Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: summerstar    02/03/2015    2 recensioni
Una giornata normale, tutti fanno le cose che fanno di solito. Ma nessuno può immaginare le grandi conseguenze di un piccolo imprevisto .
Dal primo capitolo: "Soldato Rico e Kowalski si fiondarono fuori. Si aspettavano di trovare Skipper in serio pericolo, ma davvero serio, dato che lui non urlava quasi mai. Invece quando uscirono trovarono solo un sapiens sopra il loro habitat che sembrava apparentemente sconvolto.
-Chi sei tu e cosa ci fai nel nostro habitat?- (...)
-Io… io sono Skipper. Dannazzione io sono Skipper, il tuo capo!- "
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kowalski, Rico, Skipper, Soldato, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.6= Sensi di colpa...



 
Dopo aver mollato Skipper da quell’abbraccio soffocante, Alice gli disse che avrebbe iniziato già dal giorno dopo, poi gli diede l’uniforme con la quale avrebbe lavorato e lo congedò con un bacetto sulla guancia.
Skipper, da quando l’arpia l’aveva lasciato dall’abbraccio, era rimasto immobile, con gli occhi spalancati, tutto rosso e la bocca semi aperta. Era davvero a disagio, non riusciva più a connettere cosa stesse succedendo. Poi eccola che si avvicina.
 ‘Oh dio, cosa vuole farmi adesso?’ Pensò lui, se possibile arrossendo ancora di più.
Poi la donna gli diede il bacino. Ormai il cervello di Skipper era andato in pappa. Non perché fosse emozionato per tutti quei gesti, anzi, ne era altamente schifato! Semplicemente non era abituato ad essere… un sapiens!
 
Alice rimase immobile a fissarlo, sempre con quel sorriso felice ma malizioso. A questo punto si sarebbe aspettata un ‘ va bene, arrivederci’ come risposta, invece niente, il suo Marco la stava fissando con gli occhi spalancati.
E se mi stesse fissando perché mi trova carina?’ A questo punto il suo sorriso si allargò al massimo, ormai era convinta che quel ragazzo fosse suo.
 
I pinguini, che stavano seguendo la scena dalla finestra, divennero d’un tratto preoccupati.
Kowalski :-No Skipper, che stai facendo!? Devi parlare o Alice ti prenderà per matto!-
Ma il capo non poteva sentirli, il vetro impediva ogni comunicazione.
- Poverino, non l’ho mai visto così in vita mia! Deve essere molto a disagio…- Disse Soldato, in modo molto triste, guardando preoccupato il suo capo.
Kowalski :-Hai ragione Soldato, Skipper è sicuramente a disagio, ma se non si riprende rischia di perdere il lavoro! E dopo non potrebbe più essere qui con noi, non potremmo più essere una squadra!-
Soldato :-No!! Questo no!- Disse con gli occhi lucidi
Kowalski :-Tranquillo, ora cerco di farlo ragionare-
Detto questo, kovalski si fece dare da Rico un laser con il quale fece un piccolo buco nel vetro.
 
Skipper stava cercando di capire cosa doveva fare, ma non ci riusciva, non riusciva a parlare! Poi, mentre sembrava che Alice stesse con la testa da un’altra parte, dei rumori richiamarono la sua attenzione alla finestra.
-Capo, che sta facendo?- Disse Kowalski bisbigliando.
Skipper lo guardò con uno sguardo del tipo ‘cosa vuoi che faccia?’ ma non disse niente, non poteva rischiare di farsi scoprire. Così l’altro pinguino riprese a parlare:
-Devi dire qualcosa, anche solo un ‘ok,arrivederci’ ! Ma devi parlare! –

Skipper si sentiva uno stupido. Come aveva potuto uno come lui, che aveva affrontato di tutto e di più, non riuscire a fare una cosa tanto semplice come parlare? Neanche ci fosse stato il presidente davanti a lui, era solo quella oca che vedeva ogni stramaledetto giorno e che lui detestava! E poi lui era il capo, anche se non era più un pinguino era comunque il boss, il leader del gruppo, e doveva comportarsi da tale.
Dopo aver recuperato la sua consueta sicurezza che sembrava ormai persa, Skipper scrollò leggermente il capo per cercare di far passare il rossore, e con sguardo deciso e voce ferma disse, tutto d’un fiato :- Va bane, grazie mille per avermi assunto, arrivederla!-
E detto ciò uscì dall’ufficio senza neanche aspettare una risposta da parte dell’altra, con passo deciso e fiero di quello che aveva appena fatto.
Alice non si accorse nemmeno che se n’era andato, tanto era immersa in pensieri di tutti i generi riguardanti il suo Marco.
 
