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Autore: percyjacksonbluelove    28/02/2015    3 recensioni
Dal testo:
[Aurora uscì dalla cabina di Ade con un sospiro, pensando ai due ragazzi: da un lato c'era Leo, dolce, premuroso, il suo migliore amico; dall'altro c'era Nico, bello da morire, che la faceva andare in orbita ogni volta che le toccava. Sapeva che non era giusto, provare sentimenti per un altro figlio di Ade, ma dentro di sé sentiva di amarli entrambi. La vera domanda era: se costretta, chi avrebbe scelto?]
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-Due mezzosangue innamorati della stessa semidea, non può non finire male.- disse Annabeth.
-E non so chi scegliere.- risposi.
-Un giorno dovrai.
-Lo so.- mormorai, chiudendo gli occhi e pregando che il momento di scegliere non arrivasse mai. Come mi sbagliavo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Chapter 8

 

POV NICO
-Nico, di devo parlare.- disse qualcuno alle mie spalle, con voce ferma.
Mi voltai e sobbalzai appena capii chi fosse: -Papà?
-Sei dimagrito, figliolo.- rispose, semplicemente.
-Non ti fai sentire per mesi e ricompari adesso dicendomi che sono dimagrito?!- esclamai, con voce strozzata.
-Mi ha più o meno obbligato Demetra. Oh, e ha anche aggiunto che devi mangiare più cereali.
-Cosa?
-Sai, diventa stressante quando comincia a parlare e poi non si ferma più e ovviamente Persefone sta dalla sua parte e...
-Padre, padre, padre... che ci fai qui?- lo bloccai.
-Devo parlarti di quella ragazza Alba o come si chiama...
-Aurora?
-Si, quella.
-Dovresti almeno sapere il nome dei tuoi figi!
-Appunto... lei non è mia figlia.
-Cosa?!
-Quale parte non hai capito?- chiese, alzando un sopracciglio.
-Tutto... quindi praticamente noi non siamo fratelli?- chiesi, speranzoso ed entusiasta.
-Si, Nico, a proposito di questo: non metterti con lei. Per nulla al mondo.
-Cosa? Perché? Ma che problemi hai?!
-Tanti, non hai idea di come si difficile gestire gli Inferi, per di più ho una moglie rompiscatole, una suocera impicciona fissata con i cereal...
-Papà, concentrati.
-Giusto! Nico, diciamo che suo padre si arrabbierebbe abbastanza se voi due vi metteste insieme.
-Ma chi è suo padre?- esclamai.
-Beh, è... ehm... Zeus.
-An, ho capito.- dissi. Mio zio diventava un po' isterico quando si trattava delle relazioni dei suoi figli: Piper mi aveva raccontato che quando stava con Jason, Zeus l'aveva sottoposta ad un interrogatorio e non avevo intenzione di passarci anch'io.
-Ma perché non l'ha riconosciuta?- chiesi.
Lui cominciò ad evitare il mio sguardo, il che mi fece capire che sapeva ma non aveva intenzione di dirmi nulla: -Papà?
-Okay, va bene. Diciamo che hanno fatto una specie di scommessa.
-In che senso?- quel dio mi stava confondendo ogni minuto di più.
-Hai presente Afrodite? Ha detto che... beh, nessuno si sarebbe mai innamorato di te.
-Che sia una troia non è una bovina, va avanti.- dissi, incuriosito.
-Io ti ho difeso, ovviamente.- disse, velocemente: -Zeus mi ha supportato, perché mi doveva un favore ma questa è un'altra storia, e lei ha detto "Rendiamo le cose interessanti!" e il resto puoi immaginare.
-E ora che Afrodite ha perso la scommessa, vi state degnando di dircelo?
-No, Nico. Lei non ha perso.
-Cosa?- esclamai. Di colpo cominciai a fare due più due: Leo e Aurora che spariscono insieme, significava che avevano parlato. Se avevano parlato non era una buona cosa, significava che lei aveva scelto. E non aveva scelto me.
-Mi spiace, figliolo.- disse Ade, posandomi una mano sulla spalla. Prima Percy, ora lei, quante altre volte il mio cuore sarebbe stato spezzato?

