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Autore: oggisonoio    26/02/2015    4 recensioni
Deborah, cantante dalla voce a dir poco straordinaria vince la tredicesima edizione di ''Amici''. Ma cosa succede dopo?
Nonostante i continui dolori che ha subito nella sua vita, le ingiustizie che ha sopportato, finalmente è riuscita a diventare ciò che ha sempre voluto essere.
Una ragazza, una strana vita da affrontare un incontro che le cambierà la vita. Dopo alcuni mesi dalla sua vittoria, rincontrerà casualmente il suo professore di canto: Carlo.
La vita è fatta di incontri e di scontri, di gioie e dolori, di amici e nemici, ma sopratutto di amore. Riuscirà a trovarlo?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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...

''Sono in aeroporto. Ti aspetto.''  

Rileggo quelle due frasi in continuazione. Mi tremano le gambe, ho il mal di testa, lo stomaco in subbuglio. Un po' come la prima volta che l'ho incontrato. Giro lo sguardo qua e la, sposto la gente, urlo in continuazione ''Carlo'', ma nessuno risponde. Forse se n'è già andato.   

Corro in avanti, indietro, sono anche andata addosso ad una signora, ma non mi sono neanche fermata a chiederle scusa.   

Ho il respiro affannato, la valigia comincia a pesare sempre di più, e ormai anche la mia speranza se ne sta andando.   

Mi sento come in un tunnel: la confusione, e la gente che urla, e tutti quei rumori classici di un aeroporto, sono veramente orribili. 

E se se ne fosse andato? 

E se quel messaggio era uno scherzo, magari di qualche suo amico, o peggio di qualche sua amica. 

Mentre mi dimeno tra una persona all'altra, mi vengono in mente mille pensieri. 

Rivedo davanti ai miei occhi, tutte le immagini passate: io, la tuta bianca, lui, il suo sorriso dolce. L'aiuto ed il sostegno che mi ha dato dal primo momento in cui sono stata in quella scuola. 

Le mie idiozie. ''Canto anche se sono stonata'', le battute su di lui con le ragazze. 

La vittoria.  

Il suo abbraccio forte, davanti a quella telecamera, a quella gente. ''Abbiamo vinto, Deborah.'' 

''Abbiamo.'' Quelle parole, a cui prima non davo affatto importanza, adesso mi mantengono viva.  

Il mio inizio di successo, il contratto con la casa discografica, quella pioggia forte, quell'aereo mai preso, quel pomeriggio infinito. 

E poi lui.  

E Matteo.  

E la sera al motel, la prima volta che abbiamo dormito insieme.  

E poi Veronica, oh lei. Chissà se sapesse tutto ciò che è successo tra noi cosa, cosa penserebbe. 

Il suo ''Ti amo, Deborah.'' che era vero, vero come il sole la mattina. 

E poi, la nostra ''convivenza''. Le giornate, passate insieme, le più belle della mia vita. Quella maledetta chiamata, quel bacio doloroso, dato di sfuggita, con le lacrime, e la rabbia dentro.  

E il maledetto aereo. Che mi ha portata via da lui. 

Siamo passati dall'essere due, all'essere uno. Da, un imbarazzante ''ciao'', detto con lo sguardo basso, quasi ingenuo, ad un mancarci a vicenda, come se io fossi il mare, e lui la sabbia. 

Adesso sono qui, nello stesso aeroporto, con la stessa rassegnazione addosso. 

Cammino più lentamente di prima. Ormai, non ci spero più neanche tanto. 

Ma all'improvviso vedo in lontananza un uomo, alto circa 1,75, con i capelli neri, girato di spalle. Mi si blocca il cuore. Sento di nuovo i brividi lungo la schiena, e quelle maledette farfalle nello stomaco. Un sorriso mi appare sul viso: è lui.  

Corro verso l'uomo, con tutta la felicità nel cuore. Sembra avere i capelli più corti, rasati sui lati. Magari è solo una mia impressione. Ma adesso non ho tempo per pensarci. 

Corro, mi avvicino. Lascio la valigia a terra...  

