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Autore: SiriaJ    27/02/2015    2 recensioni
Intanto, il Coach ha finalmente trovato l'amore sposando la madre di Emily con cui presto lega con Scott e i suoi amici, particolarmente con Liam.
Beacon Hills sembra tornata alle origini di quella che era un cittadina calma e monotona quando un pomeriggio, Satomi fa la sua comparsa e chiede a Scott di vegliare su uno dei suoi Beta, un incubo per Liam.
Derek non sembra per niente d'accordo dell'amicizia che si sta creando con l'umana e il branco cerca, maldestramente, di escludere e proteggere Emily dal mondo soprannaturale di cuoi inevitabilmente e tragicamente ne verrà a conoscenza.
In più a Beacon Hills giunge Araya Calavera che non si è dimenticata della promessa che ha fatto a Scott e per un conto in sospeso con la famiglia Desai.
Genere: Comico, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Dunbar, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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WOLF WATCH
Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità.
 
5. Watch Out
Il capitolo è stato betato da Rosenrot Osbourne 
 

Emily lanciò uno sguardo all’orologio appeso al muro del corridoio; Brett sarebbe arrivato a momenti per andare a lezione insieme.  Dopo aver preso il suo decoratissimo quaderno di economia accompagnato dal libro, chiuse l’armadietto e sobbalzò, sorpresa, quando appena aveva serrato l’anta trovò il viso serio di Liam.
-Liam!- gli schiaffò la mano sulla spalla del ragazzo. -Mi hai spaventato!-
-Scusa, non volevo.-
Emily gli sorrise tranquilla, notando poi l’espressione strana che si era dipinta sul viso del suo amico. -Tutto bene?-
-Ho visto che tu e Brett siete diventati molto amici- disse incrociando le braccia e poggiandosi agli armadietti di lato.
Lei annuì. -È simpaticissimo! Non sai quante risate ci facciamo a Economia!- gli confessò scoppiando a ridere.
Liam storse il naso e la risata di Emily si arrestò. -Ho detto qualcosa di male?- domandò scrutando l’espressione dell'amico.
Lui sospirò. -Emi, io conosco Brett, non è una brava persona, è un’arrivista, è arrogante e cattivo.-
Ad Emily gli si seccò la gola, non sapeva che dire. Conosceva Brett da poche settimane, era un ragazzo dall’ironia pungente, era vero, con lei non era mai stato sgarbato fino ad all’ora fortunatamente, sedevano vicini alla pausa pranzo e per i corridoi quando si incontravano tra i cambi d’ora si facevano i dispetti, come due bambini, aveva a grandi linee lo stesso rapporto che aveva con Liam.
L’unica differenza forse era che da Brett ne era attratta fisicamente.
-Liam, io non capisco perché tu mi stia dicendo tutto questo- balbettò lei.
-Sempre a infamarmi eh, Dunbar?- tuonò una voce alle spalle di Emily, che si irrigidì facendosi piccola piccola, sentendosi sovrastata dai corpi dei suoi amici più alti rispetto al suo scarso metro e sessanta.
Brett in piedi dietro ad Emily fulminò Liam. -Non capisco quale sia il tuo problema, sto solo cercando di integrarmi nel branco, nella scuola. Sai bene quanto sia difficile e se credi che io stia facendo qualcosa per farti dispetto, beh, sei fuori strada.- disse tagliente il biondo.
“Il branco?” si domandò Emily confusa.
Liam buttò fuori il respiro dal naso, rumorosamente e sprezzante. -È proprio questo il punto, non è il tuo branco, devi starne alla larga.-
Era chiaro che stessero parlando di Scott e gli altri. Brett era nuovo e il gruppo di Scott lo aveva fatto integrare bene a Beacon Hills.
