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Autore: Despicable Meggs    02/03/2015    6 recensioni
Una bella casa.
Una fantastica moglie e due figli.
Un ottimo lavoro.
Ma poi le cose cambiano.
Tony e Ziva sono sposati, hanno una famiglia felice e le cose vanno bene. Finché Tony non viene richiamato dall'esercito per servire la patria. Come evolveranno le cose? Riuscirà la coppia a sopravvivere nonostante la separazione?
Storia TIVA (al solito io scrivo solo quelle XD), con tanto family e tanto love... E ANGST. Senza angst non è una mia storia XD
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Un anno e mezzo prima:

Entrando in cucina la vide ai fornelli intenta a mescolare qualcosa dentro un tegame.
Era estate e faceva caldo, Ziva aveva addosso soltanto una canottiera aderente e un paio di pantaloncini corti.
Era scalza e aveva i capelli raccolti in una coda alta. Non si accorse che Tony era entrato e la stava fissando.

La fissò per un attimo facendo pensieri non adatti ad una giornata con i figli per casa. Avrebbe voluto spogliarla lì dove era e fare l'amore con lei sul tavolo della cucina, ma non era un'attività possibile per quel giorno.
Ziva sapeva farlo andare su di giri senza nemmeno esserne consapevole.

Vedendo il suo corpo, più scoperto che vestito, si meravigliò di come avesse ancora un fisico così perfetto dopo aver partorito già due volte.
Forse dipendeva dal fatto che andava a correre ogni volta che poteva o forse era semplicemente perfetta.

"So che mi stai fissando" gli disse senza nemmeno voltarsi.
"Maledetto sesto senso Ninja, io volevo fare il guardone ancora per un pochino" commentò avvicinandosi a lei.
"Mi fissi tutti i giorni quando pensi che non ti veda. E anche la mattina mentre dormo. Non ne hai abbastanza?" chiese voltandosi.

Si ritrovò Tony quasi appiccicato a lei, pronto a baciarla.

"Non me ho mai abbastanza del tuo corpo sexy, David" rispose mettendole una mano sul volto e attirandola verso di lui.

La baciò con passione, gustandosi quel piccolo momento di affetto lontano dagli occhi dei figli.

"Sei diventato più bravo ad avvicinarti senza farti sentire, non pensavo mi fossi già così vicino" disse subito dopo aver smesso di baciarlo.
"Ho imparato da te" rispose Tony dandole un altro rapido bacio sulle labbra.

Le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le passò una mano sulla fronte sudata.

"Stai sudando" affermò.
"Fa caldo qui. E con te vicino è ancora più caldo" rispose facendo l'occhiolino.
"Stai facendo pensieri impuri, Ziva?" disse ammiccando.
"Oh, non sai quanti Tony" rispose tornando ai fornelli.
"Ragazzaccia" concluse lui dandole un colpetto sul sedere che la fece sorridere.

Prese un bicchiere d'acqua fredda dal frigorifero e si mise vicino a Ziva per continuare a parlarle.

"E cosa stanno facendo i nostri figli?" chiese lei.
"Sono in salotto. Noah guarda la televisione mentre Lily fa fantastici disegni che spesso ho difficoltà ad interpretare" spiegò Tony.

Lily aveva cinque anni e mezzo e Noah due e mezzo. Andavano d'accordo, Noah adorava la sorella maggiore e le lasciava fare tutto ciò che voleva. Lily si divertiva ad usarlo come bambolotto e farlo ridere.

"Domani li lasciamo da Gibbs e abbiamo un week end tutto per noi. Ci puoi credere?" disse Ziva felice.

Amava stare con i suoi bambini, ma ogni tanto aveva bisogno di staccare e avere un momento sola con suo marito.

"Non vedo l'ora, non restavamo soli da quando..." iniziò lui.
"Da quando sono rimasta incinta di Noah" concluse lei.
"Un sacco di tempo. Ma ora, sexy Ninja, avremo un week end solo per noi. Ce lo siamo meritati" disse Tony.

