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Autore: urmybullshit    27/02/2015    0 recensioni
Quando avevo sedici anni feci un' audizione e lì conobbi un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli castani a caschetto e le bretelle. Entrò nel mio cuore in maniera immediata.
Quando avevo diciassette anni ero il componente più giovane di una band e il mio ragazzo era quello più vecchio. Nelle interviste così come nei concerti ci scambiavamo gesti che all' apparenza erano innocui, ma in realtà simboleggiavano ciò che provavamo l' uno per l' altro.
Quando avevo diciotto anni il mio ragazzo aveva una ragazza. Si chiamava Eleanor ed era bella, simpatica e dolce. Mentre si scambiavano baci davanti alle telecamere, mi chiudevo in camera a piangere. Pochi mesi dopo ebbi una ragazza anch' io.
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Larry Stylinson.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                    Rebirth



Quando avevo sedici anni feci un' audizione e lì conobbi un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli castani a caschetto e le bretelle. Entrò nel mio cuore in maniera immediata.
Quando avevo diciassette anni ero il componente più giovane di una band e il mio ragazzo era quello più vecchio. Nelle interviste così come nei concerti ci scambiavamo gesti che all' apparenza erano innocui, ma in realtà simboleggiavano ciò che provavamo l' uno per l' altro.
Quando avevo diciotto anni il mio ragazzo aveva una ragazza. Si chiamava Eleanor ed era bella, simpatica e dolce. Mentre si scambiavano baci davanti alle telecamere, mi chiudevo in camera a piangere. Pochi mesi dopo ebbi una ragazza anch' io.
Quando avevo diciannove anni io e il mio ragazzo iniziammo a litigare e il nostro rapporto si rovinò. E' quello che vogliono loro! Urlavo. Lui si metteva il giubbotto, prendeva il pacchetto di sigarette e usciva a fumare. Tornava a casa due ore dopo e mi chiedeva scusa, poi facevamo l' amore.
Quando avevo vent' anni il mio ragazzo aveva ancora la ragazza, ma era fidanzato con me. Mi fece la proposta una sera, eravamo in Sud America e stavamo guardando il Cristo Redentore dal tetto dell' albergo. 
Quando avevo ventun' anni io e il mio ragazzo scappammo per cinque giorni. Nessuno sapeva dov' eravamo e le date del Tour furono spostate. Mentre i nostri cellulari squillavano ininterrottamente, io e Louis ci scambiavamo i nostri "Sì" davanti a un prete che non capiva quasi nulla di Inglese.
Quando avevo ventidue anni Louis si lasciò con la sua ragazza e riprendemmo a mostrarci insieme davanti alle telecamere.
Quando avevo ventitré anni il nostro contratto finì ed io e Louis iniziammo ad amarci alla luce del sole.
Quando avevo ventiquattro anni io e il mio ragazzo adottammo una bambina di nome Darcy. Era stata abbandonata ad una sola settimana di vita.
Quando avevo venticinque anni ci risposammo. Il nostro matrimonio fu trasmesso su tutte le reti e finalmente tutti seppero che Louis era mio ed io ero di Louis.
Quando avevo ventisei anni la band si sciolse. Stavamo creando lentamente le nostre famiglie e quello ormai non faceva più per noi.
Quando avevo ventisette anni Louis inzio a sentirsi male. Dormiva, vomitiva e a volte sveniva.
Quando avevo ventotto anni a Louis fu diagnosticato un cancro. Cercava di vivere, ma le cure non servivano a molto.
Quando avevo ventinove anni Louis disse di amarmi, ma lo fece mentre piangeva. Si sentiva sempre più debole e male.
Quando avevo trent' anni Louis morì. Le cure non avevano funzionato, lui era troppo debole.
Quando avevo trentun' anni inziai ad avere allucinazioni. Lo vedevo in cucina mentre cercava di prepararmi qualcosa, in doccia che si lavava mentre mi pettinavo i capelli, la notte che mi mordeva il collo mentre mi entrava dentro.
Quando avevo trentadue anni mia sorella si trasferì da me con suo marito. Non potevo curare Darcy da solo in quelle condizioni. Le allucinazioni peggiorarono.
Quando avevo trentatré anni diedi ascolto alla mia famiglia e ai miei amici e iniziai a frequentare uno psicologo. Non riuscivo più a far nulla, Louis popolava la mia vita peggio di quando era ancora in vita. Alcune volte mi trovavano in un angolo della stanza a mormorare il suo nome mentre le lacrime scendevano silenziose dai miei occhi.
Quando avevo trentaquattro anni la mia bambina iniziò a fare domande. Dov' è papà Louis? Perchè stai sempre male? Perchè piangi?
Quando avevo trentacinque anni i ragazzi organizzarono una gita. Io, loro e Darcy. Dicevano che mi avrebbe aiutato.
Quando avevo trentasei anni vidi mia figlia piangere. A cena avevo "parlato" con Louis tutto il tempo. Quell' evento fece scattare in me qualcosa.
Quando avevo trentasette anni smisi la terapia e mia sorella tornò a casa sua. Presi per mano Darcy, ormai dodicenne, e andammo da Louis. Non avevo mai visto la sua tomba, tranne che al funerale. Gli dissi addio. Da quel giorno non ebbi più allucinazioni.