POV AURORA (La mattina dopo)
Mi ero appena alzata e vestita, quando Nico piombó nella capanna e disse: -Dobbiamo parlare.
-Nico, non è giornata.- esclamai, cercando di sgusciare fuori dalla porta.
Lui mi prese per il polso e mi disse: -È importante Auri.
Io annuii, arrendendomi alle sue preghiere, e rientrai con lui nella capanna, dove ci sedemmo sul mio letto.
-Dimmi!- dissi, desiderosa di finire quella conversazione. Non è che lo odiassi o cosa ma non mi piaceva parlare con lui visto che stavo ancora cercando di capire come fare a dirgli di me e Leo. Avevo paura che non avrebbe più voluto essere mio amico. Dovrei smetterla di farmi tutte queste seghe mentali.
-Papà è venuto a farmi visita e mi ha raccontato delle cose... su di te.
-Cosa?- chiesi, con circospezione.
-Mi ha detto che non siamo fratelli.
-E allora perché mi avrebbe riconosciuta?- chiesi. Non ero sicura se fidarmi o no: quand'ero arrivata, la capanna di Ade era diventata la mia casa e ora avrei dovuto abbandonare anche quella.
-Praticamente Zeus e Afrodite fecero una specie di scommessa ma ora Afrodite ha vinto e quindi si sono degnati di dircelo.
-Ma che genere di scommessa?
-Auri...- dal suo tono si capiva che non voleva parlarne ma non capivo perché.
-Nico, dimmi tutto.- dissi, con dolcezza.

-Afrodite diceva che non ti saresti mai innamorata di me e così è stato.- c'era del risentimento nella sua voce e una nota di amarezza: -In ogni caso tuo padre è Zeus.
-Quel Zeus?
-Quanti altri dei conosci che di chiamano Zeus? Fa i bagagli ora, ti trasferisci.- disse, con tristezza.
-Nico...- mormorai.
-Va bene così, non sono il tipo che si cruccia su una cosa e resta fermo così per sempre. Andrà bene.- vidi il suo sguardo addolcirsi e il mio cuore si risollevó. La cosa più importante per me era che lui non se la fosse presa.
Quando stavo per uscire, con la mia valigia in mano, sentì la sua voce dall'interno: -Comunque non stai male con Leo.- il che mi fece capire che, se non fosse avvenuto tutto quel casino, sarebbe stato un fratello perfetto.

NELLA CAPANNA DI ZEUS
Bussai con delicatezza e Jason venne ad aprirmi: un Jason piuttosto depresso: -Aurora?- disse. Aveva le occhiaie sotto agli occhi, aveva addosso ancora il pigiama. E stringeva tra le mani un orsetto di peluche.

