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Autore: AlexiaLil    27/02/2015    2 recensioni
In onore del Gajeevy Week, mi cimento in questa storia che parla dei nostri adorati Gajeel e Levy, dei "nove passi" che devono fare per arrivare al traguardo. Nove mesi in attesa del loro piccolo drago.
Ci si legge in 'sti giorni!!
Tammy
Ecco i prompts:
1° Step - Day 1: Cooking
2° Step - Day 2: Nursing
3° Step - Day 3: Lipstick
4° Step - Day 4: Daydreams
5° Step - Day 5: Metallicana
6° Step - Day 6: Singing
Extra Step - Day 7: AU a scelta (io lo calcolo come cap Extra perchè altrimenti perderei il filo logico e cronologico della fiction. Come so diventare noiosa a volte!).
Per il 7°, l'8° e il 9° Steps (che per la mia fic non hanno prompts) mi inventerò qualcosa poi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Gajeel, vieni con me a scuola domani. Abbiamo la maestra più bella della città >> suggerì entusiasta Lilio*, tenendo per mano suo fratello maggiore, mentre beveva un succo di frutta – rigorosamente all’introvabile gusto kiwi -.
<< Mmpf … la più bella della città, dici? Non ci credo nemmeno se me la dovessi ritrovare davanti … ma le tue maestre non sono tutte vecchie e rugose? >> lo prese in giro Gajeel, sghignazzando, mentre allungava l’occhio su una bella ragazza ferma davanti a una vetrina. Una bellezza tutta curve e bei capelli, di quelle che ti aspetti lavorino come ragazza immagine la sera in qualche discoteca.
Le occhiate che si scambiarono i due, non appena Gajeel le passò di fianco, fecero prevedere al ragazzo una seratina niente male nell’area privata di qualche locale esclusivo … e in bella compagnia.
<< Gajeel, che guardi? >> chiese il piccolo, notando il sorrisetto sul viso del fratello.
Gajeel si ricompose in fretta, si schiarì la gola e sfregò con il palmo della mano la testa del fratellino:
<< Niente ragazzino, bevi quel succo e basta >>.
<< Mmh … non dico niente a mamma, però domani verrai a prendermi e ti presento la mia maestra >> rise il piccolo, soddisfatto del grugno infastidito che gli regalò il fratello, capendo d’averlo fregato.
<< Mamma non mi spaventa >> cercò di uscirne Gajeel.
<< Come no … sai che non le piace che guardi le signorine in quel modo quando ci sono io … >> gli ricordò Lilio, bevendo dalla cannuccia.
Il ragazzo sbuffò, contrariato, dandogli del Piccolo ricattatore.
<< E va bene. Domani verrò a prenderti e mi presenterai questa “bellissima” – ma ho i miei dubbi – maestra ... >> si convinse il ragazzo << … ma guai a te se è una racchia! >>.
<< Fidati … sembra una fatina >>.
 
Il giorno dopo il ragazzo, puntuale, si fece trovare di fronte all’entrata della scuola elementare del fratellino, una struttura su due piani dai colori chiari e colorati di murales dipinti dai bambini, con un grande giardino e recinzioni alte.
Molte mamme si trovavano di fronte al cancello e, in attesa dei pargoli, alcune di loro scrutavano dubbiose e impaurite la figura scura di Gajeel, appoggiata a un muretto di fronte al cancello, le braccia incrociate e l’aria annoiata, con quei jeans un po’ strappati e la maglia di qualche band hard-rock, senza parlare dei piercing sul viso e sulle orecchie.
Il ragazzo le ignorò bellamente, ormai avendoci fatto il callo delle occhiate indagatrici delle persone attorno a lui.
Ignorava i bisbigli dei vecchietti e le risatine delle ragazzine, affascinate e intimorite al tempo stesso dalla sua espressione arcigna.
 