-Occhio ragazzi, Skipper è tornato in pista e non ha intenzione di smettere di ballare!- Disse ai pinguini, una volta trovati nel luogo dove avevano deciso di incontrarsi dopo il colloquio (dietro un cespuglio), dopotutto non sarebbe stato normale per i visitatori vedere un sapiens conversare normalmente con dei pinguini.
-Ecco, questo è lo Skipper che conosciamo!- Disse Kowalski avvicinandosi al capo.
Skipper, ancora entusiasta per essere riuscito nella sua prima missione da sapiens, gli rivolse uno dei suoi più bei sorrisi, ma poi gli vennero in mente tutte le cose che erano successe a causa sua, e l’espressione felice si tramutò in uno sguardo di puro disprezzo.
Rimase a fissarlo così per alcuni secondi.
 Intanto Soldato, che si era accorto degli sguardi che si scambiavano i due, decise di intervenire per sciogliere la tensione.
Soldato:- Bravissimo Skipper!! Sei riuscito ad avere il lavoro!-
Quest’ultimo non fece caso alle sue parole, tanto era impegnato a guardare in cagnesco Kowalski.
Soldato però non si arrese, e continuò -Però è anche merito di Kowalski se ci sei riuscito…- Dicendo questo pensava di migliorare la situazione fra i due, invece…
Skipper:- Non avrei nemmeno avuto bisogno del suo aiuto se lui non avesse avuto quella meravigliosa idea di costruire quel meraviglioso oggetto che mi ha trasformato in un meraviglioso sapiens!!!- Disse alzando pericolosamente la voce, caricando di sarcasmo quei ‘meraviglioso’.
Kowalski però rimase in silenzio.
Fino adesso aveva sopportato, aveva accettato tutte le sgridate e le lamentele stategli fatte dal capo, si era maledetto per aver inventato quella cosa, ma aveva deciso che ne aveva abbastanza.
Così di colpo anche lui esplose gridandogli addosso :-Adesso basta! Sono stufo di continuare a sentire le tue lamentele! Mi dispiace, è colpa mia, lo so, ma non l’ho di certo fatto apposta! Pensi che io sia qua a divertirmi pensando di averti fatto diventare così?? Tu non caisci quanto mi faccia soffrire il pensiero di aver trasformato te, il mio capo, in un qualcosa di così diverso, in un sapiens! I sensi di colpa mi divorano, e io non posso far niente oltre che cercare di dare il massimo per aggiustare quel maledetto arnese! Ed essere rimproverato ulteriormente non lo accetto, non lo sopporto!- gridò, con le lacrime che minacciavano di uscire.
Subito dopo però si rese conto di quello che aveva detto. Si rese conto di quello che aveva letteralmente URLARTO al suo CAPO.
-Skipper… io…-
Skipper era sbalordito. Mai era successo che un suo sottoposto avesse alzato la voce in quel modo su di lui. Ed anche se sapeva che le cose che aveva detto erano vere, anche se ora si sentiva tremendamente in colpa per ciò che aveva fatto passare a Kowalski, il suo orgoglio decise che un affronto del genere non poteva tollerarlo.
Skipper :-Sai Kowalski, come tuo superiore mi aspetterei un po’ più di rispetto da parte tua…- Disse con voce ferma, come se le parole dell’altro non l’avessero minimamente sfiorato.
Kowalski :-Signore davvero mi dispiace non avrei dovuto dire queste cose in questo modo…-
 -Dopo tutti questi anni passati ad allenarvi e istruirvi uno si aspetta un minimo di rispetto e invece…- Skipper terminò la frase con un sorriso malinconico, poi si alzò e si allontanò dai tre pinguini. Kowalski provò a dire qualcosa, ma si sentiva talmente uno schifo che preferì tacere, mentre Soldato e Rico cercavano di consolarlo.