Avevano prenotato un albergo al mare, in realtà era solo a poche ore di distanza ma a loro bastava. Volevano solo stare assieme e avere un paio di giorni per rilassarsi.
Gibbs li aveva quasi obbligati ad andare un po' in vacanza quando qualche settimana prima Ziva aveva quasi avuto un crollo nervoso al lavoro.
Da che era diventata mamma aveva scelto di svolgere solo lavoro d'ufficio, per avere orari più comodi e correre meno rischi. Tuttavia il lavoro e la gestione della famiglia la stressavano, soprattutto quando si trovava con la figlia ammalata e il figlio che faceva i capricci per andare all'asilo nido.

Così ora avevano il loro week end libero ed erano più che eccitati.

"Pensi che staranno bene, questi due giorni?" chiese Ziva leggermente preoccupata.

Tony sorrise capendola. Ogni volta che avevano lasciato Lily per qualche giorno, Ziva era stata ansiosa, aveva sempre temuto che sarebbe successo qualcosa che richiedeva la sua presenza.

"Staranno bene. Sono Gibbs e staremo via solo una notte, Zee. E per qualsiasi cosa potremo tornare a casa in poche ore" la rassicurò accarezzandole il braccio.
"Hai ragione" commentò lei convincendosi.

Sentirono Lily ridere dal salotto e questo fece rilassare ancora di più Ziva.
Sapeva che con Gibbs si sarebbero trovati bene e sapeva che essendo entrambi di buon umore in quei giorni non avrebbero fatto storie a restare da soli.

"Domani sera, a quest'ora, saremo nella nostra camera d'albergo a prepararci per andare fuori a cena" disse Tony abbracciandola da dietro.

Le piaceva quando faceva così, si sentiva amata e coccolata. E sentire il suo profumo la faceva sentire al sicuro.

"Mi metterò il vestito più bello che ho" commentò Ziva.
"Anche con un pigiama tu saresti perfetta" disse Tony baciandola sul collo.

Furono interrotti quando Lily entrò in cucina con il fratellino in braccio.

"Mamma, guarda che bello mio fratello!" esclamò felice.
"Lily, che hai combinato?" disse Ziva andando incontro alla figlia e prendendo il bambino in braccio.
"Gli ho disegnato una maschera" rispose semplicemente.
"Gli hai colorato la faccia con i tuoi pennarelli" constatò toccando il volto del bambino.
"Esatto! Ti piace? Ho usato anche il verde sul naso" spiegò lei.

"Io vado a ripulirlo, stai attento che la cena non si bruci" disse Ziva a Tony andando verso il bagno.

Lily guardò la madre andare via e poi il padre, che la fissava a sua volta.

"A mamma non è piaciuta la maschera che ho disegnato a Noah" disse triste non capendo che cosa aveva fatto.
"Lily, principessa. Il problema è che i pennarelli vanno usati sui fogli, non su tuo fratello" disse Tony chinandosi alla sua altezza.
"Ma perché? È bello anche usarli sulla pelle" commentò poco convinta.
"Lo so, ma non lo devi più fare. Ok?" le rispose mettendola a sedere sul bancone mentre controllava la cena.
"Va bene... Ora la mamma deve lavare la faccia di Noah?" chiese.
"Esatto. Vedrai che verrà pulito alla perfezione" rispose Tony.
"Lo deve lavare perché non va bene avere il pennarello sulla faccia?" chiese ancora.
"Si" disse Tony.
"Allora forse mi devo lavare anche io" commentò sollevandosi la maglietta.

Non appena Tony si girò vide che aveva tutta la pancia colorata.

"Lily! Per l'amor del cielo che hai combinato" esclamò guardandola.
"Scusa papà" disse con aria colpevole.
"Piccola, perché hai colorato il pancino?" le chiese rimettendole a posto la maglia.
"Perché c'era più spazio" disse.

