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Autore: Shatzy    09/12/2008    12 recensioni
Raccolta di due capitoli.
Capitolo Uno. “Dove vorresti andare, bell’addormentato?”
Ancora quel tono di scherno. Shikamaru si portò una mano sugli occhi, a schermare quel maledetto raggio di sole, e mise a fuoco il proprietario di quella voce.
“T-Temari?” cercò di sembrare il più sorpreso possibile, sgranando anche gli occhi, ma la voce impastata dal sonno non gli fece ottenere l’effetto sperato.
“Oh, bene, almeno la botta in testa non ti ha fatto perdere la memoria” scherzò lei.
Capitolo Due. “Ho un po’ di sonno…” dichiarò lei, socchiudendo gli occhi.
Lui sorrise, sfiorando con una mano la sua spalla. “E dormi allora.”
Temari chiuse gli occhi, lasciandosi accarezzare impercettibilmente. “Ho caldo.”
“Lo so” sbuffò lui. “Vado a prenderti dell’acqua.”
[Black is Back]
[ShikaTema (black day
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi citati non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari, altrimenti scene del genere erano all’ordine del giorno nel manga

Disclaimer: i personaggi citati non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari, altrimenti scene del genere erano all’ordine del giorno nel manga.

 

Note: questa è una raccolta di due capitoli, spero. O almeno, il primo eccolo, il secondo non so quando vedrà la luce, ma tanto non è importante, ogni capitolo può essere letto a sé.

 

Vorrei dedicarla a tutte le ShikaTema fan (ditemi che ci siete ancora da qualche parte, un fandom quasi canon non può andare alla deriva, facciamoci sentire ^^) e in particolare a Lily (beh, non sarà il massimo, ma è pur sempre qualcosa da leggere ^^”) e a bambi88 (oddio, grazie per la dedica XD e auguri anche a te, anche se per cose diverse ^^).

 

A Vale, per averla apprezzata in anteprima (sto ancora bloccando l’ondata di complimenti soliti XD). A Lely, sperando che la sua nuova scelta sia decisiva (e felice ^^ per me lo è stato). E ad entrambe per la canzoncina polifonica stupenda cantata per me ieri sera in diretta, mi sono commossa sul serio, stavo per piangere. Avete fatto anche il bis, o il ter… ho perso il conto XD Poi dopo c’è stato il delirio, lo so, ma ormai è una cosa normale (e prima o poi riusciremo a fare un discorso serio, ne sono quasi certa).

Al resto delle RoyAi Fan che mi hanno fatto gli auguri oggi, e che non leggeranno mai questa fic (mi farò perdonare XD).  

E a me stessa, almeno per oggi ^^

 

 

Useful fever

( In salute e in malattia )

 

 

Quel posto era davvero silenzioso, sembrava fuori dal mondo per quanto tutto fosse ovattato. La temperatura era l’ideale, non troppo fredda né troppo calda, l’odore di pulito, e poi quel soffice materasso su cui era disteso… Non credeva di aver mai toccato nulla di più meraviglioso. Sarebbe rimasto in quel limbo per sempre, se non fosse stato per quel tenue raggio di sole, filtrato nella penombra della stanza, che andava a collidere contro le sue palpebre chiuse, provocandogli fastidio. Arricciò il naso mugugnando qualcosa, infastidito.

Sei sveglio?”

Una voce incuriosita ridestò all’improvviso tutti i suoi sensi sopiti, spalancò gli occhi, ormai certo di non essere solo in quel paradiso terrestre, e tentò di alzarsi dal suo giaciglio, gesto impedito da un qualcosa che picchiò contro la sua spalla, costringendolo a tornare supino.

“Dove vorresti andare, bell’addormentato?”

Ancora quel tono di scherno. Shikamaru si portò una mano sugli occhi, a schermare quel maledetto raggio di sole, e mise a fuoco il proprietario di quella voce.

T-Temari?” cercò di sembrare il più sorpreso possibile, sgranando anche gli occhi, ma la voce impastata dal sonno non gli fece ottenere l’effetto sperato.

“Oh, bene, almeno la botta in testa non ti ha fatto perdere la memoria” scherzò lei.

