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Autore: Defiance    27/02/2015    2 recensioni
Otto protagonisti, le loro vite messe a nudo, anno dopo anno.
Tra gioie, dolori, illusioni, cuori infranti, colpi di scena, segreti e sogni da realizzare,
si faranno strada nel loro futuro, ciascuno a modo proprio.
[TeenDrama] [Titolo Provvisorio]
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Boulevard
Of
Broken Dreams






 
Prima Parte

 
 
Primo Anno

 


1


 
Quando i suoi genitori le avevano annunciato l'imminente trasferimento, Claire non l'aveva presa bene.
Aveva una vita a New York, tantissimi amici e ci teneva dannatamente a frequentare il liceo assieme a loro, ma per sua madre e suo padre, l'offerta di lavoro che quest'ultimo aveva ricevuto a Los Angeles era imperdibile.
Così si era ritrovata ad impacchettare la sua roba in un ingente numero di scatoloni, cercando di ricacciare dentro le lacrime e la rabbia e di non farsi venire strane idee in mente come fuggire di casa o bucare le ruote della macchina per ritardare la partenza.
Il suo fratellastro, invece, Killian, sembrava essere davvero entusiasta dell'intera faccenda e se ne andava in giro per la casa canticchiando canzoni allegre che non facevano altro che incupire ulteriormente l'umore della ragazza.
Il suo sogno era quello di sfondare nel mondo della musica, una cosa più facile a dirsi che a farsi, ma di certo a LA avrebbe avuto più opportunità di quante non ne avrebbe mai avute a NY, motivo per cui non gli era poi sembrato male il tempismo con il quale i genitori avevano dato loro l'annuncio.
"E poi, lì c'è il sole... e il mare!" aveva provato a tirarle su il morale, con scarsissimo successo, però.
"Andiamo, Claire! Sarà una figata pazzesca. Tanto la nostra vita sarebbe cambiata ugualmente"
"Sì, ma avere qualche amico, quando vai al liceo, è importante. Saremo gli emarginati della scuola, me lo sento" aveva sbuffato la fanciulla, giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi e mossi capelli castano-rossiccio. 
"Allora è questo il problema?" ridacchiò Killian, gettandosi sul letto con un'espressione divertita dipinta sul volto.
"Che c'è da ridere? Se stare solo ed essere preso di mira dai bulli lo trovi così divertente, allora buon per te"
"Non succederà nulla del genere! Le persone carine come noi trovano sempre amici" le aveva assicurato il giovane, spostandosi il ciuffo nero dal volto e sorridendole in un gesto di incoraggiamento.
"Dico sul serio, Claire. Andrà tutto bene, vedrai. Otterrai il ruolo di protagonista nella recita scolastica... ed io, se tutto va bene, verrò notato da qualche casa discografica e me ne andrò in giro con uno stormo di ragazze sexy che sbavano per me."
"Sembra fantastico" asserì lei, roteando i suoi occhi castani e cacciando via il fratello dalla stanza.
Erano molto legati; la famiglia Sullivan lo aveva adottato alla tenera età di cinque anni, erano praticamente cresciuti insieme e si consideravano consanguinei a tutti gli effetti, sebbene Claire gli invidiava quei profondi occhi azzurri che avrebbe tanto voluto avere anche lei.
"Si è montato la testa" borbottò, richiundendo la sua ultima valigia e scendendo in salotto per avvertire i genitori di essere pronta.
Anche se non era pronta affatto.

 
 
***
 
"Non posso credere che le vacanze siano già finite"
Danielle Holland non era per niente entusiasta dell'imminente ritorno a scuola; amava trascorrere ore ed ore su un asciugamano a prendere il sole e non le piaceva affatto dover trascorrere i pomeriggi sui libri.
"Sarà divertente. Siamo ufficialmente al liceo!" esclamò il suo ragazzo storico, Michael Fitz, spalmandole la crema sulla schiena e cercando lo sguardo complice del suo amico Jason Blake, intento ad osservare da lontano una fanciulla dai lunghi capelli biondi e gli occhi di un azzurro chiaro ma intenso che faceva surf con un giovane muscolso che le somigliava vagamente. 
"Jason?" 
"Sta guardando Sarah Ward. Sai, i tipi che si sono trasferiti qui all'inizio dell'estate. Si dice che suo fratello gemello Liam abbia qualche problema" li informò la ragazza, lanciando uno sguardo al tipo accanto alla bionda, baciando Michael e invitando la sua amica Alice Clarke ad andare a fare quello che sarebbe stato l'ultimo bagno dell'estate.
"Io credo che sia solo incompreso. Insomma, non li conosce nessuno, davvero la gente dovrebbe smettere di giudicare e parlare a sproposito"
esclamò l'amica, sciogliendo la treccia che legava i suoi capelli neri e alzando il passo per non scottarsi i piedi sulla sabbia bollente.
"Come vuoi. Ma non sembra un bravo ragazzo. Ed è per questo che è così sexy"
"Danielle! Michael è a qualche metro da qui"
"Beh, se non mi sente non ci sarà alcun problema, giusto?" le fece notare l'altra, rivolgendole un'occhiolino effimero e tuffandosi in acqua.
"Quest'anno se ne vedranno delle belle" sussurrò Alice.

