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Autore: Lady Diamond    01/03/2015    2 recensioni
E se i nostri personaggi preferiti fossero dei semplici(o quasi normali) liceali dell'esclusivo Beyblade high school in California? All'interno di questa scuola vi è una lotta fra i ragazzi,campioni di pallacanestro a livello nazionale,e le ragazze,campionesse nazionali di cheearliding.
Il motivo di questa faida? semplice rivalità, ma non solo scolastica,perchè... . Fra amori,litigi,impegni extrascolastici e scuola riusciranno i nostri eroi a sapellire l'asse di guerra? o arriveranno all'esame di stato a pezzi? Cosa succederà se i protagonisti saranno messi davanti al loro passato e alle loro reali emozioni? E cosa succederà quando Queen distruggerà ogni singolo rapporto umano solo per il desiderio di vendetta?
Estratto dal primo capitolo:
La storia di quei nomi era nata durante il terzo anno,quando le ragazze divennero cheerleader. Per questo motivo molti ragazzi cercavano di avvicinarsi al gruppo,ma venivano continuamente snobbati, così , i neo campioni nazionali,a causa dei continui rifiuti delle ragazze,affibbiarono quel nome al gruppo femminile,che per ripicca denominarono quella squadra Scimmie,paragonando il loro livello intellettivo pari a quello dell’animale in considerazione"
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Mariam, Mister X, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Silent Tears '
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La spiaggia sembrava incantata al tramonto, ed il sole che stava tramontando si rifletteva nell’acqua, colorandola di rosa e arancione illumiando il paesaggio.
Takao ed Hilary stavano camminando mano nella mano alla riva, mentre l’acqua salata bagnava i loro piedi e nessuno dei due aveva intenzione d’infrangere quel silenzio, che era interrotto solo dai loro respiri e dal dolce suono delle onde.
Il moro si sentiva in ansia e continuava a ripetere mentalmente il discorso che aveva intenzione alla sua ragazza, ma la sua lingua non aveva alcuna intenzione di sciogliere quei pensieri, così si fermò e rivolse il suo sguardo alla mora.
I raggi del sole illuminavano gli occhi di Hilary, illuminandoli e rendendoli simili all’ambra, ed il nipponico, osservandoli, si sentì perso, ma anche pervaso da un nuovo animo.
Allungò le sue mani sui fianchi della ragazza, e immediatamente la trascinò a sé, incerto su cosa avrebbe dovuto dire, nonostante sentisse la necessità di quel contatto.
“Dobbiamo parlare” mugugnò Takao soffiando all’orecchio di Hilary, facendola trasalire.
La cantante alzò il viso, e timidamente posò le sue labbra su quelle del proprio ragazzo.
Il bacio all’inizio fu dolce, ma pochi istanti dopo diventò più profondo  e carico di emozioni represse, e dimenticate da troppo tempo.
Anche lei aveva voglia di chiarire quella situazione, eppure dentro il suo animo aveva paura di discutere quella situazione, anche perché le era ben chiaro di cosa, e soprattutto di chi, volesse parlare il suo fidanzato, e quel pensiero la fece tremare, nonostante sapesse che era necessario farlo.
Era stanca di litigi senza senso, di mezze frasi e mezze sorrisi.
Era arrabbiata con sé stesse per l’errore che aveva fatto, nonostante quello non fosse stato proprio un errore.
Era stufa di vivere quella relazione a metà, e lei dal suo Takao voleva una relazione vera, fatta da piccoli gesti e piccoli litigi, e non un’amore basato su  un rapporto freddo e scostante: il rapporto che aveva con Takao era diventato tutto ciò che non voleva.
La castana incantenò il suo sguardo a quello del moro, e con un tono sommesso, disse:
“Si, lo so che dobbiamo parlare”.
“Mi da fastidio sapere che tu abbia fatto sesso con Kei” sputò il giapponese con rabbia, ma mantenendo il contatto con Hilary che lo stava guardando con uno sguardo triste.
“Ma mi rende ancora più arrabbiato, anzi no, furioso , non averlo saputo da te” aggiunse poi, mentre stringeva i pugni convulsamente per trattenere la rabbia.
“Non stavamo insieme” mormorò Hilary con una voce appena udibile.
Sapeva di aver fatto soffrire il suo ragazzo, eppure non si sentiva in colpa per essere stata con Kei, ma non averglielo detto sì, quello la faceva sentire davvero in colpa.
“Ok, non stavamo insieme ma almeno potevi dirmelo. È stato divertente scoprirlo per colpa di altre persone, sai?” rispose Takao con un tono ironico. Era geloso di Kei, ma nonostante tutto era disposto a tutto pur di far pace con Hilary, ma prima doveva chiarire, ormai era chiaro anche a lui che andava fatto.
“Mi dispiace, è solo che avevo paura di dire la verità,  ma a quanto pare le bugie hanno fatto peggio” asserì la cheerleader , mentre piccole lacrime iniziarono a bagnarle il viso.
“Sai Hils, una persona una volta mi ha detto che tutte le storie sono diverse. Il mio amico ha fatto la tua stessa cazzata, perché alla fine dei conti è solo una cazzata di poco conto, ma con la sua attuale ragazza ha risolto questa faccenda parlandone.” Rispose Takao asciugando le lacrime della sua ragazza, che in quel momento lo avevano calmato un po.
Forse non era tutto perso.
“Parli di Mariam e Ozuma?” chiese Hilary stringendosi fra le braccia del giapponese in cerca di un conforto che non tardò ad arrivare.
“Esatto, ma credo che tu conosca meglio di me la loro storia. Quei due mi fanno rabbia, sai? Sono così diversi ma comunque simili, litigano sempre ma si aiutano fra loro. E fa male vederli così, perché noi siamo simili a loro”
Immediatamente fra loro scese un silenzio carico d’imbarazzo e parole non dette, che sembrano aver colpito Hilary.
Takato aveva ragione, ma allora perché non glie ne aveva parlato? Era vero che per Kei aveva sempre avuto una cotta – che però era passata- , ma il reale motivo era che si sentiva in colpa, anche perché lo aveva accusato di averla tradita con Julia, che in realtà non faceva altro che aiutare il giapponese.
Un piccolo sorriso si dipinse sul volto della cantante ricordando le parole che gli aveva detto “Sto studiando per venire alla Brown con te”, ma quelle parole le ripetè ad alta voce, ed anche il giocatore sorrise.
Non aveva dimenticato quella promessa ed aveva intenzione di portarla a termine, non solo per Hilary ma anche per il suo futuro.
“Quei due sono pazzi” sibilò la cantante sorridendo.
“E noi non siamo da meno” ribattè Takao sollevano la cheerleader dalla sabbia e guardandola con un’espressione di sfida, disse :
“Bagno al mare?”
“No!” urlò la ragazza, ma non fece in tempo a finire che entrambi si ritrovarono nell’immensa distesa d’acqua.
Entrambi iniziarono a schizzarsi, e ridendo come due bambini entrambi dichiararono nuovamente il loro amore, mentre il sole riscaldava i loro baci.
“Quindi, siamo ancora una coppia?” domandò Hilary scostando leggermente il viso da quello di Takao.
“Mi sembra ovvio” mormorò il ragazzo gettando nuovamente la cantante in acqua.
 
