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Autore: Inikos DS    27/02/2015    2 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao gente !

Perdonate la mia assenza ma lo studio mi sta soffocando... Ancora realizzo che il 17 giugno iniziano gli esami... Ancora inizio la tesina !!!

Ok basta.

Allora come sempre vi invito a rileggere i capitoli precedenti per rinfrescarvi un po' la memoria e se volete lasciate un piccola recensione che è sempre ben accetta.

Un saluto a tutti.

XxNick

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pov Brad

 

BZZ BZZ

Il cellulare vibrò ma invano, il ragazzo dormiva sulla panca della piccola e silenziosa sala d'attesa; i capelli biondi scompigliati, il respiro lieve, le cuffie nelle orecchie...

Povero Daniel...povero angelo...costretto al dolore da troppo tempo.

Sarebbe riuscito a trovare la luce un giorno?

Dormi dolce angioletto, dormi ignaro di quel che ti aspetta.

 

 

Alcune ore dopo.

 

 

<< Prego, potete accomodarvi qui. >> stava dicendo Ray a due uomini, ignara del ragazzo addormentato.

Poi accorgendosene:

<< Perdonate solo un secondo. >> esordì.

 

<< Signor Prince, signor Prince avanti si svegli. >> disse scuotendo il biondo.

 

Quello dapprima mugugnò poi, aprì gli occhi di scatto.

 

<< Che? Cosa? >> domandò confuso mettendosi a sedere.

<< Non può stare qui, avanti torni in camera sua. >> gli disse l'infermiera, facendo cenno ai due uomini di poter entrare; poi uscì.

Daniel si stropicciò gli occhi e tolse le auricolari, i due davanti a lui lo guardavano incuriositi; la solita gente pettegola.

Si alzò e uscì dalla stanza un po' traballante, si sentiva scombussolato e confuso...

Non ricordava bene perchè si fosse addormentato, vide l'orario al telefono e si imbatté in un messaggio: era di Alison. Quel nome parve farlo tornare alla realtà che lo colpì come un pugno in faccia.

La litigata con Brad, sua madre, il presunto fratellastro...

Ora capiva perchè si era addormentato...

Aprì il messaggio e lesse:

 

“Ciao Dan, mi spiace per prima… avevi ragione tu sono stata una stronza, non avrei dovuto tenerti nascosta una cosa del genere. Spero tu possa capire e perdonarmi.”

 

Ora non poteva rispondere, non ora, non era ancora tornato in se stesso...

Doveva prima rielaborare i suoi pensieri...

 

 

 

 

 

 

1 Settimana Dopo

 

 

I giorni erano volati e la litigata con Alison pareva solo un ricordo sfumato come le nuvole di vapore che uscivano dalla bocca di Daniel.

Finalmente era guarito e il fuoco dei tagli aveva smesso di tormentarlo; ora non rimanevano che cicatrici... quelle sarebbero rimaste però...per sempre.

Era contento Daniel, perchè si era chiarito con Alison.

Era contento perchè aveva preso la decisione di non voler avere nulla a che fare con il suo fratellastro per il momento; chiunque esso fosse poteva aspettare, magari un giorno lo avrebbe cercato.

Era contento perchè la sua migliore amica aveva conosciuto un ragazzo, anche se lei aveva più volte insistito sul fatto che non gli interessasse minimamente.

Era contento perchè non aveva più pianto per Brad da ben due giorni.

Era contento perchè sua madre migliorava di giorno in giorno.

 

Ora passeggiava tranquillo lungo il marciapiede diretto alla sua amata biblioteca, sua madre aveva insistito affinchè tornasse alla normalità quotidiana, dapprima era stato reticente: tornare lì non gli avrebbe fatto bene, eppure il richiamo si faceva sentire, così alla fine si era deciso.

Durante il tragitto però aveva deciso di effettuare una piccola imprudente deviazione, voleva riammirare infatti la vetrina delle “Musical Notes”, come faceva sempre.

Ed eccolo lì maestoso come non mai l'imponente stabile; l biondo si aspettava una vetrina a tema natalizio dato l'arrivo delle feste, invece ciò che vide lo lasciò completamente spiazzato.