-Carlo.- dico, con al voce tremante, e gli occhi chiusi. 

-Lo so che non potremmo mai amarci come vogliamo, e so anche che non sarà semplice tornare come prima, ma ti prometto che se stiamo insieme, riuscirò a fare di te l'uomo più felice del mondo.- sputo tutte le parole fuori. Avevo preparato questo discorso da troppo tempo ormai. Apro gli occhi. 

Silenzio.  

Ad un certo punto l'uomo si gira, sento le mani sudare, il cuore accelera sempre di più e..  

-...scusa, ce l'hai con me?- un tonfo al cuore.   

Non è Carlo. Non è lui. Ma come ho fatto a scambiarlo? Deborah, possibile che tu non ne combini una giusta neanche in queste occasioni? Abbasso lo sguardo, metto una mano in fronte: devo cercare ancora.  

-...comunque piacere, Andrea.- mi risponde il tizio, con uno sguardo ammiccante, porgendomi la mano.  

Lo guardo arrabbiata, anche se in effetti lui non c'entra niente. Ri-prendo la valigia, e mi dirigo verso il bar, trascinandomi.   

Ma cosa sto facendo. Si, è vero che lui ha detto di amarmi, e anche io lo amo, ma no, non può esistere. Andrebbe bene per i primi due, tre mesi. Se siamo bravi, magari anche un anno. Ma poi inizieranno  i problemi: la casa troppo piccola, il mio lavoro troppo impegnativo, il suo troppo frenetico. E poi ci saranno le interviste, i giornalisti, si, potremmo nascondere la nostra storia, ma fino a quanto? E perché dovremmo essere costretti a farlo? Non siamo mica due ladri, siamo due che si amano. Si creerebbero delle inutili polemiche. Già leggo i titoli delle riviste per adolescenti: ''Deborah, vincitrice di Amici 13, svela il segreto del suo successo: la raccomandazione.''   

Sarei presa d'assalto, la mia carriera smetterebbe di esistere prima di cominciare, la sua sarebbe definitivamente conclusa.   

Cammino lentamente verso l'entrata dell'aereo, se non l'ho trovato vuol dire che non era destino.   

Trascino il trolley, fissando a terra: sono troppo triste per fingere ancora sorrisi. Il nodo in gola sta per tornare. Tornerò a Roma, sistemerò la situazione con la casa discografica, e mi troverò una casetta piccolina. Tanto, per una persona sola, non serve una casa grande. Poi rincontrerò Lorenzo, la band, scriverò dei nuovi pezzi. 

Magari un giorno ci rincontreremo.  

Lo vedrò, alla fermata di un semaforo, davanti ad una vetrina di un negozio, in un parco, non importa dove. 

Lo ammirerò da lontano.  

Magari gli scriverò un messaggio dicendogli che eravamo troppo opposti, troppo sbagliati. 

Che abbiamo affrettato le cose, abbiamo bruciato le tappe, e così ci siamo persi entrambi. 

Lui mi chiederà di rivederci, e magari se ne avrò il coraggio, lo farò anche: in un bar del centro, quando ormai sarà tornata l'estate.  

Lo rivedrò, e proverò gli stessi sentimenti. Berremo due caffè, parlando del più e del meno. 

E poi ci ricorderemo, che esattamente un anno prima, in quell'estate piovosa e cupa, ci eravamo scontrati come due scemi: rideremo, ma per convenzione. 

Mi dirà che forse ho ragione, meglio prendere due strade diverse, due vite separate. 

''Salutami tanto Matteo'', gli dirò a fine conversazione. 

''Certamente'', mi risponderà, con un accenno di sorriso, socchiudendo le labbra.  

Si alzerà dalla sedia, dandomi un bacio sulla guancia. Sentirò lo stesso brivido della prima volta, dell'ultima. 

''Ciao, Deborah.'' mi dirà. 

E se ne andrà. Come è giusto che sia. Come succede nella vita reale. Niente baci, niente parole d'amore, nessun finale felice. Solo un tremendo silenzio, spezzato solo dalle mie lacrime, che scendono lente sul viso. 

 

Sbeeeeem.  

