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Autore: calmali    02/03/2015    4 recensioni
È possibile innamorarsi di una persona solo ed esclusivamente attraverso il suono della sua voce?
È irrazionale crederlo?
Ho sempre sentito dire che si può parlare d’amore solo quando si è davvero a conoscenza di tutto ciò che fa parte di quella persona, dei difetti e dei pregi ma quella voce riusciva a scavarmi l’anima.
Era una voce femminile, leggermente roca ed estremamente profonda.
Non ero mai stata attratta da una donna ed, in fin dei conti, anche quella non si poteva classificare come vera attrazione era semplice e puro amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Santana


 

Come ci si comporta ad un primo appuntamento?

Non ero mai stata ad un vero e proprio primo appuntamento. A meno che non si contasse, ovviamente, quello che avevo avuto con un certo Rudolf al primo anno di liceo quando ero ancora troppo spaventata per urlare al mondo “Questo è un fottuto maschio, datemi una cheerleader!”.

Ricordavo perfettamente quell’uscita. Rudolf era un ragazzo carino, mi aveva offerto la cena e mi aveva accompagnata a casa accontentandosi di un bacio a stampo sotto il porticato.

Quello che sapevo sui primi appuntamenti comunque era tutto merito dei film che Puck mi aveva consigliato di vedere appena gli avevo chiesto consiglio e che io quella stessa mattina avevo analizzato.

Mi ripromisi di non ascoltare mai più ciò che quel demente, che continuavo a considerare “il mio migliore amico”, avesse da dirmi.
Non mi ero mai sentita così persa. Mi sembrava di vagare in mezzo al buio con un manico di scopa a farmi da guida.

Passai buona parte del pomeriggio a scegliere il vestito da indossare. Mi aveva proposto una cena quindi non potevo di certo mettermi il solito tubino nero. Era perfetto per abbordare ragazze visto che mostrava buona parte del mio sedere ma la decenza che mi era rimasta mi suggerì che quella serata non era l’occasione adatta per indossarlo.

Devo dire che la mia decenza, pur essendo poca, riesce a dare consigli migliori di quelli di Puck.

Alla fine optai per un vestito rosso, lungo fino al ginocchio con delle parti in pizzo, maniche lunghe e un’ampia scollatura sulla schiena. Abbastanza sensuale per farle mancare il fiato ma anche sufficientemente elegante per non sembrare fuori luogo. Già il fatto che fosse un primo appuntamento mi avrebbe fatto sentire tale, non volevo aggravare la situazione.

Quando il campanello suonò ero ancora troppo “non pronta”. Dovevo finire di mettermi il mascara, tocco di classe a quel trucco sfumato sugli occhi, e di infilare le scarpe con il tacco.

Imprecai in spagnolo. Ero in ritardo come al solito, non era una cosa che mi sorprendeva ma, mentre non avevo problemi a far aspettare tutti, non volevo far aspettare Brittany, non che non se lo meritasse.

Mi infila velocemente le scarpe che mi alzavano di almeno dieci centimetri ed andai ad aprire la porta. Le scarpe erano senza dubbio la priorità, potevo fare a meno del mascara.

Davanti alla porta mi immobilizzai. Fissai diversi secondi il legno scuro che separava la mia persona da quella stramba ragazza bionda. Riempii tutti i polmoni con dell’aria pulita. Non servì a molto.

Panico, panico totale. Mi avrebbe corteggiata lei. Dovevo lasciarla fare, la mia unica preoccupazione doveva essere quella di godermi la serata. Era lei che doveva affannarsi, non io.

La verità forse però era un'altra. Avevo paura. Avevo tanta paura. Se fosse scappata di nuovo? In più non ero abituata a non avere il controllo della situazione. Avevo bisogno di sentire nelle me mani il comando di ciò che mi avveniva intorno, questo spiegava senza dubbio quella voglia irrefrenabile di conquista e quella mancanza di conqistatrici.