<< GAJEEEL-NII!! >> sentì gridare la voce di suo fratello, così acuta e di un’ottava tanto più alta delle altre da sovrastare i vari richiami delle madri ai loro bambini. Il piccolo e sorridente ragazzino si trascina appresso una giovane ragazza, tirandola per una mano artigliata fra le sue piccole dita.
Gajeel strabuzzò gli occhi a quella vista.
Non poteva essere davvero una sua insegnate …
“E’ troppo giovane! Mi prende in giro!” pensò il ragazzo, avvicinandosi ai due.
<< Lilio-chan, smettila di tirare per favore >> si lamentò la ragazza, con tono divertito.
<< Lei deve essere Gajeel-san, il fratello di Lilio … >> sorrise la giovane, di fronte al ragazzone << … piacere di conoscerla >> si chinò, salutandolo. Gajeel rispose al saluto, titubante e impacciato, imbarazzo che non sfuggì al piccolo e alla sua insegnante, che nascose una risatina dietro una mano.
<< Lei è la mia maestra, Levy-san, di cui ti ho parlato. Hai visto, non è la più bella signorina della città? >> asserì il piccolo, sorridendo ai due. Levy arrossì imbarazzata, sussurrando al piccolo di smetterla di dirlo in giro e Gajeel si schiarì la voce, la testa bassa e gli occhi puntati ai suoi piedi.
“Diavolo, non scherzava il nanerottolo … “.
<< Ma è vero, Levy-san. Lei è la più carina di tutte le nostre insegnanti. Sono fortunato a essere nella sua classe >> disse Lilio, sorridendo all’insegnante << e poi, sai Gajeel … >> si rivolse poi al fratello << … Levy-san ci legge un sacco di storie, tutti libri della sua biblioteca e legge davvero bene! >>
<< Oh … beh … brava >> balbettò Gajeel, perdendo anche l’ultimo briciolo di strafottenza e orgoglio che sperava d’aver conservato.
<< Grazie >> gli sorrise Levy << Ora però dovrei andare, è stato un piacere conoscerla, Gajeel-san >> salutò la ragazza, accarezzando il capo di Lilio e lanciando un ultimo sguardo imbarazzato a Gajeel, che rispose ghignando impacciato.
Rimase immobile a fissare la minuta figura della giovane allontanarsi verso le madri dei suoi alunni, notando quanto spesso i suoi caldi occhi castani scivolassero verso di lui e Lilio, per poi ritornare al loro posto, attenti alle parole delle signore attorno a lei.
<< Avevo ragione, no? Ti piace, vero? >> sghignazzò il ragazzino, guardando la faccia da ebete del fratello.
<< Da dove è saltata fuori quella tua maestra? >> si riscosse il ragazzo, trascinando via il fratellino, non rispondendo alle sue domande.
“No, non può essere il mio tipo, una nanetta del genere”.
<< E’ nuova, sostituisce una nostra maestra per un po’. E’ un vero peccato che fra pochi mesi dovrà andare via >> si lagnò il piccolo, adocchiando con la coda dell’occhio una qualsiasi reazione in Gajeel, e non dovette attendere molto per restare soddisfatto perché, non appena udì quelle parole, Gajeel s’irrigidì e si schiarì la gola, cercando di non dare a vedere il suo interesse verso l’insegnante.
Senza successo.
<< Dovresti chiederle di fare una passeggiata, prima che vada via >> buttò lì il ragazzino.
<< Ma non prendermi in giro. Non è il mio tipo >>
<< Invece ti sbagli >>
<< Piantala, Lilio >>
<< Allora facciamo un paragone, su … >> lo sfidò il ragazzino, gonfiando le guance arrabbiato per l’insistenza del fratello maggiore.
Gajeel sbuffò, arrendendosi al piccolo, facendoli promettere di smetterla con quella storia se avesse accettato:
<< Va bene. Allora … facciamo un paragone sulla signorina di ieri e Levy-san, ok? >>
<< Non so dove vuoi arrivare, ma vai pure … >> rispose annoiato
<< Chi delle due porteresti a cena fuori, in un bel ristorante? >>
<< Nessuna delle due >> rispose prontamente Gajeel << con quei pochi spiccioli che guadagno, non posso permettermelo >>.
<< Ok … ehm … chi porteresti in uno di quei posti dove vai a ballare? >>
<< La ragazza di ieri, sicuro >>
<< Uff … ok, ritento … Mmh … chi porteresti a un tuo concerto? >>
<< La ragazza di ieri, di nuovo >> rispose subito << la tua Levy-san non mi pare il tipo >> rispose soddisfatto della sua risposta.
Lilio rise: << Anche a Levy-san piace la musica. L’altro giorno mi ha fatto ascoltare il suo mp3 … ci sono canzoni che assomigliano a quello che suoni tu >>.
Gajeel si sorprese, non accostando minimamente alla figura della ragazza quella di una scatenata fan di una rock band.
<< Visto? Facciamo una scommessa, Gajeel-nii? >>
<< Ah … ehm ok. Spara >>
<< Se chiedi alla mia insegnante di andare a un tuo concerto e lei accetterà, non dovrai più comprarmi il gelato per un mese intero. Affare fatto? >> disse sicuro il piccolo, allungando una mano.
Gajeel ghignò: << Va bene. E se dovesse dirmi di no? >>
<< Tranquillo nii-san, non succederà mai … >>disse furbo, il bambino.
<< Ne dubito … >> sussurrò il ragazzo.
Gajeel non era il tipo da ricevere un due di picche dalle ragazze, anzi, piuttosto era lui a declinare facilmente varie fanciulle, addirittura dimenticandosi di vari appuntamenti o ignorandole semplicemente.
Però, riguardo Levy, era piuttosto sicuro di un suo rifiuto. Non le sembrava proprio il tipo da accettare un appuntamento con un ragazzo come lui, tantomeno se quest’ultimo è fratello di un suo alunno. Perciò era piuttosto rilassato quando, la mattina seguente, nel lasciare il fratellino – piuttosto entusiasta – fermò la ragazza appena prima che rientrasse.
L’imbarazzo del giorno precedente era ormai dimenticato, almeno per lui; dopo l’iniziale insicurezza del primo incontro, era più sciolto e sicuro.
Però, nonostante si aspettasse quel rifiuto dell’insegnante, gli bruciò parecchio.
<< Oh, beh, mi piacerebbe Gajeel-san ma … non posso >> si scurò Levy, un sorriso mesto sul viso.
<< Ah … sarà per la prossima volta >>
 