Tony ridacchiò, la sua principessa era troppo dolce per potersi arrabbiare.
Spense il fornello e la prese in braccio, portandola nel bagno dove Ziva stava finendo di ripulire Noah.

"La cena è già pronta?" chiese vedendoli.
"No, però tu hai da lavare un'altra bambina" disse Tony.

Ziva guardò Lily, che in quel momento alzò la maglia e mostrò la pancia anche alla madre.

"Lily..." fu l'unica cosa che disse.
"Ok, allora io e te ora facciamo il bagnetto e papà prende Noah e lo porta in cucina con lui" disse organizzandosi.

Scaldò l'acqua nella vasca e iniziò a spogliare la figlia.
Lily lasciava che la madre facesse quello che doveva fare senza dire nulla, si sentiva in colpa per quello che aveva fatto ora.

Una volta dentro l'acqua, Ziva si assicurò di lavarle via tutti i segni di pennarello dalla pancia.
Poi colse l'occasione e le lavò anche i capelli.

"Mamma, sei arrabbiata con me?" chiese preoccupata.
"Amore, perché dovrei?" domandò confusa.
"Ho fatto un pasticcio" rispose guardando in basso.

Ziva le diede un bacetto sulla guancia, sorridendole.

"Non sono arrabbiata Lily, solo non lo fare più ok? Non va bene colorarsi la pelle" le spiegò.
"Papà ha detto che i pennarelli si usano solo sui fogli" disse.
"Esatto, papà ha detto bene" rispose.
"Ok, ti prometto che non lo faccio più" disse più rilassata.

Una volta finito con la figlia, tornò da Tony e Noah che le stavano aspettando seduti sul divano.
Tony teneva in braccio il figlio e lo stava facendo ridere come un pazzo, facendogli il solletico.

"Basta papà!" gridava il bambino ridendo.
"Come? Non ho capito" rispose Tony continuando.

Si fermò solo quando si accorse della presenza di Ziva e Lily.

"Ho già anche apparecchiato, dobbiamo solo sederci e mangiare" disse indicando il tavolo.
"Che efficienza, Tony" sorrise Ziva.

Dopo aver cenato e riordinato tutta la cucina misero a letto i figli.
Con Noah era facile, dopo cena crollava di sonno e si addormentava in poco tempo. Lily invece avrebbe voluto stare alzata ancora.

"No mamma, io voglio stare ancora sveglia! Con te" disse implorandola.
"Ma non si può... È tardi e se non fai la nanna domani sarai stanca. E non vorrai mica essere stanca proprio quando devi andare da Gibbs?" rispose sperando di invogliarla a dormire.
"Ma io voglio stare con te ancora, adesso" ribadì.

Ziva la fissò per un attimo, prima di avere una buona idea.

"Ok, cosa ne pensi se la mamma si sdraia con te finché non ti addormenti?" le domandò sperando che accettasse.
"Si!" disse felice facendo spazio alla madre.

Ziva spense la luce e accese la piccola lampada che Lily aveva sul comodino. Proiettava sul soffitto disegni colorati che a Lily piacevano molto.
Poi si sdraiò con la bambina lasciando che si appoggiasse a lei.

"A me piacciono tanto queste stelline che si muovono sul soffitto" disse Lily indicandole.
"Sono belle e colorate" commentò Ziva.
"Sono come quelle del cielo. Io un giorno voglio andare su una stella per vedere quanto è in alto. E poi da lassù ti saluto" disse Lily.

Le immagino proiettare cambiarono, trasformandosi in delfini.

"Ecco i delfini che fanno i salti nel mare! Mamma lo sai che la mia amica Susy mi ha detto che ha visto i delfini e li ha anche toccati?" disse sbadigliando.

A quel punto Ziva iniziò ad accarezzarle il volto in modo delicato e la guardò chiudere gli occhi.