 
***
 
"Non riuscirò mai a batterti" si lamentò Sarah, guardando il fratello imbronciata.
Liam ridacchiò e iniziò ad asciugarsi, aveva una fame da lupi.
"Dico sul serio, sei davvero bravo. Dovresti provare a diventare un surfista professionista"
"Quelli come noi non fanno successo, Sarah. Preferisco risparmiare le energie e concentrarmi su... altro"
"Come ubriacarti o prendere a pugni la gente?" lo provocò lei, beccandosi un'occhiataccia e un sonoro sbuffo da parte del giovane.
"Okay, scusami. è solo che è la seconda volta che ci trsferiamo per colpa di una tua bravata, non voglio che si ripeta. Sono stanca di dovermi rifare una vita un anno no e un anno sì, e questo posto mi piace..."
"Puoi stare tranquilla. Questa volta cercherò di controllarmi" tentò di rassicurarla il ragazzo, ma Sarah non parve convinta da quelle parole.
"Non ho mai capito perchè preferisci combinare casini al parlare con me. Sono tua sorella, quello che stai passando tu lo sto passando anche io, non dovremmo affrontare tutto da soli!" 
"Ci vediamo dopo" la liquidò Liam, afferrando la sua tavola e allontanandosi da lei a grosse falcate.
"Sempre la stessa storia" sbottò lei, lasciandosi ricadere sul suo asciugamano e mettendosi le mani tra i capelli.
"Ehi bellezza, il tuo ragazzo ti ha lasciata sola?"
Sarah sobbalzò e osservò il giovane davanti a sè.
"Oh, quello... Quello non è il mio ragazzo" farfugliò lei, "è solo... Mio fratello" 
"Allora direi che non ci sarebbe niente di male se ti offrissi qualcosa al bar" le sussurrò a qualche centimentro dal suo orecchio.
"Ehm, no. Direi proprio di no" accettò la fanciulla, alzandosi con un agile scatto.
"Mi chiamo Kyle" si presentò lo sconosciuto; aveva gli occhi castani e i capelli neri, un fisico da urlo. Sembrava più grande di lei di almeno un anno.
"Io sono Sarah"

 
***
 
"Eccoci qui. Che dite ragazzi, questa casa non è fantastica?"
esclamò la signora Sullivan, aspettandosi un'entusiata reazione dai figli, che però arrivò solo da Killian.
"Stavo benissimo anche prima" borbottò invece Claire, salendo subito in quella che sarebbe stata la sua camera e tutto il suo mondo, dal momento in cui non aveva nessuno in quella sconosciuta città.
Decise che mettere in ordine le proprie cose fino allo sfinimento sarebbe stato un ottimo modo per non pensare all'imminente primo giorno di scuola e che stancarsi l'avrebbe aiutata ad addormentarsi presto, ma dopo un paio di ore aveva già terminato.
Appese le foto con Jessica e Madison, le sue migliori amiche, al muro e non appena si lasciò ricadere sul letto, Killian fece irruzione nella sua stanza.
"Cosa ci fai rannicchiata su quel materasso? Alzati, usciamo"
"Ti è dato forse di volta il cervello?" sbottò la ragazza, guardandolo con la fronte corrugata.
"Ho letto su facebook che stasera c'è una festa di fine estate in spiaggia e noi non possiamo assolutamente perdercela!" spiegò l'altro, spalancandole l'armadio e studiando con attenzione i suoi abiti.
"Beh, buon divertimento... Ehi, ehi! Che stai facendo? Ho appena messo in ordine!"
"Questo è perfetto. Datti una sistemata... Oh, a meno che tu non voglia essere un'emarginata per i prossimi... mmmh, quattro anni, come minimo"
"D'accordo, come vuoi" acconsentì lei, sbuffando e agguantando l'abito che il fratello aveva scelto.
Era un semplice tubino nero, ci avrebbe abbinato un paio di ballerine, non poteva mica andare in spiaggia con i tacchi.
"Hai trenta minuti"