Quando avevo trentotto anni decisi di trasferirmi. Quella casa era piena di ricordi e io volevo ri-iniziare la mia vita da capo. Comprai una casa ad Holmes Chapel vicino a mia sorella che stava per partorire un maschietto. Lo chiameremo Harry, in tuo onore. Sei riuscito a riprendere a vivere, sono così orgogliosa di te.
Quando avevo quarantacinque anni feci un disco. A Louis, la mia vita. Dopo un' ora divenne primo in tutti i paesi. Sorrisi pensando alle ragazzine che una volta ci "shippavano". Una lacrima mi scese sul volto. Erano passati quindici anni dalla sua morte.
Quando avevo cinquant' anni potei definirmi nonno di una bellissima bambina di nome Elizabeth. Le scattai una foto e il pomeriggio andai alla tomba di Louis. Guarda Lou, questa è la nostra nipotina. Potevo sentirlo sorridere, ovunque fosse in quel momento.
Quando avevo cinquantatré anni io e i ragazzi decidemmo di fare un piccolo Tour in giro per il mondo. Il nostro ultimo viaggio insieme. Un ultimo anno di One Direction. Le ragazzine erano diventate adulte, ma non rinunciarono ad un nostro ultimo concerto. I pezzi di Louis ce li dividemmo fra noi, ma in realtà furono le nostre "ragazze" a cantarli. Era commovente sapere che dopo trent' anni si ricordavano ancora le parole di quei testi che le avevano fatte innamorare da giovani.
Quando avevo sessantacinque anni mi trasferii a Los Angeles. La mia piccola era cresciuta e aveva già partorito tre bambini. Avrebbe resistito senza suo padre.
Quando avevo settantadue anni mia nipote ebbe un figlio. Louis. Sono cresciuta fra le storie che mamma, le zie e le bisnonne mi hanno raccontato di te e di nonno. Non potevo chiamarlo in un altro modo. Tornai in Inghilterra.
Quando avevo ottant'anni fecimo una grande cena a casa mia. C' erano mia sorella e tutta la sua famiglia, con figli e nipoti, i miei migliori amici con le loro mogli e i figli e la mia famiglia. Per tutta la serata cantammo, ballammo, suonammo e raccontammo storie. Fu un bel modo per riportare alla memoria i momenti passati con i ragazzi e il mio amore.
Quando compii ottantun' anni Louis mi apparve in sogno. Disse che mi amava e mi fece gli auguri. Io risposi che mi mancava. Mi diede un bacio e la mattina dopo mi svegliai con un sorriso e il suo sapore sulle labbra.
Due settimane dopo, all' anniversario della sua morte, Louis mi apparve di nuovo in sogno. Era orgolgioso di me, nonostante il dolore immenso per la perdita ero riuscito ad andare avanti. Parlammo di tutto ciò che era successo senza di lui, poi sentii la stanchezza impadronirsi del mio corpo. Questo è un sogno non posso essere stanco. Louis mise le dita fra i miei ricci e mi sorrise. Ti fidi di me?. Annuii. Mi fece sdraiare con la testa appoggiata sul suo petto e iniziò a cantarmi una canzoncina mentre mi accarezzava la testa. Non mi lasciare. Si interruppe. Sono venuto per stare per sempre con te. Riprese a cantare e ad accarezzarmi e le mie palpebre si fecero più pesanti. Vidi me stesso come se fossi esterno alla vicenda. Vidi la mia nascita, pronunciare la mia prima parola, i miei primi passi, la mia prima litigata con mia sorella, il mio primo giorno di scuola, la mia prima partita con i compagni, la prima volta che cantai, la mia prima ragazza, il mio primo bacio, i White Eskimo, XFactor, l' incontro con Louis, i One Direction, il nostro primo bacio, il contratto, la nostra prima volta, il nostro primo concerto, Eleanor, i sorrisi finti, le carezze e i baci nascosti, le nostre risate mentre ci prendavamo gioco dei Manager, la proposta di Louis, il matrimonio, il Coming Out, Darcy, il secondo matrimonio, le serate insonni per le urla, i pannolini, la sua malattia, l' ultima volta che fecimo l' amore, la sua morte, le allucinazioni, la terapia, la gita, la mia rinascita, i figli di Darcy, l' ultimo Tour, la morte dei miei genitori, la nascita dei nipoti, l' ultima serata con tutta la famiglia e gli amici, l' ottantesimo compleanno, il sogno.
Sorrisi e raggiunsi Louis.









-Spazio Autrice-
Buona sera a tutti! Come state? Io sono un po' stanchina, questa settimana era piena di interrogazioni e la prossima sarà piena di verifiche! Arriveranno le vacanze...
Il titolo è "Rebirth" perchè parla della "rinascita" di Harry.
Ho evitato il solito clichè di lui che si suicida dopo la morte di Louis. Ho preferito far vedere un uomo che combatte contro le porprie allucinazioni per crescere la figlia e vivere in pace con lei.
Ci sono delle frasi in corsivo, che sarebbero le parole pronunciate dai personaggi. Ditemi se non riuscite a capire bene così lo sistemo.
Spero vi sia piaciuta questa storia. Tengo molto a tutto quello che scrivo, anche se non sono capolavori. Migliorerò col tempo :)
Detto questo vi chiedo una piccola recensione, sia positiva che negativa.
Ci vediamo presto, un bacio.
Alessia
   
 
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