"Ai delfini piace mangiare i pesciolini..." aggiunse con voce assonnata.
"Shh, Lily. Occhietti chiusi amore e fai la nanna" le disse Ziva sottovoce.
"Faccio la nanna" ripeté lei.
"Si, tanta nanna che sei stanca" concluse Ziva.

Restò con la figlia e quando fu sicura che dormisse spense la lampada e lasciò la stanza.

Quando il mattino seguente si alzarono non si capiva se era più eccitato Tony di andare in vacanza con Ziva o Lily di andare da Gibbs con Noah.

"E Gibbs l'altra volta mi ha fatto costruire alcune cose con il legno. Pensi che me lo farà fare anche questa volta? E anche a Noah?" chiese Lily giocando con i cereali della colazione.
"Lily, mangia amore. E non lo so, magari glielo puoi chiedere e costruire una bella macchinina per tuo fratello" suggerì Ziva.
"Oppure una barchetta e poi facciamo la vela con un tovagliolo!" esclamò sventolando il suo tovagliolo.

Ziva ridacchiò sempre sorpresa dalla fantasia e dall'allegria della figlia.

"La barchetta!" disse Noah che ascoltava la sorella.

Era seduto sul seggiolone e aveva davanti a se una tazza con dello yogurt, come piaceva a lui. Ziva spesso lo lasciava provare a mangiare da solo, finché stanca di aspettare lo imboccava per finire prima.

Lily si alzò e si mise in piedi sulla sedia per arrivare più comodamente all'altezza del fratello, poi prese una cucchiaiata di yogurt e iniziò la sua storia.

"La barchetta stava attraversando il mare in tempesta, c'erano onde altissime e il capitano non sapeva se avrebbero trovato un posto in cui rifugiarsi..." iniziò agitando il cucchiaio.
"Ma ecco che in lontananza vedono una caverna e lì si dirigono" concluse imboccando il fratellino.

Sia Tony che Ziva la guardarono, orgogliosi e sorpresi dalla sua bravura nell'essere una sorella maggiore.
Tony le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.

"Capitano della barca, vada a mangiare la sua colazione ora. Qui ci penso io" le disse.
"Ok, papà" rispose tornando a sedersi.

In poco più di un'ora si trovarono davanti a casa di Gibbs.
Entrarono e lo trovarono in salotto che li stava aspettando. Ogni volta che ospitava i loro figli a casa sistemava tutto in modo che quella non sembrasse un rifugio antiatomico.
Aveva persino comprato una televisione in cui funzionavano tutti i canali.

"Allora Lily, fai la brava e prenditi cura di tuo fratello mentre siamo via" le disse Ziva.
"Si mamma. E te lo prometto, non uso i pennarelli sulla sua faccia" rispose.
"Brava" disse dandole un bacio.
"Comportati bene, principessa. Papà ti porta un regalino quando torniamo" aggiunse Tony dandole anche lui un bacio.

Poi Ziva salutò Noah che in quel momento era in braccio a Tony.

"Vedrai che ti diverti con Gibbs, piccolino" disse Ziva facendogli una carezza, più preoccupata di Noah.
"Fai il bravo ometto, fatti insegnare a costruire una barca" aggiunse Tony passandolo a Gibbs.

"Bene, salutate mamma e papà, che noi abbiamo un sacco di cose da fare" disse Gibbs per non dilungare i saluti in modo da non creare drammi inutili.
"Ciao! Portatemi tanti regali" disse Lily salutando.
"Ciao ciao' disse anche Noah agitando la manina.

Poco dopo Tony e Ziva erano sulla loro macchina, diretti verso il mare.