 
“Quei due sono unici” mormorò Mariam osservando divertita quella scena dal balcone della sua stanza
Era davvero felice per la sua amica ed era certa che con Takao stava bene, e vederla giocare e sorridere le riempiva il cuore di felicità.
“Diciamo che a volte le relazioni hanno bisogno d’aiuto” sussurrò Ozuma affiancando la ragazza e facendole un’occhiolino.
“Se con aiuto intendi un ragazzo mezzo matto dai capelli rossi e neri, beh, sono perfettamente d’accordo con te” sussurrò la corvina sghignazzando e facendo una linguaccia al suo ragazzo.
“Hey, così mi offendi” ribattè il batterista facendo una smorfia divertita e abbracciando la sua ragazza.
La fissò negli occhi, e furtivamente le slegò i capelli , ma le prese una ciocca ed iniziò a giocarci con fare preoccupato, ma quel gesto non passò inosservato.
Ormai la conosceva bene, e così, cautamente le chiese :
“Qualcosa non va?”
La cheerleader fissò il ragazzo per qualche istante, e cercando di rimanere rilassata iniziò a concentrare i diversi pensieri.
Ormai erano diversi giorni che pensava ai diversi avvenimenti che in poco tempo avrebbero cambiato la sua vita, ed era intenzionata viverli tutti.
Prese un respiro, e sorridendo al suo ragazzo iniziò a raccontare tutto quello che pensava.
“Innanzitutto, mi preoccupa la missione di questa sera, ma a quanto pare Kei ha tutto sotto controllo, a diciamo che quello è il male minore. A breve avremo il torneo internazionale di cheerleading e qui abbiamo i primi problemi”
Parlarne la faceva sentire bene, e solo con Ozuma era in grado di parlarne, anche perché con le altre ragazze doveva dimostrarsi forte e sicura, e infatti non poteva mostrarsi fragile perché lei era la leader, colei in cui tutti confidavano, e questo per lei era diventato un peso.
“ Non siamo pronte, non tutte almeno. Si sente la mancanza di quella là, Queen intendo.
Mi secca ammetterlo, ma era brava, anche se ci sono molte ragazze che sono davvero brave ed è per questo che rifaremo le selezioni” concluse Mariam sospirando, ma il ragazzo intuendo che c’era altro dietro a quella confessione, chiese :
“Che altro ti preoccupa?”
La cantante sorrise dolcemente.
Adorava il suo ragazzo, anche perché ormai la conosceva così bene da capirla con un solo sguardo e ciò la rendeva felice.
“Ecco, come al solito mi anticipi” sbuffò lei con un tono falsamente offeso “Effettivamente c’è anche il problema della coreografia, e da quel che hai visto è piuttosto difficile ma ci serve per vincere. Non possiamo sbagliare dal momento che questo è il mio ultimo anno qui. Ho iniziato questo percorso vincendo e non ho intenzione di mollare” .
“ Noto con piacere che le mie parole non sono state sprecate” rispose Ozuma sedendosi su una panchina e sorridendo soddisfatto.
Amava la sua ragazza quando aveva quello sguardo così determinato, e soprattutto quando si mostrava forte e sicura e lui era intenzionato ad aiutarla sempre.
Erano due rocce e niente e nessuno li avrebbe scalfiti, nemmeno Queen ci era riuscita. Si amavano, e nient’altro aveva importanza.
“Sei capo cheerleader, non puoi arrenderti e poi la vostra squadra è la migliore” aggiunse poi, attirando la sua ragazza a se e facendola cadere sulle sue gambe, per poi regalarle un dolce bacio che lei ricambiò con passione.
 