-Hey!- esclamai.
Lui sorrise, anche se sembrava tutto fuorché felice, e mi fece entrare. Io buttai le mie cose su un letto: la stanza era bianca ed enorme, con le tendine dorate. Al centro della stanza, un enorme statua di Zeus torreggiava su tutto, fissandoci con i suoi occhi azzurri.
-Perciò se la mia sorellina?- esclamò.
-Si, credo di sì.- risposi.
Non potevo fare a meno di sentire del risentimento nella sua voce, probabilmente per quanto era accaduto con Piper. Avrei tanto voluto dirgli che non era colpa mia se la sua ragazza aveva smesso di amarlo ma ero parecchio sicura che se ne sarebbe offeso.
-Sei arrabbiato con me?- chiesi con un filo di voce.
-No, è solo che mi manca Piper. Io ero innamorato di lei mentre lei mi stava solo prendendo in giro per tutto il tempo.
-Jason, tu sei un ragazzo d'oro, sono sicura che cambierà idea.
-Si, dite tutti così.
-Anche se fosse, vuoi davvero rimanere bloccato per sempre con il pensiero di lei che non ti ama più oppure vuoi andare avanti e superare la cosa?- esclamai.
Lui incroció il mio sguardo e disse: -Io voglio andare avanti, solo non ora. Fa troppo male, perché è successo poco tempo fa e vederla ogni giorno... mi spezza.
-Lo so, lo so. Andrà tutto bene.- dissi, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Lui mi sorrise con gratitudine e poi disse: -Non è che potresti parlarle?
-Jason, io...- mormorai.
-Lo so che non vuoi essere messa in mezzo a questi casini ma non ti pare il minimo?
Io abbassai lo sguardo e annuii: -Okay ma qualunque cosa dirà, poi non prendertela con me.
-Certo.- esclamò lui.
Andai a farmi una doccia e poi uscii, dirigendomi verso la capanna di Afrodite: non avevo idea di cosa avrei detto a Piper ma se non avesse tentato di uccidermi sarebbe già stato un passo avanti.
Bussai e un ragazzo che sembrava la replica di Ken venne ad aprirmi, Mitchell: -Ciao, Aurora! Volevi qualcosa?
-Devo parlare con Piper.
-Certo, seguimi.
Io camminai al suo seguito e mi portò nella zona più in fondo della capanna: la stanza era completamente rosa, piena di glitter e poster di ragazzi semi nudi sulle pareti. Non capivo come facesse Mitch a vivere là dentro: io ci stavo da venti secondi e avevo già voglia di scappare.
Seminascosta nella penombra, Piper stava leggendo un libro: -Pips?- la chiamai.
Lei alzò la testa e mi sorrise: -Hey, hai bisogno? Ho sentito che ti sei trasferita nella capanna di Zeus.
-Sì, lunga storia... in ogni caso J...
-Jason ti ha chiesto di parlarmi.- completò la frase: -Cosa vuole sapere?
-Innanzitutto, perché?
-Perché di colpo avevo smesso di amarlo? Percy e Jason sono due persone diverse ma un giorno mi sono accorta che quello che sentivo per Jackson era qualcosa di più. In ogni caso, non ce l'ho con te: avrei rotto con Jason di lì a poco perché gli voglio bene e non è mio desiderio illuderlo.
-Perciò, amiche come prima?
-Si!- sorridemmo entrambe e poi le si avvicinò e mi abbracciò.
-Comunque, come va con Leo?
-Come...
-Dimentichi che sono figlia di Afrodite, l'amore è il mio campo.
-Va bene ma preferisco non dirlo a nessuno per un po'.
-Ti capisco ma non ti conviene aspettare troppo, o se no lui comincerà a pensare che lo stai solo prendendo in giro. Quel ragazzo ha già sofferto troppo di pene d'amore.
-Credimi, ferirlo è l'ultima cosa che voglio.

POV LEO
Aurora non era figlia di Ade. Non sapevo se essere felice o triste di questo: da un lato era una bella cosa perché lei non avrebbe più vissuto con Nico ma dall'altro questo significava che loro avevano una possibilità. Mi aveva raccontato tutto Jason, visto che lei si sarebbe trasferita da lui. Così, nel pomeriggio uscii dalla capanna e mi recai in quella di Zeus, dove la trovai a leggere stesa sul suo letto. Appena mi vide, sorrise e si alzò, venendomi incontro, stampandomi un lungo e dolce bacio sulle labbra.
-Non volevamo tenere la cosa segreta?- sussurrai.
Lei sorrise e disse: -Diciamo che cambio idea molto facilmente
Io risi e la baciai di nuovo: -Ci sono anch'io qui, sapete! E quella è la mia sorellina, Leo.- urlò Jason, dalla stanza accanto.
-Siamo fratelli da un solo giorno e fai già il geloso?- gridò Aurora, di rimando.
-Mi affeziono facilmente alle persone.
Lei si risedette sul letto e io mio accomodai accanto a lei, facendola accoccolare tra le mie braccia: -Sei caldo.
-Vantaggi di essere figlio di Efesto. Auri?- chiesi poi.
-Si?- dissi, alzando lo sguardo e incrociando i suoi occhi con i miei.
-Domani posso dire quindi di... di noi?
-Puoi dirlo, scriverlo, cantarlo o fare quello che vuoi.
Sorrisi e le diedi un piccolo bacio sulla fronte e lei chiuse gli occhi, addormentandosi di lì a poco tra le mie braccia.

 

ANGOLINOAUTRICE
Scusate per averci messo tanto a scrivere questo capitolo ma sono stata ammalata e poi sono andata in vacanza ed ero ammalata pure allora T-T

Comunque come state voi? Vi è piaciuto questo capitolo? 
In ogni caso, se vi piace come scrivo, andreste a leggere la mia altra storia? Basta che clicchiate qua
: X

LoveEmma

   
 
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