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Autore: pinacchia    10/12/2008    2 recensioni
dieci anni sono passati...dieci lunghi anni dal tragico evento...Nana torna a tokio...ma dovrà combattere con i fantasmi del passato...cosa è successo ad Hachi?ATTENZIONE SPOILER
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“-Nana noi non ci lasceremo mai vero? Anche quando saremo sposate, io con Nobu e tu con Ren promettimi che tua figlia mi chiamerà ZiA, perché vorrà dire che sono un elemento importate per te…Vero?- domandò insicura Hachi.

-Ma che razza di domande mi fai…ho la faccia di un indovina? Sbaglio quelle camminano con una palla di cristallo… io con me porto solo una chitarra!

-Ah…- sussurrò tristemente dando le spalle alla ragazza corvina.

Nana capi dal tono della voce che era delusa, sapeva che Hachi era molto fragile e aveva bisogno di certezze…le si avvicinò e da dietro le sussurrò:

- Te lo prometto…

 

Le era tornato in mente questo ricordo, mentre era ancora sulla soglia della porta indecisa sul da farsi, una lacrima le scese lungo il viso... La bambina la guardava impaziente, ma  con affetto, l’aveva sentita spesso piangere la notte e invocare il nome di questa ragazza seguita da un “ritorna”.

-Ti sto facendo aspettare tanto non è vero?

-Un po’…ma tanto non ho niente da fare…- rispose la figlia.

Hachi cominciò a ridere forte…forse troppo forte…e si fermò di botto immaginando che qualcuno l’avesse sentita e quindi che ormai sapevano che era lì fuori… ed infatti sentì il rumore di una sedia che strisciava.

La porta si aprì di scatto, un viso sorridente non le diede nemmeno il tempo di parlare che l’afferrò per la manica trascinandola dentro.

-Zio Nobu!!!-urlò insieme contenta e spaventata  la bambina.

Il ragazzo prese la piccola per la manina e chiudendo la porta dietro di loro la condusse dentro.Il silenzio cadde dentro quella casa…Hachi non aveva il coraggio di alzare gli occhi per incrociare quelle irridi azzurre…

-Tu devi essere Nana-chan! Sai loro parlano tanto spesso di te…Io mi chiamo Satsuki, ho sei anni. Frequento l’elementari, il primo anno!! Sei molto buffa…Dalle foto sembri diversa…prima avevi i capelli neri, ora li hai biondi!Anche io quando sarà grande me li farò biondi, perché io sarò una cantante proprio come Reira, non so se la conosci…Prima era la cantante dei Trapnest…

-Quando attacchi a parlare non la finisci più, sei uguale alla tua mamma…Anche se oggi sembra aver lasciato la lingua a casa!- aveva esclamato Nana guardando l’amica che al contrario si ostinava a contemplare il tappeto sotto di lei. Satsuki le si avvicinò, la scrutò bene negli occhi e le sorrise.

-La mia mamma è solo emozionata… Ha pianto tanto per te sai…E ti vuole tanto bene, ma la sua preferita sono io.

 Scattarono tutti a ridere…Che strana situazione si era creata. Quella bambina era capace di allentare la tensione, Nana ne fu piacevolmente sorpresa, anche la somiglianza fisica con Hachi era impressionante…era la sua fotocopia.

“Perché non mi guarda…posso capire che ce l’abbia con me e che ne sia delusa, ma ho bisogno di lei…ho bisogno di capire se tutto può tornare come prima.”

-Hachi…

Era stato solo un sussurrò, ma le era entrato dentro il cuore come una lancia, sapeva di supplica…Le risate si erano spente, tutti erano zitti aspettando una risposta da parte di Hachi. Anche la bambina guardava la madre interrogativa. E lei non  riusciva a sostenere quella situazione…Non ci riusciva a fingere, aveva bisogno di piangere, lontano da tutti…le dispiaceva, ma non aveva ancora superato il suo ritorno. Con uno scatto felino si girò e si mise a correre verso la porta e in un lampo si era trovata sulle scale… sul portone…sulla strada…Aveva cominciato a piovere ma a lei non importava…correva ancora, come se una belva feroce la stesse inseguendo… Aveva bisogno di respirare, di fermarsi, ma le sue gambe non accennavano a diminuire il passo.

Come accade nei migliori film fu una mano a fermarla e a costringerla a voltarsi… Il colore del mare si fuse con il colore della montagna…secondi? Minuti? Ore? O attimi? Non seppero quanto tempo si contemplarono ognuna persa nell’altra…Ma la mano di Nana sulla sua…Il loro contatto visivo…bastava questo a renderla…era felicità questa? Probabilmente.

