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Autore: angelo_nero    25/02/2015    2 recensioni
Ebbene si, è finalmente iniziata la Gajevy week! (Che guarda caso inizia proprio il 14 febbraio.) E come potevo io, fan sfegatata di questa coppia, non partecipare? v__v Quindi eccomi qui :D Siccome è la prima volta che ne sono a conoscenza (dato che non conoscevo Fairy Tail) ho intenzione di parteciparvi :3
I prompt sono i seguenti:
Day 1 - Cooking
Day 2 - Nursing
Day 3 - Lipstick
Day 4 - Daydreams
Day 5 - Metallicana
Day 6 - Singing
Day 7 - AU (of your choice)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DAY 7 - AU 




-Andiamo Levy, che ti costa?- disse una voce maschile. La ragazza alzò appena gli occhi dal libro, fissando di sottecchi il ragazzo che sostava in piedi al suo fianco. –Nulla.- disse tornando a prestare attenzione al romanzo. –E allora perché no?- le chiese ancora.
La ragazza chiuse il libro, sapendo che il ragazzo avrebbe continuato a impedirle di leggere. Sbuffò e fissò il libro chiuso che teneva sulle gambe. –Perché non mi va, Gajeel. Non insistere.- disse.
Gajeel infilò le mani nelle tasche dei jeans e fissò la ragazza. –Sei ripetitiva lo sai, gamberetto?- disse lui. Levy alzò gli occhi al cielo e riaprì nuovamente il libro con tutta l’intenzione di ignorare il fidanzato. Quando lo sentì allontanarsi tirò un sospiro di sollievo, convinta che l’avrebbe scampata anche quella volta.
Era ancora seduta su quel divano quando tornò nel salotto, più che seduta era stravaccata sul sofà completamente assorta nella lettura. Lily, il suo gatto, sonnecchiava ai piedi della ragazza.
Si sentì sfilare il libro dalle mani. –Ehi! Stavo leggendo!- disse andando in contro al ragazzo dagli occhi cremisi che teneva il libro in mano. Si avvicinò a passo svelto e allungò una mano per prendere il libro, glielo sfilò con rabbia rimettendosi seduta a leggere. –E no, non ci provare, shorty. Tu stasera vieni con me.- le disse prima di riprendersi il libro provocando l’ira della ragazza. Stavolta fu più veloce e, quando lei cercò ti sfilarglielo di nuovo dalle mani, alzò il braccio verso l’alto, sfruttando la differenza di statura tra lui e la ragazza. Levy si mise sulle punte con un braccio teso verso il libro, non lo sfiorava neanche. –Dai, Gajeel! Ridammelo!- sbraitò Levy cercando di stendere il più possibile l’intero corpo, tutto inutile il ragazzo era molto più alto di lei. –Te lo ridò solo se prometti di venire con me stasera.- disse lui piegando leggermente il braccio. La ragazza ne approfittò per provare ad afferrare l’agognato libro ma Gajeel, scaltro, stese di nuovo il braccio sopra la propria testa, riportandolo nuovamente fuori dalla portate di Levy. –Allora?- incalzò vedendo che la ragazza aveva cominciato a saltare nel vano tentativo di arrivare al libro, riusciva a mala pena a sfiorare il polso del ragazzo. Gonfiò le guance infastidita smettendo di saltare. –Si può sapere perché insisti tanto?- gli urlò contro.
Il ragazzo la guardò seriamente –Perché sono quasi due anni che stiamo insieme e tu non sei mai venuta a un mio concerto, neanche una volta.- disse piegando nuovamente il braccio. Levy fece un ultimo tentativo e saltò cercando di afferrare il libro, purtroppo per lei Gajeel risollevò velocemente il braccio e lei andò a sbattere contro il suo ampio petto. Inspirò il suo profumo e si calmò leggermente, il ragazzo le circondò la vita con un braccio. –Allora?- ripeté cercando gli occhi della ragazza. Quando li incontrò il suo cuore mancò un battito, amava specchiarsi in quelle iridi nocciola. La vide sbuffare leggermente. –Va bene, verrò con te stasera. Però adesso ridammi il libro!- si affrettò ad aggiungere. Gajeel ghignò soddisfatto e diede indietro il “mattone”, come lo chiamava lui, alla ragazza che se ne andò sbuffando.