Ai due lati esterni vi erano due maestose arpe argentate, accanto ad esse vi erano deposte su due colonnine in granito stile barocco dei violini bianchi.

Al centro racchiuse tra due tende di tulle bianco tenute alte da una moltitudine di trecce floreali si ergevano due sagome di cartone che avevano le stesse medesime fattezze della ragazza bisbetica, Krystal, se non errava e di Brad...

I volti sorridenti, abbigliati in abito e completo elegante.

Fu come ricevere un pugno nello stomaco.

Il biondo fu colto dall'impeto di entrare e dar fuoco alle due figure ma si trattenne per amore degli strumenti... E così era fatta... si erano già sposati.

<< Uh uh. >> emise qualcuno alle spalle del biondo che si voltò di scatto.

<< Stavi riammirando lo splendore che emettono le sagome di cartone? Devo dire che nonostante siano realizzate alla perfezione non lascino trasparire la mia reale bellezza. >> commentò Krystal squadrando il biondo dall'alto al basso.

<< Congratulazioni. >> disse solo quello.

La castana rise,

<< Guarda che non ci siamo ancora sposati, il matrimonio è il 31. >> precisò puntigliosa.

Qualcosa dentro Daniel esutlò.

<< Ah non lo sapevo. >>

<< Uh poverino, così Brad non te l'ha detto? >> lo schernì.

<< Si per la cronaca me l'aveva detto, ma io gli ho sconsigliato di sposarsi il 31; sai com'è con tutti quei botti c'è il rischio di saltare in aria. >>
Il cellulare della smorfiosa squillò.

<< Pronto amore, si aspetta solo un secondo. >> disse togliendosi il cellulare dall'orecchio.

<< Senti coso sparisci dalla mia vista adesso. >>

 

Daniel dapprima decise di seguire il suo consiglio e di andarsene, ma poi si ricordò che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno da minorenne e che quindi doveva approfittarne; fece dietrofront, prese la bottiglietta d'acqua che aveva nello zainetto e mentre quella parlava al telefono; inconsapevole del suo ritorno svitò il tappo e...

L'acqua volò in aria tra mille scintille e si lanciò sui capelli e sul cappotto di Krystal che strillò come un'ossessa, mentre l'altro correva a perdifiato.

Arrivò alla biblioteca tutto ansimante e divertito da ciò che aveva appena fatto; le ultime scorribande da minorenne...

Prima di entrare si ricompose e respirò profondamente, l'odore familiare dei libri lo investì, parevano passasti secoli dall'ultima volta che era stato lì...

Iniziò a girovagare tra i fidati scaffali, respirando quell'aria che sapeva di rifugio, di fuga dalla realtà...

Non voleva leggere nulla in particolare, si limitava ad accarezzare copertine polverose, a prendere un libro in mano, a sfogliarne un altro o a contemplarne le immagini.

Alla fine ne prese uno che parlava della differenza tra la musica contemporanea e quella di una volta, si accomodò al solito posto, e i ricordi riaffiorarono... la porta che si apriva, gli occhi ambra, l'odore di vetiver... era impossibile non pensare a lui.

Perchè? Perchè si era invaghito di un ragazzo che non era altro che un adepto della società? Che non aveva il coraggio di ribellarsi ed affrontare la vita?

Non lo sapeva... non sapeva niente...neanche di Brad..,

Come poteva essere sicuro che fosse ciò per cui si mostrava? Non sapeva nulla di lui, eppure lo amava... o forse no, non era amore... ma lui non sapeva cos'era l'amore.

Desiderare una persona con tutto se stesso, arrossire ed andare nel panico nel vederla, sentire l'elettricità nel sfiorarla, avvertire sicurezza e sperare per lei...non era forse quello amore?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pov Alison

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel Frattempo...

 

<< Quindi mi lascerà tornare a casa domani dottore? >> stava chiedendo Gabrielle speranzosa al medico.

Quest'ultimo annuì.

<< Si signora Prince, ma a quattro condizioni: primo, non deve assolutamente fare nessun tipo di sforzo, secondo, al primo malore deve subito chiamare il 118, terzo, deve assumere le medicine che le ho prescritto e quarto, ogni domenica pomeriggio mi presenterò da lei per dei controlli, quindi dovrà essere reperibile.