Solo allora Shikamaru si rese conto della situazione, mise a fuoco l’ambiente circostante, scoprendo di trovarsi in una camera piuttosto grande, ordinata e con pochi soprammobili, ma sicuramente vissuta. Alla sua destra la finestra era aperta, con le persiane accostate, e alla sua sinistra lei, seduta con le gambe accavallate vicino al suo letto, che lo guardava con espressione curiosa.

D-dove sono?” si ritrovò a chiedere, abbandonandosi sconfitto sul cuscino.

“A casa mia. Ti ricordi che è successo?”

“Ero a Suna in missione per conto dell’Hokage” iniziò.

“Sei ancora a Suna” evidenziò lei.

“Stavo sfruttando il pomeriggio libero per un po’ di riposo, e poi… So di essermi svegliato qui” concluse lui, annotando mentalmente l’informazione che lei gli aveva dato. “Ma che è successo?”

Temari si lasciò andare ad una risata, mentre lui continuava a guardarla con un misto di curiosità e irritazione.

“Dovevi vederti…” provò, ma un altro attacco di risa le impedì di continuare. “Mai visto nulla del genere in tanti anni che vivo qui” continuò imperterrita.

“Ehi! Si può sapere che c’è da ridere?” domandò, arrossendo per l’imbarazzo.

“Ti sei preso un’insolazione, genio” spiegò, ritrovando una parvenza di serietà, anche se quel sorrisetto di scherno non accennava a lasciare le sue labbra.

Certo, il silenzio che seguì quell’affermazione non aiutò il povero Shikamaru ad uscire da quella situazione imbarazzante per qualsiasi uomo.

“Io… Cosa?”

“Un’insolazione. Hai preso troppo sole, in più eri debilitato fisicamente per via della camminata, cercavi un prato verde per caso? Ti hanno ritrovato in mezzo al deserto… E così sei svenuto” spiegò scrollando le spalle. “Capita se non si è abituati a questo clima.”

“Ah…” non riuscì a dire altro, provando a nascondere il viso con il lenzuolo. “Ma che ore sono adesso?” provò a cambiare discorso. Tutto ciò che voleva era che quella situazione finisse presto.

“E’ l’ora di pranzo. Hai dormito quasi un giorno intero, allora è vero ciò che dicono di te, ne sei davvero capace” continuò a prenderlo in giro.

“Eh?” strillò. Un giorno? Non poteva aver perso un giorno così! Non che quel posto fosse poi così scomodo…

“Tranquillo, i medici hanno detto che non è nulla di grave” puntualizzò con fare annoiato.

“I… medici? In quanti mi hanno visitato?” si ritrovò a chiedere. E se non fosse stato troppo preso a capire cosa diavolo fosse successo nelle ultime 24 ore, si sarebbe accorto del tenue rossore che andò ad inondare le guance di Temari. Perché la ragazza ricordò bene come avesse mobilitato l’intera squadra medica di Suna per una semplice insolazione… E ricordava bene anche le prese in giro di suo fratello Kankuro e le occhiate, a detta di lei, incuriosite e vagamente maliziose di Gaara.

 “A proposito!” esordì, per togliersi d’impaccio. “Hai ancora la febbre?” chiese, alzandosi dalla sedia e sedendosi sulla sponda del letto, sentendo con la mano la fronte di Shikamaru. Il quale, a sua volta, arrossì di colpo dopo quel contatto improvviso, e insperato forse.

“Mi sembra sia scesa…” annunciò poi, ma appena incrociò i suoi occhi notò il rossore del suo viso. “Ehi! Che hai? Ti senti male?” si allarmò, sfiorandogli una guancia con l’altra mano.

Certo, se Shikamaru non fosse stato impegnato ad evitare un secondo collasso, avrebbe notato anche la scintilla di vera preoccupazione nello sguardo della ragazza, ma preso com’era dal convincere il suo cuore a rallentare, non se ne curò.

