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Autore: pentolina    04/03/2015    8 recensioni
In questa storia vedremo la nostra detective Beckett nel ruolo di madre single... un ex che ricompare dopo anni e Castle che le starà sempre a accanto (prima come amico e poi...)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Due giorni dopo
“Dov’è Kate? Perché non risponde?” Chiede preoccupato lo scrittore.
“Non sappiamo. L’ultima volta che l’abbiamo vista è stato ieri sera.” Spiega Esposito.
“Dovete ritracciare il suo cellulare! È ore che la chiamo… deve esserle successo qualcosa!” Afferma Castle agitato.
“Tranquillo, bro. Ora la troviamo… vedrai che sta bene. Si sarà solo dimenticata il cellulare da qualche parte.” Cerca di rassicurarlo Ryan.
“Forse ha trovato qualche pista sull’incendio.”
“Non ti ha detto nulla?” Chiede sorpreso Esposito.
“Cosa doveva dirmi?” Domanda confuso.
“Non ci sono prove contro Cooper… sembra sia stato un corto circuito.”
“Ma com’è possibile! È stato Nick ne sono sicuro!”
“Siamo d’accordo con te ma purtroppo non ha commesso errore.” Spiega Ryan.
“Stiamo tornando a New York… trovate Kate!” Ordina lo scrittore.
“Sarà fatto! A dopo!” Saluta Esposito riattaccando.
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Dall’altra parte della città
“Dov’è?” Urla.
“Non c’è… sono sola.” Ripete nuovamente.
“Ne ho abbastanza di te e dei tuoi giochetti!” Esclama afferrandola per un braccio e trascinandola in un vicolo deserto.
“Cosa vuoi fare? Uccidermi?” Lo provoca la detective spingendolo indietro.
“Quello alla fine… prima ci divertiamo un po’, che dici?” Domanda bloccandola tra il muro e il suo corpo.
“Sempre se ci riesci!” Risponde assestando una ginocchiata nelle parti basse dell’uomo riuscendo ad allontanarlo.
Nick incazzato si scaraventa sulla detective sbattendola con violenza contro il muro.
“Tutto qui?” Lo sfida Kate.
L’uomo le strappa la camicetta facendo saltare tutti i bottoni in un colpo solo.
“Ora ti farò pentire di essere venuta da sola!” Risponde afferrandola per i capelli e mordendole con forza il collo.
La detective cerca di liberarsi senza però riuscire ad allontanarlo nemmeno di un centimetro.
“Sei una puttana e ti meriti di morire in un vicolo come tua madre…” Afferma sbottonandole i jeans.
Kate gli sputa in faccia riuscendo a liberarsi e a mollandoli un ceffone.
Nick ricambia dandole una sberla e facendole sanguinare il labbro.
“Non avrai mai mio figlio… mai!” Grida Kate con rabbia.
“Sicura? Quando morirai sarà affidato a me e tu non potrai fare nulla per portarmelo via…” Controbatte Nick.
“Ne sei così sicuro?” Domanda la detective con un ghigno stampato in faccia.
“Cosa cazzo vuoi dire?” Chiede infuriato afferrandola nuovamente per i capelli.
“David non sarà mai tuo!” Risponde dandogli una gomitata nelle costole facendogli allentare la presa.
“Che cazzo hai fatto?” Grida estraendo un coltello puntandoglielo alla gola.
La detective invece che rispondere sorride sapendo che con l’ingresso di scena del coltello ce l’ha in pugno.
“DIMMELO!” Urla premendo con forza la lama sulla pelle liscia della donna.
“Mani in alto!” Grida l’agente entrando nel vicolo.
Nick distratto dall’arrivo dei poliziotti permette alla detective di fare la sua mossa riuscendo a metterlo ko.
Esposito e Ryan arrivano di corsa subito dopo trovando i due agenti impegnati ad ammanettare Nick che continua ad urlare minacce alla collega.
“Portatelo via.” Ordina Esposito mentre Ryan si accerta dello stato di salute della detective.
“Ehi… come diavolo ti è saltato in mente d’incontrarlo da sola?” Domanda Esposito abbracciandola.
Kate senza dire nulla indica semplicemente la telecamera sopra di loro.
“E dovevi farti menare così per apparire in tv?” Scherza Ryan coprendola con la giacca.
“Potevi chiedere il nostro aiuto… o non ti fidi?” Afferma offeso Esposito.
“Non sarebbe stato lo stesso. Voi siete come fratelli per me e Nick avrebbe potuto usarlo contro di me in tribunale. Così non solo ho un video dove mi picchia e cerca di violentarmi ma ho anche due agenti, che non conosco, come testimoni.” Spiega Kate seguendo i colleghi verso l’auto.
“Ma come hai fatto ad organizzare tutto da sola?” Domandano curiosi.
“Nick mi ha comunicato il luogo dell’appuntamento ieri sera… ho avuto tutto il tempo di studiare la zona e questo è l’unico negozio del quartiere con telecamere di sorveglianza sul vicolo. Il proprietario è stato derubato talmente tante volte che ha deciso d’installarle anche nel retro bottega. Ho fatto in modo che Nick mi spingesse qui dentro sapendo che Tom, l’avvocato di Castle, mi stava osservando dalla telecamera. Lui a momento opportuno avrebbe dato l’allarme chiamando la polizia.” Spiega dettagliatamente.
“Oh mio dio… stai bene?” Domanda Tom correndo verso di loro con la cassetta della registrazione in mano.
“Solo qualche graffio.” Risponde la detective.
“Quando ho visto il coltello sono invecchiato di dieci anni… pensavo ti uccidesse.” Racconta spaventato.
“La registrazione com’è?” Chiede Kate.