"Provo questo terribile senso di colpa a lasciarli soli due giorni" confessò Ziva.
"Oh, Zee. Tutte le volte? Hai visto come erano tranquilli? Forse si divertiranno più di noi" disse Tony.
"Si... E se poi Noah non si addormenta perché vuole che tu gli leggi la favola? E se Lily ha nostalgia e Gibbs non riesce a calmarla?" rispose.
"E se nel frattempo ci invadono gli alieni? O un virus ci trasforma in Zombie?" la prese in giro Tony.
"Non sei divertente" lo ammonì lei.
"E dai, Ziva. Stai tranquilla, ti prometto che tutto andrà bene" le disse.
"Amore" aggiunse prendendole la mano.
"Pensa a noi due sulla spiaggia che camminiamo sulla riva. E io che ti porto in acqua e ti bacio. E molto casualmente ti tolgo il costume" concluse.
"E io che sempre molto casualmente ti spezzo una mano se lo fai" gli disse.
"Sai sempre come rovinare l'atmosfera" ridacchiò Tony.

Arrivarono a destinazione nel tempo previsto e furono felici nello scoprire che il loro hotel era vicinissimo al mare.
Passarono tutta la mattinata e parte del pomeriggio sulla spiaggia, non facendo praticamente nulla se non chiacchierare e passeggiare.

Tornarono in camera per prepararsi per la cena.
Come promesso Tony l'avrebbe portata in un bel ristorante e Ziva si sarebbe fatta bella per lui.
Tuttavia Ziva non aveva previsto il piacevole intramezzo durante la sua doccia rigenerante.

Stava finendo di sciacquarsi i capelli quando sentì Tony entrare in bagno.
Inizialmente non diede peso alla cosa, ma sobbalzò quando lo sentì aprire la porta della doccia e entrare richiudendola.

"Tony, che succede? Impaziente di lavarti?" chiese.
"Non proprio. Visto che non volevi che ti levassi il costume in mare, ho pensato che la doccia fosse un luogo che ti piaceva di più" commentò.
"Hai pensato bene" rispose baciandolo mentre l'acqua le scorreva addosso ad entrambi.

Dopo un bel po' più del necessario sotto la doccia, Ziva decise di uscire e lasciare che Tony si lavasse veramente mentre lei iniziava a prepararsi per la serata.
Iniziò asciugandosi i capelli e lasciandoli sciolti proprio come piaceva a Tony, poi prese fuori il vestito che si era portata.
Era corto ed aderente. In realtà non era abituata ad indossare vestiti così, ma sapeva che a Tony sarebbe piaciuto quindi per quella sera lo accontentò.

Quando Tony uscì dal bagno, Ziva era già vestita e si stava truccando.

"Ho bisogno di un'altra doccia fredda" disse fingendo di rientrare in bagno.

In realtà si diresse verso di lei e le baciò il collo sussurrandole all'orecchio "Ziva sei così bella".
"Se fai il bravo, stasera ti lascio togliermi il vestito" lo stuzzicò.

Tony sorrise e andò a prendere dall'armadio i vestiti che avrebbe indossato.
Uscirono in direzione del ristorante poco meno di mezz'ora dopo. Tony aveva prenotato in un piccolo ristorantino sulla spiaggia, voleva portare la moglie a passeggiare sulla riva con la luna che risplendeva.

"Dovremo condividere il dessert" disse lui.
"Tu dici?" chiese Ziva.
"Si, perché mi ricorda la prima volta che siamo andati a cena insieme. E non come coppia, intendo quando tu eri da poco arrivata nella nostra squadra" rispose.

Ziva ritornò con la mente a quella sera e si sorprese nel vedere che lui ancora se ne ricordasse.
Erano passati molti anni e nonostante Tony l'amasse lei pensava che non avrebbe mai ricordato momenti del genere.

"Eravamo nel ristorante vicino a casa tua dopo quel caso che ci tenne impegnati una settimana e tu prendesti il dessert per farlo mangiare a me in realtà" ricordò lei.

Quella sera Ziva non voleva il dessert, sapeva che avrebbe pagato Tony e non voleva approfittarsene. Ma lui lo prese comunque per condividerlo.
E ora entrambi ricordavano quel momento.

"Propongo la torta al cioccolato, come quella sera" disse lui.
"Andata" rispose.