“Sto bene!” dichiarò infine, allontanando bruscamente le mani di lei dal suo volto e portandosi a sedere sul letto. “Non c’è bisogno di… ahhhh!” gridò, notando di non aver niente addosso oltre l’intimo. “Ma che cavolo-?” ma non terminò la frase, impegnato com’era a cercare in tutti i modi di coprirsi con quel misero lenzuolo e ad evitare gli occhi di lei.

“Che ti prende?” chiese con calma.

“Dove sono i miei vestiti?”

Temari indicò un mobiletto lì vicino, con una pila di indumenti sopra. “Te li ho messi lì quando li ho tolti.”

“Cosa?” gridò.

“Ho detto che li ho messi lì” ripeté, indicando con più veemenza il mobiletto.

“No, dico… tu… oddio” non riuscì a continuare, che perse quelle poche forze che aveva recuperato, sprofondando nel cuscino.

“Che c’è? Non dirmi che ti vergogni… E poi non ho trovato nulla che non avessi già visto” ribatté tranquilla, evitando accuratamente di dire che era stato Kankuro a togliere materialmente il tutto. Poi capì il senso delle sue parole, sprofondando nell’imbarazzo che aveva già avvolto anche lui. “Cioè…” provò a rompere quel silenzio teso che era calato, “ho due fratelli, so com’è fatto un uomo e bisognava abbassarti la temperatura corporea e-

“Lascia perdere, ti prego” la supplicò, massaggiandosi le tempie.

Allora, con calma. Quel risveglio non era stato dei più normali e non ci stava capendo assolutamente niente, nonostante il quoziente intellettivo e tutto. Raccolse le informazioni ottenute: un’insolazione, la visita medica, e il risveglio nella stanza dal letto morbido. La parte sui suoi vestiti spariti l’aveva rimossa facilmente dal suo cervello. Poi…

“Ehi, tutto bene? Ti fa male la testa?”

Probabilmente si era stancato troppo, e tutto quel caldo afoso gli aveva fatto male, lo diceva lui che vivere in quel posto era da matti! Comunque se si trovava in quella stanza non doveva essere grave, altrimenti sarebbe rimasto in ospedale. Poi c’era la questione di tutto quel tempo che aveva passato incosciente…

“Mi senti? Vuoi un po’ d’acqua? O ti devo chiamare un medico?”

Il tempo che aveva passato incosciente, sì. Non poteva ritardare la missione, c’erano dei tempi da seguire, e a Konoha aspettavano sue notizie. Avrebbe mandato una lettera, dicendo di tardare un giorno, almeno. Così sua madre non lo avrebbe sgridato per non essersi ricordato di avvisarla, e farla così preoccupare. E poi…

“Che c’è? Hai perso la lingua?”

“Vuoi stare un po’ zitta?! Sto cercando di pensare!”

“Oh, scusa tanto…” borbottò accigliata, incrociando le braccia al petto.

“Insomma, che ci fai qui? Io mi sveglio dopo un giorno e tu non mi dai informazioni esaurienti! Deve essere un’allucinazione…”

“Oh, no. Quelle le hai avute prima, ora sei sveglio davvero!” affermò felice, convinta di rincuorarlo così.

“Che cosa?!” possibile che con quella non si potesse mai abbassare la guardia? Neanche se si sentiva male? Non ricordava di aver urlato mai così tanto in vita sua, ed era davvero faticoso.

“Capita di delirare se hai la febbre alta” spiegò come se stesse parlando di come fosse il tempo quel giorno.

A quel punto il cuore di Shikamaru saltò un battito, non poteva essere… eppure quel ghigno non preannunciava nulla di buono…

“Dici cose interessanti, mentre dormi, sai?” lo informò.

Appunto. Lo sapeva che non c’era da fidarsi mai con quella, e ora chissà che si sarebbe inventata pur di prenderlo in giro un altro po’. Come se la situazione non fosse già a completo vantaggio della ragazza.

“Certo, come no…” si mise sulla difensiva.

“Dovevi sentirti mentre chiamavi la mamma” ridacchiò, mentre lui arrossiva. “Mamma, sto tanto male… Mamma, aiutami…” continuò, facendogli il verso e imitando un pianto.