Fiondo per terra. Perché persa nei miei pensieri, non ho fatto caso all'uomo che ho davanti a me. Ci mancava solo questa. Mi sono fatta male alla schiena, diamine.  

-Ahia!.... mi scusi, ero distratta non volevo...- dico mentre sono ancora a terra.  

-Deborah.- dice l'uomo. 

Silenzio. Una mano mi appare davanti lo sguardo, per aiutare ad alzarmi. 

Aspetta. 

Quella mano. Quella voce. Quell'odore.  

Alzo lo sguardo, lentamente, per gustarmi questo momento, perché forse ancora non ci credo perché...  

-Carlo!- urlo, e le lacrime scendono da sole.  

Sento l'adrenalina addosso, e la tristezza scomparire. Come se fosse tornata la luce, dopo giorni di buio. 

In un istante mi tira su e..  

..ci baciamo.  

Come non ci siamo mai baciati prima d'ora. Sento le mie lacrime bagnare il suo viso, e lo stringo forte, perché no, non voglio perderlo di nuovo. Stringo il suo petto, che ormai è mio, e quel collo, liscio dove ho dormito, e i capelli, sempre più scuri. Le sue labbra, poi la sua lingua, e la mia, insieme, come non mai, meglio dell'ultima volta. Sento il suo cuore battere più forte del mio. Ormai intorno a noi tutti si è fermato, la gente che passa non ci sfiora neanche, perché quest'attimo è nostro, io e lui, come deve essere. In un attimo, ha spazzato via tutti i pensieri che avevo. 

Lui, è qui, nelle mie mani, come una cosa da proteggere, come una cosa mia, ma che dico, è mio. 

Qui, proprio dentro le mia braccia, o io dentro le sue, che importa. 

Le nostre labbra si staccano lentamente. 

-Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento...- sussurra, nel mio orecchio.   

Il suo respiro, dolce, e i suoi capelli che lentamente mi solleticano il collo. I suoi occhi. Siamo a una distanza di due centimetri, abbracciati. Sento le farfalle, ma che dico, api inferocite, che si muovono nel mio stomaco.  

-Non sai da quanto tempo io aspettavo te.- dico, sussurrandolo, delicatamente. 

-So che sarà difficile.- dice, fissandomi negli occhi. Lo ascolto attentamente, anche se ho il viso rigato dalle lacrime, ma sta volta, di felicità. 

-So che forse, rischieremo molto.- fa una pausa. Respira. 

-Ma io ho bisogno di te. E non mi importa, se la gente penserà male. Se qualcuno insinuerà qualcosa di falso. Io sono qui per te. Per come tu sei. Perché io ho capito di amarti, come non ho mai amato nessun'altro. Ho bisogno di vederti preparare il caffè la mattina, ho bisogno della tua voce che mi dice di non lasciare la maglietta sulla sedia, ho bisogno del tuo respiro quando dormiamo, e del tuo sorriso quando siamo svegli. Voglio vederti cantare, mentre io ti guardo da sotto al palco, in un concerto in giro per il mondo, e affermo con tutto l'orgoglio che: ''quella, è la mia ragazza''. Perché ti voglio nel mio presente, e nel mio futuro. Perché io voglio te... e nessun altro. E, so benissimo, che se dovessi salire su quell'aereo da solo, non me lo perdonerei mai. Perché sono tornato per prenderti. Sta volta, per sempre.- respira, ancora. 

Il cuore mi batte a mille. Forse non saprei neanche descriverlo questo momento: è una felicità al di sopra di quanto mi sarei mai aspettata.  

Ci siamo rincontrati qui. Sempre in aeroporto. Sempre distrattamente, sbattendoci contro. Forse perché le cose belle accadono per caso: è come se il destino me lo avesse messo davanti, senza che io abbia deciso niente. 

-Io Carlo... non ho parole.- dico, tra una lacrima e l'altra.  

-Mi ero preparata, oh, un bellissimo discorso. Con parole ricercate, e anche abbastanza profonde.- ride, rido anche io. 

