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Autore: Giallo4ver    25/02/2015    0 recensioni
Una Corvonero con un libro magico apparso dal nulla, creato dalla stessa fondatrice della propria Casa, deve fare i conti con un Serpeverde di nobile ed antica stirpe, al quale è legata da una Maledizione Permanente di famiglia, che suo padre e suo nonno si ostinano a tenerle nascosta, mentre un Grifondoro meno famoso di Harry Potter agisce ''nell'ombra'' per il bene della sua Casa ed una Tassorosso iperprotettiva tenta di tirare tutti fuori dai guai.
Esistono misteri e segreti, tra le antiche mura di Hogwarts, che altro non aspettano se non di essere svelati, ma il cammino è arduo e pericoloso, soprattutto se la scuola rischia di chiudere a causa dell'evasione del pericoloso Sirius Black, che però sa di avere un testimone chiave che può provare a tutti la sua innocenza.
(Seguito di 'The Four Houses and the Chamber of Secrets)
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Una volta risanato il quartetto, dato che Roderich non ci mise molto a perdonare Septimus, Nerina e Tara decisero che era bene far loro conoscere l’infinità di passaggi segreti da loro scoperta.
I due ragazzi rimasero colpiti dall’indefinito numero di corridoi, che si snodavano in ogni direzione e che probabilmente portavano ad ogni anfratto della scuola, come se fosse stato il sistema di vasi capillari di Hogwarts.
Septimus fece notare che da soli non sarebbero mai riusciti ad esplorare tutti i passaggi e Nerina sottolineò che bisognava fare in modo da rendere la parte vecchia e nascosta della scuola accessibile ad un numero limitato di persone, se si volevano evitare guai.
A quest’ultimo problema rimediò Tara, proponendo di imporre l’incanto Fidelius ai quattro corridoi principali, loro sarebbero stati i quattro custodi segreti.
- Il fatto è che è troppo complesso per noi…- ribatté Roderich.-…ci vuole un mago di una certa portata.-
- Noi abbiamo un mago di una certa portata, anche se non ha una bacchetta.- intervenne Nerina, attirando l’attenzione dei tre amici.
- Sirius Black?- esclamò Septimus, sconvolto.- Credo alla sua storia, ma non mi fido a tal punto da lasciarlo girovagare libero con una bacchetta, è evaso da Azkaban, è ovviamente spossato ed il fatto che abbia tentato di aggredire Ron Weasley con un coltello da macellaio lo dimostra! Quale assurdo essere dotato di intelligenza farebbe una cosa simile? Era ovvio che l’avrebbero scoperto!-
- Non tentava di aggredire Ron, lui cercava il topo!- lo corresse Tara, piccata.- E poi, Nerina di certo non intendeva dargli una bacchetta, magari voleva prestargliene una, solo per l’incantesimo, giusto?- continuò la bionda, rivolgendosi alla Corvonero.
- Esatto.- affermò quella.
- Per me va bene, gli presterò la mia.- propose Roderich.
   Alla fine della discussione, riuscirono a convincere anche Septimus.
Il piano fu attuato una domenica mattina, quando tutti erano ad Hogsmeade: Septimus prestò il proprio mantello dell’invisibilità a Sirius e riuscirono a farlo arrivare senza intoppi al corridoio che portava ai dormitori di Tassorosso, lì aprirono il passaggio e ci si infilarono tutti dentro.
Sirius eseguì per quattro volte l’incanto Fidelius, il che lo spossò non poco, data la complessità dell’incantesimo, poi restituì la bacchetta a Roderich, complimentandosi con lui per l’arma da cui era stato scelto.
- A proposito…- aggiunse il fuggitivo.-…avete già perlustrato tutti i corridoi minori?-
- No, sarebbe impossibile farlo da soli.- sospirò Tara, afflitta.
- Ehi…- scattò d’improvviso Nerina, facendo sobbalzare tutti i presenti.-…sapete, le mie amiche di stanza cercano, dall’inizio dell’anno, la ‘vecchia Hogwarts’, in pratica, cercano questo posto…se chiedessi il loro aiuto e quello della Dama Grigia, saremmo più veloci nell’esplorazione, perché la Dama di sicuro conosce già questo posto, se ci ha portato Tara, quella notte!-
- Giusto!- esultò trionfante la Tassorosso.
