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Autore: Mama Holy    26/02/2015    3 recensioni
Una macchina per trattenere l'odio del mondo. Una guerra. Un universo alternativo in cui le creepypasta sono esseri guidati da odio non loro, ma chiamato da loro stessi nella disperazione più profonda.
In tutto questo Iris, che è solo una ragazza di 18 anni, cerca di capirci qualcosa. Chiamata in causa dal destino che l'ha scelta, dovrà svolgere il suo compito di RedHenko...
Ma in cosa consiste?
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Se volete leggere la storia vi avviso, dovete avere molta pazienza! La vera trama inizierà più omeno verso il 9° capitolo, ma in ogni cap c'è qualcosa di importante per quello che viene dopo quindi non possono certo essere saltati...
Spero che possa piacervi lo stesso ^^"
Holyland
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hoody, Masky, Slenderman, Ticci Toby
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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C.P. 12. Una mattina di "riposo"  
Ciao a tutti ci ho messo un po' ma  ecco il 12 cap di RedHenko 0-0 wow sto scrivendo un sacco XD
Comunque spero che il cap vi piaccia e vi auguro una buona lettura ^^


RedHenko
12. Una mattina di "riposo"


Mi sveglio presto come al solito anche se ho un grande bisogno di sonno, ma infondo sono abituata a questo ritmo di vita.

Mi pettino i lunghi capelli neri in cui il pettine si inceppa ogni due secondi facendomi innervosire anche se so benissimo che andando più veloce mi farei solo male.
Una volta finiti di pettinare li lego in una treccia mezza sfatta ma che fa il suo lavoro e quello è l'importante alla fine.
Mi stiracchio sentendomi tutto il corpo addormentato
"Per svegliarsi non c'è nulla di meglio di un bel allenamento mattutino" mi dico tra me e me e afferrata la mia borsa esco dalla camera per ritrovarmi nel corridoio bianco anche se un bianco meno angosciante dei lunghi corridoi del piano di sotto, o di sopra o forse stava al lato?
Non importa ed inizio a camminare tranquilla verso la parte del corridoio che non porta ad un muro; vado avanti per un bel po' fino ad arrivare ad una specie di atrio con una grande porta a vetri che illumina tutta la stanza con fioca luce mattutina.

Mi avvicino ed apro la porta assaporando il freschetto della mattina, faccio un gran respiro per poi incamminarmi in un posto con un bel po' di spazio e magari un poco nascosto.
Ma il termine nascosto qui non esiste anche se di spazio ce n'è molto.

Mi metto comunque al centro di un'aria abbastanza grande per evitare di rovinare qualcosa, poso la borsa con poca grazia ed inizio gli esercizi di base.

Corro un po' e faccio dello streccing giusto per cominciare, poi raggiungo la mia borsa e ne tiro fuori i miei grandi coltelli neri
"Adesso ci divertiamo un po" penso mettendomi in posizione e rilassando i muscoli per poi iniziare a contrarne alcuni eseguendo svariati attacchi e lasciando quelli inutilizzati rilassati.

Combatto con la mia ombra schivando saltando e usando oltre i coltelli anche le mie altre parti del corpo; continuo così per un po' aumentando man mano la velocità per far si che l'esercizio non mi risulti noioso e per aggiungere un pizzico di difficoltà.

Cambio un po' le mosse colpendo in punti diversi, mi sposto girando attorno alla mia ombra come in uno strano ballo elegante ma allo stesso tempo impetuoso, travolgente e deciso.

Non mi accorgo di nulla sono concentratissima nel costruirmi i movimenti dell'ombra che non sento ne vedo più nulla intorno a me; so che non è positivo ma non riesco a fermarmi.

I muscoli mi tirano e la mia mente si svuota lasciandosi trascinate dall'adrenalina e concentrandosi sull'ombra, la fatica e le mosse; tanto concentrata che quando al posto dell'ombra vedo apparire un uomo faccio fatica a bloccare il movimento.