“Smettila!” minacciò, dandole una pacca sul braccio, provocando però solo l’aumentare delle sue risa. “Non credo minimamente a una sola parola di quello che hai detto” s’imbronciò, stando bene attento in modo che il lenzuolo lo coprisse a dovere.

Temari si limitò a sorridere dolcemente, mentre gli porgeva un bicchiere d’acqua, che lui accettò volentieri. Anche se si mostrava tanto forte e sicura di sé, non trovava il coraggio di chiedergli perché quella notte, in preda al delirio per la febbre alta, dalle sue labbra non fosse uscito il nome di uno dei suoi amici o dei suoi genitori, ma il suo, Temari, più di una volta. Perché per certe risposte non era disposta ad accettare una presa in giro o una smentita.

“Grazie” bofonchiò lui, passandole il bicchiere vuoto.

Mh. Devi idratarti di nuovo” spiegò, sedendosi di nuovo sulla sedia e iniziando a sbucciare una mela.

Certo che era strana, il secondo prima gli stava appiccicata a prenderlo in giro, e l’attimo dopo era tutta pensierosa, immersa in chissà quale verità, per poi sorridergli come se nulla fosse accaduto… No, non l’avrebbe mai capita. Mai.

Però, il lento movimento della spirale scarlatta della buccia della mela, che cadeva sul piatto di ceramica, era rilassante… E aveva qualcosa di bello. O forse erano le mani di Temari attorno a quel frutto, che ruotavano piano in un gesto che sembrava quasi una carezza, e non si era mai accorto di quanto una cosa così semplice potesse dimostrare la delicatezza di una persona. E si riscoprì quasi geloso di una mela rossa…

Si ritrovò di nuovo ad affondare in quel cuscino morbido, chiuse gli occhi per trovare un po’ di pace in quell’assurda situazione, regolarizzando il respiro. Non era male, dopotutto, si stava bene, doveva essere l’unico luogo fresco di Suna, o forse quella sensazione di calma era dovuta a…

“Tieni.”

Mh” riaprì gli occhi, notando il piattino rivolto nella sua direzione.

“La mela. Mangiala, ti farà bene” gli ricordò lei, posandogli il piatto tra le mani.

Shikamaru si tirò a sedere, guardando incuriosito quei pezzetti bianchi che aveva tra le mani. “Ma siamo sicuri che sia commestibile?”

“Scemo, è soltanto una mela, non l’ho cucinato io. E per la cronaca, sono un’ottima cuoca!”

Mh. Se lo dici tu…”

Temari serrò le labbra, indispettita, poi si alzò per aprire un po’ di più le persiane e far entrare più luce. Il ragazzo notò l’andatura poco fluida di lei, intenta ora a stirare meglio la schiena.

“Senti già i primi sintomi della vecchiaia?” la prese in giro, accennando alla sua mano, ora poggiata sul fianco.

“Tu staresti molto peggio di me se avessi passato la notte su una sedia scomoda come quella” gli rinfacciò con un sorriso di sfida. Ma Shikamaru non rispose, anzi, sgranò gli occhi dallo stupore. Che voleva dire? Non poteva essere…

“Hai dormito qui? Su una sedia?” chiese stupito.

“Dove altro avrei dovuto dormire?” domandò retorica, alzando un sopracciglio.

Cavolo, ma allora era vero che lo aveva sentito delirare! E, in pratica, avevano dormito insieme… Non in quel senso, però…

“Beh” si ritrovò a corto di parole, mentre il rossore ormai si diffondeva su tutto il viso dopo quell’insolita scoperta. “Potevi dormire nel tuo letto invece di stare qui a darmi fastidio!”

Di certo la risata di Temari non era la riposta che si aspettava…  

“Il mio letto era occupato, genio” rispose dopo un po’, calmando le risa.

“Eh?” ma l’accenno di lei nella sua direzione gli portò una soluzione a cui aveva evitato di pensare, e la verità la colpì come una secchiata di acqua gelida in pieno volto. “Questa è… la tua camera?” chiese, con una voce che non riconobbe come la propria.

“E meno male che sei considerato il più intelligente di Konoha, non oso immaginare il livello degli altri” ridacchiò, tornando a sedersi affianco a lui.