- Ma poi non sarebbe sconveniente? Avevamo deciso di limitare la conoscenza di questa parte della scuola ad un numero ristretto di individui, o sbaglio?- ricordò loro Septimus e, suo malgrado, Sirius gli diede ragione.
- Sì, ma se io sono il custode segreto di questo posto, loro non potranno dirlo a nessuno, non ne sarebbero in grado, e poi ci sono sempre i Patti Infrangibili.- ribatté la Corvonero.
- Allora dovremmo trovare qualcuno di fidato, che ci aiuti, per ogni Casa.- s’intromise Roderich.- Però attenti, ognuno di noi si porta qualcuno, ma questo qualcuno conoscerà soltanto gli anfratti del corridoi principale della Casa a cui appartiene, non delle altre. Ci state?- propose serio.
Scese il silenzio, i quattro ragazzi si guardarono.
- D’accordo.- fece poi Septimus, rompendo il ghiaccio.- Va bene, si può fare, indicherò loro soltanto il canale che va al mio dormitorio, e per effetto dell’incanto Fidelius, loro non potranno vedere gli altri tunnel.-
- Anche per noi va bene.- continuò Tara, indicando se stessa e Nerina.
- Allora è deciso, faremo così.- risolse Roderich, quasi solennemente.- Ora, passando a questioni più serie, Nerina ha già deciso da chi farsi aiutare, anch’io ho intenzione di coinvolgere i miei compagni di stanza, li conosco abbastanza bene e so che sono abbastanza lontani, in fatto di confidenza, da Harry…Tara, tu chi hai in mente?- domandò il Grifondoro.
- Credo che anch’io opterò per le mie compagne di stanza, del resto, sono le ragazze della mia Casa che conosco meglio, ci vivo praticamente insieme…- asserì lei, pensosa.
- E tu?- chiese infine Roderich, rivolto a Septimus.- Non ti azzardare a portare Malfoy!- lo ammonì, assottigliando gli occhi.
- No, per Merlino! Quello no! per chi mi prendi? Lo sanno tutti che a fare patti e a dare fiducia ai Malfoy altro non si ricavano se non rogne.- sbottò l’altro, stizzito.- Non lo so, ci devo pensare, non è che sia poi tanto in confidenza con quelli della mia Casa, intendo, non fino a questo punto.- ammise.
- Nessuno potrebbe biasimarti per questo.- intervenne Sirius.- Anche tuo padre trovava difficile tollerare il comportamento di alcuni suoi compagni di Casa…comunque, pensaci bene, se però non ti viene proprio in mente nessuno, ti aiuterò io.- propose l’uomo.
- D’accordo…-  acconsentì il Serpeverde, rimpiangendo, per la prima volta in vita sua, di aver scelto l’unica stanza singola del dormitorio. 

Il tempo passava, erano giunte le vacanze di Pasqua, ma Septimus non aveva ancora trovato nessuno degno di fiducia che potesse aiutarlo, così i suoi tre amici avevano deciso di aspettare ad informare i loro compagni di Casa dei passaggi segreti e di rimandare quella questione ad un altro momento.
Lo stress per studio intensivo era intollerabile e la caccia a Peter Minus di sicuro non aiutava, inoltre il fatto che i Dissennatori facessero, ogni tanto, capolino nel perimetro scolastico, non rendeva migliore il clima di terrore che si era instaurato da quando tutti avevano constatato che mancava qualche mese per gli esami finali.
Septimus aveva perfino il campionato di Quidditch, anzi, la partita si avvicinava e lui, il portiere, avrebbe volentieri dato le dimissioni, date le continue vessazione cui lo sottoponevano i membri più grandi della squadra.
Erano nervosi per conto loro ed ogni volta che riuscivano a segnare, durante le esercitazioni, imputavano la colpa della propria bravura ad una mancanza di attenzione di Septimus, il quale ne aveva piene le tasche, dei loro lunatismi.
