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Autore: _Hyperion_    03/03/2015    1 recensioni
Non è friendzone, lo giuro!
Dal primo capitolo:
"Decisi che già mi piaceva. Sembrava una caricatura, un personaggio direttamente uscito dai cartoni animati. Lui, ignaro dei pensieri che gli stavo rivolgendo, era seduto da solo infondo alla mensa intento a mescolare, quasi meccanicamente quella che lontanamente assomigliava ad una zuppa".
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Sabato 12 settembre 2009
Pensando di aver capito la situazione che mi si sarebbe presentata davanti di li a pochi minuti, optai per un vestito con una scollatura minima e che arrivasse rigorosamente sotto le ginocchia. Inoltre, più che elegante era colorato: sfondo rosa pallido con fiori simili a quelli presenti  nei quadri di grandi artisti classici. Indossai anche un paio di decolté nella stessa tonalità. Raccolsi i capelli e mi truccai poco. Non volevo essere la causa di un fantomatica e soprattutto isterica futura signora Penniman che sbatteva Michael fuori di casa tirandogli appresso anche i vestiti. Risi da sola immaginandomi la scena e poi tornai seria chiedendomi se davvero fosse carino invitami a casa per farmela conoscere, magari le darebbe davvero fastidio. Oppure non era lei che dovevo conoscere., e se non ci fosse stato nessuno oltre a noi due?
Improvvisamente suonò il campanello, così presi velocemente un copri spalle verde e la pochette con il cellulare e le chiavi. Spensi le luci e chiusi la porta d’entrata del mio modesto ma accogliente appartamento, per poi incrociare lo sguardo dell’autista, lo stesso del giovedì precedente, che mi sorrise aprendo la portiera del solito Land Rover nero.
Venti minuti dopo camminavo (con non poca difficoltà, devo ammettere) nel vialetto di una deliziosa villa bianca nella periferia di Londra, notai la mancata presenza di una macchina nel giardino, di conseguenza o Michael era in compagnia della sua signora oppure eravamo solo io e lui.
Poteva  anche trattarsi di un suo famigliare, nello specifico suo fratello minore, dato che l’intero clan dei Penniman abitava a pochi passi da li probabilmente; fu quello che pensai quando, dopo aver bussato alla porta, sentii una voce maschile, sicuramente non appartenente a Michael, in quanto troppo grave paragonata alla sua.
Risposi alla domanda e mi resi conto di non aver capito proprio nulla quando mi ritrovai davanti, beh, di sicuro non Fortunè Penniman.
Alto, decisamente carino, capelli biondo scuro, con una leggera barbetta e occhi profondi azzurro mare. “Mike scendi, veloce che è arrivata la tua ospite!” urlò in un punto imprecisato della casa voltandosi e poi, dopo avermi fatto spazio per entrare nell’immensa villa sulle tonalità del bianco mi rivolse nuovamente la parola: “Bhe, mentre lo aspettiamo.. piacere mi chiamo Andy! Tu sei Alexandra immagino” e mi strinse la mano mentre annuivo.
Probabilmente sembravo una specie di stalker, cafona per aggiunta, dato che lo stavo guardando troppo intensamente e a lungo cercando di collocarlo nella vita di Michael e mentre pensavo al fatto che nessuno aveva mai chiamato Michael ‘Mike’, sentii dei passi veloci accompagnati da una figura longilinea che percorreva le scale centrali al salotto che probabilmente portavano alla zona notte.
“Ah, finalmente vedi casa mia!” mi accolse Michael (Mika? Mike? Vai a saperlo) disse stritolandomi e aggiunse imbarazzato: “oh, vedi che hai già conosciuto Andreas..”. Lanciò un’occhiata di sfuggita a ‘Andy’, carino a presentarsi con il diminutivo.
Calò il silenzio e capendo la situazione al volo cercai di sdrammatizzare: “Bhe Michael, potevi anche dirmelo, mi sarei vestita meglio. Sembro Mary Poppins colorata!”.