Quella annuì accondiscendente.

<< Certo, tutto quello che vuole sarà fatto. >>

Poi, in un impeto di felicità abbracciò il medico, che parve lusingato da quel gesto.

<< Mi spiace, e solo che sono così emozionata. >> disse la donna ricomponendosi.

<< No, non si preoccupi, capisco quanto lei possa essere contenta. >> rispose quello cercando di tranquillizzarla.

 

Alison dal canto suo pareva un raggio di sole.

<< Grazie, grazie, grazie dottore! Lei non può capire che gran decisione ha preso. >>

 

Il medico sorrise e poi si congedò chiamato da un'infermiera.

 

<< Daniel sarà entusiasta di vederti domani a casa. >> disse la mora a Gabrielle.

<< Si, non vedo l'ora, per lui dovrà essere un giorno indimenticabile. >>

Alison annuì,

<< Io mi occuperò della torta, delle decorazioni...ah e qual'è il piano che spingerà Daniel fino a casa? >>

<< Stasera gli dirò che domani dovranno effettuare delle operazioni importanti a diversi pazienti del mio reparto e che quindi le visite saranno proibite fino a sera. Tu lo spingerai a casa con la scusa di voler fargli provare una canzone al piano; so già che non ti dirà di no. >>
<< Perfetto, e al suo arrivo troverà te. >>

<< Esatto con tanto di torta e palloncini. >>

 

Le donne si abbracciarono felici, poi si guardarono negli occhi:

“ Che l'operazione rendi il compleanno di Daniel indimenticabile abbia inizio!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pov Daniel

 

 

 

 

Il Giorno Dopo

 

 

 

 

<< Avanti Dan te lo chiedo per favore solo un minutino. >>

<< Al non so... non penso di ricordare come si fa. >>

<< Ma che dici! Ne sei capacissimo e lo sai, e poi è da tempo che non suoni; non ne senti la mancanza? >>

 

Il biondo non rispose...

- Si che ne sentiva la mancanza, eppure non era sicuro di voler suonare; non mentre sua madre era in ospedale...però Alison lo stava pregando.

 

<< Oggi è il mio compleanno, dovrei essere io quello che esprime un desiderio. >> ribatté sperando di far desistere la ragazza.

<< Appunto, io so che tu vorresti suonare, ti sto soltanto agevolando. >> esclamò quella sorridente.

<< E va bene, va bene, suonerò per te. >> acconsentì.

<< Yeee! Grazie mille Dan. >> esultò la mora stampandogli un bacio sulla guancia.

 

 

Arrivati nei pressi di casa, Daniel fu colto da un senso di calore; si era sempre sentito al sicuro in quel luogo, e inoltre fremeva alla sola idea di risuonare al suo amato piano.

Entrati si tolsero le giacche e dopo aver superato l'ingresso, si recarono nel salotto immerso nel buio.

La luce apparve improvvisamente abbagliando tutta la stanza, una musica rilassante invase gli angoli più bui e silenziosi.

Daniel non poteva credere ai propri occhi, il pavimento era fiorito di palloncini multicolori, dal soffitto pendevano stelle nere, e sul muro erano stati fissati due maxiposter della sua sorridente Avril.

Ma la cosa o meglio la persona, o forse visione che più lasciò basito il ragazzo era seduta sulla poltrona alla sinistra del suo amato pianoforte;

Gabrielle lo guardava sorridente, simile ad una ninfa dei cieli, indossava un abito argento stretto in vita, e la gonna in taffetà che ricadeva in pieghe morbide fino al pavimento.

- Non poteva essere vero.

 

<< Mamma, ma tu cosa? >> era tutto così surreale...

<< Sorpresa! >> esclamò la donna allargando le braccia.

 

Il biondo si voltò confuso verso Alison,

 

<< Sorpresa. >> gridò anche quella.

 

- Forse stava solo sognando, sua madre era in ospedale! E nel suo reparto era vietato l'accesso fino a tarda sera, glielo avevo detto lei stessa!

Ok stava impazzendo.

 

<< Dan tutto ok? >> domandò Alison avvicinandoglisi.

Il ragazzo la guardò.

<< Si, si e solo che, non capisco. >>

Alison sorrise.