 
Ben presto scese la notte e l’hotel sembrava essere immerso nel silenzio più assoluto, ma in realtà la stanza 102 era tutt’altro che dormiente, difatti i sette ragazzi stavano  discutendo riguardo il piano, e con passi felpati uscirono fuori dalla stanza, e poi dall’albergo, dove un camioncino nero li avrebbe portati a destinazione.
Appena furono dentro la vettura, Julia, essendo stanca di quel silenzio – che a suo parere era pesante- disse :
“ Ma io mi chiedo come fanno i tipi della nostra agenzia a sapere dove avverrà ogni singolo colpo”.
I ragazzi si voltarono verso la spagnola con un’espressione interrogativa, anche perché diverse volte si erano posti quella domanda a cui nessuno aveva mai saputo rispondere.
“Si tratta di spionaggio” ribattè Yuri con un tono gelido fissando un punto qualsiasi nel vuoto.
“ Lo so, Ivanov. Ma i nostri sanno sempre tutto” rispose lei con un tono seccato.
Era innamorata del russo, ma a volte davvero non lo sopportava, esattamente odiava quando usava quei toni saccenti, ma lo amava anche per questo.
“ Ci sono persone che lavorano dietro noi, che sono pagati, appunto, per prevenire i crimini” aggiunse Kei utilizzando lo stesso tono dell’amico.
Pochi minuti dopo raggiunsero il luogo prestabilito dove ci sarebbe dovuto essere lo scambio di droga e armi che minavano la sicurezza nazionale.
Quel caso era il più difficile assegnato ai ragazzi e nessuno di loro aveva intenzione di fallire, anche perché ognuno di loro poteva rischiare la vita.
Tutti avevano paura che potesse succedere qualcosa ad uno dei propri compagni, e così in assoluto silenzio presero postazione.
All’iprovviso udirono ciò che non volevano sentire o vedere: lo sparo di una pistola ed un uomo a terra in un lago di sangue.
Quelle scene cruente durano per diversi minuti, e appena si furono ripresi decisero d’intervenire prima che la banda di terroristi potesse fuggire con il carico.
Cercando di restare ben nascosti lanciarono tutte le loro armi riuscendo ad atterrare qualche mal vivente, ma qualcosa andò storto e tutto il gruppo venne scoperto, finendo nella trappola del nemico.
Il senso di paura s’impadronì dei sette ragazzi che si sentivano impotenti e perdipiù erano anche disarmati.
“ Cosa ne facciamo di questi?” domandò l’uomo più basso con un’accento messicano, mentre sul suo viso si dipingeva un ghigno malefico.
“ Facciamoli fuori” rispose l’altro, squadrandoli tutti con dipreso e avvicinandosi al gruppo “ Ma ci sono delle ragazze, potremmo divertirci un po’ “ aggiunse poi, ma fortunatamente l’ identità delle cantanti non era stata ancora compromessa.
Quelle parole fecero trasalire le cantanti, che si strinsero maggiormente ai ragazzi.
Se fossero uscite vive da quella situazione avrebbero perso molte cose e ciò non potevano permetterlo.
“Hai avuto un’ottima idea” sibilò l’uomo dalla bassa statura sollevando Hilary dall’asflato con poca grazia.
“ Lasciala stare” urlò Takao furente.
Non sapeva che fare e soprattutto non aveva neanche modo di potersi muovere.
Il malvivente iniziò a toccare Hilary in diversi punti, ridendo ogni volta che la giovane trasaliva.
La castana iniziò a piangere, mentre il suo corpo sembrava non voler rispondere a quello che pensava e la paura sembrava averla immobilizzata, quando improvvisamente sentì un rumore secco, poi un altro ancora.
Lentamente aprì gli occhi, mentre sentiva le sue mani nuovamente libere, iniziò a cercare con lo sguardo i suoi amici che erano ancora legati ma che stavano per essere liberati.
“Non ringraziarci” disse una delle due figure femminili apparse dal nulla.
“Ho finito, C” rispose l’altra slegando l’ultimo dei ragazzi.
Quella voce l’avevano già sentita, ma dove?
“ E voi chi siete?” domandò Takao abbracciando Hilary per rassicurarla.
“ Chiamateci pure angeli custodi, ma delle spie non rivelano la loro identità” rispose la ragazza con una coda di cavallo bionda prendendo la mano dell’amica..
“Oppure Black Rose” rispose l’altra voltandosi, ma prima di sparire nel nulla disse : “Ci rivedremo molto presto”.
Tutti sembravano aver perso l’uso della parola, eppure quelle voci erano così familiari.
Chi erano quelle ragazze?
 