Finito di cenare, passeggiarono mano nella mano sulla spiaggia. Ziva si tolse anche le scarpe per camminare con i piedi nell'acqua.
Era fredda ma le piaceva, la spiaggia con la sola luce della luna aveva il suo fascino.

"Mi piacciono queste serate romantiche, solo noi due" affermò.
"Ziva David che ammette che le piace il romanticismo, pensavo dovesse cadere il mondo prima" scherzò Tony.
"Non mi piace il romanticismo in assoluto, ma mi piace che tu lo sia con me" disse sinceramente.
"E ti piace anche quando ti bacio?" chiese.
"Quello ancora di più" confermò.
"E quando..." iniziò finendo la frase sottovoce nel suo orecchio.
"Tony!" esclamò dandogli una gomitata.
"Però si" aggiunse ammiccando.

Lui la prese per mano e fece per tornare indietro.

"Allora andiamo in camera, conosco un modo per concludere la serata in modo perfetto" disse.

Tony arrivò a malapena in camera prima di cedere alla voglia e spogliarla. La buttò sul letto mentre anche lei spogliava lui.
Era davvero molto tempo che non erano liberi di passare una serata così da soli non che non avessero più fatto l'amore dopo che Ziva aveva partorito Noah, ma avevano sempre avuto i figli in casa e quindi si erano dovuti trattenere.

Ma la parte che Ziva preferiva era quella in cui, dopo aver fatto l'amore, Tony la coccolava e le sussurrava parole dolci all'orecchio fino a farla addormentare.
Si svegliò la mattina dopo ancora abbracciata a lui e per la prima volta in tanto tempo si sentì davvero rilassata.

Metà della giornata successiva la passarono di nuovo in spiaggia, mentre nel pomeriggio andarono in giro per la piccola città in modo da trovare qualche regalino da portare ai figli.
Ripartono la sera sul tardi, dopo aver cenato. Gibbs aveva detto che si sarebbe occupato dei figli senza problemi così la presero con calma.

Quando arrivarono finalmente a casa di Gibbs erano già le undici di sera.
Entrarono in silenzio e trovarono Gibbs in salotto con i figli.

"Ciao" disse sottovoce alzandosi e andando verso la cucina.
"È andato tutto bene?" chiese Ziva immediatamente.
"Benissimo. Noah dorme già da un bel po'. Lily voleva aspettarvi sveglia, ma è crollata anche lei" disse Gibbs.
"La nostra principessa stanca" commentò Tony.

"Ogni tanto si sveglia e mi chiede se siete tornati" aggiunse Gibbs.
"Ora li portiamo a casa" disse Ziva.
"Voi vi siete divertiti al mare?" chiese.
"Non sai quanto, capo" rispose Tony ammiccando.

Questa sua affermazione gli costò uno scappellotto da Gibbs e un'occhiataccia da Ziva.

"Si Gibbs, ci siamo divertiti. Grazie per averci dato i giorni liberi e aver badato ai nostri figli" rispose Ziva senza fare la simpatica come aveva appena fatto Tony.

Scambiarono altre due parole e poi andarono a prendere i figli che dormivano.
Quando Tony si chinò per prendere in braccio Lily, la bambina aprì gli occhi per un attimo.

"Siete tornati" disse con voce assonnata.
"Si e ora andiamo a casa a dormire" le rispose.
"Io sto già facendo la nanna" commentò Lily.
"Lo vedo" concluse Tony.

Salirono in macchina e andarono diretti a casa, soddisfatti del loro week end romantico ma felici di avere di nuovo con loro i figli.









Note dell'autrice:

Ecco il secondo capitolo e come vi avevo promesso è un bel flashback ed è tanto love e family <3
Visto, oggi non sono stata cattiva come pensavate ahaha

Diciamo che adesso per un po' avremo capitoli così che comunque non vi faranno soffrire... Poi si vedrà, procediamo per gradi ahah

Spero vi sia piaciuto, tanto TIVA <3
Alla prossima settimana.

Baci, baci.
Meggie.
  
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