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Autore: ieromantic    26/02/2015    1 recensioni
Hayley è distrutta. L'etichetta inizia a farle pressioni e le amicizie iniziano a sgretolarsi, e non si è mai sentita così sola. Sta perdendo la fede, la sanità mentale, tutto. Nessuno sembra preoccuparsi di questa sua lenta distruzione - nessuno tranne Taylor. Il suo migliore amico, la sua ancora di salvezza, il suo mondo.
Tayley all the way.
[Traduzione ad opera di Doux_Ange]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Taylor York
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Airports and people (Taylor)

22/06/2013

09:21 - Chiamata in entrata: Jeremy

09:34 - Chiamata in uscita: Hayles - nessuna risposta

10:57 - Chiamata in uscita: Hayles - nessuna risposta

11:07 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

11:08 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

11:10 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

11:19 - Chiamata in entrata: Jeremy

11:26 - Chiamata in uscita: Hayles - nessuna risposta

12:05 - Chiamata in uscita: Hayles - nessuna risposta

12:07 - Chiamata in uscita: Jeremy

12:08 - Chiamata in corso...

Ti prego rispondi... Ti prego rispondi...

Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, si prega di lasciare un messaggio dopo il segn-

Schiaccio forte il tasto di chiusura della chiamata. Le ho lasciato 5 messaggi in segreteria e 20 messaggi di testo e non ha risposto a nessuno. Non ho nemmeno idea di dove stia. Grazie a Dio c’è Jeremy, che ha controllato online i suoi movimenti bancari e tracciato i dettagli del suo volo, a quanto pare diretto in Messico, ma l’aereo era già decollato quando Jerm mi ha chiamato per dirmelo. Per cui ho deciso di prendere il primo aereo successivo disponibile; i biglietti costano poco. Il volo sarebbe partito 15 minuti dopo il mio arrivo in aeroporto, quindi c’è la possibilità che io abbia sbattuto contro diversi bambini e adulti mentre correvo tra i passeggeri, e ho saltato almeno 4 file per arrivare al gate in tempo. E ora sono su un aereo pieno di gente che sta andando in vacanza e uomini d’affari, con Aimée, una hostess dall’aria costatemente compiaciuta, che mi lancia occhiatacce perché sto usando il cellulare per cercare di contattare fino all’ultimo Hayley anche se so che non serve a nulla.

“Signore, potrebbe...?” il suo tono è leggermente duro ma la sua espressione resta quella di una soddisfatta di sé. Non finisce nemmeno la frase, ma io capisco al volo il messaggio e spengo il telefono con un sospiro esagerato.
Mi guardo intorno, verso le file di gente seduta, gli scomparti di un blu laccato e i cartoncini con le misure di sicurezza e il grigio triste dei carrelli porta bevande.
Il tizio seduto accanto a me è innaturalmente abbronzato e prematuramente segnato, con i capelli castani screziati di grigio riempiti di gel e sporcizia. Indossa un rigido completo grigio con nuovissime scarpe a punta allacciate in modo impeccabile, ed un semplice orologio dall’aria costosa con un cinturino di pelle al polso, ma non porta la fede nuziale al dito. Gli occhi sono grigio-blu, ma sono spenti, e la pelle attorno è piena di rughe, e le borse indicano la necessità di dormire, di caffé, o di correttore, e tutto in lui è noioso. Non ha nessuna cicatrice inusuale, nessun taglio o livido, le iridi non brillano né c’è traccia di rossetto sulle sue labbra. Non ha una storia da raccontare. È uno scapolo troppo ricco e vecchio, con denti innaturalmente bianchi e un abito che mette in mostra il suo disagio nell’indossarlo. La cosa più indicativa in questa persona è la targhetta con il nome appesa a un cordino che gli scende sul petto, con scritto il nome della sua compagnia - Lafarge - e il suo nome; Paul Hancock. Paul Hancock è noioso. Terribilmente noioso.
La donna che sta dall’altro lato è l’opposto - giovane e fresca e felice, con capelli biondi e colpi di sole che le arrivano alle spalle, un viso gentile e pelle delicata. Avrà 16 o 17 anni, ed è seduta in una fila con due altre ragazze della sua stessa età, forse delle sue amiche; sembrano non stare più nella pelle per l’entusiasmo. Una vacanza? Cerco di sentire i loro discorsi come farebbe uno stalker, e stanno parlando di spiagge e sole e cocktail: è proprio una vacanza.
“Maddy, guarda questo.” dice la ragazza che sta nella fila di centro tirando la manica della ragazza bionda, che presumo sia Maddy. La ragazza al centro è minuta e carina, con i capelli scuri con riflessi rossi, e occhi vivaci. Mostra lo schermo del cellulare a Maddy e Maddy ride, prima di tirar fuori gli auricolari dalla tasca e infilare una cuffietta nell’orecchio destro, quello dal mio lato. Maddy poggia la testa allo schienale e si rilassa ascoltando la musica con il sorriso sulle labbra, ed io rivolgo la mia attenzione verso le altre due ragazze che dicono un centinaio di parole al secondo. Scopro che la ragazza al centro, quella con i capelli scuri, si chiama Lucy e la ragazza accanto a lei - bionda con gli occhi più azzurri che abbia mai visto - si chiama Heather. Sorridono e chiacchierano e penso che sia una cosa meravigliosa; quando avevo la loro età avevo appena iniziato il tour con i Paramore, ed è stato allora che ho avuto la prima esperienza della brutalità e delle poche cose positive della vita in giro. Quanto vorrei essere al loro posto adesso, senza pensieri, mentre me ne vado nell’assolato Messico per passare una settimana o due a fare feste sulla spiaggia, a bere e ridere e fare il bagno nudo.

