Vicolo cieco
Molte
persone, alle parole “Non ho avuto scelta”,
risponderebbero che una scelta
esiste sempre. Draco Malfoy non era convinto di questo. La sua vita era
sempre
stata un insieme di scelte fatte dalla sua famiglia per lui; le volte
in cui si
era trovato a dover scegliere, l’ombra della sua famiglia
premeva su di lui e
lo portava a fare la scelta che loro volevano.
Fin
da
bambino aveva trovato solo strade sbarrate laddove voleva andare. Al
piccolo
Draco piaceva una bambina che abitava nel villaggio babbano; aveva due
grandi
occhi verdi ed un caschetto di capelli castani.
A suo
padre,
la bambina non piaceva. “È una babbana.”
diceva. “Non è adatta a te. Devi
cercare una Purosangue.”
Draco
fu
messo davanti ad un muro che lo separava dalla bambina; alle sue
spalle, i suoi
genitori lo guardavano con aspettativa, sapendo che il figlio avrebbe
seguito i
loro consigli. Il bambino rimase a guardarla attraverso una finestrella
nel
muro creato dalla sua mente, immaginando di poter tendere la mano e
stringere
quella della bambina. E poi arrivò sua madre, con il
disgusto nello sguardo,
che lo allontanò dalla finestrella con parole piene di odio.
“Non
vorrai
darmi un Mezzosangue come nipote, vero?”
La
scelta
c’era, quella di sua madre di lasciarlo vivere come un
bambino o di
indirizzarlo in una strada buia e piena di disprezzo per gli altri. Da
quel
giorno, iniziò ad indossare una maschera: la maschera che
gli stessi genitori
indossavano e che gli avevano messo.
Ogni
tanto,
però, si trovava comunque di fronte ad un vicolo cieco, come
il giorno in cui
si trovava da Madama McClan ad acquistare la divisa per il suo primo
anno ad
Hogwarts: il bambino di fianco a lui, che scoprì
successivamente essere Harry
Potter, poteva essere un ottimo amico. Uno vero, ovviamente, non quei
leccapiedi di Tiger e Goyle; l’assenza dei suoi genitori
poteva essere
un’ottima scusa per lasciarsi andare; il solo pensiero che
potessero entrare da
un momento all’altro e vederlo fare amicizia con qualcuno che
poteva essere un
Sanguesporco lo bloccò di colpo. Si comportò come
il degno figlio di Lucius
Malfoy, sogghignando anche quando vide l’espressione
terrorizzata del bambino.
Ancora
una volta
la scelta c’era stata: la sua, ovviamente; ma il muro, creato
dal pensiero dei
suoi genitori, lo aveva fatto deviare un’altra volta.
Con
gli anni
che passavano, Draco Malfoy cercava in ogni modo di sfuggire alla presa
della
sua famiglia e delle loro assurde idea. Lui non credeva che i Nati
babbani
fossero feccia ed usurpatori di magia, soprattutto dopo aver visto
Hermione
Granger dimostrarsi migliore degli stessi Purosangue. Lui non credeva a
nessuna
delle idee sulla purezza del sangue, ma non poteva abbassare la
maschera che
indossava. Questo era un vicolo cieco che si era creato da solo,
causato
dall’idea di compiacere il padre e di non perdere
l’amore della madre. Se solo
avesse detto qualcosa di sbagliato, avrebbe visto il disgusto sul volto
di sua madre
e la delusione su quello del padre. E lui soffriva dal profondo ogni
volta che
deludeva la sua famiglia.
Che
scelta
poteva avere, quindi? Quei vicoli ciechi che incontrava non erano poi
così male
alla fine.
Ogni
volta
che qualcosa minava alla sua felicità in famiglia,
all’amore della madre e
all’orgoglio del padre, bloccava tutto, murando la sua strada
ed obbligandosi a
tornare indietro o a cambiare strada.
Quando
l’Oscuro Signore tornò fra i vivi, il suo vicolo
cieco si trasformò in una
stanza. Non c’erano finestre, non c’erano uscite:
poteva solamente rimanere lì,
in quella oscurità che stava diventando la sua casa. Questa
volta non aveva
davvero scelta; la scelta era stata fatta da Voldemort e lui non poteva
fare
altro che seguire fedelmente i suoi ordini. Nemmeno il Prescelto
avrebbe potuto
buttare già quelle mura e liberarlo da quella vita che lo
stava soffocando.
In
tutta la
sua adolescenza ebbe un’ultima occasione di fare la scelta
che riteneva più
giusta. Mentre osservava i suoi genitori, fra i Mangiamorte
dell’Oscuro
Signore, si chiese se il suo desiderio di libertà valesse le
espressioni
speranzose che stava ricevendo. Anche se le loro parole erano dei
semplici
sussurri, sapeva già che cosa stavano dicendo e cosa
volevano da lui. Ancora
una volta, ancora stupidamente, bloccava la strada per rimanere in quel
vicolo
cieco. Questa volta, però, bloccava per sempre la
possibilità di percorrere una
strada diversa da quella che i suoi genitori avevano scelto per lui.
Forse
era
semplicemente un vigliacco; forse non aveva la forza di fare delle
scelte sue.
Alla fine di tutto quello, Draco Malfoy era rimasto il bambino a cui
avevano
impedito di giocare con una babbana. E lo sarebbe rimasto fino alla
fine dei
suoi giorni, con il rimpianto di non aver fatto ciò che
voleva.
«Nonno, ho qualche scelta?»
domandò un
bambino dagli occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli biondi.
Il vecchio Draco Malfoy guardò il nipote
con
sguardo sorpreso. «C’è sempre una
scelta, finché siamo convinti di questo.»
Con
il tempo, Draco Malfoy era arrivato alla
conclusione che ha sempre avuto delle scelte. Aveva solo permesso ad
altre
persone di prendere decisioni per lui.