Liam ancora non gli aveva confidato del perché provasse così tanto astio verso egli, che al contrario sembrava essere tranquillo in presenza dell’altro.
Emily si voltò verso Brett. 
Il ragazzo per trattenere, sicuramente, una risposta tagliente, si morse il labbro inferiore, poi serrò la mascella che guizzò ed Emily in quel momento fu sicura di non aver mai visto qualcosa di più bello. Gli occhi azzurri ghiaccio del ragazzo si erano gelati.
Liam invece affrontò lo sguardo di Brett con spavalderia nonostante fosse più basso e meno possente, ma i suoi occhi non erano i soliti occhi da cucciolo estremamente felici e rassicuranti. Ora vedeva anche una sfumatura oro che aveva notato anche in quelli di Brett.
Poi un ringhio.
Sgranò gli occhi. 
-Ragazzi, calmatevi! Liam, credo sia meglio che tu vada in classe.- gli disse poggiandogli una mano sulla spalla per poi scoccargli un bacio sulla guancia, trascinandosi infine dietro il biondo per un polso.
-Emily,- la richiamò Brett cercando di liberarsi dalla presa della ragazzina che non accennava a fermarsi. -fermati.- tuonò allora.
Come desiderato, lei si fermò, aveva uno sguardo accigliato, sembrava voler spiegazioni ma per quel poco che conosceva Emily, non si sarebbe mai permessa di mettersi in mezzo.
-Io non so cosa abbia aggiunto Liam su di me…- 
Emily lo zittì con un gesto. -Ascolta, non so una persona che si fa condizionare da quello che gli dice la gente, ma ho bisogno di sapere se, in passato, hai fatto delle cose cattive.-
Dentro di se il ragazzo pensò se con cose cattive, intendesse uccidere persone o ferirle con i suoi artigli, oppure l’essere stato terribile con alcuni suoi compagni di scuola; e allora si ritrovò ad annuire
Lei inspirò a fondo. -Sei cambiato?-
Annuì nuovamente. 
-Mi basta.-
Entrambi i lupi erano consapevoli di aver esagerato tirando fuori un discorso che Emily non avrebbe mai dovuto sentire. Se la voce fosse arrivata a Scott, erano sicuri che si sarebbe arrabbiato. C’era qualcosa che legava Scott ed Emily, a livello quasi fraterno che nessuno riusciva a spiegarsi, erano sincronizzati. 
Dicevano spesso le stesse cose e si completavano le frasi, era curioso e divertente vederli giocare e farsi i dispetti con l’aggiunta di Liam. 
Molto spesso durante la pausa pranzo o per i corridoi si vedeva il trio rincorrersi e stuzzicarsi.
Infatti, durante il cambio delle lezioni, dopo il quasi scontro fra Liam e Brett; l’Alpha, appena sopravvissuto a una lunga ed estenuante ora di Economia con il Coach, si ritrovò la sua piccola amica che in punta di piedi faceva vagare il proprio sguardo, cercando gli occhi scuri del suo più che normale amico. Scott le si avvicinò sorridente ma Emily sembrava tutto tranne che tranquilla.
-Hey, tutto bene?- domandò preoccupato, poggiandole una mano sulla sua spalla.
Lei scosse la testa, -Credo che si ci sia un serio problema tra Liam e Brett.- 
Lui sospirò. -Cosa hanno fatto?-
-Credo che a Liam non faccia piacere avere Brett intorno…-
-Emi, io non ci posso fare niente. Sono due teste di legno, sopratutto Liam.-
-Ma cosa è successo tra loro due? Magari mi ingegno e trovo un modo per riappacificarli.- domandò innocentemente.
Scott si agitò, non era stupido e nemmeno Emily. Aveva un paio di domande che vagavano per la sua testolina da un po’, non era ancora il momento, ma sopratutto quel momento era bene che non arrivasse mai.
Si ritrovò a sudare freddo dopo tanto tempo. Quella situazione era così umana, non c’erano creature strane da annientare e non ci sarebbero state le strategie di Stiles ad evitare l’inevitabile: la verità.


La verità era che molti la nascondevano ad Emily.


