Nota dell’autrice: In questi giorni ho passato
talmente tanto tempo insieme alle mie due nipotine, che mi hanno fatto venire
l’ispirazione per questa piccola Shot. Mi sono sempre chiesta come si fossero
conosciuti Jacob e Bella da bambini. Ed ecco qui il risultato delle miei fantasie.
E’ Jake
POV.
Spero possa
piacervi,
Gaia.
Promise Me This.
Quel
giorno a La Push c’era il sole.
La mamma era
così emozionata che decise di portare me e le mie sorelle al parco di Forks.
Non avevo molta voglia, volevo restare con il papà in officina.
Ma lei
non volle sentire ragioni e mi portò con sé.
Io misi il
broncio.
Il parco
era pieno di bambini con le loro mamme, ma non volevo giocare con loro. Erano
piccoli. Io avevo già sei anni, ed ero troppo grande per
stare in quel posto.
Le mie
sorelle erano già sparite da un pezzo, e la mamma stava parlando con un'altra
signora. Io mangiavo il mio gelato seduto in una panchina. Era l’unica cosa
buona che potevo fare in quel pomeriggio un po’caldo.
“Jake,lei è Isabella, la faglia di Charlie Swan”mia sorella
Rachel mi venne incontro mano nella mano con un'altra bimba.
Lei
accennò un saluto con la mano, e mi sorrise.
Il più
bello che avessi mai visto.
Ed io ero
già grande, quindi ne avevo visti di sorrisi.
Ma mai
come il suo.
“Ciao Isabella,
io sono Jacob, il fratello di Rachel” dissi sorridendole anch’io.
“Solo Bella. Isabella è da vecchia.”
Era simpatica,lo capii subito.
“Posso
restare seduta qui con te, Jacob?” mi chiese Bella stropicciandosi le mani.
“Sì, sì
che puoi” risposi subito felice, facendole posto accanto a me.
Aveva una
mogliettina tutta colorata, che mi piaceva un sacco.
“Bella, ma non vieni a giocare
con me?” che sorella impicciona. Non sopportava che le si
portassero via le amiche.
“Scusa Rachel ma sono un po’ stanca. Tra poco giochiamo
ancora” rispose lei, muovendo le gambe a penzoloni.
Rachel se ne andò via sbuffando, lanciandomi un occhiataccia.
“Ne vuoi
uno?”Bella tirò fuori dalla tasca della gonna bianca
un po’ di cioccolatini e me li porse.
“Grazie” ne
presi uno, e lo mangiai subito. Era buonissimo, alla nocciola.
Come i
suoi occhi.
“Sai, mi
sembri più grande della tua età”mi disse, mentre anche lei ne mangiava uno.
“E’ perché
il mio papà è grande e alto. Io sarò come lui, un giorno” risposi,
fiero.
Lei rise.
Mi piacque
il suono della sua risata talmente tanto che decisi di unirmi a lei.
Conoscevo
Bella da pochi minuti, eppure vedevo qualcosa di diverso dalle altre bambine
intorno a me.
E poi
aveva un buon odore.
Aveva un
suo profumo naturale buonissimo. Assomigliava a quello della mamma.
“Bella,
quanto resti qui?” sapevo che non abitava da queste parti. Charlie era molto
amico del papà e lei era la prima volta che la vedevo. Mi sarebbe dispiaciuto
non poterla salutare una volta che se ne fosse andata.
“Vado via
domani. La mamma vuole che torno a casa.”mi rispose un
po’ dispiaciuta.
Mi accorsi
subito del suo sguardo malinconico.
“Devi
essere triste,vero?Ti deve mancare molto Charlie
quando sei lontana.”
Era una
bambina davvero coraggiosa. Io non c’è l’avrei mai
fatta a stare senza il mio papà o la mia mamma per tanto tempo.
“E’ vero.
Ma io ho otto anni, e quindi devo essere forte.” Si
strofinò con una manina gli occhi tristi e lucidi. Quasi
piangeva.
Non volevo
vederla piangere.
I suoi
occhi erano perfetti così,non dovevano essere rovinati
dal rossore delle lacrime.
Le presi
una mano e la strinsi.
“Se vuoi,
io posso essere forte insieme a te. Anche
se ho solo sei anni.”
Bella si
girò a guardarmi.
Intrecciò
le sue dita con le mie. Nonostante io fossi più
piccolo, avevamo le mani della stessa grandezza.
“Saremo
amici per sempre, Jake?”
Ero il
bambino più felice del parco. Anzi, dell’intero mondo.
“Per
sempre, Bella.”
“Me lo
prometti?” i suoi occhi ora brillavano, ma non per le lacrime.
“Te lo
prometto.”
E mai
una promessa fu mantenuta più della nostra.