Il mattino seguente la giornata sembrava essere più caotica del solito, e l’avvenimento della notte precedente non aveva favorito né il sonno, né l’umore del gruppo che nolente o dolente doveva partecipare alle riprese del gruppo.
Intanto Yuri era nella sua stanza a riflettere, se avesse accettato di continuare a lavorare per l’agenzia non avrebbe mai più permesso errori ed era deciso a far restare l’errore di ieri sera nel passato, quando qualcuno aprì la porta della sua stanza.
“Hey” urlò Julia entrando come una furia nella stanza del rosso “ Devi alzarti” continuò la castana con un tono esaltato.
“ Si bussa quando si entra in una stanza, Fernandez” rispose il rosso mostrando poco interesse alla sua interlocutrice e facendole capire che quel comportamento l’aveva infastidito, ma non del tutto.
In fondo era una bella ragazza – la sua bella ragazza – e di certo ciò che indossava gli fece venire in mente pensieri poco casti.
Quella mattina gl’importava ben poco di dover partecipare ad un video musicale ed era deciso a starsene chiuso nella sua stanza, ma contemporaneamente si maledì per non aver chiuso la stanza a chiave.
“ Mi scusi signor Ivanov, ma è gentilmente pregato di alzare il suo bel culetto e presentarsi in spiaggia fra trenta minuti per le riprese”.
Il ragazzo rimase in silenzio, e con passi misurati si diresse verso la porta chiudendola a chiave.
“ Che hai intenzione di fare?” rispose Julia sorridendo maliziosamente intuendo le idee del suo ragazzo.
“ Essere il tuo peggior incubo” asserì il rosso russo con un tono divertito e appropriandosi delle labbra della propria fidanzata, che rispose al sorriso.
Quel ragazzo l’avrebbe fatta impazzire, ne era certa ma era felice così, nonostante fossero così diversi si era innamorata per la prima volta nella sua vita e si sentiva una donna con lui, anche se lui le dimostrava poco interesse all’apparenza, ma era certa che non era così perché quando erano da soli, Yuri Ivanov,  - il suo musone- come amava chiarlo lei, era una persona diversa.
Se proprio doveva lavorare, tanto valeva avere anche qualche vantaggio.
Julia gli piaceva davvero molto, anche se a volte era davvero molesta, ma stava bene con lei , anche se non avrebbe ammesso mai che cosa provava per lei.
Apparteneva a lui, e basta.
 