Quando sarò in Messico, sono quasi sicuro che finirò per dover fare l’autostop a sospetti tizi stranieri e vecchi, e cercare campo così Jeremy può chiamarmi per darmi i dettagli dell’hotel dove sta Hayley. Magari mi aggediranno pure, senza che possa tornare a casa, senza avere l’indirizzo dell’hotel, senza contatti e senza soldi. Magari mi darò al crimine. E all’alcol. Invecchierò qui piano piano. E mi ritroverò nel mezzo di qualche oscuro deserto a tagliare droga con Heisenberg e Jesse Pinkman - no, Taylor. Questo non è Breaking Bad. Il Messico non è così orribilmente incivilizzato come mi suggerisce la mia immaginazione.

Accanto a me, Paul grugnisce e russa - dorme, e quando mi giro a guardarlo, mi rendo conto che siamo oltre le nuvole. Non ho nemmeno notato che avevamo quadagnato quota; ero troppo occupato ad osservare la gente. Le persone sono uniche e splendide e strane, e di tanto in tanto vorrei poter conoscere ogni singolo uomo sul pianeta, ma poi alcuni di loro verrebbero mostrati al telegiornale, come Justin Bieber o Hitler, e vorrò ripensarci.

***

Appena mi ritrovo fuori dalla caotica atmosfera dell’aeroporto di Città del Messico, la prima cosa a colpirmi è il caldo. Un sole cocente di giugno, in un aeroporto incredibilmente affollato in un paese al confine con l’equatore. Fa caldo. Fin troppo caldo. Controllo il cellulare quasi subito, e il segnale inizia a riapparire. Iniziano ad arrivare chiamate e messaggi, tutto da parte di Jeremy.

22/06/2013

12:29 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

12:50 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

13:05 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

14:38 - Chiamata in entrata: Jeremy - persa

Nuovo messaggio - 14:39 - Jeremy:

L’ho trovato. Chiamami appena puoi.

Squillo. Squillo. Squillo.

“Taylor! Finalmente!”

“Ehi, sono qui, dov’è che devo andare?” Mi guardo intorno spaesato, verso le famiglie e i tassissi e gli autobus.

“Al Tairbar Hotel, Polanco Chapultepec, Città del Messico. 11560.”

“Okay, okay, va bene. Mandamelo, lo inserisco su Maps.”

“Chiamami quando arrivi.”

“Sembri mia madre.” Rido quasi sentendomi in colpa, e mi becco qualche sguardo stranito dalla gente.

“Ah, sta’ zitto!” Posso quasi immaginare il suo sorrisetto. “Muoviti, trova Hayley.”

“Contaci.” sorrido, e inizio a camminare verso l’uscita seguendo i segnali e le famiglie. Raggiungo una strada affollata di macchine, e mi giro per chiamare un taxi. Che cazzo di moneta c’è in Messico? Dollari? Sterline? Pesos? Pesos. Io non ho pesos. Cazzo.

Perché cavolo non ho portato Jeremy con me? È lui quello che ha trovato il volo e l’indirizzo dell’hotel... Sono un americano perso senza un soldo locale e un cattivo senso dell’orientamento. Ho la sensazione che non andrà a finire molto bene.
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Eccoci giunti all'ultimo capitolo attualmente disponibile... Spero che l'autrice aggiorni presto!
Il nostro Taylor è corso dietro ad Hayley, che è andata in Messico per un'impulsiva vacanza, per scappare da quanto successo. Ah, se non ci fosse Jeremy!
Prima di chiuderla con le chiacchiere, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto la storia... Grazie mille, davvero, anche a nome dell'autrice!
Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni a proposito della fanfiction!
A presto, spero!

Doux_Ange
   
 
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