavano. Erano indifferenti l’uno all’altra. Si parlavano civilmente durante i turni o le riunioni dei caposcuola, ma niente di più.
Arrivati nell’ufficio, la preside chiuse la porta.
-Sedetevi- ordinò in tono brusco mentre si sedeva dietro la scrivania.
-Credo che siate a conoscenza della situazione ormai insostenibile- cominciò guardandoli negli occhi.
Malfoy dubbioso chiese –che situazione?-
“Il solito sveglio” pensò Rose guardandolo. I capelli gli ricadevano disordinati sulla fronte, tipico di chi si è appena alzato. Gli occhi color ghiaccio erano fissi sulla mano destra che stava giocherellando con l’orlo della camicia. La Mc.Granitt guardò la ragazza come per dirle “forza, spiega tu”
-forse hai notato che negli ultimi anni la rivalità tra le case è diventata insostenibile. Risse nei corridoi, incantesimi prima delle partite, agguati nei bagni…- spiegò Rose guardandolo. A quel punto sul viso di Malfoy nacque un’espressione di comprensione.
-capito.- disse alzando lo sguardo. Lui era una persona che riusciva a guardare qualcuno negli occhi per tanto tempo, cosa che Rose non era mai riuscita a fare: era come se con gli occhi cercasse una scappatoia da qualunque situazione, anche la più banale. Cercava sempre di evitare lo sguardo di qualcuno, era una cosa che a metteva in imbarazzo. A volte riusciva a sostenere un po’ lo sguardo di suo fratello o dei suoi cugini, ma era raro e appena se ne accorgeva distoglieva gli occhi.
-Bene. Vorrei che voi due organizzaste dei giochi, qualcosa per far collaborare le case.- disse la preside. –conto su di voi-.
-E cosa dovremmo fare di preciso?- chiese sinceramente interessata Rose.
-Non lo so, ingegnatevi accidenti! Siete gli studenti più brillanti del vostro anno!-
Con queste parole intimò i due ragazzi ad uscire, cosa che loro fecero in fretta. Non avevano nessuna voglia di stare in compagnia di una Mc.Granitt schizzata.
Uscirono dall’ufficio senza guardarsi indietro. Quando la scala a chiocciola si chiuse alle loro spalle, Malfoy disse
-Ok Weasley, credo di aver vagamente capito cosa dobbiamo fare, ma non ne sono completamente sicuro. Ci penseremo a stomaco pieno, ora non sono in rado di prendere nessuna decisione. Decideremo più tardi, ok? -
-Ok, ci vediamo Malfoy- Salutò Rose.
-A più tardi Weasley- rispose lui di rimando.
 
-Ciao Rose! Dov’eri stamattina? Non ti abbiamo visto a colazione!- a parlare era stata Maya, la sua migliore amica. Accanto a lei c’erano Belle, Abby e Alice. Erano migliori amiche dal primo anno. Rose e Maya erano un po’ “associali”, perché gli piaceva leggere e per farlo bisognava stare sole e in silenzio. Le altre tre se la cavavano molto di più con i ragazzi; infatti tutte e tre erano fidanzate, anche se il loro concetto di fidanzamento era qualcosa di un po’ vago.
-Scusate, ma la Mc.Granitt mi ha chiamato nel suo ufficio con Malfoy.- le quattro ragazze la guardarono incredule.
Abby chiese –cos’hai combinato? Avete litigato in sala grande?-
-Nono, ci ha chiesto di organizzare dei giochi per eliminare la rivalità tra case. Poi perché dovrei litigare con lui? Il nostro rapporto è perfetto: non ci caghiamo. Lo sapete che faccio fatica a sopportare le persone-. Il suo motto era semplice: fatti i cazzi tuoi che campi cent’anni. Non a caso Rose era sempre un po’ fuori dal mondo: se c’erano delle litigate tra sue coetanee o nuovi amori, lei ne veniva informata, per puro caso, da Belle o Alice settimane dopo. Diciamo che non le interessava molto la vita degli altri e non si poteva dire che fosse una pettegola. Poi le avrebbe dato fastidio se i pettegolezzi fossero stati su di lei: non fare al tuo prossimo quello che non vorresti fosse fatto a te.
-Che tipo di giochi?- chiese incuriosita Belle.
-Questo è il problema. Quando glielo abbiamo chiesto ci ha detto “non lo so, ingegnatevi accidenti! Siete gli studenti più brillanti del vostro anno!”- rispose Rose imitando la voce della Mc.Granitt –mi dovrei mettere d’accordo con Malfoy per quando vederci per organizzare i giochi.-
-woooow!!! Starai da sola con il ragazzo più figo della scuola! E brava la mia Rosie!- esclamò Alice con uno sguardo malizioso.
-Dai Ali! È come se stessimo lavorando! E poi è già fidanzato, no?-
-Si, con quell’oca della Clarke, ma secondo me dureranno ancora poco. Insomma, lui è intelligente, dovrebbe capirlo che lo fa solo per il sesso!-
La rossa alzò gli occhi al cielo. Quando si iniziava a parlare di Malfoy era sempre la stessa storia: Belle, Abby e Alice iniziavano a sognare storie d’amore impossibili con lui.
Era ancora ottobre, ma era dall’inizio della scuola che le case se le davano di santa ragione, ritenendo di essere migliori delle altre. “È ora di darci un taglio” pensò Rose “e potremo iniziare noi grandi a dare il buon esempio. Potremmo conoscerci un po’ meglio noi caposcuola, poi i prefetti e passare del tempo insieme. Dovrei proporlo a Malfoy”.
 