Non appena arrivarono sul luogo dove si sarebbe tenuto il concerto, Gajeel ebbe appena il tempo di parcheggiare la moto vicino alle auto dello Staff e di scendere che una folla urlante si precipitò vicino le transenne, le quali dividevano i fan dal cantante. I body-guard cercarono di trattenere la folla mentre Gajeel dava un ultimo bacio alla sua ragazza e veniva portato via da un membro dello Staff.
Le era stato riservato un posto in prima fila, proprio sotto il palco, peccato che non era l’unica ad essersi aggiudicata quei fantastici posti. Una sfilza di ragazze urlanti, e poco vestite aggiungerei, con in mano cartelli con su scritto “Redfox ti amiamo”, si appiccicarono alle transenne, spingendo le une contro le altre per ottenere la visuale migliore. Levy per poco non fu scaraventata al di là della barriera di ferro tanto era calca. Lanciò un’occhiataccia a una ragazza che l’aveva urtata con forza e si massaggiò il braccio, colpito dalla pesante borsa che la fan portava dietro. –Cosa ci tiene là dentro? Mattoni?- borbottò Levy fra sé.
Quando credeva di essere giunta al limite della sopportazione, una bionda alta uno e ottanta, vestita solo di un paio di short e una mezza maglietta molto aderente, le venne addosso facendola quasi cadere, per sua fortuna un ragazzo lì accanto le evitò di cadere dato che ci andò letteralmente addosso. –Oh scusa, non ti avevo vista.- disse la bionda ridendo come un’oca. Levy stava per risponderle per le rime quando le luci sul palco si accesero, la folla iniziò ad urlare. Le macchine del fumo vennero messe in azione e Gajeel fece la sua apparizione sul palco in tutta la sua bellezza, indozzava un paio di jeans aderenti, dal bordo dei quali si vedeva l’orlo dei boxer, una sorta di giacca a pelliccia, sintetica ovviamente, una fascia marrone impediva alla lunga chioma scura di andare a coprire gli occhi cremisi. Non portava la T-shirt, e la giacca era aperta, tirata giù fino al gomito, come se la volesse togliere, gli addominali scolpiti risaltavano colpiti in pieno dalla luce dei fari. In mano il microfono e al collo una sorta di collare di cuoio. –Ciao, Tokyo!- esclamò appena raggiunto il bordo del palco, la folla esplose in un grido di approvazione.
Gajeel fece un gesto alle sue spalle e la band iniziò a suonare dando inizio al concerto. Levy rimase stregata dal suo stesso ragazzo, aveva una voce favolosa che, unita al fisico scolpito esposto , avrebbe mandato in tilt qualsiasi ragazza presente sulla faccia della Terra.
Si ritrovò a cantare le parole insieme agli altri fan, conosceva le sue canzoni a memoria talmente erano tante le volte in cui l’aveva sentito canticchiarle sotto la doccia, o mentre cucinava.
A Gajeel ciò non sfuggì, persino quando la ragazza si mise ad agitare le mani in aria presa dall’enfasi della musica. Non potè fare a meno di sorridere, ritrovando una nuova energia per cantare.
Dopo la quarta canzone, quando ormai quasi tutti erano senza voce, Gajeel sorprese tutti annunciando di voler cantare tutto l’album provocando le urla dell’intera piazza. –Ma prima avrei una persona importante da presentarvi.- disse quando le urla si placarono. Guardò Levy negli occhi mentre un faro la illuminò attirando l’attenzione di tutti. La ragazza, imbarazzata più che mai, non sapeva cosa fare in quella situazione. Aveva solo una gran voglia di nascondersi.