-Non scappare ti prego…

- Nana…

-Bene vedo che non hai perso l’uso della parola…mi ero spaventata sai?

-Anche io noto con piacere che il tuo senso dell’umorismo non se n’è andato!-rispose acida.

-Wow…mi sa che non hai mangiato bene…

-Piantala!

-Cosa è successo? Perché ce l’hai tanto con me?

-Non riesco a non odiarti..

-Odiami allora…

-No! Ma come?Perchè ti vuoi fare odiare!

-Non lo so,se non lo sai nemmeno tu!Ma mi sembrava la risposta più giusta in questo momento!

Hachi la guardò torva…Possibile che non la piantava mai con queste sue uscite.

-Sei arrabbiata con me perché a tuo parere io ho fatto l’egoista e me ne sono andata no? È vero non so cosa hai fatto in questi dieci anni…Non so cosa sia successo e mi dispiace, ma riguardo al passato non mi sembra di essere stata io l’egoista! Sei tu che sei scappata per prima dai problemi e ora vieni a fare la brava ragazza con me…mi spiace non ci sto! Non fare la vittima! Hachi cazzo non riuscivo a stare un minuto in più qui era tutto cosi complicato: tu che ti comportavi da stronza, il mio gruppo che si era sciolto, la morte di R-Ren! Cosa pensavi che facessi, aspettavo te che a tua volta aspettavi che Takumi la facesse finita con le sue fisime e le sue voglie? Bella opportunista che sei! Dovresti crescere sai…E capire!

-Mi spieghi perché adesso mi stai prendendo a parole? Forse sei tu che allora porti rancore verso di me!-esclamò Hachiko furente.

-Io non ho nessun rancore…Non vedevo ora di vederti, di abbracciarti, di stare con te…di raccontarci come eravamo cambiate e insieme riprendere quell’amicizia che c’era prima che me ne andassi, o meglio prima che tu ti mettessi con Takumi! Ho sbagliato ad andarmene cosi…ma non mi sento colpevole…mi spiace, se vuoi accettare le mie scuse bene, se no bè…Ho vissuto tanti anni senza di te continuerò come ho sempre fatto, io non ho bisogno di nessuno!- nelle ultime parole Nana però non era riuscita a guardarla negli occhi…perché sapeva che erano menzogne…Era tornata soprattutto per lei…

- Ho esagerato lo so…ma se solo tu sapessi…se solo…- alcune lacrime cominciarono a rigare viso della giovane madre.

-Io sono qui… basta che tu me lo dica e io saprò…vuoi confidarti ancora con me?-l’abbracciò cercando di infonderle tutto il calore di cui disponeva…Sentiva il suo cuore battere veloce…Finalmente era tutto finito….Hachi era di nuovo con lei…adesso si…stava bene.

-Oh Nana…sono stati gli anni più brutti della mia vita… Senza di te…Io…

-Adesso sono qui no? Non me ne andrò più…Almeno che…

-Cosa?

-Ti stavo prendedo in giro…il mio posto è qui…qui con voi!

La ragazza cominciò a prenderla a puhni sulla spalla…ma ad un tratto si fermò.

- Nana però…prima che questa amicizia inizii…io devo dirti una cosa importante…una cosa che dovrai accettare…forse non è il momento adatto… insomma parlarne qui in mezzo ad una strada…però…se non lo faccio ora temo che non lo farò mai più…

-Takumi? Bè tranquilla sai…

-Stai zitta una attimo!-sorrise Hachi.-non si parla affatto di Takumi, è qualcosa che riguarda me…solo e soltanto me…Il motivo per cui porto tanto rancore nei tuoi confronti è…che…non so me dirtelo…sei appena tornata e io…io ti massacro con questo macigno…ti voglio bene Nana, so che lo sai e probabilmente ti farò del male… ma io sto morendo…Non guardarmi cosi…ho un tumore, un tumore ai polmoni… ti avrei voluto accanto mentre me lo dicevano, stringermi a te…sei sempre stata la persona più importante…so che non ero in grado di fartelo capire…ma è cosi. Purtroppo non sappiamo quanto ancora mi resta, ma non è molto…Nana…

La ragazza dai capelli corvini era rimasta paralizzata, la sua Hachi…la sua Hachi stava morendo? Per quale motivo Dio se la stava prendendo con lei…Le stava portando via le persone più importanti della sua vita…Allora era vero…il demone celeste esisteva davvero….Chinò il capo…alcune lacrime si stavano già iniziando a formare, non era da lei piangere…

  
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