  Il giorno prima della partita Grifondoro/Serpeverde, la Sala Comune di Serpeverde era immersa in un silenzio tombale, ma teso.
Septimus, incapace di sopportare oltre quel clima, che metteva a dura prova il suo sangue freddo ed i suoi nervi saldi, si alzò e si diresse verso la sua camera.
Si era appena sbattuto la porta alle spalle, quando qualcuno aveva bussato.
- Chi è?- tuonò il ragazzo, senza aprire, deciso a rimandare indietro chiunque, anche il professor Piton.
- Sono Nott.- rispose una voce da lui mai udita prima.
- Sei chi?- chiese ancora Septimus, aprendo la porta.
C’era un suo coetaneo davanti a lui, era smilzo e pallido, dai capelli nero pece e corti, aveva borse sotto gli occhi scuri, ma velati da un’opacità che li svuotava, insomma, nel complesso non sembrava essere perfettamente in salute, né pareva uno amante della compagnia.
- Theodore Nott.- ripeté il soggetto, senza battere ciglio.
- Sei del mio anno?- domandò, sinceramente perplesso.
- Veramente sì.- ribatté l’altro, incurvando di più le spalle.
- E cosa vorresti, da me?- volle sapere, fissandolo gelidamente ed appoggiandosi leggermente allo stipite della porta, per non fargli vedere cosa ci fosse dentro la camera.
- Niente, soltanto dirti qualcosa a proposito della scommessa di Flint e Davies e del perché quest’ultimo abbia puntato su Grifondoro.- rivelò in tono piatto, senza perderlo di vista un secondo.- Ma se non ti interessa, non importa.- fece per andar via.
- Nott.- lo richiamò il biondo, l’inaspettato alleato si voltò, interrogandolo con lo sguardo.- Perché lo dici a  me e non a Flint? Io sono solo il portiere.- lo interrogò, abbassando la voce.
- Perché Flint è un deficiente, non mi è mai piaciuto come capitano.- ammise con naturalezza, voltandosi nuovamente completamente verso Septimus, il quale sospirò profondamente e rimase un po’ in silenzio, a riflettere.
- Entra.- concesse infine, facendosi da parte e lasciandogli libera l’entrata.
Theodore sorrise appena, furbo e soddisfatto di se stesso, ed entrò, seguito da Septimus, che si chiuse la porta alle spalle.
- Tuo padre…- cominciò il padrone della stanza, mentre indicava a Nott la sedia della scrivania.-…tuo padre non era accusato di essere stato Mangiamorte?-
- Già.- tagliò corto Theodore, sedendosi e fissandolo.
- E tu che ci fai nella stanza del nipote del vicedirettore di Azkaban?- ironizzò, quasi lasciandosi cadere seduto sul proprio letto.
- Io ho ambizioni diverse, da quelle di mio padre.- replicò piccato.- Sai cosa mi ha detto una volta? Che anche i Trickster discendono da Serpeverde, proprio come Tu-Sai-Chi, ma che lui aveva sempre preferito il Signore Oscuro, ha detto che i Trickster non sapevano farsi rispettare, che sottovalutavano il proprio sangue, mentre invece Lui conosceva il vero valore della sua gloriosa casata…-
- Punti di vista.- commentò Septimus, inarcando un sopracciglio.- Tu comunque sai che potrei riferire a mio nonno le tue parole, in modo che tuo padre passi il resto della sua vita ad Azkaban, non è così?-
- Mio padre è stato scagionato, non saranno accuse infondate a farlo ricadere sotto processo.- gli ricordò Nott, sospirando paziente.- Comunque, come ti ho detto, io ho pareri diversi da quelli di mio padre, in merito ai Trickster. A differenza sua, io apprezzo molto la tua Casata.-
- Sì, certamente.- liquidò la faccenda Septimus, con aria noncurante.- Chi è che ti manda ad infastidirmi? Malfoy, o forse Zabini?- domandò, squadrandolo annoiato.
