Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
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Autore: cumbermecrazy    28/02/2015    1 recensioni
Può un provino cambiare interamente la vita di una persona?
Leggere per credere!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringraziai il regista per la bellissima telefonata e agganciai.

'Prendi un bel respiro... non è successo niente, a parte il fatto che hai avuto una parte in un film, nel quale c'è Benedict Cumberbatch,il tuo attore preferito e ogni volta che ne senti parlare o lo vedi in tv sei come sotto effetto di droga... ma a parte questo è tutto normale'.

Per mia fortuna il set era a Londra quindi non avrei dovuto allontanarmi troppo.

Le riprese sarebbero iniziate una settimana dopo e io non ero pronta o meglio credevo di non esser pronta e per questo passai tutta la notte davanti lo specchio provando smorfie di vario tipo, ' E se mi chiedono di piangere? Non c'è problema, pensiamo a qualcosa di triste, per esempio... un episodio di Downton Abbey, ed ecco qua, occhi rossi pieni di lacrime!!'.

Andai a letto e dormii per non so quanto tempo come se non ci fosse un domani, ma il domani arrivò talmente veloce che era già ora di presentarsi sul set, inutile dire come mi sentii prima di arrivare lì.

Presi un taxi e veloce come il vento arrivò nel luogo desiderato, scesi da questo e 'In bocca al lupo!' mi disse il tassista con un sorriso smagliante, ma come faceva,come diavolo faceva a sapere che... insomma...pff... lasciamo perdere.

Da lontano vidi una folla, probabilmente erano i fan, si erano proprio loro e la maggior parte di questi urlavano ' Benedict!', odiose fangirl, ma perché lo sto dicendo mi do dell'odiosa da sola?

Scorsi da lontano il regista, che mi vide subito e alzò il braccio agitandolo ininterrottamente per farsi avvistare meglio, ma non doveva preoccuparsi di questo dato il suo abbigliamento. Sarà sicuramente un uomo spocchioso e irritante, ma abbattiamo tutti i pregiudizi, voglio fare un ottima impressione su di lui'.

Non l'avrei mai detto quest'ultimo si rivelò un uomo colto, generoso e sorprendentemente bello, talmente bello che quasi mi dimenticai di Benedict, ma che dico, ci pensai tutto il tempo.

Annoiata da i discorsi di Jeff ( il regista ) mi feci notare chiedendo una delle cose più sbagliate che si potessero dire in quel contesto ' Ma... Benedict, perché non lo vedo? Insomma...' cercai di rimediare all'errore fatto ' So che è un ottimo attore e anche molto bell-' mi corressi ' Brillante in tutte le sue interpretazioni' certamente è poco professionale dare del bellissimo a un tuo collega. Jeff mi guardò incuriosito ' Per caso ti annoio?' Aveva capito proprio tutto, ma era logico, non potevo dirglielo ' Assolutamente no! Le tue osservazioni sull'accoppiamento di due lombrichi sono molto interessanti e poi devi sapere che lo adoro come animale' non l'avessi mai detto, ' Davvero!' mi guardò illuminato, e attaccò con un discorso sempre su i lombrichi interminabile.

Ma arrivò la mia salvezza, la luce dei miei occhi, il principe sul cavallo bianco che mi salvò dal mostro dei lombrichi, ok basta fantasticare!

Comunque era lui, in vita mia mai vista tanta bellezza, e mentre sentivo una musica angelica di sotto fondo, vedevo che si stava avvicinando... Oh mio Dio si stava avvicinando!!

Non potevo fissarlo troppo, così mi concentrai sull'affascinante e interessantissimo disegno delle lastre del marciapiede. Sentivo dei passi dietro di me, era lui, era sicuramente lui. 'Ciao Jeff ' disse uno con una voce molto profonda, presi un bel respiro e mi girai ' Chi é questo mostro?' Ovviamente lo pensai, non era Benedict, no! Decisamente no!

Ma insomma dov'era finito ' Fiamma' mi disse una vocina dentro di me ' Prova a girarti dall'altra parte e lo scoprirai!', mi voltai con lentezza esasperante come se avessi paura di rovinarmi la sorpresa, e poi eccolo lì stagliarsi davanti a me: me lo immaginavo più alto, ma non importava in quel momento, era perfetto sembrava una statua della Grecia classica, lo scrutai meglio e mi resi conto che era impossibile non notare gli occhi, azzurri quanto un cristallo di ghiaccio lambito dalla luce del sole.

“Fiamma, ti presento il tuo nuovo collega Benedict Cumberbatch”

dico io c'era bisogno di presentarmelo!?

Ma comunque fu sufficiente per riportarmi alla realtà. Mi schiarì la voce, “Ciao, cioè volevo dire... salve!” dissi cercando di assumere un tono minimamente professionale.

