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Autore: bridgetvonblanche    28/02/2015    1 recensioni
La sua mano candida appoggiata al tuo petto ruvido ti procura all’improvviso una nuova e potentissima sensazione che travolge il tuo corpo come una scarica elettrica a ciel sereno. E, senza quasi che tu te ne sia reso conto, un cuore nuovo è tornato a battere all’interno del tuo petto.
Lei ti ha guarito ancora una volta, Obito.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Obito Uchiha, Rin | Coppie: Obito/Rin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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The Angel and the Demon

On the first page of our story
the future seemed so bright
then this thing turned out so evil
I don’t know why I’m still surprised
even angels have their wicked schemes
and you take that to new extremes
but you’ll always be my hero
even though you’ve lost your mind

 


-Un giorno diventerò Hokage e per farlo devo rimanere forte ed in salute-

I tuoi occhi neri come pece incontrano i suoi, troppo grandi e troppo profondi per non provare piacere ad annegarvici dentro.
Respiri a pieni polmoni quel profumo di lavanda appena accennato di cui sapresti riconoscere la provenienza anche a chilometri di distanza.
Quell’essenza così preziosa che ancora non sei riuscito a dimenticare, che continui a ricercare senza sosta, senza pensare nemmeno per un solo istante che il suo profumo possa essere svanito  nel nulla, per sempre.

-Rimarrai accanto a me?-

Le avevi fatto promettere.

-Ti terrò sempre d’occhio-

Era stata la sua risposta.

E probabilmente, se non lo avesse fatto, sarebbe ancora viva.
Nessuna lacrima a solcare i lineamenti ancora così dolci del suo viso angelico.
La ritroveresti lì accanto a te, mentre stringe la tua mano grande e forte nelle sue, piccole e sottili per donarti tutto il chackra di cui avresti bisogno, per infonderti il coraggio che ti permetterebbe di rialzarti in piedi e di affrontare il vero nemico a testa alta, senza alcun timore.
Sarebbe pronta a mettersi in ginocchio davanti a te per medicare con precisione certosina i tuoi graffi e le ferite che ora dilaniano il tuo petto nudo impedendoti quasi di respirare.
Ma, in fondo, quelle potrebbe curarle chiunque, vero Obito?

Solo lei sarebbe invece in grado di ricucire una ferita più profonda, che squarcia senza alcuna pietà il tuo petto già martoriato, che sanguina e ti fa sanguinare da anni ormai, portandoti allo stremo, fino allo sfinimento.
Un tormento che brucia ancora la tua anima e che solo lei sarebbe in grado di controllare, di guarire solamente attraverso i suoi sorrisi e quei grandi occhi a mandorla di quel colore simile al cioccolato di cui ti sei innamorato fin dal primo giorno, fin dal primo momento in cui l’hai vista venire verso di te consegnandoti quel plico di fogli: l’inizio del cammino che ti avrebbe reso il più forte Hokage di tutti i tempi.

Non ricordi nemmeno tu quanto tempo sia passato dall’ultima volta che l’hai vista sorridere.

Le tue labbra si distendono un poco, mentre porti la tua mano a contatto con la parte destra del volto, sfregiato dal tempo e consumato dall’odio.
Che sciocco. 
Tu lo rivedi costantemente, il suo sorriso.
Ogni giorno, ad ogni tuo passo, dopo ogni tuo gesto lei è lì, davanti a te che allarga le braccia e chiude gli occhi, spostando la sua testa leggermente di lato mostrandoti ancora una volta quel suo fare quasi materno di cui non avresti mai voluto fare a meno.

-Rin-

Sussurri il suo nome a denti stretti, la paura che sia solo un altro sogno ti blocca il respiro.
Il terrore che quella ferita possa infettarsi ulteriormente ti inchioda a terra, stremato e senza forze.
Riesci solo ad alzare il tuo sguardo per scoprire con piacevole sorpresa che lei è proprio davanti a te, le mani dietro la schiena.
Alza timidamente un braccio verso il cielo, ti saluta.
Poi comincia a correre Rin, i capelli leggermente più lunghi di come li ricordavi, una graziosa gonna rosa copre le sue gambe magre sposandosi perfettamente con quel meraviglioso verde smeraldo della sua tuta da giovane chunin.