 
Le lezioni del settimo anno erano alquanto pesanti, ma bene o male tutti con un po’ di impegno riuscivano a saltarci fuori.
Le ragazze erano appena arrivate nell’aula di pozioni. Come sempre i tavoli erano da 4 e loro erano in 5. Di solito Rose si staccava dal gruppo e andava con Annabeth, una Tassorosso che le stava particolarmente simpatica, Anthony Smith e Mattew Phillips. La rossa era riuscita a legare con i ragazzi e le ragazze delle altre case, cosa che le sue amiche si rifiutavano di fare ritenendola una cosa inutile. Quel giorno però, il posto che di solito occupava Rose era già occupato da una Corvonero castana, che frequentava il loro corso di lezioni. Poi le venne in mente che era la ragazza di Mattew, quindi salutò il gruppo e si guardò intorno. L’unico posto vuoto era nel tavolo di suo cugino Albus che era con Malfoy e Zabini. Si avvicinò.
-Ciao Al!- salutò.
-Ciao cuginetta!- salutò lui di rimando sorridendo.
-Posso sedermi con voi?-
-Certo- disse Al guardano i suoi compagni per vedere se non avevano nulla in contrario.
Malfoy e Zabini annuirono.
-Grazie- disse Rose prendendo posto.
-Ciao anche a te Weasley- disse Malfoy sorridendo. No, ghignando. – mi fa piacere che tu ti interessi così tanto a me-
-Ciao Malfoy, ciao Zabini. Contento adesso?- chiese Rose seccata.
-Molto meglio. E noi due dobbiamo parlare-
-Attento a non farti sentire dalla Clark, potrebbe pensare male-
-Non credo che possa pensare peggio di quanto già non faccia. Crede che vada a letto tutti i giorni con una persona diversa.-
-E non è vero?-
-No. Cioè è successo- disse velocemente -ma non lo faccio più-
-Allora fa bene a pensare male-
-Si, ma quando lo facciamo dovrebbe…-
-Okok basta non lo voglio sapere- disse Rose con una faccia disgustata.
I tre Serpeverde risero.
-E te cuginetta come te la cavi con i ragazzi?- chiese Albus divertito.
-Ti prego Al, sembri nonna Molly! “e il fidanzatino? Lo hai trovato? Non ci credo che una bella ragazzina come te non abbia il morosino”- disse Rose imitando la voce di nonna Molly e facendo scaturire la risata dei tre ragazzi.
-Weasley, non credevo che avessi il senso dell’ umorismo!- disse incredulo Malfoy.
-Il fatto che non l’abbiamo mai usato con te non vuol dire che non l’abbia- rispose Rose.
-Rosie non hai ancora risposto alla mia domanda- disse Albus con lo sguardo malizioso.
-No Albus Severus Potter cazzo, lo sai meglio di me che non ce l’ho!- disse urlando la rossa.
Silenzio.
Tutta la classe si girò verso di lei con gli occhi sbarrati.
-Detta così potrebbe sembrare un doppio senso- sussurrò Malfoy al suo orecchio.
-Signorina Weasley! Mi stupisco di lei! 20 punti in meno a Grifondoro per il linguaggio scurrile!- il professor Lumacorno era appena entrato ed era paonazzo in volto. Nulla di paragonabile al colore del viso di Rose. Era rossa come i suoi capelli.
-Rosie sembri a tinta unita- la stuzzicò Malfoy.
-NON. CHIAMARMI. ROSIE. PER TE SONO WEASLEY. SOLO WEASLEY- sussurrò Rose fulminandolo con gli occhi.
La lezione cominciò. Lumacorno voleva che la pozione della morte vivente fosse perfetta. Rose era sempre stata brava in pozioni, ed infatti era la cocca del professore. Anche Albus era uno dei suoi preferiti a causa dei suoi genitori; Malfoy e Zabini erano un po’ quelli che odiava di più, forse a causa del ruolo dei loro padri nella seconda guerra magica.

La discordanza tra i genitori non aveva mai dato da fare ai ragazzi, anzi Al e Malfoy erano migliori amici dal primo anno, quindi la cosa aveva fatto diventare quasi amici Draco Malfoy e Harry Potter. Ron Weasley, il padre di Rose, era rimasto un po’ ostile nei confronti della famiglia Malfoy, ma tutto sommato se la cavava bene. Ginny, Hermione e Astoria invece erano diventate quasi migliori amiche. Andavano a fare shopping insieme, a cena fuori…
Per questo Rose aveva condiviso la sua adolescenza con Scorpius e Albus.

Il suo rapporto con il cugino era rimasto magnifico fino all’inizio del primo anno. Quando erano bambini giocavano sempre insieme alla Tana. Ma da quando erano andati ad Hogwarts le cose erano cambiate. Albus era diventato il solito fighetto, Rose invece una ragazza studiosa ed educata. Questo l’aveva portata a distaccarsi da Al, anche se comunque si vedevano regolarmente.
Ripensandoci Rose si impose il primo obbiettivo del nuovo anno: ristabilire il suo rapporto con Albus.
 
Angolo autrice:
ecco il primo capitolo :)
Spero vi sia piaciuto. Se volete lasciate una recensione che fa sempre piacere.
Vi annuncio anche che non ci sarà regolarità nei capitoli perché sono molto impegnata con la scola :(
*se non si è capito, quando scrivo “la rossa” è riferito a Rose.
Anticipo che ci saranno delle parti dal punto di vista dei personaggi.
bye :)
   
 
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