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Autore: GIN88    10/12/2008    5 recensioni
Jacob e Bella sono appena due bambini quando s’incontrano, ed è proprio nella loro infanzia che si scambiano una promessa che si porteranno dietro per l’eternità.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno a La Push c’era il sole

Nota dell’autrice: In questi giorni ho passato talmente tanto tempo insieme alle mie due nipotine, che mi hanno fatto venire l’ispirazione per questa piccola Shot. Mi sono sempre chiesta come si fossero conosciuti Jacob e Bella da bambini. Ed ecco qui il risultato delle miei fantasie.

E’ Jake POV.

Spero possa piacervi,

Gaia.

 

Promise Me This.

 

Quel giorno a La Push c’era il sole.

La mamma era così emozionata che decise di portare me e le mie sorelle al parco di Forks.

Non avevo molta voglia, volevo restare con il papà in officina.

Ma lei non volle sentire ragioni e mi portò con sé.

Io misi il broncio.

Il parco era pieno di bambini con le loro mamme, ma non volevo giocare con loro. Erano piccoli. Io avevo già sei anni, ed ero troppo grande per stare in quel posto.

Le mie sorelle erano già sparite da un pezzo, e la mamma stava parlando con un'altra signora. Io mangiavo il mio gelato seduto in una panchina. Era l’unica cosa buona che potevo fare in quel pomeriggio un po’caldo.

“Jake,lei è Isabella, la faglia di Charlie Swan”mia sorella Rachel mi venne incontro mano nella mano con un'altra bimba.

Lei accennò un saluto con la mano, e mi sorrise.

Il più bello che avessi mai visto.

Ed io ero già grande, quindi ne avevo visti di sorrisi.

Ma mai come il suo.

“Ciao Isabella, io sono Jacob, il fratello di Rachel” dissi sorridendole anch’io.

 “Solo Bella. Isabella è da vecchia.”

Era simpatica,lo capii subito.

“Posso restare seduta qui con te, Jacob?” mi chiese Bella stropicciandosi le mani.

“Sì, sì che puoi” risposi subito felice, facendole posto accanto a me.

Aveva una mogliettina tutta colorata, che mi piaceva un sacco.

“Bella, ma  non vieni a giocare con me?” che sorella impicciona. Non sopportava che le si portassero via le amiche.

“Scusa Rachel ma sono un po’ stanca. Tra poco giochiamo ancora” rispose lei, muovendo le gambe a penzoloni.

Rachel se ne andò via sbuffando, lanciandomi un occhiataccia.

“Ne vuoi uno?”Bella tirò fuori dalla tasca della gonna bianca un po’ di cioccolatini e me li porse.

“Grazie” ne presi uno, e lo mangiai subito. Era buonissimo, alla nocciola.

Come i suoi occhi.

“Sai, mi sembri più grande della tua età”mi disse, mentre anche lei ne mangiava uno.

“E’ perché il mio papà è grande e alto. Io sarò come lui, un giorno” risposi, fiero.

Lei rise.

Mi piacque il suono della sua risata talmente tanto che decisi di unirmi a lei.

Conoscevo Bella da pochi minuti, eppure vedevo qualcosa di diverso dalle altre bambine intorno a me.

E poi aveva un buon odore.

Aveva un suo profumo naturale buonissimo. Assomigliava a quello della mamma.

“Bella, quanto resti qui?” sapevo che non abitava da queste parti. Charlie era molto amico del papà e lei era la prima volta che la vedevo. Mi sarebbe dispiaciuto non poterla salutare una volta che se ne fosse andata.

“Vado via domani. La mamma vuole che torno a casa.”mi rispose un po’ dispiaciuta.

Mi accorsi subito del suo sguardo malinconico.

“Devi essere triste,vero?Ti deve mancare molto Charlie quando sei lontana.”

Era una bambina davvero coraggiosa. Io non c’è l’avrei mai fatta a stare senza il mio papà o la mia mamma per tanto tempo.

“E’ vero. Ma io ho otto anni, e quindi devo essere forte. Si strofinò con una manina gli occhi tristi e lucidi. Quasi piangeva.

Non volevo vederla piangere.

I suoi occhi erano perfetti così,non dovevano essere rovinati dal rossore delle lacrime.

Le presi una mano e la strinsi.

“Se vuoi, io posso essere forte insieme a te. Anche se ho solo sei anni.”

Bella si girò a guardarmi.

Intrecciò le sue dita con le mie. Nonostante io fossi più piccolo, avevamo le mani della stessa grandezza.

“Saremo amici per sempre, Jake?”

Ero il bambino più felice del parco. Anzi, dell’intero mondo.

“Per sempre, Bella.”

“Me lo prometti?” i suoi occhi ora brillavano, ma non per le lacrime.

“Te lo prometto.”

E mai una promessa fu mantenuta più della nostra.

 

 

  
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