La lezione di Economia era iniziata da una manciata di minuti, Brett ci stava capendo a grandi linee qualcosa, nonostante la materia non fosse proprio il suo punto di forza. Infatti, dopo che il signor Finstock aveva inviato una mail ai suoi genitori avvertendoli che il ragazzo non era scarso, bensì faceva proprio schifo. Così si era deciso di aprire libro, perché da quando era iniziata la scuola non si era neanche sforzato di scartare dalla confezione di plastica la sua edizione della materia che più odiava. Insomma, dopo mezz’ora di spiegazione, Bobby, sconsolato, aveva notato le espressioni interrogative e quasi rassegnate. La sua unica soddisfazione era Emily, che almeno ci stava capendo qualcosa. Scriveva frettolosamente gli appunti, continuava a pescare penne ed evidenziatori.
Il professore aveva posto una domanda e sorprendentemente notò che, qualche banco in avanti, Brett aveva alzato la mano pronto a rispondere.
-Si Talbot, puoi andare in bagno- gli fece il prof sventolando la mano come per scacciare in mosca, facendo vagare ancora lo sguardo in cerca di qualcuno che aveva studiato. -Allora, qualcuno sa rispondermi?-
Emily scoppiò a ridere; dire che Brett c’era rimasto male era dire poco. Era sbigottito, per una volta che riusciva a rispondere ad una domanda, quello pensava che aveva alzato la mano per andare in bagno come sua abitudine.
Incredibile.
-Ehm, prof, so la risposta- tossicchiò Brett, rosso dalla vergogna.
Il prof scoppiò a ridere in una reazione inaspettata, una risata stridente e quasi malefica.
Emily sgranò gli occhi sorpresa dalla reazione di Bobby e si trattenne dal ridere, nascondendo la bocca dietro la mano. Poi il prof notando la sincerità negli occhi ancora perplessi del biondo, smise di ridere.
-Ah, eri serio- disse assumendo un’espressione seria e un poco dispiaciuta.
Brett si schiaffò una mano in faccia.




Liam stava cercando inutilmente di battere Mason a Call of Duty, che stava vincendo 4-2.
Mason ridacchiò dopo l'ennesimo grugnito infastidito del suo amico accanto a lui. Stranamente Liam non era neanche troppo concentrato, solitamente i suoi riflessi pronti lo aiutavano a vincere spesso nei videogiochi. Ma quella sera aveva fatto cilecca. Sentiva le rotelle del suo cervello ruotare, tanto era pensieroso. 
Non aveva reagito bene alla new entry che arrivava direttamente dalla odiata Davenford Prep, che nelle ultime settimane era riuscito a conquistare l’amicizia di Emily e quasi tutti i suoi amici.
Brett, il Golden Boy, si era fatto molti amici a scuola tra cui le ragazzine del primo anno, ma anche le più grandi, era assurdo! Tutti sembravano trovarlo perfetto mentre lui era l’unico a cui Brett sembrava riservare un atteggiamento arrogante? Si intrufolava in mezzo alle sue conversazioni interrompendolo continuamente; in più Mason sembrava abbagliato dal biondo.
Una cosa voleva mettere in chiaro, non era assolutissimamente geloso di lui solo che gli stava rubando il suo posto da nuovo arrivato e protetto di Scott. Ora che il suo Alpha si era preso la responsabilità di egli, tutti sembravano ignorare Liam.
Sbuffò quando la scritta "Game Over" apparse sullo schermo del plasma.
-Amico, fattelo dire: non hai mai giocato così male.- disse ridacchiando sotto i baffi.
Liam sbuffo, ancora. -Lascia stare.- disse gettando il joystick sul morbido tappeto.
-Si può sapere che ti prende? È da giorni che sei strano.- chiese preoccupato, spegnendo la tv e parandosi davanti al suo amico.
La risposta di Liam non tardò ad arrivare, disse solo: -È Brett, il mio problema- sbottò frustrato.
Mason alzò gli occhi al cielo. -Lo sapevo io-
Liam alzò un sopracciglio perplesso, era così palese il suo odio per quel ragazzo?
-Liam, Brett è simpatico non capisco perché tu non riesca a farci amicizia-
Incrociò le braccia alzando il naso con fare dispettoso. -Si sta prendendo il mio posto quel viziato del cavolo-
Che poi, episodio di quella mattina lo aveva innervosito non poco.
-Amico, hai seri problemi di egocentrismo- gli disse Mason corrucciato.
-Siete tutti accecati da lui e dai suoi finiti sorrisi e dalle sue moine, come fate ad essere così cechi?- 
Mason non volle credere a quello che Liam gli stava confessando.
Brett era un bravo ragazzo, tranquillo, forse un po’ arrogante all’inizio... ma nell’arco di quelle prime settimane ci aveva parlato quasi tutti i giorni, tranquillamente. Forse Liam temeva che il biondo gli rubasse i riflettori e i cori che erano su di lui ad ogni partita.
Gli passò un braccio intorno alle spalle, -Liam, sei mio amico e non ti sostituirei con nessuno e visto che sono il tuo compare ho il dovere di dirti che ti stai facendo accecare dal passato, Brett è un bravo ragazzo.-
Il castano annuì poco convinto poi sentì il campanello suonare.