“Cioè tu ti sei vestita con quella, ehm.. cosa a fiori del 500 stile mia nonna perché..?”. Mentre mi beccavo tutti questi complimenti, Andreas se la rideva: “Pensava che se si fosse messa un vestitino corto sarei stata gelosa!”, risi anche io e passato l’imbarazzo iniziale, Michael mi presentò bene colui che da 5 anni era il suo ragazzo.
Anche la cena andò bene, sebbene Andy fosse decisamente più bravo e portato della cucina cosa che ovviamente feci notare scatenando l’ilarità generale e le eloquenti occhiatacce di sfida da parte del biondo verso il moro.
Verso le undici, mentre Andreas rispondeva pazientemente ad una lunga telefonata di lavoro, io e Michael ci trasferimmo nella terrazza al primo piano che affacciava nella buia e afosa Londra.
“Allora, che ne pensi?”
“Bhe, è molto simpatico ed è anche un bel ragazzo!”
“No no” mi interruppe Michael ridendo “cosa pensi del fatto che, bhe… che non sia una donna, ecco!”
Sorrisi. “Non penso proprio nulla. Anzi, credo che siate molto carini insieme, sebbene sia la prima volta che vi vedo insieme, mi sembrate perfetti l’uno per l’altro” conclusi.
“Grazie” sorrise imbarazzato “sai, non è semplice. Mamma, le mie sorelle e Fort l’hanno presa bene ma papà no..”
Mi passò per la mente l’immagine dell’austero Michael Penniman che veniva a prendere il figlio a scuola senza rivolgere la parola a nessuno. All’epoca lo giustificavo sapendo del rapimento in Kuwait, ma addirittura non accettare l’omosessualità del figlio..
“Vedrai che se ne farà una ragione” dissi mettendogli una mano sul braccio, dato che alla spalla non ci arrivavo “sette anni fa lo… lo sapevi?”
“Non credo, cioè.. mi piacevi!” disse tutto d’un fiato lasciandomi a bocca aperta “non te ne sei mai accorta fortunatamente, sennò sai che disastro!” aggiunse sogghignando. Pensai con rammarico a quanto fossi stata insensibile all’epoca: “Mi dispiace, ma non ne ho mai nemmeno lontanamete sospettato!”
“Tranquilla, va bene così. Ho rovinato tutto chiedendoti un bacio, ti rendi conto?” mi chiese retorico sorridendo.
“Si, non penso che scorderò mai quel momento!” risposi ridendo.
“Già, bhe come hai visto non sono cambiate molte cose da quando ci siamo visti l’ultima volta.. fatta eccezione per qualche vestito elegante e il fatto che io sia gay… dettagli insomma! Spero verrai ad un mio concerto, saresti l’ospite d’onore”
“Ne sarei felicissima, però quello che spero è che non te ne andrai più via” sospirai, sperando capisse quanto c’ero rimasta male quella volta, infatti lo vidi sorridere dolcemente “Non lo farei mai, dagli errori s’impara, Alexandra, fidati di me, resterò per sempre qui con te” finì abbracciandomi fino a farmi uansi soffocare.
“Che dichiarazione d’amore, signor Penniman!”
“Ah, bhe, sei la mia fidanzatina adesso!”
“Dato che è tutto molto serio, voglio l’anello!”
“Vedremo, vedremo…”.



Angolo Autrice:
nulla da dire se non che non ho niente contro il signor Michael Penniman sr. però da qualche intervista di Mika si è capito che non è proprio al settimo cielo rigiardo alla vita del figlio, ma vai a sapere. La tengo come licenza poetica.
Andy, bhe ci stava dopo svariate storie che ho letto in cui o è cornuto o è stronzo, poveretto.
Grazie mille a chi ha letto, sebbene non sia un gran che di storia :)
Beatrice.
 
  
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