< Buongiorno Iris > davanti a me con uno dei miei coltelli  a meno di mezzo metro dal collo c'è il ragazzo dall'età incomprensibile del giorno prima che mi guarda con un sorriso calmo in faccia mentre io con il fiatone lo guardo con tutti i muscoli contratti nell'intento di fermarmi
< Vedo che si sta allenando ma potrebbe per favore non farlo qui? > lo guardo ghiacciata e mi ci vuole un po' per ricollegare  il cervello ed accorgermi dei ragazzi in uniforme che mi guardano strani ma mi riconcentro subito sull'uomo davanti a me.
< Mi dispiace ma non ho nessun altro posto dove allenarmi > dico calmandomi dallo spavento "Questo tipo è pazzo"
< Vedo che nessuno ti a spiegato nulla... > mi dice guardandomi attentamente
< Per prima cosa dovresti vestirti come tutti gli altri visto che dovesti essere solo una studente; la seconda è che c'è un posto adatto per queste cose fatto proprio a questo scopo >
ok la opima non mi piace molto ma la seconda informazione mi intriga
< E dove sarebbe? > chiedo con un grande sorriso
< In camera tua con l'uniforme dovresti trovare anche una specie di cellulare; ha una mappa al suo interno ed è quella dell'edificio, non è difficile dovresti riuscire a capirla >
< Grazie > gli dico con un sorriso per poi recuperare la mia borsa e girarmi verso la folla; mi preparo a fare zig zag per farmi spazio ma loro si spostano come in automatico quando passo ma più che altro sembrano semplicemente schifarmi.
Bé almeno ora so che loro sanno tutto  o per lo meno sanno chi sono o forse dal loro punto  di vista dovrei dire "cosa sono"

Entro nella mia camera evitando gli sguardi dei ragazzi mentre allo stesso tempo cerco di sembrare indifferente al loro disprezzo, non devo lasciargli vedere le mie debolezze questo tipo di persone appena se ne accorgono ne approfittano e le usano per distruggerti.
Sono solo cose che si imparano...

Dentro trovo, appoggiata sul mio comodino, l'uniforme con sopra il cellulare.
La prendo e senza nemmeno guardarla me la infilo mettendomici comunque sopra il mio amato giacchetto; solo ora mi guardo allo specchio e mi osservo.
È uguale a quelle che ho visto prima: la divisa è aderente alla pelle anche se non è fina ma spessa, c'è una fibbia che si incrocia sul petto di un colore grigio piena di tasche per armi.
I pantaloni sono neri come la parte di sopra e dello stesso tessuto forse  solo un po' più rigido più simile a dei jeans ma pur sempre elastico, e fino a un poco più in giù del ginocchio sono coperti da degli stivali grigi come le cinture con i lacci neri
Per finire ci sono anche dei guanti senza dita che lasciano scoperto la maggior parte del doso della mano; sono di colore sempre nero
"Hanno un po' esagerato" penso tra me e me mentre raccolgo il mio solito zaino a tracolla prendendo anche quello strano ageggo di nome telefono.
Esco dalla camera con il telefono in mano da cui in poche mosse arrivo alla cartina dell'edificio; appena clicco sull'icona mi appare una piccola mappa con vari nomi vicino a dei puntini verdi che indicavano i nomi delle diverse località e un puntino rosso con scritto "Te"

Cerco subito la mia meta e una volta trovata mi muovo verso l'ascensore e scendo cliccando il bottone con scritto "-1"

Esco dall'ascensore e sono subito in una delle sale più grandi che io abbia mai visto; è pieno zeppo di persone e si sente un'insistente rumorio di sottofondo, ma non è fastidioso da un forte senso di vita...

Mi incammino guardandomi un po' in torno
"Forse posso sfidare qualcuno..." penso tra me e me tutta felice trotterellando felice nella sala; alla fine trovo il posto che stavo cercando; ci sono un sacco di persone tutte intente a guardare i vari scontri che si svolgono in una specie di arena.