 

<< Daniel Prince oggi è il tuo compleanno e io e tua madre abbiamo deciso di farti una sorpresa. Cos'è che non riesci ad afferrare in tutto ciò? >>

<< Daniel vieni qui. >> disse dolcemente Gabrielle al figlio; quello si avvicinò alla dona che lo invitò a sedersi accanto a lei. Poi lo strinse forte.

<< Mamma perdonami e solo che io... non mi aspettavo nulla di tutto ciò... >>

<< Sssh non ti preoccupare va tutto bene. >>
 

- Quelle donne erano qualcosa di indescrivibile.

<< E' comprensibile che adesso ti senta un po' scosso, ma su col morale, oggi è nato il più bel dono della mia vita. >>

<< Che dolci che siete. >> esclamò Alison sorridente.

 

Daniel si alzò e strinse forte anche lei.

 

<< Grazie di cuore veramente. >>

<< Naaa per così poco? >>

 

Daniel rise; basta pensieri ora si sarebbe goduto ciò che lo aspettava.

 

<< Adesso però devi chiudere gli occhi e sederti. >> gli intimò la mora indicandogli una sedia.

 

Il biondo obbedì.

 

<< Gabrielle a te l'onore. >>
<< Grazie Alison. Allora caro come sai oggi compi 18 anni, e per tale motivo dovrei cercare per il salone 18 biglietti in 18 minuti, tali biglietti ti porteranno al tuo regalo, ma se fallirai non saprai mai dov'è nascosto; e inoltre dovrai scontare un numero di penitenze pari al numero dei biglietti che non hai trovato. >>

<< Mamma ma 18 biglietti sono troppi. >> contrabbattè il figlio.

<< Mi spiace caro ma queste sono le regole. E adesso bando alla ciance, al mio tre Alison girerà la clessidra e il gioco avrà inizio. >> disse indicando la mora che sogghignava divertita.

<< 1...2...3...Via! >>

 

E il gioco iniziò tra risa, adrenalina, gioia, divertimento e spensieratezza. >>

 

 

 

 

 

 

 

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Pov Krystal

 

 

Qualcosa di gelido improvvisamente colpì la schiena di Krystal che completamente intenta a parlare al telefono quasi svenne dallo spavento.

Strillò con tutta se stessa, mentre Brad le domandava dall'altro capo del telefono cosa fosse successo; non lo sapeva ancora nemmeno lei.

Si tastò i capelli e il cappotto: erano zuppi, bagnati; qualcuno aveva osato tirarle dell'acqua!

Si era voltata inviperita per distruggere il colpevole, ma non aveva visto nessuno, se non che con un'occhiata più attenta, in lontanza aveva notato il biondo con il quale aveva parlato nemmeno un minuto prima correre a perdifiato.

 

- E' stato lui. Piccolo bastardo, se osa farsi rivedere è morto.

 

<< Krystal che succede? >>

<< Vieni subito qui e ti racconto tutto. >> aveva sbraitato chiudendo la chiamata, poi era entrata di corsa nel negozio.

 

<< Pulcino mio ma cosa ti è successo? >> aveva chiesto Aleister sconvolto nel vedere i capelli della figlia grondanti d'acqua.

<< Papà per favore adesso non è il momento. >> aveva ribattuto quella superandolo e chiudendosi nel camerino dello studio del negozio.

Per fortuna aveva degli abiti di ricambio nel negozio ed un fono, anzi in realtà aveva un po' di tutto; dai trucchi alla piastra.

 

Si era tolta il cappotto bagnato e senza perdere un secondo aveva preso ad asciugarsi i capelli, non poteva permettersi un malanno a meno di due settimane dal matrimonio.

 

BUM BUM

 

Qualcuno aveva bussato alla porta.

 

<< Chi è ? >> domandò.

<< Sono io, Brad. >>
 

La ragazza aprì la porta.

 

<< Krystal cosa ti è successo? >> domandò confuso nel vedere la ragazza in reggiseno.

<< Guarda lasciamo perdere. >> attaccò infuriata. << Ero appena arrivata in negozio quando noto davanti alla vetrina quel moccioso biondino... >>
<< Daniel. >> si lasciò scappare Brad involontariamente.