Gajeel si abbassò posando un ginocchio sul palco e porgendole la mano per farla salire. La vide arrossire ancor di più e gli sembrò ancor più bella, un ghigno si aprì sulle sue labbra. Levy venne incitata da tutto il pubblico a prendere la mano di Gajeel e salire sul palco. –Forza!- disse qualcuno. –Afferra la sua mano!- urlò qualcun altro. –Sali sul palco!- proruppe una voce dal fondo. –Non aver paura!- dissero in coro un gruppo di persone.
Levy spostò lo sguardo sul suo ragazzo, aveva un ghigno stampato in faccia e le stava porgendo la mano. L’afferrò saldamente e salì sul palco aiutata da Gajeel, si sentì tirare verso di lui quando finalmente gli fu accanto. Si guardarono negli occhi per qualche attimo, perdendosi l’uno nelle iridi dell’altra. Lo vide portare di nuovo il microfono vicino la bocca e si voltò per parlare al pubblico. –Lei è Levy ed è la mia ragazza da ormai due anni. – proruppe facendo avvampare la ragazza, la quale già si sentiva in imbarazzo per essere salita sul palco, di fronte a tutta quella gente. –Che aspettate? Fatele un applauso! Non sono una splendida coppia?- disse una voce dal fondo del palco. Quando Levy si voltò scorse Gray, uno dei due chitarristi della band, che le sorrideva. Si sentì toccare i capelli e si voltò di scatto incontrando gli occhi cremisi del ragazzo, in un impeto di coraggio gli mise le braccia al collo e lo baciò. La folla scoppiò in un gigantesco applauso insieme a fischi di approvazione. Quando si staccarono continuarono a guardarsi negli occhi. –Te l’avevo detto che non sarebbe poi stato così male.- disse lui con un ghigno provocando una piccola risatina in Levy.
L’aiutò a scendere e riprese a far esultare la folla grazie alla sua splendida voce. A circa metà canzone, mentre Natsu, il secondo chitarrista, si esibiva in un assolo pazzesco, Gajeel posò il microfono sull’asta e si diresse verso uno dei lati del palco. Quando tornò aveva la sua amata chitarra a tracollo. Levy sussultò riconoscendola: non era quella che lui usava solitamente nei suoi concerti, era quella che lei gli aveva regalato per il compleanno due anni fa, prima che si mettessero insieme e prima che lui sfondasse come cantautore. Nera lucida con sopra disegnato il suo logo, quello impresso su ogni CD, e sotto una piccola dedica scritta con un pennarello bianco “A Gajeel, con l’augurio che tu possa sfondare nel mondo della musica. Levy”. Sorrise mentre lui tornava davanti al microfono intonando le note della canzone con la chitarra, accompagnando la voce. Lo vide suonare la chitarra con passione ed energia. Si ritrovò a saltare sul posto, urlando le parole della canzone come se non ci fosse un domani. Un comportamento assolutamente non da lei.
A concerto finito, dopo che lui era scomparso dietro il palco e prima che i fan lo sommergessero, lei si precipitò dietro le quinte, ansiosa di abbracciare il suo musicista.
Gli saltò letteralmente addosso quando lo vide, la chitarra ancora a tracolla e la faccia stravolta madida di sudore.
 L’afferrò al volo e la strinse forte a sé, facendo aderire i loro corpi. –Sei stato magnifico lo sai?- gli disse guardandolo in faccia. Lui accennò un sorriso, aveva la faccia stravolta, doveva essere molto stanco e accaldato. Era luglio dopotutto e sul palco c’erano riflettori, macchine del fumo e materiali elettrici che disperdevano molto calore. Aveva abbandonato da qualche parte la stramba giacca di pelliccia rimanendo completamente nudo dalla vita in su. –Ne dubitavi forse?- la prese in giro, il suo sorriso si trasformò in un ghigno. Si passò una mano tra i capelli umidi mentre lei gli faceva la linguaccia. –Te la tiri troppo.- disse gonfiando le guance mentre lui prendeva un asciugamano da una sedia lì vicino e si asciugava la faccia ridendo.