Shikamaru sfruttò un pezzo di mela per evitare di parlare. In effetti quella stanza sembrava troppo vissuta per essere una semplice camera degli ospiti, senza contare la foto di Temari e dei suoi fratelli sul comodino, a cui solo ora faceva caso. Come aveva fatto a non pensarci prima? Di certo era colpa sua, ovvio. Se non lo avesse sconvolto così tanto al risveglio avrebbe fatto facilmente due più due, e invece no, con lei era tutto incredibilmente complicato. E tutto terribilmente intrigante.

“Hai un letto comodo” le fece sapere dopo un po’, ingoiato l’ultimo pezzo di mela. “E grande. Lo usi spesso?”

“Più o meno ogni notte.”

Già, non poteva fare una domanda più idiota. Ma che gli prendeva? Forse era quel pensiero che gli aveva attraversato la mente, ovvero che lui si trovasse proprio dove lei dormiva di solito, o forse era la sua vicinanza, ora che gli si era seduta vicino, posandogli il piatto sul comodino e sentendo di nuovo la fronte con la sua mano.

“Penso che ormai tu sia guarito. Se recuperi le forze, domani puoi alzarti tranquillamente, così puoi tornare a casa tra qualche giorno” gli sorrise.

E lui si sentì perso per un attimo in quegli occhi luminosi, in quella carezza leggera dovuta al passaggio della mano di lei sulla sua guancia. “N-no, torno domani a Konoha, dovevo partire oggi” si ritrovò a dire, poco convinto.

“Tu da qui non ti muovi” e di nuovo quella risata leggera. “Non voglio averti sulla coscienza, chi lo dice poi a tua madre?” scherzò.

Shikamaru le prese la mano con la sua, stringendola appena. “E io non voglio che tu dorma di nuovo su una sedia. Chi lo dice poi a tuo fratello?” sorrise, anche del fatto che lei, per la prima volta, era rimasta senza parole, ma ora lo fissava incredula.

“Non ho intenzione di vegliarti anche stanotte, ormai stai bene” dichiarò infine.

“Quindi sei stata qui perché eri preoccupata per me…” la sfidò.

“Non montarti la testa, ero più preoccupata che mi rovinassi il cuscino che per te.”

Mh, come vuoi… Ma perché mi hai fatto portare qui?”

“Era la stanza più vicina” rispose con un’alzata di spalle. Con quella semplicità che le era propria, insieme a una sensualità fuori dal comune.

No. Calma.

Forse Shikamaru aveva ancora un po’ di febbre e quello era un pensiero delirante, sicuramente.

“Vado a prenderti l’occorrente per scrivere una lettera” disse Temari, alzandosi e dirigendosi verso la porta.

“Ah, va bene” rispose sistemandosi meglio sul cuscino per evitare il suo sguardo. Ma dopo trenta secondi che lei non accennava alcun movimento, ferma con la mano sul pomello, lui si decise ad alzare il volto. E la ritrovò con la schiena poggiata alla porta e un dito sul mento, che lo scrutava assorta in chissà quale pensiero. Sicuramente niente di buono, pensò.

C-che c’è?”

Sei carino con i capelli sciolti” ammise con quel suo sorriso sicuro, prima di sparire dietro la porta.

Shikamaru si ritrovò a passarsi una mano su una ciocca di capelli, libera dal suo solito codino, mentre arrossiva ancora, e forse qualche linea di febbre gli tornava dopo tutto quel trambusto sentimentale che aveva subito.

La situazione era assurda, quel posto era assurdo, lei era assurda.

Ma forse qualche giorno in più di riposo in quel comodo letto non gli sarebbe poi dispiaciuto più di tanto. Soprattutto con un’infermierina così adorabilmente fastidiosa.

 

 

 

Fine

 

 

Note: è il mio compleanno, me lo lasciate un commentino? XD A me e alle altre ^^ Su, su, non siate pigre e fatemi questo regalo! *giustamente, la demenza senile avanza*
Ps. Questa è anche la mia venticinquesima storia *O* Sono nozze d'argento! XD

 

   
 
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