Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: SagaFrirry    26/02/2015    1 recensioni
La guerra santa è finita, i cavalieri di bronzo sono tornati al grande tempio ma una nuova presenza si unisce a loro. quel bambino nasconde un segreto..quanto tempo ci metterà Seiya il "genio" prima di capirlo? E quel bambino, che nell'animo tanto bambino non è, si unirà a loro contro il padre degli Dei?
Genere: Comico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Andromeda Shun, Aries Kiki, Gemini Saga, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

XI

CIAO, ALEX

 

Atene, 2014

 

Camminando per le strade della città, illuminate dalle decorazioni di natale, raggiungere il porto non era difficile. Alla riva, era attraccata la Poseidon, nave di pescatori famosa in tutto il Paese e facente parte di una piccola flotta, quel che restava dei possedimenti della famiglia Solo.  Era appena rientrata dalla battuta di pesca e stava scaricando il bottino.

“È arrivato il nostro principino!” parlò uno dei marinai, già a bordo.

“Com’è andata la pesca?” sorrise l’uomo, affiancandosi alla battigia.

“Direi bene, Alex. Per essere dicembre”.

“Ottimo. Vengo su a scaricare”.

“Pensavo fossi in ferie”.

“E perché dovrei?”

“Ma come? Non è forse vera la voce che la tua bella moglie ha avuto una bimba? Tu ne sai niente?”.

“Sì, è nata venerdì” rise Alex.

“E il maschietto come l’ha presa?”.

“Per ora bene”.

“Come si chiama la principessa?”.

“Khloe”.

“Ottimo! Vieni, Alex. Fra poco apre il mercato”.

I lunghi capelli rossi dell’uomo, mossi dal vento, non riuscivano a restare fermi. il tempo non era molto buono.

“Alex, vai tu al mercato oggi” parlò il capitano della nave “A causa di questo vento maledetto, la mia voce va e viene”.

“Sì, capitano” annuì l’uomo.

“Poi potete tornare a casa. Si riparte fra 2 giorni”.

L’equipaggio annuì.

“Ah, Alex. Congratulazioni!” riprese il capitano “Due figli, bravo ragazzo! La tua signora sta bene?”.

“Sì, anche se ora dobbiamo farci un bel po’ di conti in tasca”.

“Eh, con questa crisi. Lei lavora?”.

“No. È stata licenziata appena è rimasta incinta”.

“Capisco. Beh, ragazzo mio, se hai bisogno non hai che da chiedere. Posso farti fare turni extra”.

“Ti ringrazio”.

“Figurati. Se non ci si aiuta fra noi, non ci aiuta nessuno. Dannato mondo!”.

Alex raggiunse il mercato, posto all’interno del porto. Lì, la Poseidon aveva un largo banco dove il pesce fresco veniva venduto a negozi e ristoranti.

“Sei mai stato al mercato?” domandò Erastos, che accompagnava Alex.

“Solo un paio di volte”.

“Bene, allora fai quello che faccio io e vedrai che venderemo tutto”.

Appena giunti al mercato, i due colleghi si ritrovarono in mezzo alla gente che ricercava un affare. Fissava il pescato con attenzione e sceglieva solo quello più buono e a prezzo conveniente.

“Si vede che siamo vicino alle feste. La gente compra” commentò Erastos “Nel resto dell’anno è sempre più difficile”.

“La crisi c’è per tutti” annuì Alex, incrociando lo sguardo di una donna fra la folla.

Non sapeva chi fosse, però aveva un’aria familiare. Decise di concentrarsi sul lavoro e la giornata terminò senza troppi problemi.

 

“E così oggi sei stato al mercato” sorrise Mya, cullando la piccola Khloe.

“Sì. Il capitano cerca di farmi fare più ore per aumentarmi lo stipendio. Con due figli, direi che è necessario”.

“Ma con due figli dovresti anche dare una mano a tua moglie..” borbottò la donna.

“Oh, Mya, ma che devo fare? O così o ci ritroviamo per strada. Siamo orfani, non possiamo chiedere a nessuno”.

“Sì, lo so. È che Kyros sente la tua nostalgia. Vuole giocare con il suo papà”.

“Kyros è un bravo bambino. Sono sicuro che capirà”.

Sì sentì bussare alla porta. Alex, sospirando, andò ad aprire. Chi poteva mai essere a quell’ora? Aprì la porta e davanti si ritrovò una donna. Quella del mercato.

“Alexandros?” chiese lei.

“Sì, sono io. E lei chi è?”.

“Sono Selene, una delle ancelle della dea Athena”.

“Noi siamo ortodossi, certe cose non ci interessano”.

“Ma come? Non ricordi? Tu sei figlio di Arles, il passato gran sacerdote. Ci assomiglia tantissimo”.

“Io, mia cara signora, sono un orfano e non ho idea di che stiate dicendo”.

“Permettimi di spiegare..”.