Quel pomeriggio finirono di registrare anche il secondo video, e le ragazze decisero di organizzare una festa di compleanno per Hilary in spiaggia, e comandando a bacchetta i ragazzi prepararono un bel party per l’amica diciannovenne, che però era stata tenuta all’oscuro di tutto.
“ Seguici” esclamarono Mariam e Julia trascinando la giapponese, che sembrava preoccupata – anche perché non vedeva nulla essendo bendata-
“ Voi due siete pazze” rispose la cheerleader con un tono chiaramente preoccupato.
“ Lo sappiamo” rispose Julia ridendo e fermandosi all’improvviso, mentre l’altra cantante slegava la benda.
Uno striscione con su scritto “ Tanti auguri vecchietta …. Sono 19 “ troneggiava sugli ombrelloni, mentre diverse luci soffuse illuminavano un piccolo spazio di spiaggia.
La giapponese si mise le mani davanti la bocca, mentre sul suo viso si era dipinta un’espressione incredula ma emozionata.
Non riusciva a credere che le sue amiche si fossero ricordate del suo compleanno, anche perché il lavoro di quei giorni le aveva totalmente assorbite.
“Ci siamo anche noi” risposero i ragazzi in coro apparendo dietro la ragazza e facendo gli auguri alla ragazza.
“Grazie” mormorò la ragazza sorridendo ed abbracciando gli amici.
Si sentiva felicissima, ma appena Takao le passò una piccola scatolina non potè far altro che piangere per l’emozione vedendo cosa gli aveva regalato: una stupenda collana swarosky d’argento, proprio quella che stava cercando da mesi, ma che sembrava essere sparita nel nulla.
Abbracciò il moro, e dolcemente gli disse : “ Ti amo”.
Due figure nere si stagliarono dinnanzi ai ragazzi, e cercando di restare lontane dissero :
“ Ragazzi, vi prego di fare attenzione, qualcuno cercherà di farvi del male” e immediatamente sparirono, lasciando il gruppo attonito e pieno di domande.
Chi erano realmente quelle due ragazze?
 
 
 
 
 
Spazio autrice:
Come potete vedere sono tornata molto presto XD scherzi a parte, volevo postare questa parte già ieri ma ho deciso di ricontrollarla e come avevo detto postare tutto insieme sarebbe stato comunque un casino.
Spero di aver fatto un buon lavoro =P
Come promesso ci sono delle nuove figue e tenete a mente “ capelli biondi” e non dico altro.
Ci vediamo fra circa una settimana con il terzultimo capitolo “ il campionato” e con risoluzione di un triangolo leggermente quadrato ed il ritorno di Queen *,…,*
Alla prossima e mi raccomando: recensite! O almeno fatemi sapere che ne pensate.
Ciau ^^

 
   
 
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