Useresti tutto il tempo che la vita ti ha concesso per rimanere a contemplarla, perché sai che è sempre stata lei quella giusta, lei l’unica donna che avresti voluto avere al tuo fianco per tutta la vita. E ci sarebbero talmente tante cose che vorresti dirle, sensazioni mai provate prima che vorresti confidarle stringendola a te seduti su quella distesa di sabbia bianca.
Ma Rin si allontana sempre di più ed il terrore di perderla ancora una volta ti risulta così insostenibile da costringerti a tentare di inseguirla, mettendoti a correre più che puoi lungo il bagnasciuga di quella spiaggia senza tempo.

Non demordi mai, non cedi nemmeno dopo che una piccola goccia di acqua salata raggiunge il tuo occhio destro, costringendoti a rallentare il passo ed imprecare severo contro te stesso.
Interrompi la tua corsa solo quando noti che Rin è tornata indietro, è tornata da te osservando apprensiva ogni tuo movimento, probabilmente cercando di capire cosa ti possa essere accaduto.
Sei riuscito a farla preoccupare ancora una volta.

Poi la vedi sorridere.
E tu non puoi che fare altrettanto.

La vostra risata si amplifica, si espande in ogni direzione ed è così dannatamente bella che vorresti non smettesse mai.
La sua mano candida appoggiata al tuo petto ruvido ti procura all’improvviso una nuova e potentissima sensazione che travolge il tuo corpo come una scarica elettrica a ciel sereno. E, senza quasi che tu te ne sia reso conto, un cuore nuovo è tornato a battere all’interno del tuo petto.

Lei ti ha guarito ancora una volta, Obito.

-Perchè ti sei avvicinata così? Non ti spavento?- 

Vorresti trovare disperatamente una risposta nel contatto con i suoi occhi, ma inevitabilmente la tua attenzione viene catturata da un punto leggermente più in basso.
Contempli così, per istanti che ti appaiono infiniti, le sue labbra rosee che mai hai avuto il piacere di assaporare.
Ti blocchi solamente quando scopri di avere il suo sguardo così magnetico addosso e, spaventato per il pensiero che la tua testa è riuscita ad elaborare in così poco tempo e per quello che Rin ora possa pensare di te, decidi di prendere nuovamente le dovute distanze.

Lei è un angelo, tu un demone.
Non sei mai stato degno di lei, non la meriti. 

Abbassi così il capo, le tue mani strette a pugno lungo i fianchi. 
Di nuovo una risata dolce e divertita si fa spazio tra i tuoi timpani, costringendoti ad alzare lo sguardo verso di lei per cercare di capire il motivo di tanta allegria.
Rin si porta una mano vicino alla bocca, cercando inutilmente di nascondere le sue gote leggermente rosse prima di annullare definitivamente la già poca distanza che vi separava, stavolta con un’espressione diversa.
Più intensa, più matura.

-Mi hai detto tu che devo starti vicina e tenerti d’occhio o sbaglio?- 

E all’improvviso non hai più alcun dubbio.
Non c’è più distanza, non c’è più nulla che possa separarti da lei.
Le tue labbra sulle sue, finalmente.

-Rin-

Solo il suo nome ricorre più e più volte sulle tue labbra nelle brevissime pause tra baci rubati e tanto ardentemente desiderati, utili solo per farti riprendere fiato, mentre le tue braccia si stringono con forza sui suoi fianchi leggermente più rotondi, testimonianza del fatto che anche lei non sia più una bambina ormai. 
Ti accoglie volentieri tra le sue braccia Rin, sbuffando solo quando un ciuffo di capelli umido si incolla alla sua fronte spaziosa, che scopri priva del coprifronte, libera di poter essere baciata.
Forse sarebbe stato meglio continuare a correre ancora per un po’, magari mano nella mano, ma tu non vuoi lasciarla andare, non vuoi che si allontani ancora da te.
Non di nuovo.

Decidi quindi di stringere a tua volta il suo corpo al tuo petto, per tutte le volte che avresti voluto e non ne hai avuto il coraggio, per tutte le volte che hai solo potuto immaginare questo istante. 
E ritorni così a sentire prepotentemente quell’inconfondibile profumo di lavanda che credevi di aver dimenticato per sempre e che invece torna ad inebriare i tuoi sensi come se fosse sempre stato li, sotto il tuo naso.

