Questa cosa
sta decisamente andando troppo in là, pensai
dopo due ore passate appostato di fronte al dormitorio di Mia.
Sì, stava
scivolando nel ridicolo.
Potevo
raccontarmi quello che volevo ma la sostanza non cambiava: la stavo spiando.
Nella mia
testa risuonò forte e chiara la risata di Emmett.
Mi diedi di
nuovo dell’idiota.
Idiota e
GUARDONE per di più!!
Mi mossi un
po’ per trovare una posizione più comoda.
Fatica
inutile quando sei appollaiato su un albero.
Inutile come
l’intera faccenda tra l’altro..Mia era entrata e non era più uscita.
Probabilmente
stava già dormendo, che era proprio ciò che avrei dovuto fare io stesso,
soprattutto visto che nemmeno la notte prima l’avevo fatto.
E la causa
più o meno indirettamente era sempre lei.
Avevo ormai
deciso di tornare a casa quando vidi il portone che si apriva.
Mi ci volle
un solo sguardo per capire che era proprio lei.
Controllai l’ora.
Le due e mezza di notte.
-E dove se
ne va sola soletta a quest’ora di notte?
Stando ben
attento a non farmi vedere o sentire scesi a terra e poi mantenendo una certa
distanza la seguii.
A voler
essere proprio sinceri non sapevo il perché di tutto questo pedinamento.
Insomma. In
fin dei conti cosa aveva fatto?
Solo
prendere un libro..e non è che avessi fatto lo stesso con tutti quelli che lo
avevano fatto.
No, infatti.
E allora perché?
Possibile
che fosse come diceva lei? Ci stavo provando?
No, no, no…non
era questo..anche perché se così fosse stato l’avrei fatto subito no?
Ma allora…pensa,
Logan, pensa…
Quando era
scattato questo bisogno di sapere che cosa combinava Mia?
Sicuramente
dall’ultima volta che avevamo parlato in biblioteca.
Quando avevo
visto che cosa leggeva appunto..ma qualcosa ancora non tornava…
Cercai di
visualizzare la scena..e ammetto che indugiai un po’ troppo sulla sua bocca.
La sua
bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca.
LOGAN.
Sì..dunque
..la sua bocca aveva detto..cioè LEI aveva detto …concentrati…
OK..ok..aveva
detto che ..sì, ecco..aveva detto che aveva imparato che quello che molti ritengono
appartenere al fantastico invece è solo realtà…beh, più o meno, ma il senso era
chiaro: le cose più strane sono all’ordine
del giorno.
Quello che
ora volevo sapere io era CHE COSA era capitato a LEI.
E
soprattutto perché e come questa cosa aveva a che fare con le leggende dei Quileutes.
Mia si fermò
di botto interrompendo i miei ragionamenti.
Muovendomi
più veloce che potevo mi trovai un riparo.
Fortuna che
eravamo in un parcheggio.
Mi acquattai
dietro una macchina mentre lei si guardava intorno.
MALEDIZIONE.
Possibile che mi fossi distratto tanto da farmi scoprire da lei?
O forse..
Un pensiero
improvviso mi paralizzò sul posto.
Possibile
che Mia avesse dei sensi più sviluppati della media..possibile che fossero
sviluppati come i miei?
Intanto lei
aveva ripreso a camminare continuando lo stesso a guardarsi intorno..con aria
decisamente furtiva.
Un
momento!!!
Me che..
Non potevo
credere ai miei occhi..altro che sensi
sviluppati..qui di sviluppato c’era solo la sua coda di paglia..
Incredibile,
o forse nemmeno tanto,ma vero..avevo appena beccato Mia mentre tentava di
rubare una macchina.
E io che
chissà che pensavo..anzi chissà con CHI pensavo di avere a che vedere..e invece
era solo una ladruncola!!!!
A momenti mi
feci scoprire davvero scoppiando a ridere.
Lei
trafficava attorno ad una BMW nera dall’aria di essere nuova di zecca..sentivo
anche l’odore della pelle dei sedili.
Hai capito
la ragazzina..neanche a dire che si accontentava di una macchina qualunque.
Probabilmente
voleva rubarla e poi rivenderla.
Per un
attimo fui in dubbio se intervenire o meno..ma poi lessi la targa e ne
riconobbi il proprietario.
Zack
ovviamente.
Decisi di
godermi la scena .
Prima di
tutto perché era un coglione..
..secondo
poi perché quel pomeriggio aveva tentato di farmi un’imboscata con un paio dei
suoi compagnucci di squadra.
Ovviamente
mi ero accorto subito della cosa ed ero riuscito ad evitarli.
Non per
paura naturalmente..c’erano ben poche possibilità che mi facessero del
male..molte di più che io li eliminassi dalla faccia della terra..e questo sì
che mi faceva paura..
Dovevano
ringraziare la loro buona stella che avevo imparato a controllarmi..fosse
successo solo un paio di anni prima..ma quella era un’altra storia..un’altra
vita per loro fortuna!!!!!
-Maledetto
figlio di papà. -la sentii inveire tra i denti.
Mi sa che
era la giornata fortunata del suddetto, perché arrabbiatissima , Mia accantonò
l’idea di rubargli l’auto, non prima però di avergli dato un paio di calci ben
assestati alla portiera.
Pensavo che
sarebbe tornata indietro,invece passò semplicemente alla macchina successiva.
-Sì!!-esultò
aprendo senza fatica la portiera stavolta.
Evidentemente
qualche sprovveduto aveva lasciato la macchina aperta.
Ehi…ma…
Senza
pensarci più lasciai il mio nascondiglio e le piombai, silenzioso , alle
spalle.
-Posso
aiutarti?
Lei sobbalzò
e la borsa che portava sulle spalle le cadde rumorosamente a terra.
Lanciò un
grido e per poco non mi perforò un timpano.
-Ehi, vuoi
farmi diventare sordo?
-Sei pazzo o
cosa? Vuoi farmi venire un colpo?-rispose gentile come sempre.
-Perché ti
aggiri furtiva per il parcheggio a quest’ora?
La mia
domanda la fece riprendere fin troppo in fretta dallo spavento.
Se non lo
avessi già saputo, il suo atteggiamento sarebbe stato un chiaro indizio di
colpevolezza.
-Non vedo
come questo possa essere affar tuo..-e poi aggiunse magnanima -..ma comunque se
proprio vuoi saperlo sto partendo per il week-end..
Tana per Mia
appunto.
-Oggi è
mercoledì.
Perse per un
po’ la sua sicurezza ma fu brava a riprendersi in fretta. Purtoppo per lei i
miei occhi coglievano molte più cose e più velocemente di quelli di un normale
essere umano.
-Beh..è un
week-end lungo..e poi come ti ho già detto non sono fatti tuoi.
-Mi dispiace
ma su questo non sono molto d’accordo.
Incrociò le
braccia sul petto e mi guardò greve. –Ah sì? E perché mai?
La superai e
mi poggiai all’auto. –Perché si dà il caso che la macchina che stavi per rubare
sia la mia. –dissi togliendo con la mano immaginaria polvere dalla cappotta.
Stavo per
gridare “SORPRESA!!” ma la sua espressione mi deconcentrò.
Ero riuscito
a farla restare davvero senza parole. Completamente stupita da questo colpo di
scena si era trasformata in una statua.
Era
adorabile così.
Ma essendo Mia
la pace durò poco.
Prima sgranò
gli occhi, poi si morse il labbro e alla fine, dopo una breve riflessione sul
da farsi,nel più perfetto stile alla Mia…
mi aggredì.