Mi metto a guardare pure io e seguo senza problemi il ritmo dei due lottatori finché uno di loro non va la tappeto
< Bene allora chi  vuole essere il prossimo? > chiese il lottatore rimasto in piedi risistemando la presa sulla propria arma con un ghigno
< Io > dico appoggiando la borsa e prendendo le mie armi
< Posso? > chiedo notando il silenzio che ho causato; mentre queste ultime mie parole fanno nascere un leggero sorriso al mio avversario
< Tu devi essere l'Henko di cui tutti parlano > inizia  osservandomi con una faccia da -Non la immaginavo così-
< Già, ma è Iris > gli rispondo ricambiando il sorriso e posandomi un coltello sulla spalla dalla parte del dorso
< Ma sei sicura? Quel bracciale ti ha levato tutti i tuoi poteri da creepy > mi chiede  con un leggero tono di scherno
< Bè questo vuol dire solo che siamo quasi allo stesso livello umano > dico scandendo bene l'ultima parola
< Bene > mi dice lui mettendosi in posizione  e lanciandomi uno sguardo di sfida
"Questo è proprio quello che manca quando ci si allena con un'ombra" mi dico sorridendo preparandomi

Lui parte subito caricandomi; c'era da aspettarselo
Mi muovo veloce evitando tutti i suoi primi tre attacchi indietreggio un po' per poi scavalcarlo e ricominciare a schivare
Studio ogni sua mossa, ogni sua emozione mentre mi lascio trasportare dal suo ritmo e ballandoci sopra quasi fosse una canzone.
Ma ora è venuto il momento di imporre la mia musica!

Paro l'ultimo attacco con un'improvvisa forza tanto da farlo ritornare indietro ed inizio a sferrare qualche attacco; prima piano per poi aumentare sempre di più gli attacchi tanto da metterlo in seria difficoltà

Alla fine gli colpisco la mano con l'arma con il dietro di uno dei miei coltelli facendogliela cadere per terra mentre gli avvicino l'altro alla gola

< Ho vinto > dico a pochi centimetri da lui felice ed eccitata
< Qualcun altro? > chiedo mentre mi allontano ed allontano anche il mio coltello e lui si affretta a scendere


Continua così per ore finché non sale lei...
< Hei Jane! > gli dico con un grande sorriso
< Vedo che ti stai divertendo > mi dice lei
< Vuoi unirti al divertimento? > gli chiedo trasformando il mio sorriso in un ghigno accompagnato da uno sguardo di sfida
< Se con unirti intendi far finire questo tuo divertimento allora non mi tiro indietro > mi dice lei contraccambiando il mio sguardo di sfida e tirando fuori un coltello
< Qualcuno è un poco pieno di se > dico ridacchiando
< Non sono l'unica >
< Non lo nego > gli rispondo e appena finisco lei mi viene addosso con un attacco potentissimo che paro a stento mentre ci scambiamo un'occhiata a distanza ravvicinata e quello che incontro è uno sguardo pieno di ira e quando si allontana sono ancora scioccata

Ma  non ho il tempo per distrarmi perché lei riparte subito alla carica costringendomi a fare i salti mortali per evitare di venir tagliata in due

Paro e schivo i suoi attacchi veloci forti e precisi; mi ricorda un po' Toby sopratutto quando perdeva lo scopo della lezione e lottava per uccidere
Ed è questo che sta facendo lei, ma di certo questa non è una scusa per venire sconfitta così...

Colpisco anche  io imponendo il mio ritmo che viene fermato dal suo che poi risoccombe al mio e così via
Stiamo lì a scambiarci colpi senza cambiare nulla per quelle che sembrano ore ed alcune gocce di sudore iniziano a scendere sulla mia fronte

Mi allontano e la osservo; la cosa orribile dell'avere un avversario con una maschera è non sapere quanto sia stanco ma posso pur sempre sentire il suo respiro leggermente affannato

Questa pausa non dura troppo che subito ricominciamo ma come anche lei ha capito non possiamo continuare così.
I suoi attacchi sono ancora più forti e veloci tanto che mi sorprendono facendomi sbilanciare e quasi non cado se sono non fosse per la mia grande agilità ora sarei finita per terra e sarei stata sconfitta...