- Nessuno dei due, non sono un araldo, né un tirapiedi. Comunque, dovevo dirti della scommessa, ebbene: c’è di mezzo il pianoforte magico dei Corvonero, sapevi che loro ne avevano uno, nella Sala Comune, e che si è rotto ad inizio anno, no?- rivelò serio.
- Sì, questo lo sapevo…quel dannato coso costa un occhio della testa!- constatò amareggiato.
- Già, ma non è finita qui: stanno facendo di tutto per favorire Grifondoro. Insomma, hai visto con quanta facilità stanno perdendo determinate partite? Mirano ad accaparrarsi il terzo posto…ho sentito Davies parlare con quel Tassorosso, come si chiama? Ah, Diggory, si sono spartiti la classifica: ai Grifondoro il primo posto, ai Tassorosso il secondo, ai Corvonero il terzo ed ai Serpeverde quello che rimane, ossia il quarto.- spiegò, elencando le posizioni con l’aiuto delle dita.- Ho calcolato i punti di ogni squadra…- si frugò nelle tasche e ne tirò fuori una paio di foglietti, li dispiegò e li porse a Septimus.-…direi che fino ad ora le previsioni dei Corvi vanno benone.-
L’altro Serpeverde afferrò i foglietti spiegazzati e fissò i calcoli e gli appunti di Theodore, constatando che aveva ragione.- Se le cose stanno così, non c’è nessun modo di evitare il quarto posto, anche se battessimo Corvonero, Tassorosso lo lascerebbe vincere alla seguente partita e ristabilizzerebbe in questo modo la classifica. Sono tre contro uno, siamo finiti.- ammise affranto, restituendo al suo interlocutore i prognostici delle partite.
- Sì, lo siamo, ma  che almeno questa stagione finisca per noi con onore.- asserì, quasi inorgoglito, Nott.- Ho sentito Flint progettare la partita di Quidditch più sporca che mai sia stata vista nella storia, per quanto possa sembrarti assurdo, preferirei perdere, piuttosto che vincere in quel modo.-
- Flint progetta di sabotare la partita contro Grifondoro e non mi dice niente?- si domandò retoricamente.- Sì, ha senso, del resto io sono l’unico sano di mente della squadra…- borbottò sarcastico.
- Ed il tuo miglior amico è un Grifondoro, soprattutto.- aggiunse Nott, con un sorriso vacuo.- Comunque sia, che hai intenzione di fare?-
- Io? Niente, mi limiterò a fare il portiere, che è il ruolo in cui gioco.- sbuffò irritato.
Theodore stava per replicare, quando qualcuno bussò ancora alla porta.
Septimus afferrò la bacchetta, la punto verso l’uscio e proferì:- Alohomora.- facendo scattare la serratura.
Fu così che Zabini si catapultò dentro, trafelato, quasi sbattendosi la porta alle spalle.
In stanza cadde un silenzio sorpreso, i tre Serpeverde passarono qualche minuto a studiarsi l’un l’altro, in una muta e rapida vivisezione oculare.
- Che ci fai tu qui?- chiese infine Septimus lentamente, scandendo bene le parole.
- Volevo dirti dei piani di Flint e…- cominciò Blaise.
- Li so già, i piani di Flint.- lo interruppe il biondo, indicando Nott con un cenno della testa.
- Bene, guadagniamo tempo, sono venuto anche per chiederti di lasciar vincere Grifondoro.- continuò Zabini, riacquistando la sua solita calma.
- Cosa?- fecero in coro Nott e Septimus.
- Esatto, non parare la palla.- ripeté il moro, deciso.
- Perché dovrei fare una cosa simile?- pretese chiarimenti il giocatore di Quidditch, stranito.
- Perché voglio che Flint sia ricordato come il peggior capitano di Quidditch che Serpeverde abbia mai avuto…- sibilò il terzo venuto, con un certo cipiglio irato e vendicativo intriso nella voce.-…e perché ho scommesso con quella sudicia di Jane Darcy che Grifondoro avrebbe vinto la Coppa.- terminò, riconquistando il contegno abituale.