“Senta, non so lei ma io lavoro tutto il giorno e sono stanco. Non ho tempo per queste cose”.

“No, un momento!”.

Alex chiuse la porta ed ignorò Selene.

“Chi era?” domandò Mya.

“Una pazza” borbottò Alex, ed andò a dormire.

 

Il mattino seguente, dopo aver accompagnato il figlio maggiore a scuola, Alex tornò al porto per aiutare i colleghi delle altre due navi della famiglia Solo: Triton e Anfitrite. Inaspettatamente, vi trovò proprio Julian Solo, il padrone. Al suo fianco, stava un ragazzo quasi maggiorenne, che i marinai chiamavano simpaticamente “young Solo”. Il padre fissò Alex con curiosità. Sembrava quel tale di nome Kanon con cui aveva avuto modo di lavorare tempo fa. Ma non poteva di certo essere lui!

Anche Sorrento, colui che veniva considerato una sorta di guardia del corpo della famiglia Solo, guardava Alex. Ma poi tornarono tutti ad occuparsi dei propri affari.

“Ancora quella donna..” sibilò Alex.

“Chi è?” chiese un altro marinaio, vedendo Selene fra la folla.

“Una pazza. È venuta a casa mia a parlarmi di Athena”.

“Oh, mamma! Non ne avevamo abbastanza di religioni, senza che rispolverassero pure la roba vecchia?!”.

“Perché siete degli stolti!” li zittì Solo.

“Scusi?”.

“Voi non capite cosa significhi onorare gli Dèi antichi. Secondo voi perché la vostra nave si chiama Poseidon? Non certo perché suonava bene”.

“Ma..noi..”.

“Tu ti chiami Alexandros, giusto?”.

“Sì, signore”.

“Credo dovresti ascoltare ciò che quella donna ha da dirti perché il tuo posto non è qui”.

Alex sobbalzò. Lo stava forse licenziando? Selene salutò Julian con un certo timore. Lei ed Alex si fissarono per qualche istante e poi Selene fece segno all’uomo di seguirlo.

 

“Perché ci hai portato fino a qui?” protestò Mya.

“Me lo ha ordinato il mio capo” sospirò Alex.

“E quella donna chi è?”.

“Non ne ho idea”.

Mya, con in braccio la figlia appena nata, non era in vena di scherzi. Kyros, il loro figlio più grande, invece sembrava molto felice.

“Papà! Voglio vedere da vicino la statua di Athena!” parlò il piccolo.

“Quale statua?”.

Facendo ancora qualche passo, entrando nella zona protetta dal santuario, finalmente anche Alex e Mya videro la statua.

“Alex..quella statua..non ti è familiare?” domandò la donna.

“L’abbiamo ricostruita circa vent’anni fa” spiegò Selene “Spero che vi piaccia”.

“Alex! Mya! Siete voi?” parlò un uomo, con addosso una scintillante armatura d’oro.

“E tu saresti..?” chiese Alex.

“Naymar! Sono cavaliere dello scorpione ora”.

Accanto a lui stava Shoryu, il figlio di Sirio, con l’armatura della bilancia. Poi si vide Shen, il nuovo cavaliere del cancro. Kail, l’ultimo ad arrivare, possedeva le vestigia della vergine.

“I vostri nomi..non mi suonano nuovi” ammise Alex.

“Certo che no! Venite con noi e vedrete che ricorderete ogni cosa” spiegò Naymar.

Il cavaliere sorrise ai due bambini, trovandoli adorabili. Entrando alla prima casa, Mya ebbe un sussulto. Ora ricordava! Quella era la casa dove aveva trascorso i primi anni dell’infanzia!

“Alex! Ora ricordo!” parlò “Quel giorno, quando è giunto Zeus, sono venuta a cercarti ma il terreno era fragile e sono caduta in quel dirupo”.

“E noi temevamo foste morti, fino ad ora” concluse Shoryu.

“Io non ricordo” scosse la testa Alex.

“Vieni. Vedrai che ricorderai” lo invitò Selene “I capelli rossi ti donano proprio”.

“Li ho sempre avuti così!”.

“Non è vero”.

In silenzio, giunsero ala tredicesima casa. Alex si guardò attorno. Una fila di ancelle lo accolse, con un piccolo inchino. Lui non capì  continuò a camminare verso il trono, con gli occhi fissi su quell’elmo rosso. Lo sfiorò con le dita.

“Papà!” lo chiamò Kyros “Chi è quel signore?” chiese, indicando il grande quadro raffigurante il gran sacerdote.

“Quello è il nonno” spiegò Alex, prendendolo in braccio.

“Il nonno?”.

“Sì. Nonno Arles. Nonno Saga”.

“Ciao, nonno Arlesaga”.

Alex sorrise. Osservò suo figlio. Assomigliava un sacco al suo avo, con quei capelli neri e lo sguardo fiero.

“Ora ricordi?” domandò Mya.

“Sì. Ora siamo a casa”.

 

FINE

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: SagaFrirry