Al diavolo…al diavolo quello stupido di Kowalski e quella stupida di una macchina e… e… e quello stupido del mio orgoglio…’ Pensò Skipper mentre si lasciava cadere su di una panchina, sospirando rumorosamente. ‘Sono un sapiens e sto anche perdendo i miei amici… quando finirà tutto questo?’
 
 
-Ah ciao ragazzi!! Ero preoccupata, ieri non vi ho visti e avevo paura che Julien vi avesse buttati nel vulcano, perché si lamentava dicendo che voleva vendicarsi, così oggi sono scappata dalla tana per venire a cercarvi e…- Marlene bloccò la sua parlantina non appena si rese conto che Kowalski stava quasi per mettersi a piangere, sembrava disperato, tanto era triste.
 –Oh dio Kowalski stai bene?- Chiese subito preoccupata avvicinandosi.
-No che non sto bene! Io…- Kowalski non sapeva cosa dire, sapeva di doversi inventare una scusa, ma al momento non gli usciva niente, troppi pensieri per la testa.
-Kowalski è triste perché ha litigato con Skipper!- Rispose ingenuamente Soldato, mentre lo scienziato si copriva il volto con la pinna in modo disperato.
-COSA?? Che diamine ha combinato questa volta eh? Avanti ditemelo, così poi se la vede con me quel pazzo di un pinguino- Disse Marlene infuriata, già pronta a dirne quattro a Skipper per aver ridotto così Kowalski.
-Bé vedi Skipper è stato- Soldato non fece in tempo a proseguire che Kowalski lo bloccò, parlando con un tono di voce molto più alto dell’altro –E’ stato davvero molto stressato da me medesimo sottoscritto perché… perché… perché non avevo voglia di allenarmi e così mi ha sgridato, tutto qui.-
Marlene:- mhhmhh… e così ti ha sgridato perché non avevi voglia di allenarti? Tu che non hai voglia di allenarti? Seriamente? E poi perché sembri così triste, capita spesso che Skipper ti rimproveri, no?-
Kowalski:- Sì ma questa volta è stato molto più pesante del solito e… e oggi non volevo allenarmi perchè avevo altro da fare, tutto qui.-
Detto ciò i pinguini si allontanarono il più velocemente possibile da Marlene, che rimase a guardarli leggermente stupita.
Devo assolutamente capire cosa diamine succede qui…è tutto TROPPO strano!’ Pensò.
 
 
I pinguini non dovettero cercare molto prima di trovare Skipper, seduto su una panchina.
In questo momento lo stavano guardando da dietro un cestino, nel tentativo di non farsi vedere dai molti visitatori che stavano passando.
Skipper aveva una faccia davvero triste, troppo triste. Kowalski non sopportava di vederlo così, non faceva altro che farlo sentire ancora più in colpa. Voleva andare a parlargli, ma non ci riusciva, come prima, era come bloccato. Possibile che solo un piccolo imprevisto abbia portato a tutto questo?!
 
‘E stanotte che faccio io, dove dormo?’ Skipper non riusciva a trovare una soluzione ‘pensa Skipper, pensa!!!’ Questo era uno di quei momenti in qui lui avrebbe chiesto a Kowalski le opzioni, e poi avrebbe valutato la migliore risolvendo il problema. Ma per quel giorno non voleva più saperne di vedere il suo compagno, era già fin troppo stressato.
Al diavolo, per quella notte avrebbe aspettato la chiusura dello zoo nascosto da qualche parte per poi andare a dormire nel magazzino.
 


 
 
***Angolo dell’autrice***
Ciao a tutti!! Come vi è sembrato il capitolo, vi è piaciuto?
Diciamo che questo è stato un po’ il capitolo della litigata, quello ‘triste’, ma non preoccupatevi, nel prossimo vedremo Marco al suo primo giorno di lavoro, insieme ad Alice, alla quale è venuta stranamente voglia di lavorare! Ehehehe, ci sarà da ridere!
E tanto per anticiparvi un po’ la trama e nella speranza d’incuriosirvi, v’informo che tra qualche capitolo farà la sua entrata in scena un personaggio molto molto legato a Skipper, sia in senso buono che in senso cattivo… diciamo che sono nemici-amici…
Avete capito di chi sto parlando? Spero davvero di sì, per ora appuntamento al prossimo capitolo, bacii!! :*
   
 
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