- Perché diavolo hai scommesso una cosa simile con…- Nott si bloccò.-…chi è questa Jane Darcy?- volle sapere, confuso.
- Non ti riguarda.- lo lapidò Zabini.- Allora, lo farai?- tornò a rivolgersi a Septimus.
- Ed io che ci guadagno, scusa? Flint mi spellerà vivo, tutta la squadra mi spellerà vivo, se non parerò quelle pluffe, domani!- ribatté nervoso.
Blaise lanciò un’occhiata a Nott, poi sospirò spazientito, quasi esasperato.- Senti, Trickster, parliamoci chiaramente: tutti sappiamo quanto tu straveda per quella Blackstorm, anche se lo neghi spudoratamente. Ora: ho scommesso con Darcy che Grifondoro avrebbe vinto e che se avessi avuto ragione, lei mi avrebbe aiutato in Trasfigurazione e sarebbe anche venuta con me ad Hogsmeade.- rivelò quasi concitatamente, Septimus fece per parlare, ma l’altro lo zittì con un’alzata imperiosa della mano sinistra.- Tu fai vincere Grifondoro ed io troverò il modo di far arrivare alle orecchie di Nerina che tu non hai parato quelle pluffe perché sapevi che lei ama suonare il pianoforte e ti stava a cuore che potesse farlo anche mentre era ad Hogwarts.- sibilò in tono cospiratorio.- Ci stai, o no?- concluse, avvicinandosi al Trickster.
- Mi hai appena confessato di aver scommesso a discapito di Serpeverde, per accaparrarti un’uscita ad Hogsmeade con una ragazza?- lo interrogò, shockato.
Zabini si aggiustò la cravatta della divisa.- Sì.- ammise fieramente.- E quindi? Sempre meglio che fare come te, che sembri una ragazzina in crisi, alle prese con la sua prima cotta.-
- Certo, invece chiamare la ragazza a cui sei interessato ‘Sudicia Darcy’ è da persone mature ed esperte in relazioni coniugali.- l’apostrofò Septimus, acidamente, sogghignando quasi di felicità: dunque a Blaise non piaceva Nerina, Malfoy aveva detto il falso, quella volta, negli spogliatoi.
- Guarda che non ho problemi a fare a botte alla maniera babbana, Trickster.- lo minacciò l’altro.
- Vogliamo vedere chi se ne intende di più, Zabini?- lo provocò il biondo, alzandosi.
- Ehi, stavamo discutendo civilmente delle sorti della partita di domani e della Coppa delle Case, o sbaglio?- li richiamò all’ordine Theodore, che era ancora comodamente ed elegantemente seduto sulla sedia della scrivania.
- Giusto.- concordò Blaise, placandosi.- Allora, sì o no, Trickster?-
Septimus guardò prima Theodore, il quale accennò ad un ‘sì’ con la testa, poi tese la mano a Blaise.- Chiamami Septimus.- gli concesse.
- E tu chiamami Blaise.- ribatté l’altro, sorridendo e stringendogli la mano.
- Ora tutti otterremo quello che vogliamo: Zabini l’appuntamento con questa Darcy, tu le lodi della tua bella ed io la totale disfatta di Flint.- intervenne Nott, alzandosi finalmente in piedi e sgranchendosi le gambe.- Direi che siamo tutti contenti, compresi i Grifondoro, anche se loro ancora non lo sanno.-
- Quando mai quelli si accorgono di qualcosa?- li schernì Blaise, sghignazzando.
- Già, a parte la Granger e quel Percy Weasley, sarebbero tutti da buttare.- concordò Septimus.- A proposito, Blaise, come sapevi che a Nerina piace suonare il pianoforte?-
- Pf, vergognati, non sai neanche questo…- lo beffeggiò il nuovo inaspettato alleato.-…Darcy è sua compagna di stanza, quando mi ha detto del pianoforte rotto, ha aggiunto che era un vero peccato che non ce l’avessero più, perché ‘Nerina sembrava Chopin mentre suonava’, sue testuali parole…credo che Chopin fosse un famoso pianista babbano.-
- Aspetta…- s’intromise Nott.-…allora tu parlavi proprio di Elizabeth Jane Darcy! Credevo di aver sentito male.-
- Hai sentito benissimo.- rimbeccò Zabini, un po’ a disagio.
