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Autore: DanyMery96    03/03/2015    4 recensioni
Una vita tutta rosa e fiori. Anche se dei sogni lasciati per metà.
Ma se qualcuno improvvisamente prendesse a far parte della sua vita?
E se quel qualcuno abitasse sotto il suo stesso tetto?
Nuovi brividi, tante emozioni. Ostacoli da superare.
Questa è la storia di Davin ed Emily.
Due ragazzi pronti davvero a tutto pur di vivere il loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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ANGOLO AUTRICE
Ciao bellissimee, eccomi qui.  Capitolo non tanto lungo. Concentrato inizialmente su Davin. Sulle sue emozioni sensazioni. Su lui. Poi c'é Emily. Be per Emily é un discorso davvero delicato. Spero vi piaccia fatemi sapere. 
P.s. siamo vicinissimi alla fine di questa storia.  Dio, non Sò come farò senza di loro,  e senza di voi. Per i ringraziamenti però mi dedicherò all' ultimo capitolo. Un bacio e fatemi sapere. Vi adoro.Un grazie enorme và alla mia amica nonché rompipalle per eccellenza Mery. Seguite la sua atoria a me sta appassionando molto. Bacioni. Fatemi sapere. ♥


POV DAVIN. 
-Sei Forte, puoi farcela-
Queste sono le parole con cui sono sempre riuscito ad andare avanti. O forse apparentemente. 
Nessuno si é mai chiesto davvero come io mi sentissi e come mi sento oggi. Nessuno ha mai capito i miei silenzi alternati alle risate improvvise. Nessuno ha guardato oltre quello che mostravo.
Quanto si può essere soli anche fra mille persone. 
Avrei tanto voluto avere un manuale che mi dicesse cosa fare e cosa no. Un aiuto per il mio carattere, che spesso mi fa retrocedere.
Quante volte sentivo qualcosa e ne ho dimostrato l'esatto opposto. Credo che questa caratteristica mi stia accompagnando ancora.
Il cielo cupo fa da sfondo ai miei pensieri, mentre la prima goccia di pioggia si abbatte sull' asfalto. 
-"sai che non ho mai capito fino dove può spingersi il dolore? O che sensazione si prova nello stare bene davvero.  
Per me è così facile rovinare tutto, credo sia la cosa migliore che sò fare.
Perché non ci sei più? Perché devo essere così dannatamente solo? Avresti dovuto aiutarmi a conquistarla, avresti dovuto canzonarmi per i miei modi di fare. Avresti dovuto esserci. Perché io mi sento solo. Solo mamma. E fa male. Fa male svegliarmi e non vederti li, con il tuo sorriso. Fa male non sentire il tuo abbraccio, il tuo calore. Fa male non avere il tuo appoggio. Fa male non avere al proprio fianco l'unica persona capace di capire i miei silenzi".
Vari ricordi viaggiano nella mia mente, riportandomi indietro nel tempo, a quando riuscivo 
a sorridere per davvero.
Sento ancora il suo indice posarsi sul mio petto e la sua voce risuonare nelle mie orecchie. 
- un giorno qualcuno riuscirà a farti battere questo, più del dovuto. Ricordati solo di tenere stetta a te chiunque essa sia. Pensa a come ti fa sentire, il resto non conta-
Ero appena un ragazzino quando cominciò a dirmi questo, all'ora, parole per me non importanti. Insomma oltre l'affetto sproporzionato nei confronti di mia mamma, nessuno aveva mai fatto accelerare il mio cuore. Guardavo le ragazze, come fossero un divertimento, pentendomi solo adesso del mio comportamento. 
La perdita subita non ha fatto altro che peggiorare il tutto. Chiuso come un riccio, sono riuscito ad allontanare chiunque si avvicinasse troppo. È successo questo anche con Emily inizialmente. 
Freddo, antipatico e distaccato. Questa era la tattica, la solita.
Ma poi qualcosa è cambiato.
I miei occhi brillavano per un suo sorriso,  la mia pelle rabbrividiva a causa del suo tocco, il mio cuore scalpitava per un suo gesto nei miei confronti. Ho ritrovato in lei, quello che mia madre spiegava.
Mi piaceva il suo modo di ascoltarmi, consigliarmi. Con lei mi sono aperto. Lasciando alle spalle tutte le mie barriere. Ma riscoprendo in me insicurezze e paure.
La paura di non essere abbastanza, paura di perderla. Paura di amare.
Perdo sempre chi amo. Avevo perfino paura ad ammettere di essermi realmente innamorato, per la prima volta.
Mentre adesso mi sento un malato d'amore. 
Ho bisogno della mia medicina. Una medicina che sto spingendo via da me.
Ecco di cosa parlavo, quando dico che faccio spesso l'opposto di tutto.
Quando ho cominciato a provare interesse per lei, diciamo che è stato più come un desiderio. Per me lei era il PROIBITO, una TENTAZIONE a cui non volevo rinunciare. Quell'aria da innocente, faceva crescere in me la voglia di possederla. Ma Emily si è dimostrata diversa. Lei non è mai stata una condizionabile, NON È MAI STATA UN GIOCO NELLE MIE MANI, anche se mi piaceva farglielo credere.
Ricordo quel dannato malinteso. Il boccone amaro che non ho saputo sputare, colui che ha rovinato tutto.
E che per me il suo bacio con Marck fu davvero una pugnalata al cuore. E come si fa a pensare diversamente se si ha assistito in prima persona a quella scena da Oscar? 
Cercare di dimenticare é stata la cosa più stupida che io abbia mai provato a fare, ma il bello è che io ci credevo davvero.
Mi illudevo di aver dimenticato. Fino a quando, i nostri sguardi si sono incontrati, ancora una volta.
Li ho capito che era stato tutto inutile. 
I suoi folli gesti però non mi hanno mai dispiaciuto. 
Specie questo braccialetto. Che porto da quella volta in cui me l'ha lanciato.
Ricordo ancora la sensazione che ho provato giorni fa, assaporando le sue labbra, forse  per l'ultima volta. 
Sono giorni che vedo Tom gironzolargli intorno. Giorni che la vedo sorride come faceva un tempo. Forse, finalmente è riuscita a dimenticare. 
L'unica cosa che io non riuscirò mai a fare. Nemmeno sotto tortura.
Mi capita spesso di vederla mentre dorme, con un viso angelico e un lieve sorriso. 
-chissà chi sta sognando-
Mi domando spesso, ma poi il pensiero che ci possa essere un lui nei suoi sogni mi tormenta, e preferisco allontanarmi.