Posai la mano sulla maniglia della porta e in un attimo di puro coraggio l’aprii. Mi ritrovai davanti un angelo. Era bella, l’avevo già notato ma quella sera sembrava essersi impegnata per sottolinearlo con un evidenziatore fosforescente. Indossava un cappotto scuro a coprire quello che dopo poco avrei visto essere un vestito bianco sfumato di nero sul fondo.

“Sei bellissima”

La sua voce mi stordì.Colpo finale a quella situazione già abbastanza delicata per il mio cuore poco allenato a situazioni simili.
 
Dio mio! Trovavo quell’affermazione così dannatamente banale ma allo stesso tempo mi fece ribaltare lo stomaco come neanche le montagne russe erano mai riuscite a fare ed io odiavo le montagne russe.

Mi sorrise e gli angoli della mia bocca si curvarono immediatamente per riflesso. La sua luminosità era contagiosa, immensa come quella del sole.
Non arrossivo spesso, neanche da bambina, eppure in quel momento mi fu impossibile evitarlo. Ringraziai mentalmente la mia pelle ambrata che mi resse il gioco della “tosta”.

Anche tu non sei niente male.”

Non era brava a fare complimenti. Cosa potevo dirle?

Era perfetta in ogni dettaglio. Dalla treccia a lisca di pesce, ai pochi ciuffi di capelli dorati sfuggiti dalla presa dell’elastico, fino al filo di trucco che le accentuava quei due smeraldi che aveva al posto degli occhi.
Deglutii a fatica, mi si era azzerata la salivazione per colpa del panico, sempre quel maledetto panico.

 



Brittany


 
Il mio corpo aveva occupato la maggior parte del pomeriggio dentro a quella maledetta e polverosa copisteria ma la mia mente vagò per tutto il tempo.
Avevo molta immaginazione e la sfruttai tutta quanta per farmi parecchi film mentali. Sapevo bene che i tre quarti delle cose che stavo sognando non sarebbero accaduti ma non mi andava di essere pessimista.

Mi sarei impegnata, comunque, perché quell’appuntamento potesse diventare per Santana un ricordo da ricordare con piacere.
Dopo l’ora di pranzo avevo chiamato il ristorante per prenotare. Non andavo in un ristorante da secoli ormai, l’ultima volta che vi avevo messo piede era stata quando i miei erano venuti a New York.

Non avevo molti soldi da spendere in buon cibo, preferivo vivere di panini al formaggio grigliato e caramelle gommose.
Comunque non avevo scelto un ristorante a caso ma uno di quelli che frequentavo di più ai tempi dell’università. Sicuramente era il mio preferito in circolazione, non troppo caro ma anche abbastanza carino per portare a cena una ragazza.

Miseriaccia! Per quanto ripetessi a me stessa che non era poi così strano portare una ragazza a cena fuori, non ero ancora riuscita a convincermene del tutto.

Mi suonava strano soprattutto perché ero sempre uscita con ragazzi. Per la prima volta dovevo conquistare una ragazza e sicuramente non mi ero accontentata di partire dal basso ma avevo puntato alla ragazza più bella che avessi mai visto ma soprattutto avevo puntato alla voce che era riuscita a riscaldarmi il cuore.

Volevo fare bene. Sarei stata me stessa solo perché non ero sapevo fingere di essere qualcuno che non ero.
Speravo tanto che “me stessa” potesse bastare.

Alle 18 in punto lasciai il negozio a Sam, il mio collega, e andai velocemente a casa. Dovevo prepararmi in fretta. Di certo non era mia intenzione arrivare in ritardo quando già sapevo di essere in deficit per la fuga del giorno precedente.