I fan lo sommersero letteralmente, circondandolo da ogni lato, se non fosse stato alto quasi uno e novanta lo avrebbero schiacciato invece dall’imponenza della sua statura sovrastava tutti. Firmò un sacco di autografi, su cd, magliette, alcuni si fecero firmare addirittura la schiena o un braccio. Si sentiva a suo agio in quel mondo, sembrava fatto apposta per lui.
Alle quattro di notte ormai passate, ripresero la moto e tornarono a casa sotto il chiaro lunare, inseguendo un’alba che ancora doveva nascere.
Si buttò sul divano, esausto, con un asciugamano ancora attorno al collo con il quale ogni tanto si asciugava le gocce che scendevano dai lunghi capelli bagnati. Dopo la doccia si sentiva decisamente meglio, ma il torpore dell’acqua calda aveva aumentato la stanchezza e l’unica cosa che voleva fare era andare a letto. Il suo cervello però aveva altri programmi: quando Levy gli passò davanti con addosso ancora i vestiti del concerto fu come se avesse bevuto un’intera caraffa di caffè. La ragazza indossava una canotta marrone con su scritto “Rock” in bianco, una gonna di jeans che le arrivava a metà coscia e un paio di snekers nere ai piedi, la fascetta che le teneva fermi i capelli era anch’essa marrone. Gli stava passando davanti per andare a prendere qualcosa da bere in cucina ma lui le afferrò il polso e la fermò, facendola voltare verso di lui con espressione perplessa. Ghignò prima di tirarle il braccio facendola sedere sulle proprie gambe, inspirò il suo profumo senza farsi notare e le alzò il viso con due dita. –Sai che stai bene vestita così? Dovrei portarti più spesso ai miei concerti.- sussurrò a un centimetro dalle sue labbra.
Levy arrossì fino alla punta delle orecchie, ogni volta che lui le faceva un complimento lei si imbarazzava, nonostante fossero insieme da due anni quasi. Posò le mani sul suo petto, coperto solo da una T-shirt leggera, allargando le dita.  Si accigliò rendendosi conto che sul palco non la portava e invece a casa, con solo loro due, e Lily il quale sonnecchiava dalla parte opposta del sofà, l’aveva indossata. Glielo fece presente –Perché non me la togli tu?- disse con un ghignò di sfida. Levy sospirò e, con un coraggio che non le apparteneva, gli sfilò la maglietta dalla testa lasciando il suo addome scolpito scoperto. Vi poggiò nuovamente le mani, mentre il ragazzo poggiava le proprie sulla sua schiena, e lo baciò sulle labbra con passione mentre lo faceva sdraiare sul divano. L’ultima cosa che si sentì fu la risatina di lui, poi solo schiocchi di baci e il fruscio dei vestiti che venivano tolti.
 


angolo autrice:

Sono finalmente riuscita a scrive quest' AU per completare la Gajevy week terminata ormai da un bel po' *piange* 
Ho preso spunto da alcune immagini che ho trovato su Tumblr, le ho scaricate e ci ho scritto sopra la storia :D I'm a genius (?) per dirla alla Renzi (che poi è anche il nome della mia prof di italiano ma sorvoliamo ^^'). Stavo anche ascoltando American Idiot dei Greenday quindi mi sentivo fomentata (?)
Che dire? Mi ha dato filo da torcere, forse è quello su cui ci sono stata più a pensare senza ottenere nulla. E poi stasera la mia immaginazione decide di vernirmi a fare visita. (ma non potevi farti viva giorni fa? nd AN No v_v nd Immagination)

Non vedo l'ora di scrivere qualcos'altro su questa splendida coppia! Tornerò presto. Si è una minaccia (?)
Alla Prossima!


P.s. Le immagini da cui ho tratto ispirazione sono le prime due che trovate su questo link --> https://www.tumblr.com/blog/dark-angel-things
  
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