“Salve!” rispose lui in tono scherzoso, poi riprese “Quindi ho sentito che lavoreremo insieme!”

“Beh, si insomma...” ma Jeff pensò bene di interrompermi

“Benedict vieni ti devo parlare!” Lo guardai come probabilmente Jack lo Squartatore guardava le sue vittime prima di ucciderle ma lasciai correre e mi resi conto che io difronte a Benedict ero un maledetto lombrico!! Mi arresi e capii che probabilmente non avremo più parlato insieme.

Per tutta la mattinata riprovammo milioni e milioni di volte le stesse scene, anche quando si trattava di bere un sorso d'acqua.

Il regista si avvicinò a me e mi sussurrò.

“È il tuo turno, ti ricordi le battute?” ci riflettei un secondo “Si, certo!”

“Bene, allora vai lì” mi disse indicandomi un albero

“La prima scena la giri con Benedict”

“Cosa?!” urlai.

Jeff mi indicò nuovamente l'albero facendomi capire che dovevo muovermi.

Girammo la scena per circa sei, sette volte, e Jeff mi confessò che era fiero di me, si avvicinò al mio orecchio e parlò

“Ora puoi fare la pausa pranzo, ti consiglio un ristorante qui vicino; se vuoi ti accompagno?”

“No... grazie...” esitai “Preferisco stare un po da sola... ma grazie di avermelo chiesto”

Camminai finché non trovai un ristorante carino.

Ma chi vogliamo prendere in giro! Entrai in un Burger King, però non mi ero resa conto che qualcuno mi stava seguendo.

Mangiai un panino al volo e rimasi seduta al tavolino fissando il vuoto, non ricordo esattamente a cosa stavo pensando ma ricordo solo che rimasi lì per molto tempo.

“Posso sedermi qui ?” interruppe la mia meditazione qualcuno, ma non mi girai 'Oh Dio! non dirmi che è Jeff' pensai tra me e me. Mi voltai di scatto, terrorizzata dall'idea...

“Oh, prego accomodati,scusami se non ti ho risposto subito, ma stavo pens-” Benedict mi interruppe “Non ti preoccupare, scusa se ti ho disturbato, ma non ho potuto fare a meno di seguirti” inarcai un sopracciglio

“Ah davvero?” Dissi io, sorpresa

Si grattò la fronte per l'imbarazzo “No scusa, volevo dire che...insomma ricordi che prima Jeff ci ha interrotti?” annui “Beh ecco sono stato scortese, non ti ho ascoltato, quindi sono qui per rimediare.”

Scoppiai a ridere, insomma tutta quella situazione mi sembrava assurda, mi guardò con tono interrogativo “Ti faccio ridere?”

“Cosa? No, scherzi! È solo che nessuno prima d'ora era tornato indietro per me solo perché non aveva sentito ciò che avevo da dire.”

“Beh allora...” disse lui “Scusa se mi permetto, ma tutte queste persone sono degli ignoranti.”

Accennò un sorriso. Dopo un po' di silenzio mi chiese “Allora Fiamma da dove vieni?”

“Sono italiana, più precisamente sono di Roma, ho 24 anni e sono venuta a vivere qui un anno fa” iniziai a parlare e non mi resi conto che lui mi stava osservando.

“Ho sempre desiderato fare l'attrice e adesso sono qui...” mi interruppi, Benedict non prestava attenzione e mi stava guardando negli occhi, improvvisamente arrossi, mi sentivo a disagio.

Improvvisamente ci perdemmo entrambi nello sguardo dell'altro, incuranti del tempo che continuava a scorrere, finché lui non si rese conto della situazione imbarazzante in cui eravamo “Scusa, non mi ero accorto di starti fissando... mi dispiace veramente” “Non ti preoccupare....” dissi io, decisamente preoccupata “Credo che sia ora di ritornare sul set”

ci alzammo entrambi e andammo verso l'uscita.

Camminammo insieme fino al set; lui mi raccontò un po' di se, mi raccontò cose che ovviamente già sapevo ma feci finta di niente.

Era passato poco tempo dal nostro incontro ma mi ero resa conto che era un uomo perfetto.

Arrivammo davanti al set e prima di ritornare nella folla si voltò verso di me, lo guardai per uno o due minuti, subito dopo distolsi lo sguardo imbarazzata.

“Grazie è stato bello parlare con te, sono sicuro che avremo tempo di pranzare insieme una volta” mi strinse la mano e lo vidi allontanarsi.

Provavo molta simpatia per lui e mi piaceva, mi piaceva molto, ma non avrei mai immaginato che questa simpatia si sarebbe trasformata in un sentimento molto più forte per entrambi.

   
 
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