Emily, avvolta in un enorme e pesante cardigan, con addosso una pantalone della tuta che le fasciava le gambe toniche e larghi sul fondo e con i capelli raccolti in uno chignon disordinato, era lì in piedi con in mano una scatola di gelato.
Dopo quella specie di discussione che Liam aveva avuto con Brett, lei aveva trascinato via l’ultimo e sembrava che avesse preso le parti di egli. Durante la pausa pranzo Liam e Scott non si erano visti.
Emily era triste, perché a Liam gli voleva molto bene e non voleva perderlo per una sciocchezza come quella che era successa in corridoio; alla fin fine voleva solo tenerli separati e si era allontana con Brett perché avevano lezione insieme.
Suonò il campanello e la porta non tardò ad aprisi di scatto e le ciocche ribelli castane di Liam fecero capolino, si poggiò allo stipite della porta con le braccia incrociate
Lei sorrise debolmente,-Ti disturbo?- domandò allungando la vaschetta di gelato.
Era tenerissima, sembrava un batuffolo, tanto che a Liam scappò un sorriso, aveva il suo gelato preferito ai brownies in mano.
-Cos’hai intenzione di fare con quella vaschetta?- domandò indicando con un cenno della testa l’oggetto dei suoi desideri tra le piccole manine della ragazza.
-È un’offerta di pace, non ho preso assolutamente le parti di Brett, sono problemi vostri, poi oggi a pranzo non c’eri…- cominciò a blaterare continuando ad agitare le mani e visti i scarsi riflessi, il castano temè per il gelato.
-È tutto okay- soffiò Liam.
Emily si bloccò scrutandolo. -Sicuro?-
Lui annuì trascinandola per un polso dentro chiudendo la porta e l’abbracciò.