 
***
 
"Esattamente, dov'è che stai andando? Conciata in questo modo, poi"
"Liam, dacci un taglio. Sto uscendo e non devo dare conto a te" 
Sarah indossava un vestitino che lasciava davvero poco all'immaginazione, non pensava neanche che la sorella avesse qualcosa del genere nel suo guardaroba.
Non appena aprì la porta, lui la richiuse immediatamente e la guardò in attesa di spiegazioni.
"Vado alla festa sulla spiaggia" sbuffò lei, le mani sui fianchi e lo sguardo di sfida.
"Da sola?"
"Non sono fatti tuoi"
"Allora credo proprio che non andrai da nessuna parte" decretò il giovane, un falso sorriso stampato sul volto.
"Ma che diavolo vuoi, ah?" urlò lei, provando a superare la barriera costituita dal fratello, arrendendosi qualche secondo dopo: non ci sarebbe mai riuscita.
"Ho conosciuto un ragazzo nel pomeriggio, mi ha invitata lui. Staremo con i suoi amici, davvero, non c'è motivo per cui tu debba preoccuparti"
"Dovrei lasciarti uscire, conciata in questo modo, con un tipo che conosci da qualche ora? Sei pazza"
"Oh, accidenti, falla finita! Il motivo per cui non conosco nessuno, sei tu! è colpa tua se ci siamo trasferiti, adesso lasciami in pace! Ho una vita da ricostruire e non me ne starò da sola in un angolino solo perchè tu hai manie di protezione nei miei confronti. So cavarmela da sola!"
Liam rimase a osservarla, spiazzato e anche un po' mortificato; fece un passo indietro, permettendole di uscire, poi afferrò le chiavi della sua moto e andò a farsi un giro, magari si sarebbe calmato.

 
***
 
"Alice, questa festa è uno sballo!" strillò Danielle, abbracciando l'amica con un cocktail in mano.
"Tutte le feste che organizzo io sono uno sballo, tesoro" esclamò l'altra, salutando ragazzi a destra e manca.
"Giusto, allora perchè non vai a rimorchiare qualcuno? Clark Underson ti sta mangiando con gli occhi" la spronò l'amica, ma Alice storse il naso.
Fortunatamente, Jason accorse in suo aiuto, liberandola dalla morsa di Danielle con la scusa di offrirle qualcosa da bere.
"Grazie al cielo! Hai un tempismo perfetto"
"Continui a dirlo in quel modo sorpreso... Sai che ho il radar per le fanciulle in difficoltà" ribattè l'altro, facendola scoppiare a ridere.
"Sei in assoluto il migliore" acconsentì lei, conosceva Jason da quando andavano all'asilo ed erano migliori amici fin da allora.
"Oh, oh. Quella non è la tipa per cui smani ultimamente?" 
Il giovane si voltò solo per vedere Sarah Ward in tutta la sua sensualità, ballare tra le braccia di Kyle Morrison, un tizio del secondo anno, conosciuto per essere un donnaiolo come pochi.
"Già. Touche" mormorò deluso, ordinando un altro giro.
"No. Niente musi lunghi questa sera, tu adesso vieni a ballare con me" tentò di spronarlo Alice, ma non ci fu alcun verso di far desistere l'amico dal lasciare la festa.
"Ci vediamo domani. Ti tengo il posto" le assicurò, per poi correre via e farsi spazio tra la folla a suon di strattoni.


"Sul serio, non credo che sia una buona idea!" 
Killian trascinava dietro di sè la sorellastra, la mano ben salda sul suo braccio.
"Avevi detto che essere al liceo senza alcun amico equivale ad un'apocalisse. Perciò, questa è la nostra occasione. Se fossimo rimasti a New York saresti probabilmente diventata una delle ragazze più popolari della scuola, puoi farlo anche qui. Inizia da questa sera e magari domani non saremo seduti in un angolino tutti soli" 
Continuava a ripeterglielo, eppure Claire non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che l'intera serata sarebbe stata un disastro... il che avrebbe comportato anche il completo fallimento della loro esistenza.
"Non puoi andarci da solo?" 
"Quel che fatto è fatto. Siamo arrivati" annunciò il moro, gli occhi eccitati e l'entusiasmo palpabile dal suono della sua voce.
"Questa è davvero una pessima, pessima idea" ripetè Claire, osservando la folla di giovani che si scatenavano all'unisono a ritmo di musica, stringendo tra le mani qualche drink sicuramente ottenuto in maniera illegale.
"Questa è probabilmente l'idea migliore che abbia mai avuto, andiamo!"