Il tuo cuore perde un battito quando le sue mani cominciano a muoversi inesperte lungo la tua schiena, risalendo frementi lungo le spalle per poi gettarsi come un fiume nel mare dei tuoi capelli corvini.
Alzi lo sguardo incredulo di fronte a ciò che sta accadendo ma Rin è ancora lì, quegli occhioni grandi che scrutano i tuoi, che accarezzano severi ogni singola cicatrice presente sul tuo viso.
La sua mano si sofferma per più di qualche istante sulla parte destra, irrimediabilmente sfregiata, accarezzandone comprensiva le imperfezioni.

Rimani incantato dalla lentezza dei suoi gesti, capaci di infonderti una sicurezza che nemmeno i tuoi poteri oculari che in questi anni ti sei preoccupato di sviluppare tanto avrebbero mai saputo infonderti.
E questa volta osi spingerti contro le sue labbra senza chiederle il permesso.

E’ il bacio perfetto, proprio come te lo sei sempre immaginato.
Sulla spiaggia, al tramonto del sole.
Assapori ancora ed ancora la dolcezza delle sue labbra morbide e fresche, accarezzando ogni centimetro di pelle che la sua tuta lascia scoperto, spingendoti oltre solo quando lei te lo consente, abbracciati ed avvolti nell’aria di salsedine che circonda i vostri corpi e le vostre anime.

No, questo non può essere un sogno.
Non deve essere solo un sogno.

Ricominci ad accarezzare le sue guance accaldate staccandoti quasi di malavoglia da quelle labbra tanto bramate solo per tornare a fissare i suoi occhi limpidi, senza nuvole, senza tempeste ad attraversarli.

-Non è troppo tardi per dirti che ti ho sempre amata, ti amo e ti amerò per sempre?-

Le parole ti scappano dalla bocca come se fossero guidate da una forza sconosciuta o, più semplicemente, da troppo tempo repressa. 
Il cuore che prevale sulla ragione.
La osservi chiudere gli occhi per poi appoggiare la guancia sulla tua mano, ancora coperta da quel guanto macchiato di troppo sangue innocente.

Sangue che hai versato solo per lei.

Lei che è sempre stata il raggio di sole che riusciva a darti calore, il primo candido fiore sbocciato dopo un gelido inverno, simbolo del ritorno della primavera, la tua stagione preferita.
Saresti stato disposto a qualunque sacrificio, per difendere lei.
Lei che, nonostante tutti i tuoi sforzi se n’è andata ugualmente, lasciandoti solo in un mondo che pian piano hai visto trasformarsi in un inferno maledettamente buio e senza alcuna via d’uscita.

Non riesci a staccarle gli occhi di dosso nemmeno per un istante, nemmeno quando timidamente raccoglie tra le sue mani la tua, molto più grande, facendoti sussultare, per poi sfilare con delicatezza estrema quel guanto nero, rivelando a poco a poco la tua mano bianca, intatta, pura che sotto vi si nasconde.

-Non è mai troppo tardi per te-

Sussurra, prima di intrecciare le vostre dita in un unico abbraccio, un’unica solida stretta.
La sua, liscia come seta, sottile e fragile come vetro racchiusa nella tua, forte, solida, all’apparenza così inespugnabile.
Proprio quella mano che lei ti ha curato, al campo di addestramento.
Quando volevi dimostrarle di non essere un perdente.
Quando avresti voluto dimostrarle di poter essere forte, per entrambi.

-Non nascondermi le tue ferite-

Ti aveva ammonito, e lo sta facendo tutt’ora.

E tu scoppi a piangere; piangi come un bambino, ma non ti importa.
Esattamente come quella volta.

Ma nelle lacrime che solcano insistenti il tuo viso ora c’è molto più che un “mero” ringraziamento; In quelle gocce è racchiusa tutta la disperazione, tutto l’amore ma -sopratutto- un’implicita e sommessa richiesta di essere perdonato.
Perché non ti importa se il resto del mondo continuerà ad odiarti per quello che sei diventato, per tutti i mali che hai commesso.

Quando il tuo cuore smetterà di battere potrai solo essere annoverato tra gli eroi caduti o i malvagi sconfitti.

A te ora basta il suo perdono.