Severo Calavera, figlio della temuta Araya aveva sentito a proposito di un Beta morso proprio da McCall a cui aveva raccomandato di evitare di introdurre un nuovo licantropo e di conseguenza problema a Beacon Hills. Quando gli era arrivata voce, aveva ribaltato il suo ufficio, era infuriata. Un Beta. Sopratutto se giovane costituiva un enorme problema, non erano facili da gestire poiché i giovani erano quelli che durante i pleniluni girovagano accecati dalla sete. E facendosi spesso abbattere da cacciatori o peggio ancora, erano proprio loro che spesso facevano carneficine.
Severo si lisciò i baffi e osservò attraverso il binocolo, sull’uscio di casa Dunbar una ragazzina. Scattò subito delle foto con una reflex che si portava sempre dietro, fedele. Essa poteva essere un’altra Beta di McCall; che quel ragazzino volesse cospirare qualcosa?
Eppure Severo, rivendendo le foto, notò che quella ragazza gli ricordava vagamente qualcuno di familiare…
Tornato dopo il lungo viaggio, si recò a “La Loba", un locale che camuffava il centro operativo dei Calavera.
Severo camminò lentamente lungo il corridoio, le luci erano soffuse e la musica del posto rimbombava anche nel retro. Aperta la porta dell’ufficio di sua madre, le allungò la busta contenenti le foto stampate.
Araya, seppur vecchia, era dotata di grande intelligenza e forza, aveva delle pesanti rughe sul viso e un’espressione perennemente accigliata che rendevano il suo sguardo cattivo. Osservò attentamente le fotografie scattate dal suo braccio destro, suo figlio che le era sempre stato fedele. Poi Severo notò un’irrigidimento improvviso della propria madre.
-Tutto bene?-
Lei non fiatò ma gli mostrò semplicemente una foto: il primo piano del volto di Emily.
-Lei-
-Eh..?- fece lui aspettando un qualcosa.
-Cosa ci fa la figlia di Vikram a Beacon Hills?!- sussurrò tagliente Araya sotto la sua corta frangetta.
Severo si irrigidì.
Vikram era stato uno dei suoi più cari amici, si erano conosciuti quando entrambi avevano cominciato a “lavorare” come cacciatori. Lui era un’uomo abilissimo con le armi da taglio e aveva un’agilità strabiliante mentre Severo, eccelleva in strategie ben accurate ed analizzate. Erano un duo formidabile fin quando Vikram conobbe Anita, donna bellissima, dall’aspetto fatato quasi. Aveva capelli lunghi e setosi, scurissimi. Sembravano un velo di seta, slanciata e con enormi occhi profondi, come pozzi. 
Il peccato di Vikram fu proprio quello di innamorarsi e sposare quella bellissima donna, che si era rivelata una delle creature riportate nel loro bestiario.
Anita era una Naiade, una ninfa delle acque che curava, grazie alle fonti di liquidi. Creatura sovrannaturale, ma mortale. Per quanto fosse dall'animo innocente, il codice dei Calavera era molto rigido e Vikram -splendido uomo di cui Anita si innamorò ciecamente, di un amore puro e sincero- purtroppo, dopo una serie di sfortunati eventi, Araya con un raggiro, era riuscita a convincerlo della pericolosità di Anita. Che si era ritrovata su una sedia, in un bunker in mezzo al deserto, dove l’acqua scarseggiava con l’uomo che amava che gli puntava una lama al collo, lo stesso giorno del primo compleanno della loro figlia. 
L’ultimo ricordo che aveva di suo marito, era quello di lui con il suo coltello puntato alla gola. E le sue urla. E le lacrime furono inutili. Non sapeva dov'era sua figlia e Vikram non sembrava vedere la realtà dei fatti. Ascoltava ipnotizzato Araya, poi il buio.

Anita si era ritrovata in una stanza di un motel, avvolta in coperte morbide con bende su tutto il corpo, e un modulo da compilare per il divorzio. La sua piccola Emily che dormiva beata ricoperta di vestiti puliti, in un seggiolino.
Severo era riuscito a salvarla, facendo ragionare lucidamente tutti. Era una giovane donna con una bambina, aveva proposto di allontanare Anita con la piccola da Vikram.

-È bella come sua madre.- mormorò con un sorriso compiaciuto Araya.
Severo non fiatò, aveva intuito che sua mamma aveva in piano qualcosa.




Angolo Autrice:
Buona sera!
Vi ricordo che il capitolo è stato betato da Rosenrot Osbourne
A quanto pare Brett non garba affatto a Liam, pazineza, abbiate pazienza. 
Okay, forse può silutare ridicolo aggiungere l'ennesima creatura soprannaturale, una Naide è una creatura delle acque che ha il potere di guarire attraverso essa, a modi Percy Jackson, giàgià ma per far quadrare alcune cose sono stata "costretta".
Spero vi sia piaciuto il capitolo, fatemi sapere se avete delle domande o altro! 

Recensite, mettete tra le seguite! Fatemi capire anche con i segnali di fumo se vi piace e incuriosisce la storia!
Un bacio, Siria.

 
   
 
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