-Ma, adesso, ti giuro, che non riesco a dire nulla...- dico abbozzando un sorriso, mentre abbasso lo sguardo.  

-...ma una cosa te la posso dire.- respiro profondamente.  

- Ti amo Carlo.- dico chiudendo gli occhi. Forse per la troppa emozione, riaprendoli subito, per non perdermi neanche un secondo dei suoi meravigliosi occhi. 

Ride. Sento la sua emozione addosso. Le sue mani, attorcigliate nei miei capelli, tremano leggermente. 

-Ti amo anche io, Deborah.- dice, guardandomi con tutto l'amore che ha. 

Finalmente. 

Sentire queste parole, uscire dalle sue morbide labbra. 

Da quanto tempo l'ho aspettato. 

-...dillo ancora.- parlo a bassa voce, ma lui mi ha sentito lo stesso.  

-Ti amo Deborah!- urla.  

Si, qualche persona si è girata, dandoci anche dei pazzi.  

Ma siamo scoppiati a ridere.  

Insieme. 

Ci stringiamo in un lungo abbraccio. Adesso sento che tutte le mie paure sono volate via. Che quel muro di malinconia, lo ha buttato giù in pochissimo tempo. Ed è riuscito a riempire quel vuoto che mi porto dietro da anni. Forse doveva andare proprio così. Forse dovevo rincontralo, viverlo, e perderlo per capire davvero quanto possa essere fondamentale per la mia vita. 

Ma si.  

E' così che deve andare.  

Anche io ho un finale da film sdolcinato. 

Perché le cose belle accadono: lo posso giurare. 

Perché solo vivendoli, questi momenti, si possono comprendere fino infondo. 

Perché adesso lui, ed io, siamo qui. 

Perché A volte capita. Anche per me. 

Lo guardo, nei suoi profondi occhi color nocciola. Giuro che di cose belle ce ne stanno al mondo. Ma niente eguaglia i miei occhi che si specchiano nei suoi. 

Mi schiarisco la voce.  

-Torniamo... a casa?- dico, un po' imbarazzata, perché quella è la mia vera casa, ma adesso è diventata la ''nostra''. Qualcosa che appartiene solo ed esclusivamente a noi, qualcosa che custodiamo. E, potrebbe essere una villa, come una capanna, come una tenda nel bel mezzo del deserto, ma ''ci vediamo a casa'', è la promessa più bella che si possa mai fare. 

Perché torno a casa. Torno dove sto bene, dove posso essere me stessa. E casa è lui, la sua voce, i suoi occhi. Casa.  

-...torniamo a casa.- afferma, dolcemente, sorridendo. 

Ci separiamo un po': il suo braccio mi cinge i fianchi, e mentre trascina il mio trolley, ci avviamo verso l'uscita.  

''Ultima chiamata per il volo Catania - Roma Fiumicino. Si pregano i passeggieri, di recarsi all'interno dell'aereo. Ultima chiamata.'' 

Guardo Carlo. Mi sorride. 

La voce della speaker dell'aeroporto mi risuona lontanamente. Non me ne importa niente. 

Mi stringe ancora più forte, ed usciamo dall'aeroporto, per dirigerci a casa mia. 

Insieme. 

------------------ ANGOLO DELL'AUTRICE ---------------------------------- 

Buonasera a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo e, a mio parere il più bello scritto fin'ora. Aveste visto? Ebbene si: si sono rincontrati. E sta volta, ve lo assicuro, non si lasceranno più. Ho voluto sottolineare la confusione nella mente di Deborah, e la felicità quando invece incontra Carlo. Non mi dilungo molto nella spiegazione, voglio che lo leggete e lo vivete come piace a voi. Devo, però, comunicarvi un'altra cosa: ci stiamo avvicinando alla fine. Credo che il prossimo, sia proprio l'ultimo capitolo. Ma, per adesso, non pensiamoci: godetevi i nostri ragazzi :)  

Vi ringrazio ancora per la gioia che mi date ogni giorno, spero di non deludervi mai, e di riuscire a farvi vivere qualcosa di ''bello'', con delle semplici parole. Grazie ancora, a presto. :) <3 

   
 
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