Mike mi chiamo un paio di volte al cellulare –gli avevo raccontato ogni cosa- ma non gli risposi, non perché non volessi ma perché non avevo abbastanza tempo, gli spedii un messaggio veloce con la promessa che l’avrei chiamato la mattina dopo per un resoconto della serata.
Le sue parole mi rimbombavano ancora nella testa di tanto in tanto ma non volevo pensarci, non dovevo pensarci se non volevo rischiare di rovinare la serata.


                                                                                             ***


Due ore dopo ero in piedi davanti all’indirizzo che mi aveva spedito quella mattina via sms. Senza troppe esitazioni bussai alla porta. Per ricevere risposta dovetti aspettare diversi minuti e sentii ognuno di essi. In primis perché iniziavo ad agitarmi e secondariamente perché c’era parecchio freddo ed io non mi ero neanche messa le calze.

Genialata Britt-Britt!

Finalmente la porta si aprì e i miei occhi ebbero la possibilità di beare di quel corpo perfetto, fasciato da un vestito rosso a dir poco mozza fiato, e del suo viso che sembrava essere disegnato da un pittore professionista.

Sei bellissima

Soffiai quel complimento. Ero consapevole della banalità dell’aggettivo ma non avevo neanche riflettuto davvero su ciò che fosse più opportuno dirle, era stato il mio cervello a parlare per me offuscato da tutte quelle emozioni.

Prendo il cappotto e possiamo andare.”

Non feci in tempo a rispondere che era già sparita lasciandomi sulla porta e a quel punto allora mi ritrovai ad annuire all’aria come una completa deficiente.
Infila entrambe le mani nelle tasche del cappotto alla ricerca di un briciolo di calore. Aveva lasciato la porta semi-aperta ma non mi sembrava il caso di entrare. Iniziai a dondolarmi sui piedi immobilizzandomi quando Santana spuntò nuovamente con un cappotto nero a coprirla e una pochette nera nella mano destra.

Ero stata troppo lenta nel fermare quei movimenti bambineschi, mi aveva sicuramente vista. Insultai silenziosamente me stessa per la poca capacità di comportarmi secondo rigore.

Indicai la macchina che avevo parcheggiato dalla parte opposta della strada. Lei chiuse la porta di casa ed iniziò a seguirmi.
Pochi minuti ed entrambe, sedute sui sedili della mia automobile un po’ sgangherata, ricercavamo un po’ di calore nel riscaldamento.

Cercai di accendere il motore ma capii immediatamente che qualcosa non andava. La macchina singhiozzò e a quel punto tutta la sicurezza che avevo cercato di acquistare si sciolse come poco colore in fin troppa acqua. Cercai di non dare a vedere la preoccupazione e sputai fuori la prima cosa che mi passò per la mente.

Volevo prenderti dei fiori ma sinceramente non mi sembri tipa da fiori.”

Le confessai lasciandole un’occhiata veloce per poi tornare a girare la chiave.
Con un abitacolo tanto piccolo potevo sentire perfettamente il suo profumo. Mi inebriò la mente facendomi sentire leggera.

“Ah no? E che tipa sarei secondo te ?”

Ecco! Appunto! Non potevo stamane zitta?
 




Santana


 

Ero riuscita a guadagnare qualche minuto di calma con la scusa del cappotto; Ero riuscita a rendere la mia mente più lucida ma non abbastanza per i miei standard.

Di solito era un bel sedere, due tette, un fisico da paura, che mi facevano perdere la testa ma quella sera non era così e non sarebbe stato così.
Era altro in Brittany che mi faceva perdere ogni genere di ragione; ogni sicurezza ed ogni tranquillità che in genere nel mio corpo facevano da padrone.

Era colpa del suo splendido sorriso, della sua voce melodiosa, del suo modo di fare che conoscevo ancora troppo poco, della sua bellezza delicata.