<< Gajeel-nii, che hai combinato? >> domandò Lilio, imbronciato, camminando verso casa.
<< Mica è colpa mia se ha rifiutato >>
<< Riprova >> gli intimò il bambino, puntandogli un dito verso il viso.
Gajeel inarcò un sopracciglio: << Neanche per idea >>.
<< Hai paura che rifiuti di nuovo? >> lo prese in giro il bambino, ghignando.
Se sapeva dove puntare, poteva far fare tutto quello che voleva a suo fratello, tanto orgoglioso …
<< Io? Paura? Non sia mai. Ti farò vedere io, moccioso >>.
Il piccolo fu soddisfatto di sé … “Così sistemerò una volta per tutto nii-san”.
 
<< Levy-san, vorrebbe venire a sentire la mia band sabato prossimo? >>
<< Ah, grazie dell’invito Gajeel-san, ma proprio non posso >> declinò nuovamente l’offerta Levy, sorridendo malinconica.
Nei giorni seguenti, l’insistenza di Gajeel non sembrava infastidire l’insegnante di Lilio, che incoraggiava il fratello a ritentare, però la giovane rifiutava in continuazione, facendoli salire il sangue al cervello …
Ormai non era più per la scommessa, ma una questione d’onore …
Nessuna ragazza rifiutava più di una volta Gajeel Redfox.
 
<< Nii-san, stai perdendo colpi … >> lo sbeffeggiò Lilio, fuori da scuola, dopo l’ennesimo rifiuto.
<< Col cavolo, ragazzino, dirà di sì la prossima volta >>.
<< Uf … andiamo, prendiamoci un gelato consolatore >> e tirò il braccio del fratello, che lanciava occhiate infastidite alla ragazza.
 