- E tua madre e tuo padre sono d’accordo?- volle sapere Nott.
- Be’, quando l’ho scritto a papà, lui ha detto che i Darcy sono una famiglia minore e relativamente giovane, ma che comunque hanno molti illustri antenati e che quindi non è disonorevole frequentarli.- rispose il moro, scrollando le spalle.
- A me non sembra, dato il modo in cui otterrai quell’appuntamento, che lei voglia frequentarti.- gli fece notare Septimus.- E comunque, i Darcy hanno avuto fortuna nel Cinquecento, ma la famiglia, seppur sconosciuta, c’era anche prima.-
- A parte questo, mi riferivo al fatto che i Darcy siano molto famosi per l’appoggio che danno a certi Sanguemarcio…- aggiunse Nott, titubante.
- I Darcy hanno naso per gli affari e se capiscono che qualcuno vale, indipendentemente dalla sua condizione, lo aiutano, è questo che li ha fatti emergere nel corso del Cinquecento: il naso per gli ‘affari’…o almeno, così dice mio nonno.- spiegò Septimus.- Capite? Sono tipo imprenditori di talenti…-
- Il che non è una connotazione negativa, l’ha ammesso anche mia madre.- commentò Blaise.
- Sapete che sono perfino citati in un romanzo babbano? Di una certa Jane Austen…- li informò Septimus.
- Davvero? Questa sì che è bella…- sorrise divertito Theodore.
- ‘Orgoglio e pregiudizio’.- specificò Zabini.- Mister Darcy è uno dei protagonisti, nonché la materializzazione dell’uomo ideale di quasi ogni donna presente sul nostro pianeta.-
Septimus e Nott scoppiarono a ridere nell’osservare il volto di Zabini deformate da una smorfia ironica.
- Non ridete, è come dico io! Leggetelo, mi darete ragione! Ma secondo me è impossibile che esista un uomo come Mister Darcy, se è davvero vissuto, allora è stato un caso più unico che raro, temo.- convenne Blaise, sospirando.
I tre ragazzi, dopo una breve parentesi sui libri babbani e sui loro protagonisti maschili, si augurarono la buonanotte ed andarono a dormire.
Rug tornò dalle perlustrazioni serali poco dopo e riferì al padrone che, come al solito, non aveva trovato nulla.
Septimus, tra un sospiro di stanchezza ed uno di costernazione, lo fece tornare in teca, lo coprì con il mantello dell’invisibilità ed andò a dormire.

Angolo giallo:
Bonsoir, gente, ecco il tredicesimo capitolo! Visto? Questa volta sono stata più rapida! Vi ringrazio per aver seguito, siete tornati praticamente tutti, questa cosa mi commuove, soprattutto a fronte del lavoro che faccio.
Be', Orgoglio e pregiudizio è uno dei miei romanzi preferiti, anche se il genere romantico non mi appassiona molto, l'ho amato particolarmente lo stesso, e poiché volutamente il nome di famiglia di Elizabethè Darcy in onore del personaggio, il collegamento andava fatto, soprattutto perché Blaise è uno che s'informa sulla vita privata di chi gli interessa, almeno, io l'ho sempre immaginato uno minuzioso, che magari prima di andare a parlare con il soggetto su cui ha particolari mire, si prepara anche una sorta di discorso.
Ma va be', lasciamo perdere, che altro c'era? Ah, sì, nel prossimo capitolo la partita serpeverde/Grifondoro e un'altro episodio di 'Septimus- scuola di sopravvivenza', in cui si parlerà di come far perdere una partita alla propria squadra senza essere maledetto a vita dai propri compagni.
Scherzi a parte, spero il capitolo vi sia piaciuto, e spero di poter aggiornare anche la prossima settimana.
Alla prossima,
Giallo4ver.
  
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