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Autore: lostinacityofangels    27/02/2015    0 recensioni
Dal testo:
Un dolore lancinante le percorse il braccio non appena la lametta penetrò la carne ed i primi Rivoli di sangue caldo le scivolavano sul polso colorandolo di rosso. [...] Prima che potesse fare nuovamente pressione sulla carne, una lacrima cominciò a rigarle il viso, mano a mano le lacrime cominciarono ad abbagliare la vista [...] Mai avrebbe immaginato di arrivare a questo punto. [...] una domanda le opprimeva la mente. «Perché? Perché l'ho fatto? Tutto questo dolore, tutta questa angoscia, perché proprio a me?
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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1 Settembre
La sera prima, probabilmente, si doveva essere addormentata con il suo braccio sinistro, posizionato sotto la testa, così che a lungo andare quella posizione le provocò un fastidioso formicolio che partiva dalla spalla e terminava alle dita della mano, non ci fece molto peso e continuò a farsi cullare dalle braccia di Morfeo.

Non si accorse dei colpi che qualcuno stava sferrando alla porta del dormitorio. Si rigirò nel letto, continuando a tenere gli occhi chiusi. Li aprì di scatto solo quando non sentì più la coperta di pile che le copriva il corpo, ma un leggero venticello fresco. Si girò di scatto e, pensando che fosse la sua coinquilina intenta a farle uno scherzo, ma con sua sorpresa si trovò davanti un uomo, a giudicare dai capelli, ormai inesistenti sul suo capo, e quei pochi rimasti gli circondavano la testa, l'incolta barba biancastra e grigia e il pancione, che sembrava contenesse liquidi di ogni genere. La guardò con un sopracciglio alzato, stringendosi i rotoloni di grasso che aveva al posto dei fianchi e piegandosi per sporgersi verso di lei così da guardarla in viso. Iris sentì il bisogno di urlare, non capita spesso che un uomo sconosciuto entri in camera tua. La sua coinquilina si affacciò dal letto di sopra «Oh, sergente, è già ora?» la sua voce assonnata rimbombò nella stanza, e quando l'ormone grande e grosso annuì, Iris la sentì mugugnare qualcosa di incomprensibile anche al l'udito di un cane. Iris si mise a sedere sul letto, e con un lieve sorriso si incamminò verso il bagno, sperando che il professore non la seguisse. Pessimista era il suo secondo nome. Si chiuse la porta del bagno alle spalle, poggiandocisi la schiena e non appena sentì la porta d'ingresso chiudersi tirò un sospiro di sollievo. Il bagno era composto da una doccia, un metro per un metro, se non più piccola, e da un lavabo ingiallito dal tempo. Aprì l'acqua, aspettando qualche minuto prima, e non appena il getto che proveniva dalla doccia emise del vapore, segno che l'acqua si era scaldata, quasi bollente, ci si buttò sotto.

L'acqua percorreva il suo corpo, cadendo dolcemente sui suoi capelli scarlatti, e scivolava dolcemente lungo la schiena, rilassandole i nervi, provocandole una sensazione piacevole. 
Si avvolse attorno ad un asciugamano, lasciando i capelli liberi e, scalza, uscì dal bagno.

Non si era accorta delle voci che provenivano dall'altra stanza, a causa dell'acqua. Appena uscì si ritrovò davanti, non più l'omone di prima ma, con sua sorpresa, Kage che la stava fissando quasi incantato. Sentiva i suoi occhi fissi su di lei, mentre la squadrava da capo a piedi. Iris non poté far altro che abbassare la testa, imbarazzata per la situazione, gli occhi del ragazzo percorrevano ancora il suo esile corpo, tutta la timidezza si interruppe solo quando la biondina diede una pacca sullo stomaco del ragazzo, costringendolo a piegarsi in due e ad emettere un piccolo gemito di dolore «Sei fidanzato, ricordalo.» la bionda ruppe il silenzio imbarazzante con quella frase, non appena Iris la udì fu come se tutto il mondo le fosse crollato addosso, sentì una fitta al cuore, che prese a batterle velocemente, quasi come volesse sfondarle il petto, la stessa sensazione che aveva provato quando l'aveva conosciuto, solo che questa volta faceva male. Male da morire.

