Nuova scuola, nuovi compagni e nuova vita, sopratutto, nuovo inferno.
Negli ultimi sette anni ho cambiato dieci differenti scuole e sono arrivata
alla conclusione di non farmi nuovi amici, almeno finché il trasferimento
qui a seattle non sarà stabile. Osservo la mia immagine con la quale
convivo da 17 anni davanti al grande specchio del mio bagno cercando
di dare un ordine ai miei capelli, senza riuscirci. Dopo svariati tentativi
decido di rinunciarci e li lascio cadere morbidi lungo la schiena per non
perdere altro tempo, prendo velocemente il mio zaino nero, ormai
consumato, dovrei cambiarlo, ma ci sono affezionata, ed esco velocemente
di casa dopo aver salutato mio padre con un leggero bacio sulla guancia.
Tasto la piccola tasca del mio zaino e mi maledico mentalmente per aver
lasciato il mio telefono con tanto di cuffiette sopra il letto, stupida fretta.
Scuoto la testa cercando di non darci troppo peso.



Le ore passano abbastanza in fretta, cerco di contenere la mia gioia appena
sento la campanella suonare  e ripongo tutti i libri dentro lo zaino e senza
dare nell'occhio esco fuori dall'aula a passo svelto abbassando lo sguardo.
A distrarmi dai miei pensieri é un ragazzo, molto piú alto di me, a sbattere
contro di me facendomi perdere l'equilibrio trovato subito dopo.
Alzo il viso portando cosí lo sguardo sui suoi occhi, noto il suo sguardo divertito
e scuoto velocemente la testa serrando le labbra.
 "volevi rompermi una spalla?"
borbotto facendo un passo indietro dalla  figura del ragazzo, osservo attentamente
i suoi occhi, sono intensi, cerco di reggere il suo sguardo ma inutilmente,
distogliendolo subito dopo.
"ehi non sono io che stavo guardando le mie scarpe, bambolina"
'bambolina?'
accenna un piccolo sorriso divertito, socchiudendo di poco gli occhi come
per osservarmi attentamente, si sta prendendo gioco di me? Scuoto la testa
infastidita e lo sorpasso sfiorandogli la  spalla, lo sento ridacchiare alle mie spalle
e alzo gli occhi al cielo, é fastidioso.
"comunque sono Niall"
lo sento urlare, come se si volesse far sentire da me e alzo una mano per salutarlo
senza peró rivolgergli lo sguardo.


mi butto sul letto prendendo il telefono e controllo i messaggi, c'é ne uno da
Eileen, la mia compagna di banco.


Hey Bethany, vieni sabato alla festa a casa di Niall? Non usare la solita scusa
'non conosco nessuno', ti divertirai, dammi retta.


Niall? Ad Eileen piace? scuoto la testa cercando di distrarmi da i miei pensieri e blocco
il telefono posandolo sul letto vicino alla mia coscia. Mi giro su un fianco infilando una
mano sotto la guancia cercando un modo per dirle che non me la sento di andare, e,
sopratutto, di rincontrare quel ragazzo.