<< Si lui! Beh dicevo l'ho salutato normalmente e poi ho risposto alla tua chiamata e lui se n'è andato. Tutto tranquillo se non che improvvisamente sento un getto un d'acqua gelido piombarmi addosso. Mi volto per vedere il colpevole e indovina cosa vedo? Quel piccolo stronzetto che corre a perdifiato. >>

 

Il moro non poteva credere alle proprie orecchie, Daniel aveva fatto ciò?

 

<< Ma Krystal perchè mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere? >>

<< E io cosa ne so? Magari ci è rimasto male perchè non l'abbiamo invitato al matrimonio. >>

 

- Il suo Daniel l'aveva fatta pagare a Krystal...non poteva non amarlo ancora di più...

 

<< Si, forse. >> rispose poco convincente.

 

<< Ma tanto cosa ce ne importa, noi non vogliamo degli scarafaggi come lui al nostro matrimonio. >> esclamò sorridente stampandogli un bacio sulle labbra, che Brad riuscì a ricambiare solo grazie ad anni di finzioni e menzogne.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pov Daniel

 

 

 

 

 

 

Il gioco si era ormai concluso, i regali erano stati scartati la torta mangiata...

La casa dormiva nelle quieta notturna, Gabrielle finalmente tornava a riposare nel suo letto a baldacchino con le coperte in raso bianco.

Alison dormiva stretta a Daniel che, ancora sveglio nel suo mondo rifletteva e ascoltava musica.

 

“When you turn off the lights, i get stars in my eyes. Is this love?”

 

Diceva Avril sulle note del suo nuovo singolo.

 

Avril non lo so, non so se questo è amore dimmelo tu... Quella mattina si era sentito invadere da un sentimento che mai aveva aleggiato in lui, la gelosia; si la gelosia scaturita da due sagome di cartone, gelosia per un ragazzo.

 

 

“ So don't turn off the lights, i'll give you what you like”

 

 

Cos'era il suo sentimento? Proprio non riuscivo a capirlo...magari era solo attrazione fisica, animale, dettata dall'istinto degli ormoni adolescenziali che si facevano sentire in modo speciale in quegli anni e che a stento a volte riusciva a contenere... Eppure cosa poteva farci? Era un essere umano anche lui, necessitava di amore, sesso, di sfogare la propria passione repressa....non era lui a dettare le regole, ma la natura.

Perchè in fondo in fondo non era forse quello il suo male peggiore? La costante solitudine.

Eppure aveva tentato in tutti i modi di farsela amica, di non vedere solo il lato negativo che essa comportava, ma a quanto pare non bastava...una parte di lui odiava ciò; il dover per forza avere qualcuno per essere COMPLETI.

Non poteva più continuare a fingere, lui necessitava di Brad come una pianta che dopo esser cresciuta per anni sotto la sterile luce artificiale di un laboratorio, una volta portata alla fertilità del Sole riesce finalmente a completare il proprio processo vitale.

Ma perchè, non potevano bastare l'amore di una madre e di una, praticamente sorella? A quanto pare no.

E adesso dall'alto dei suoi 18 anni si sentiva un vecchio che non avrebbe mai testato l'amore innocente e scapigliato che possono avere due tredicenni, ed allo stesso tempo un bambino lanciato nel crudele mondo dei grandi, ancora troppo inesperto e sognatore per affrontarlo.

Magari era lui il problema, era lui che si faceva troppe paranoie, troppi problemi, dava troppa importanza all'amore...

Magari doveva solo lasciarsi andare, scopare con il primo tipo rimorchiato in discoteca, o magari no...

No, no, no! Lui non era quel tipo di persona, non poteva non avrebbe mai scopato con nessuno che non amasse a costo di rimanere vergine a vita... in lui c'erano principi ed ideali che non potevano essere infranti da una botta e via; purtroppo era così, e per quanto una parte di lui avrebbe voluto essere superficiale e menefreghista, l'altro era felice di non essere la solita pecora nel gregge.

Era stanco Daniel, stanco di pensare, di fare supposizioni, congetture, di crearsi problemi che non avevano soluzione, di tutto.

Voleva solo essere felice.

Solo e felice.

Solo con Brad, e felice...

  
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