Abbassò il capo, lasciando che i lunghi capelli le ricadessero sul viso, mentre alcune gocce d'acqua gelida ricadevano veloci sul pavimento, girò sui tacchi e rientrò in bagno, senza proferire parola, si chiuse la porta alle spalle. Un nodo cominciò a stringerle la gola, dandole difficoltà di respirare normalmente. Poggiò il capo sulla ruvida porta di legno, lasciandosi scivolare a terra. Udì dei vociferi ovattati provenire dall'altra camera, non riuscendo a distinguere, però, le parole che pronunciavano i suoi due amici. Si vestì con una lentezza innata. Gli shorts misero in bella mostra le lunghe e magre gambe, mentre la maglia lasciava intravedere solo la spallina del reggiseno bianco, qualche ultima goccia d'acqua che cadeva dai capelli umidi, si era posata sulla maglia, rendendo la zona bagnata lievemente trasparente. Non asciugò i capelli, un po' per voglia, un po' perché aveva paura di arrivare in ritardo a lezione, ed essendo il primo giorno non aveva di certo intenzione di farsi etichettare in malo modo dagli insegnanti. Si truccò con un filo di matita sotto l'occhio e una riga di eye-liner al di sopra della palpebra mobile, in modo da mettere in risalto i suoi occhi color smeraldo.

Uscì lentamente dal bagno, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento, cercando di evitare lo sguardo dei suoi amici. Non riusciva ancora a capire il perché della sua reazione, le sembrava opportuno sorpassare la cosa, e cercare di non pensarci più, almeno per il momento.

Si faceva largo tra la folla che popolava i corridoi della scuola, lei e la biondina si tenevano a braccetto per non perdersi di vista, se fosse successo, Iris si sarebbe trovata in un gran casino, non conoscendo ancora le aule. La prima lezione era tedesco. Aveva scelto quella lingua perché i nonni materni erano emigrati da Berlino, e voleva imparare la lingua e le tradizioni. Fortunatamente lei, Chrystel e gli altri frequentavano gli stessi corsi. Le aule erano formate da una cattedra e dei banchi disposti a cerchio attorno ad essa, come la sua classe quando frequentava le elementari. Questa cosa la metteva a suo agio.

 

La porta della classe si aprì e in essa calò un silenzio tombale. Entrò una donna grassottella, con dei capelli mezzi biondi, mezzi bianchi e mezzi castani, insomma, una tinta con mille anni di ricrescita. La prima mezz'ora di lezione Iris la passò a guardare fuori dalla finestra con lo sguardo perso nel vuoto, che andava oltre il lago, oltre la foresta che circondava la scuola. «Se non vuoi ascoltare le mie lezioni puoi fare anche a meno di entrare nella mia classe!» la voce della professoressa la fece sussultare e girare verso la cattedra. La professoressa la guardava con sguardo maligno, tenendo le braccia puntate lungo i fianchi. «Scusi professoressa.» balbettò timidamente Iris, tra le risatine dei compagni di classe. 

Le lezioni terminarono con la stessa velocità di un trattore, ed insieme a Chrystel e Tashi si diresse verso i dormitori. Kage non lo vedeva dalla lezione di Letteratura inglese, Neve aveva detto che si era voluto ritirare da qualche parte con la sua ragazza. Quella notizia non fece altro che metterla di cattivo umore, ed il perchè ancora non lo aveva capito. 

Tashi aveva deciso di passare la serata in compagnia delle ragazze, fino a quando Kage non gli avesse dato il via libera per entrare, visto che si trovava con la sua ragazza. Non appena entrarono in camera, Iris si accasciò sul letto, le ore di lezione l'avevano sfinita, voleva dormire, ma il baccano che facevano i suoi amici le impediva di chiudere gli occhi. «Ragazzi, perchè non organizziamo qualche scherzo da rifilare ai figli di papino?» propose Tashi, mettendosi a sedere sul letto di Neve, mentre Iris lo imitò, strovinandosi gli occhi. «Non dovremmo aspettare Kage?» chiese Iris con la voce impastata dal sonno, Tashi rispose scuotendo il capo «Lo metterò al corrente non appena mi farà entrare in camera» disse battendo le mani sulle cosce. Neve si sedette a terra, Tashi e Iris la seguirono, e le si sedettero di fronte. Neve scrisse su un foglio una sola parola Acqua...

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Buonsalve tesori! Scusate il ritardo nel postare ma il tempo di scrivere ultimamente non l'ho avuto proprio e di aggiornare una volta a settimana ormai non ci riesco ç_ç Chiedo scusa se il capitolo è troppo corto ma volevo assolutamente aggiornare, e credo che aggiornerò una volta ogni due settimane salvo imprevisti ç_ç

Mi farebbe piacere se lasciaste un commentino, per farmi sapere se devo o no continuare questa storia :/  

P.S. Vorrei scrivere una fanfiction, ma non so se farla sui Tokio Hotel, Dear Jack o One Direction?  Consigliatemi pliiis ç_ç

Seguitemi su Twitter: @animelegate e instagram: @lostinacityofangels per domande o quello che volete lol

Un bacio e a presto! ♥

 

   
 
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