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Autore: Paddy    12/02/2005    6 recensioni
"Mi chiamo Wendy Moira Angela Darling!" Quanto tempo è passato da quando il suo primo e unico amore pronunciò quella frase? Peter Pan non lo sa. Non è più tornato da lei da quella magica e struggente notte in cui la lasciò tornare a casa. Perchè? Solo lui conosce la risposta. Ma sa anche che è ora di farlo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La finestra

La finestra

-Epilogo-

 

 

 

 

 

Peter raggiunse l’Isola che non c’è parecchio tempo dopo. Il fatto era che varie volte aveva fatto un notevole sforzo per non tornare indietro.

 

A questo aveva contrapposto il pensiero che in fondo sarebbe stato inutile e negativo: Wendy si era sposata... e i bambini sperduti, e l’isola, avevano bisogno di lui.

 

Ma non l’avrebbe dimenticata. Mai.

 

Sarebbe stato molto difficile. Aveva un vago ricordo di Trilli, di Uncino... di John, di Michael... ma Wendy no, Wendy non avrebbe mai lasciato la sua mente.

 

Nè il suo cuore.

 

Fluttuò sulla sua amaca della casa-albero; si accorse che i nuovi Bambini Sperduti erano svegli e lo aspettavano.

 

Piccolo Artiglio e Sguardo Aguzzo stavano facendo la lotta, ma smisero non appena lo videro. Luce d’Estate dormicchiava stringendosi nel suo cappottino peloso. Tutti gli altri erano seduti in cerchio, bisbigliando.

 

“Dove sei stato, Peter?” domandò Lupacchiotto succhiandosi il pollice.

 

Il ragazzo sorrise tristemente arruffandogli i capelli. “Da una persona... una persona che non vedevo da molto tempo.”

 

“La tua mamma?”

 

Peter esitò. “No.”

 

“La tua innamorata?”

 

Il ragazzino deglutì. “In un certo senso... cioè, voglio dire, no. Forse un tempo...”

 

“E allora chi è?”

 

“Sedetevi qui, attorno a me, miei prodi Bambini Sperduti” esclamò allora Peter. “Vi racconterò una storia.”

 

“Tu?” ridacchiò Sguardo Aguzzo.

 

“Certo.”

 

“Ma una volta hai detto che solo le Mamme raccontano le favole!”

 

Peter fissò il pavimento. “C’è sempre una prima volta. Adesso ascoltate.”

 

E iniziò a raccontare tutto, di come aveva incontrato quei tre bambini che gli avevano cambiato, seppur per poco, la vita.

 

E, di tanto in tanto, faceva delle pause suonando con lo zufolo la canzone delle fate; fu in uno di quei momenti che gli sembrò di vedere, lassù nel cielo, due bambino volteggiare e danzare, avvolti dalla luce della luna.

***

 

Jane si rivoltò tra le coperte. Non credeva ancora ai suoi occhi.

 

Chi era quello strano bambino? Perchè la mamma lo guardava con quegli occhi? Perchè era vestito in quel modo?

 

Era entrato dalla finestra.... ne era sicura, perchè da lì era uscito.

 

Aveva da sempre pensato che ci fosse qualcosa, là fuori... non sapeva esattamente cosa, ma la mamma aveva sempre uno strano sguardo e una strana espressione disegnata sul volto quando le imponeva di non aprire le ante.

 

Aveva da sempre sognato di incontrare qualcuno di magico... sperò in silenzio che tornasse, un giorno o l’altro, per portarla con lui. Dove, non lo sapeva... se lo sarebbe fatto dire dalla mamma.

 

Era sicura che la sua genitrice avesse un segreto...

 

L’avrebbe scoperto. Sì.

 

 

James tremò leggermente. Aveva due strati di coperte, e sudava persino un po’, ma quel brivido proveniva dal cuore, dalla razionalità infranta.

 

Aveva sentito tutto. Aveva visto tutto. Fin dall’inizio.

 

Ecco spiegato tutto. I segreti di sua madre. Quella ghianda al suo collo... perchè volesse sempre tenere la finestra chiusa.

 

Sperava adesso si fosse resa conto quanto, nella sua decisione, nella sua tentata corazzata dalle emozioni, avesse mostrato ancor di più la sua fragilità.

 

Ma ciò che l’aveva più scioccato e turbato era stata l’entrata in scena di quello strano bambino. Oh, se l’avesse raccontato a scuola, l’avrebbero preso in giro fino allo sfinimento... come facevano sempre, d’altro canto.

 

Guardò Jane. I suoi occhi erano fermi a fissare il cielo, in uno sguardo sognante.

 

Sorrise. Anche lei aveva visto ciò che aveva visto lui, di certo. Così estroversa con la famiglia e così timida al di fuori... essere testimone di un evento magico era di sicuro di grande spinta per lei.

 

E James aveva finalmente trovato un’ispirazione per la sua storia.

 

Guardò le stelle, che per una volta l’avevano aiutato... tutte, ma in particolare una, la seconda a destra.

 

Così piccola da lontano... ma da vicino?

 

Non avrebbe più chiuso la finestra.

 

 

 

 

 

 

Lo so che è corto e magari un po’ deludente...

 

Ho riletto il libro di Peter e mi sono accorta che, a parte i nomi e la visita di Peter a Wendy, è tutto molto diverso.

 

Quindi considerate questa ff una diversa versione del libro... ma soprattutto del film, sul quale mi sono basata.

 

Grazie per aver letto la storia! Un bacio specialmente a chi recensisce! (Ginny90, Nemesis, lisachan)...

V.V.B.

 

 

  
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