-Devi solo crederci Obito, diventa Hokage e fammi vedere come riuscirai a salvare il mondo!-

Eccole, le parole che stavi aspettando, una conferma che permette ai tuoi muscoli di distendersi, finalmente.
Rin ti ha già perdonato.

Ti vede sorridere.
E non può che fare altrettanto.

-Rimarrai per sempre il mio eroe, Obito-

Mormora piano, come se non volesse farsi sentire da nessun altro se non da te, la presa sulla tua mano si fa però sempre più effimera, fino a scomparire quasi del tutto.
Ti sforzi di ricacciare nuove e più pesanti lacrime da dove sono venute, riscoprendoti ancora una volta vinto da quel potere sprigionato da un sentimento che non credevi di riuscire a provare ancora.
Sconfitto da quell'amore eterno ed irrealizzabile che riservi solo per lei.

-Mi aspetterai?-

Le domandi, ancora in preda ai singhiozzi, riuscendo però a trovare il coraggio per affrontare quei grandi occhi a mandola che pian piano stanno svanendo davanti ai tuoi, neri come le profondità dell’oceano, ma rischiarati da una nuova luce; una speranza, quella che riponi nella sua risposta.

La vedi annuire e ti senti orgoglioso per essere riuscito a strapparle un ultimo sorriso.

-Si, anche se sei già in ritardo Obito!-

Riapri gli occhi.

Niente sabbia bianca, niente tramonto, niente Rin a stringere la tua mano e sanare le ferite profonde sul tuo petto.
Ma non ha più importanza ormai perché tu sai che lei è ora presente sul campo ad infonderti tutto il coraggio che ti serve per affrontare a testa alta questa tua ultima battaglia.
Rin è proprio lì, nel centro del tuo petto, all’interno del tuo cuore che torna a battere dopo tanto tempo e permettendoti di rimetterti in piedi sotto lo sguardo attonito del tuo miglior amico Kakashi, quello del tuo ex maestro, di suo figlio e di tutti i ninja che probabilmente continueranno a considerarti come uno sporco traditore. 
Sotto lo sguardo attonito di Madara che credeva di averti sconfitto.

Sei di nuovo pronto a combattere, questa volta dalla parte del giusto, accanto a Naruto, il ragazzo in cui rivedi il tuo vero io.
Combatterai ancora, fino alla fine, per gli ideali in cui hai sempre creduto, per il tuo sogno, per lei.

Perché Rin ti sta aspettando, e tu non vuoi farla attendere ancora.

 

*********


Bridget's wall

Ok, ho quasi finito di leggere il manga.
Ok, sto riguardando l'anime in tv.
Ed ancora non riesco a comprendere come ogni santissima volta io venga costantemente, ripetutamente e violentemente colpita da un mare di feels.

Questa primissima one-shot senza pretese che pubblico è, a dirla tutta, l'unico modo che ho trovato per "sfogarmi" riguardo ad una delle mie tre intoccabili OTP di tutta la serie, la ObiRin.

Ora, non starò qua ad assillarvi sul perchè ogni singola volta che leggo le parole Obito e Rin in una stessa frase io venga sommersa dalle mie stesse lacrime, nè voglio discutere sul perchè Kishi (sia lodato) non abbia fatto resuscitare con le sfere del drago Rin, nè sul perchè la vita sia stata così ingiusta nei confronti di quei precious che sono Obito e Kakashi.

Questa non sarà l'unica storia/sfogodeifeels/quellochevolete che ho intenzione di scrivere su questa coppia, per ora ho pensato di inserire questa one-shot in una specie di "raccolta" che comprenderà altre due one shot che cercherò di pubblicare prossimamente (tutte indipendenti ma anche strettamente collegate tra loro--> sono simpi e poco enigmatica a volte)


Poi catturerò tutti i cercoteri, creerò lo Tsukuyomi Infinito e renderò tutti felici e contenti (ovviamente, lol)

Se questa cosina che la mia mente ha partorito dopo diverse riflessioni su quanto Obito e Kakashi siano due personaggi estremamente fighi e forti, o su quanto Obito e Rin siano dannatamente shippabili vi è piaciuta (o vi ha fatto schifo), passereste a lasciarmi una piccola recensione? 

Vivibi, pace e amore e alla prossima.

bridget.  

 
  
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