Presi posto nel sedile del passeggero nella sua macchina. Era un rottame, solo per un miracolo, probabilmente, funzionava ancora.
Notai praticamente subito l’unicorno attaccato allo specchietto e lo trovai ovvio per chi, come lei, spendeva tempo a cercare arcobaleni.
Mi maledissi mentalmente quando la macchina iniziò a singhiozzare. Si stava rifiutando categoricamente di partire. Non potevo lamentarmi, mi ero portata sfiga da sola.

Le parole di Brittany mi distrassero, lei non sembrava preoccupata per la macchina, almeno non al momento e quindi decisi di rispondere con una domanda.

“Ah no? E che tipa sarei secondo te?”

La incalzai e in quel momento riuscii a riconoscere la vera Santana Lopez. L’imbarazzo della biondina fu evidente e mi intenerì infinitamente. La sua pelle chiara non nascondeva niente, arrossì fino alla punta delle orecchie.

“Non lo so… ecco, io non ti conosco bene ma…”

Lei iniziò a balbettare ed io sorrisi dolcemente, aggettivo fino a questo momento sconosciuto nel mio vocabolario.
Era nervosa da tutta la situazione. Sembravamo fare una gare per chi metteva di mezzo più nervosismo e probabilmente alla fine saremmo arrivate a pari merito.

L’ennesimo singhiozzo fece sbuffare Brittany che si girò verso di me terrorizzata. Capii in quel momento da cosa derivasse tutto quel nervosismo, la mia domanda ne era stata solo una delle cause, quella precedente era stata finta tranquillità nei confronti della macchina.

Ormai era evidente, il rottame non sarbbe ripartito neanche con l'aiuto dello spirito santo. Ci gurdammo per diversi istanti entrambe confuse sul da farsi.

"Mi dispiace."

Mi disse e a quel punto mi scordai anche della paura che mi aveva assillata, quella che potesse scappare via. Non ne aveva l'intenzione, era palese.

"Ho prenotato il ristorante; Mi sono messa un vestito carino; Sono arrivata puntuale. Volevo fare tutto nel migliore dei modi, volevo che tu ti ricordassi di me ma proabilmente tra qualche giorno riderai dell'idiota che ha tentato di conquistarti ma non è riuscita a portarti nemmeno al ristrante."

Aprì lo sportello della macchina uscì chiudendoselo alle spalle con frustazione. Non potevo biasimarla. La imitai uscendo dalla macchina qualche istante dopo.

"Ti va una pizza?"

Mi lasciai condurre dal'istinto, quello no sbagliava mai perchè era spinto dal cuore e per quano potessi esserne carente (di cuore) sentivo che mi avrebbe portato comunque alla scelta giusta.

"Possiamo ordinarla. Per quella non serve questo catorcio."

Non usai un tono acido. Non ce l'avevo con lei, non potevo prendermela con lei, non sapevo se ne sarei stata capace. Probabilmente ce l'avevo con la macchina, si! con quel catorcio ce l'avevo a morte.

Mi dava le spalle in quel momento. Sembrava sforzarsi di raccogliere se stessa. Quando la mia voce ruppe il silenzio della serata lei si voltò e arpionò il suo sguardo con il mio.

Mi sorrise grata ed annuì, mi bastò per capire che, anche se non sarebbe andata come i piani, quella sarebbe staa una serata da ricordare perchè la mia corteggiatrice era una ragazza da ricordare.








Serendity's space

Ritardo! Lo so! Chiedo venia ma non sapevo bene che piega far prendere a questo capitolo. vevo scritto tutta un'altra cosa e poi ho pensato che questo fosse il modo migliore. Ditemi che ne pensate, mi farebbe molto piacere.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la stora e che mi hanno lasciato recensioni. Ho tolto il grassetto perchè mi è tato scrito che era meglio senza. ditemi se questa nuova disposizione è più comoda a voi per la lettura.

http://iwillloveyouuntilinfinity-love.tumblr.com/
seguitemi! accetto ogni genere di consiglio, proposte per one shot etc. etc.  
 

 

 

 

   
 
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