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Autore: fredlove    27/02/2015    5 recensioni
Il suono, gli era ormai familiare. Tanto più ciò che lei continuava a guardare.
«Non l’hai visto, un po’ troppe volte?»
Le sedette accanto, portando un braccio contro lo schienale del divano.
«Sì. Però continua a piacermi. È così… romanticamente tragico.»
La guardò per un attimo. Prima di scuotere il capo.
«Comunque, … la storia – per lo meno, l’inizio… mi ricorda, la leggenda degli amanti di ‘Morir d’amore’. »
Lei si mise sull’attenti. Guardandolo. «Quale leggenda?»
«Una che mi raccontò Charlie. Dice che viene, da quelle parti…»
[...]
Non so come, ci sia riuscita. O perché. Sto passando un momento delicato ed emotivamente distrutto, così per evitare di pensare, scrivo.
Un momento tra i due piccioncini, mentre guardano 'Dracula's Bram Stoker'. Ed è facile, collegare Transilvania, a Charlie. :D
Spero vi piaccia.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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.

 
 
 

 
 
 
Il giovane mago, dai capelli rossi, si fermò per un attimo. Guardando la sua ragazza, accoccolata sul divano del loro appartamento, inguainata in un plaid e con una tazza di cioccolato fumante tra le mani.
Mentre giocava con un boccolo dei suoi capelli, tra le dita, se ne stava lì a guardare lo schermo della televisione. Il suono, gli era ormai familiare. Tanto più ciò che lei continuava a guardare.
«Non l’hai visto, un po’ troppe volte?»
Le sedette accanto, portando un braccio contro lo schienale del divano.
«Sì. Però continua a piacermi. È così… romanticamente tragico.»
La guardò per un attimo. Prima di scuotere il capo.
«Comunque, … la storia – per lo meno, l’inizio… mi ricorda, la leggenda degli amanti di ‘Morir d’amore’. »
Lei si mise sull’attenti. Guardandolo. «Quale leggenda?»
«Una che mi raccontò Charlie. Dice che viene, da quelle parti…»
«Racconta.»
Tolse il volume, ma lasciò che le scene del film scorressero. Pronta ad ascoltare il ragazzo.
«Nel castello, in cima alla scogliera, viveva un valoroso principe. Un guerriero dell’Ordine del Drago. Valente, forte. E bello, almeno secondo la leggenda. Ma da ogni parte, giungevano solo per ammirar la sua dama. La sua regina. Pelle bianca come la luna, capelli neri come l’ebano e labbra rosee come un bocciolo di rosa.»
Osservò la sua ragazza, che pareva pender dalle sue labbra. Le accarezzò il viso, con la punta dei polpastrelli, prima di continuare.
«Si amavano,  moltissimo. E nessuno osava mettersi tra loro. Poi scoppiò la guerra, ed il principe dovette partire. Lei lo implorò di non andar via, perché temeva di non vederlo più tornare. Il principe partì. Combatté e vinse.»
«Poi?»
«Il nemico, invidioso della sua vittoria… e con una spia nel castello, mandò un messaggio alla principessa. Dandole la notizia della sua morte, per mano dei nemici. La principessa si disperò, credendo vere le parole, si gettò dalla torre sulla scogliera. Dove ogni notte, attendeva il ritorno del suo amato. Il mare era in tempesta quella notte, e da allora – sembra continuar ad urlare il suo dolore. »
«Il principe, scoperta la sua morte?»
«Quando scoprì il misfatto, era ormai troppo tardi. La sua amata principessa, era morta. Pregò qualsiasi dio di graziarla, e di poterla veder almeno un’ultima volta.»
«E gli dei?»
«Gli dei, glielo concessero. Ma solo nelle notti, in cui mancano stelle e luna, ed il mare è in burrasca. Lui, non potendo vivere senza di lei, si lasciò cadere sul filo della spada.» la guardò, dritto negli occhi. «Spesso le ripeteva : ‘Preferisco morir oggi, che non averti conosciuta in cent’anni.’»
«Oh.»
«Quando il mare è in tempesta, si dice siano le urla di dolore della principessa. E nel castello, appare il suo fantasma. La leggenda, vuole, che se due persone che si amano, sono sulla scogliera e lei cade, non è vero amore se lui non la segue.»
«Perché dev’essere lei a cadere, per prima?»
«Magari, perché è lui a darle la spinta!»
«Quanto sei scemo, Fred!» sorrise, mentre gli rifilava un colpo leggero sul braccio.
«Pensaci. Lui non sa come lasciarla, e la spinge giù. Così se la toglie dai piedi.. no?» si mise a ridere.
«Questo, se lui non ha un gemello da sfruttare per le rotture di coppia.» lo apostrofò. Ricordando, ciò che Ginny le aveva detto tempo fa. Fred per lasciare Angelina, aveva lasciato il compito a George.
«Ehi, quando è accaduto ciò… io ero con te. Ricordi, la Stanza delle Necessità… tra le lenzuola…» la provocò «Comunque, sappi che non ti spingerò mai giù da una torre.» e lo disse con tutta la sua sfacciataggine che lo contraddistingueva.
«Ora sono sollevata!» poi sfiorò la tazza, che ormai era fredda.«Ma.. in caso, tu mi segueresti?»
«Dove?»
«Se cadessi dal dirupo, tu mi seguiresti?»
«Non saprei.»
«Cosa?!»
Fred scoppiò a ridere forte. Le tolse la tazza dalle mani, e la poggiò sul tavolino davanti ai loro piedi. «Hermione, amore mio, certe domande non si pongono neanche! Mi getterei, per primo se servisse a salvarti, anche se te ne sarei infinitamente grato se tu evitassi di cadere. Okay?» poi le sfiorò le labbra con un bacio, prima di sorriderle e sovrastarla sul divano.
«Fred, mi ami?»
«È la serata delle domande, ovvie?» alzò il capo, fermando i baci sul collo. Guardandola. «Sì, ti amo. E tu?»
«Certo che no. Aspetto il momento per gettarti dalla torre.» gli sorrise.
Fred la guardò con un brillio negli occhi. Prima di corrucciarsi, fintamente e chinarsi nuovamente a baciarla. «Okay, vediamo se riuscirò a convincerti a non farlo…»
 

Qualche ora dopo, erano ancora nudi ai piedi del divano. Coperti da quell’unico plaid.
«Fred, ti amo.»
«Lo so.» poi la baciò ancora.
 
 
   
 
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