<< Oggi è l’ultima volta, poi basta >> si pronunciò Gajeel, orgoglioso << è una settimana che rifiuta, ho un onore io, da difendere >>.
<< Ma quale onore Gajeel-nii >> lo rimbeccò il piccolo << t’infastidisce perché ti piace >>.
<< ZITTO! >> lo sgridò il ragazzo, arrossendo …
Negli ultimi giorni, man mano che incontrava quella giovane insegnante, Gajeel si ritrovava più volte a pensare a lei, a cosa facesse, a cosa potesse impedirle di uscire con lui e, spesso, senza riflettere, chiedeva al fratellino notizie di lei.
E non aveva nemmeno fatto caso ai sorrisetti furbi che la madre gli lanciava alle spalle, finalmente accontentata che il figlio avesse smesso di adocchiare giovani troppo … esuberanti.
Quella ragazza, così restia e bella, lo stava attirando più del dovuto … e non ne sembrava nemmeno infastidito.
 
<< Levy-san, oggi mi deve dire di sì. Vuole uscire con me? >> l’aveva fermata, intenzionato ad andarsene da lì solo con un “Sì” e un appuntamento. Lilio era rimasto lì, al suo fianco, gli occhi da cucciolo puntati sulla ragazza, imbarazzata.
<< Oh, beh, se insiste tanto, Gajeel-san, va bene. Volentieri … oh Lilio-chan, non guardarmi così! >> rise la ragazza, di fronte all’espressione felice del piccolo, su di giri.
<< Gajeel-nii >> sussurrò il piccolo, non appena l’insegnante si allontanò, salutandoli << vedi di fare il bravo con lei. Mi piace la mia maestra >>
<< Stai tranquillo, moccioso, non mi scappa >> ghignò Gajeel, più che determinato.
<< E ti comprerò una fornitura a vita di gelati al kiwi, se mai lo inventeranno >> concluse, accennando con la mano un ultimo saluto alla ragazza, giratasi in quel momento per regalargli un sorriso smagliante.
 
 
<< Levy, come mai mi hai sempre detto di no, prima? >> chiese Gajeel, togliendosi quello sfizio curioso, seduto al tavolo di quel fast-food dove aveva portato la ragazza, dopo il loro piccolo concerto nel locale dove era solito suonare la chitarra con la sua band.
La serata con la ragazza era filata liscia come l’olio e, ammise con se stesso, gli piaceva parecchio passare del tempo in sua compagnia.
Avevano parlato di tutti e di più, dell’interesse della giovane, quasi morboso, per i libri, del suo lavoro, della musica, dei bambini della sua classe, di Lilio e lui, coinvolto, si era bevuto ogni parola, acchiappato ogni espressione dolce al pensiero dei suoi alunni, ogni luce negli occhi e ogni sorriso.
Levy smise di bere la sua bibita, ancora la cannuccia in bocca, e stirò le labbra in un leggero sorrisetto.
<< Beh, mi chiedevi sempre di venire a vedere la tua band ed io … sinceramente … beh, non è importante. Poi Lilio-chan mi diceva sempre di rifiutare >> rise la ragazza.
 
Gajeel si ripromise, per i prossimi giorni, di farla pagare a quel ragazzino impertinente tutta la fatica e l’orgoglio perso per invitare Levy … e di chiedere a Levy, ogni mattina, se aveva voglia di sentirlo suonare.
Tanto non l’avrebbe lasciata a nessun altro, tanto valeva tenersela stretta tutto il tempo.
 
 
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*non ho avuto cuore di chiamare un bambino Lily, e wikipedia mi ha suggerito come nome maschile Lilio (‘sto nome impensierisce anche me, ma non ho potuto fare altrimenti )
Bene, con questa finisce la mia parte di Gajeevy Week (me la sono presa parecchio comoda) però non mi convince assai questa fic, purtroppo non sono riuscita nel mio meglio, sorry giovani! (ho appena compiuto 23 anni, mi sento vecchia).
Ringrazio
MaxBarbie per aver commentato, sei sempre troppo carina!!
Alechan86 e la nuova commentatrice della fic nalu lover per avermi lasciato un paio di prompt da usare per i miei ultimi “Steps”.. se qualcuno a qualche prompt da mollarmi, faccia pure!!
Grazie a tutti quelli che seguono la fic, ci sentiamo – si spera – presto!
Un abbraccio, Tammy.
   
 
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