Ma questa volta non la aspetto e mi butto io
Sfodero i miei fendenti più forti costringendola ad indietreggiare per poi cercare dei suoi punti cechi ance solo uno piccolo ma seppure ne abbia uno non lo mostra affatto e pian piano i miei colpi perdono forza e sono costretta a fermarmi un momento per recuperare

Ma questo mi lascia scoperta per un'istante e lei ne approfitta colpendomi con tutta la sua forza ma io riesco a pararmi malamente con il coltello nella mia mano sinistra

Resisto anche  se sento il polso urlare di dolore tanto che credo si stia per spezzare ma invece del mio polso è un'altra cosa a spezzarsi...

Sento un rumore metallico e riaperti gli occhi che per lo sforzo avevo chiuso vedo che nella mia mao è rimasto solo un quarto della lama

< Ti ho battuto > mi dice Jane puntandomi il coltello alla gola con la voce spezzata dal fiatone ma io non le dò la minima retta
< No.... > sussurro prendendo la lama nera caduta per terra
< Dannazione! > ringhio tra i denti prendendola tra le mani; per poi girarmi verso Jane
< Grazie è stato divertente > le dico con uno sguardo sincero ma un sorriso un po' forzato

Scendo dall'arena e, visto che è ora cerco la sala da pranzo senza scordarmi ovviamente della mia borsa dove infilo i coltelli inclusa la lama rotta; forse da seduta potrò dargli un'occhiata con più cura

Sospiro e pranzo in un'enorme salone  pieno di persone vestite tutte uguali
"Che tristezza"
Mi siedo ad un tavolo vuoto so bene che nessuno mi vuole vicino gli risparmio la fatica di evitarmi.

Provo a mangiare ma l'atmosfera, l'amarezza dell'arma rotta e i pensieri sui misteri di quei maledetti libri che questa mattina ho evitato rendono il cibo amaro ed immangiabile...

< Non mangi? > mi chiede una voce familiare; alzo lo sguardo e incontro subito gli occhi indagatori di Liu
< Buongiorno > gli dico con un sorriso amareggiato
< Sai ti ho visto prima... >
< Nell'arena? >  gli chiedo
< Si; sei brava >
< Grazie > gli rispondo tornando a pensare alla lama rotta e tirandola fuori dalla borsa
< Quella sarà un qualcosa di impossibile da riparare... > mi  dice  lui
< Come fai a saperlo? >
< Il materiale di cui è fatto è resistente ma una volta che si è rotto non torna mai come nuovo >
< Te ne intendi? > gli chiedo alzando un sopracciglio
< Già io infondo progetto anche armi... > mi dice lui tranquillo; io gli mugugno in risposta tornando nei miei pensieri mentre con la forchetta stuzzico il cibo con svogliatezza.
< Se vuoi posso farti un'arma nuova > mi dice lui prendendomi alla sprovvista
< Scherzi? > gli chiedo incredula ma anche speranzosa
< No affatto sarebbe davvero divertente farne una per un soggetto come te > mi dice puntandomi il dito contro
< G-grazie Liu! > gli dico tutta felice quasi urlando.
Lui si alza con un piccolo sorriso sule labbra per poi girarsi
< Ma solo se mangi tutto quando avrai finito allora potrai venire nel mio laboratorio, il numero 13 > mi dice lui con tono apparentemente serio
< Non sono mica una bambina > gli rispondo con un mezzo sorriso ma lui si limita a girarsi ed uscire dalla sala
Inizio a mangiare con molta più voglia e sembra quasi che anche il cibo abbia un sapore migliore


Ed eccoci qui
Diciamo che questo cap è stato come un dare uno stop a tutto quello che sta succedendo diciamo che così ci rilassiamo un po' ma anche il prossimo anche se forse solo una metà del prossimo
Vabbè per ora vi lascio e spero che il cap vi sia piaciuto anche se è un po' una pausa
Ci vediamo
Holyland ^w^
   
 
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