"Liam! Che accidenti ci fai qui?"
Sarah non credeva ai suoi occhi; il suo adorato fratello aveva avuto la brillante idea di seguirla.
"è una festa aperta a tutti giusto? Il che vuol dire che posso starci anche io. Questo è il tuo ragazzo?"
"Kyle. E tu devi essere il suo fratellino rompi scatole" lo sfottè il giovane, accompagnato dalle perentorie risate dei suoi compagni.
"Sono quello che ti spaccherà la faccia se le farai del male" chiarì Liam, ma l'unica cosa che ottenne furono altri versi di scherno.
"Adesso basta, sparisci!" lo mandò via Sarah, afferrando il braccio di Kyle e portandolo il più lontano possibile da lì.
Non gli avrebbe mai permesso di distruggere la possibilità di iniziare una relazione con un ragazzo del genere.


"Michael! Ma dov'eri finito?" 
Danielle gettò le mani al collo del giovane, trascinandolo in pista.
Michael odiava ballare, ma continuava a farlo, solo perchè a lei piaceva... e perchè non era esattamente il genere di ragazza alla quale qualcuno poteva permettersi di dire 'no'.
"Ero... andato a prendermi una birra" si giustificò lui, stringendole le mani sulla vita.
"Che ne dici di sgattaiolare via da qui? Prendiamo qualche bottiglia e ce ne andiamo a casa mia, i miei genitori non ci sono e faranno tardi" lo provocò, strizzando un occhio e rivolgendogli il suo sguardo più seducente, quello che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi ogni ragazzo nel raggio di un chilomentro.
"Oh, uhm. Sei sicura che sia una buona idea? Farmi beccare dai tuoi non è esattamente il piano che avevo progettato per questa serata"
"Smettila di essere sempre così meditativo! Forza, andiamo a divertirci!" esclamò convinta Danielle, tant'è che alla fine il ragazzo cedette, a patto che non si portassero dietro nulla da bere.
Stavano insieme praticamente dalle elementari, ma fino al quel momento tra di loro non era accaduto niente più di qualche bacio approfondito, com'era giusto che fosse.
Non pensava di certo che a lei sarebbe saltato in mente di perdere la verginità la sera prima del loro ingresso nell'oscuro mondo del liceo.
Perchè lo aveva capito, era questa la sua intenzione... e lui l'avrebbe assecondata, perchè lo faceva sempre, solo avrebbe dovuto assicurarsi che non fosse anche solo minimamente brilla prima di concederle ciò che voleva.
"Danielle, sei sicura di voler..."
"Sssssh... In questo momento sei probabilmente il ragazzo più fortunato della città, per cui chiudi la bocca, spegni il cervello e baciami" lo zittì lei, richiudendosi la porta della sua stanza alle spalle, sigillandola con due giri di chiavi e conducendolo nel proprio letto.


Claire lo aveva mollato lì come un deficente con la scusa di andare a prendere da bere, ma non era ancora tornata con i loro cocktail.
Killian si era acceso una sigaretta e aveva iniziato a scrutare i presenti, cercando di adocchiare un qualcuno abbastanza simpatico, o all'apparenza interessante, da spingerlo a farsi avanti.
Fu una ragazza dai capelli lunghi e neri ad attirare la sua attenzione; indossava un paio di shorts di jeans e un top senza bretelle, per niente scollato, di un color verde acqua che metteva in risalto i suoi occhi azzurri.
Le si avvicinò nel più assoluto dei silenzi e le sussurrò nell'orecchio:
"Mi concederebbe un ballo, signorina..."
La fanciulla si voltò e, nell'esatto momento in cui incontrò le sue pupille blu come il mare, capì che non sarebbe stata in grado di declinare l'invito.
Non era in cerca di una relazione, ma non era detto che quel semplice ballo avrebbe poi portato a quello.
"Mi chiamo Killian, sono appena arrivato in città"
"Alice, piacere di conoscerti"