I tuoni rimbombano nel cielo e la pioggia si fa più fitta.
-"credo sia arrivato il momento di andare mamma, ci si rivede". 
La saluto prima baciando la foto e poi correndo per raggiungere la moto.
La giornata stamani non prometteva mica un temporale simile, ma perlomeno questa pioggia serve a coprire qualcosa e a lavarmi l'anima. Mi sono aperto con l'unica persona che avrebbe potuto consigliarmi, pur sapendo di non poter ricevere una risposta. Mi sono affidato al mio cuore. Questo cuore malato che continua a pompare e a suggerirmi di fare una pazzia.
-LOTTA PER QUELLO CHE VUOI
Ed io in sella a questa moto, sono indeciso sul da farsi. Le ho fatto così tante volte male, che credo che mi respingerebbe. E se così fosse io non credo di riuscire a sopportare un altra perdita. Ma qui più il tempo passa e più le probabilità che quello stronzo la sfiori, la baci, aumentano.
Questo è il momento giusto. O dentro o fuori. 

POV EMILY.
I raggi del sole sono stati coperti da delle nuvole, che più passa il tempo e più sembrano incupirsi. La mamma è fuori per la spesa, George è a lavoro, Davin é uscito presto questa mattina e Tom è sceso a fare colazione.
-"Buongiorno" dico, 
Spaventandolo. Forse credeva di essere solo in casa.
-"buongiorno" risponde guardando la sua tazza di latte senza degnarmi di uno sguardo.
Il suo comportamento mi sembra alquanto strano così mi avvicino a lui sedendomi allo sgabello. 
-"cos'hai" chiedo cercando di decifrare i lineamenti del suo viso. Ma nonostante i miei sforzi, non riesco a capire.
-"devo partire. Tornare a casa"
-"ah. Mi dispiace" 
Questo mi sembra un colpo. L'ho sempre trovato un ragazzo solare, capace di rallegrarmi. E il fatto che adesso lui debba andare via mi dispiace.
Sorride divertito. 
Per cosa poi? Non lo so.
-"dispiace anche a me"
Risponde sollevandosi dalla sedia, per riporre la tazza nel lavandino. 
Annuisco, mentre lo seguo con lo sguardo.
-"proprio adesso che c'ero quasi" aggiunge.
A cosa si sta riferendo non l'ho capito. 
-" cosa intendi?"
-"Dovevo riuscire a portarti a letto. Eri la sua donna, l'ho capito. Ma è una questione di.. come dire.. orgoglio. 
Devi passare anche dal mio di letto".
Cosa, ma questo è pazzo.
Indietreggio di qualche passo, finendo contro il frigorifero.
-"Dobbiamo rimediare"
Si avvicina al mio corpo, mentre con una spinta lo allontano da me, quel poco che basta per correre lungo le scale.
Cazzo sarei dovuta uscire, presa dal panico non ci sto capendo più niente.
Corro nella camera di Davin chiudendomi a chiave.
Solo adesso mi rendo conto di quanto avesse ragione. E del bisogno che avrei di lui in questo momento. 
Non ho nemmeno il cellulare. 
Certo come potevo sapere che si sarebbe comportato in questo modo.
-"apri la porta" urla battendo i pugni.
-"Tomas basta. Giuro che se la smetti non ne parlo con nessuno. Te lo prometto".
-"Pensi che io abbia paura? Emily cazzo a chi dovresti dirlo. A Davin?  Ha giocato con te sin dall'inizio. Pensi gli possa importare? "
-" be io non so se lui abbia mai giocato con me, ma una cosa è certa. Non ha mai fatto niente contro la mia volontà. Niente" urlo a squarciagola, ma dopo vari tentativi la porta viene spalancata da un calcio. 
Ed è li che le mie paure più profonde hanno preso vita.
A grandi falcate mi raggiunge prendendo i miei capelli tra le mani. Il mio capo va all' indietro e le lacrime che fino a poco fa giocavano a nascondino, ora rigano il mio viso.

- Ti prego Dio, fai che sia un incubo-  penso.
  
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