"Sul serio?!" 
Claire sgranò gli occhi e imprecò.
Suo fratello l'aveva davvero mollata in quel modo? 
Ci aveva messo più del dovuto per procurarsi i cocktail, la fila era davvero lunga e lui ne aveva approfittato per rimorchiare qualche sexy futura top model.
"Grandioso" sbuffò, decidendo di allontanarsi sulla spiaggia in attesa che Killian si ricordasse della sua presenza lì e del fatto che non aveva nessuno con cui stare oltre a lui.
Ma non intendeva nemmeno fare la candela della situazione.
Si lasciò cadere sulla sabbia umida e osservò le onde infrangersi a riva.
Pensò che non sarebbe stato poi così male vivere vicino al mare, avrebbe potuto imparare a fare surf, le era sempre piaciuta quell'idea.
Bevve il primo e il secondo cocktail nel giro di pochi minuti, per cui non sapeva più cosa fare dopo un po'.
Stava quasi per tornarsene a casa da sola, quando scorse, seduto a pochi metri da lei, un ragazzo dai capelli castani, gli occhi chiari e dei muscoli che venivano messi in risalto dall'aderente maglietta bianca a maniche corte che indossava.
Non si era accorta di lui quando si era seduta lì, ma non lo aveva nemmeno sentito arrivare.
Incrociò il suo sguardo per qualche secondo, ma lo distolse immediatamente, in imbarazzo.
"Non dovresti stare da sola, a quest'ora a pochi passi da una festa dove tutti stanno bevendo da matti" l'ammonì lo sconosciuto, gettando nel cassonetto lì vicino la bottiglia di birra che aveva appena finito.
"Sagge parole, papà" ribattè lei, non potendo fare a meno di essere sarcastica: era un tratto della sua personalità che le piaceva tantissimo.
"è la terza volta che qualcuno prova a prendermi in giro, questa sera" borbottò il giovane, afferrando un'altra birra e scolandosela in pochi sorsi.
Claire si chiese se non fosse il caso di allontanarsi: chissà quante ne aveva bevute prima di quelle.
La sua voce, però, l'attraeva troppo per concederle il libero arbitrio delle sue azioni; non aveva potuto fare a meno di notare che aveva un accento diverso da quello che aveva sentito ai presenti alla festa.
"Tu non sei di qui" non lo domandò, lo affermò con certezza senza porsi alcun problema.
"Neanche tu" rispose l'altro e i loro sguardi si incrociarono di nuovo: gli occhi della fanciulla erano di un castano comune, ma al contempo apparivano diversi da tutti quelli che aveva mai visto in vita sua.
"Sono arrivata oggi" confermò lei, prima che la voce di Killian che la chiamava la facesse sussultare.
"è mio fratello, devo andare, mi sta cercando"
Lo sconosciuto annuì e si alzò anche lui, facendo roteare tra le mani un mazzo di chiavi.
"Oh, comunque... Io sono Claire" si presentò, porgendogli la mano.
Il ragazzo la strinse e sospirò.
"Io sono Liam. E se vuoi un consiglio, al tuo posto starei alla larga da me"







Angolo Dell'Autrice
Salve a tutti.
Questa è la prima storia originale che scrivo e 
per me rappresenta una sfida davvero grande, 
non sono sicura di riuscire a fare un ottimo lavoro, ma 
ho deciso di mettermi in gioco e di provarci.
La storia sarà divisa in quattro parti: essendo ambientata in
America, dove il liceo dura quattro anni, ogni anno costituirà 
una parte della storia. Se deciderò di indagare anche ciò che è
successo dopo il diploma, aggiungerò una quinta ed ultima parte.
Devo precisare che la struttura della storia sarà particolare: dovete immaginarla,
più che come una cosa scritta, come una serie tv, di cui ogni capitolo rappresenta
un episodio; inoltre, la linea temporale, potrebbe non essere del tutto normale.

Ci tengo a dedicare questa storia ad una persona che mi ha sostenuto
fin dalle mie primissime storie qui, su EFP e non le dedico questa storia 
perchè la reputo migliore delle altre, ma perchè per me è quella che 
significa di più dal momento che è tutto frutto del mio ingegno.
Questa persona si chiama
Life Before His Eyes, e voglio ringraziarla
per esserci sempre stata.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va lasciatemi una recensione, mi
renderebbe davvero felice sapere cosa ne pensate!
Nel prossimo capitolo potrei farvi vedere i personaggi famosi a cui mi sono
ispirata per le fattezze fisiche dei personaggi, fatemi sapere se vi interessa ;)
A presto,
Bell :)
  
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