“Perfetta… oddio Castle mi ucciderà quando saprà che sono stato complice del tuo pestaggio!” Afferma preoccupato notando il taglio sanguinante sul collo della donna.
“Tranquillo… ci penso io a lui.” Lo rassicura la detective.
“A proposito di Castle credo dovresti chiamarlo!” Suggerisce Ryan.
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Dopo aver chiamato lo scrittore, esser stata visitata e medicata da Lanie, essere cambiata e lavata la detective sta ora guidando alla volta di casa Castle dove la stanno attendendo tutti.
“Tom, che ci fai qui fuori?” Domanda Kate trovando l’avvocato davanti al palazzo.
“Non ho avuto il coraggio di suonare.” Spiega preoccupato per la reazione che avrà lo scrittore.
“Dai vieni.” Lo invita la detective scoppiando a ridere.
“Ridi… ridi… tanto sarò io quello che verrà crocefisso per averti assecondata!” Dice sistemandosi la cravatta.
“Al massimo riceverai qualche brutta parola ma non penso che questo ti spaventi… come avvocato, penso, tu sia abituato a questo tipo di cose.” Commenta Kate uscendo per prima dall’ascensore.
“Se lo dici tu.” Dice poco convinto seguendola.
La detective suona il campanello immaginandosi gli sguardi assassini che riceverà a breve.
“KATE!” Esclama Alexis aprendo la porta e saltandole letteralmente addosso.
“MAMMA!” Grida David correndo da lei.
“Ciao!” Risponde Kate notando il padre e Martha che la stanno guardando con sguardi seri ma sollevati.
“Ciao, amore.” Saluta la detective prendendolo in braccio per poi entrare.
“Cara… stai bene?” Chiede l’attrice accarezzandole dolcemente il viso.
“Si, grazie Martha.” Risponde per poi rivolgersi al padre ancora in un angolo con le braccia conserte.
“Papà… vieni qui.” Dice andandogli incontro.
“Non farmi mai più una cosa del genere, chiaro?!” Le ordina stringendola forte a se.
“Dov’è Castle?” Chiede notando la sua assenza.
“È nel suo studio.” Risponde Alexis.
“È a dir poco incavolato.” Aggiunge Martha.
“Sono licenziato me lo sento.” Esclama Tom.
“Resta qui con nonno… vado a parlare con lui.” Dice Kate adagiando il piccolo a terra.
La detective attraversa il soggiorno arrivando davanti alla porta dello studio.
Senza bussare apre la porta quel tanto che basta per entrare richiudendola immediatamente dietro di se.
Lo scrittore è in piedi davanti alla grande vetrata con un bicchiere di whisky ormai vuoto in mano con lo sguardo fisso nel vuoto.
“Rick…” Lo chiama Kate avvicinandosi.
Nessuna risposta; Castle resta impassibile tenendo lo sguardo dritto davanti a se.
“Rick.” Ripete nuovamente raggiungendolo e mettendosi davanti a lui per poterlo guardare negli occhi.
Lo scrittore non dice nulla… alza la mano sfiorandole il viso vicino al livido sul labbro per poi spostarsi sul collo percorrendo con il pollice il taglio, spostandosi poi sul segno rosso del morso.
“Sto bene…” Sussurra Kate togliendogli il bicchiere di mano.
“Chi è stato?” Domanda Castle continuazione a fissare le ferite.
“Nick…” Risponde sorpresa dalla domanda.
“No. Chi ti ha aiutata?” Chiede.
“Non ha importanza… l’importante è che Nick…”
“È stato Tom?” Domanda interrompendola.
“Ripeto non ha importanza! L’importante è…” Risponde Kate sperando di farlo ragionare.
“Voglio parlare con lui…” La interrompe andando verso l’uscita.
“Rick…” Lo chiama cercando di fermarlo.
Lo scrittore arriva alla porta, la spalanca cercando fra i presenti l’avvocato.
“Alzati!” Ordina.
Tom ubbidisce senza fiatare dirigendosi verso lo scrittore che lo attende con la porta aperta.
Kate riesce a fare cenno a Martha di portare di sopra David, per evitare possa sentire le urla che fra poco riempiranno il loft, per poi richiudere la porta.
“Richard, io volevo…” Inizia a parlare l’avvocato ma viene immediatamente interrotto.
“Guarda!” Urla afferrando il viso della donna e indicando le ferite.
“Vedi cosa le ha fatto?! LO VEDI!” Grida Castle.
“Rick…” Cerca di parlare la detective spingendolo indietro lontano dall’avvocato.
“Come cazzo ti è venuto in mente di lasciarle fare una cosa così??? Poteva morire in quel vicolo e per cosa… per un cavolo di video! Avevi detto che bastava aspettare il processo!”
“Vero… ma con questo video non ha più scampo.” Afferma l’avvocato.
“E questi cosa sono?” Domanda prendendo i documenti trovati sulla sua scrivania al suo arrivo.
“Gliel’ho fatti preparare io. Nell’eventualità mi fosse successo qualcosa sarebbe bastata una tua firma e David sarebbe stato affidato a te.” Spiega la detective.
“Richard, grazie a questo video nemmeno il miglior avvocato degli Stati Uniti può aiutarlo. È accusato di percosse e aggressione a pubblico ufficiale dato che Kate è un poliziotto per non parlare del tentato stupro.” Aggiunge Tom.
“Stupro?” Domanda incredulo passando lo sguardo dalla detective all’avvocato.
“Non devi prendertela con lui è stata una mia idea. Gli ho detto io di non chiamarti… e di aspettare fino all’ultimo per chiamare la polizia. Io…” Dice Kate sperando di farlo concentrare su qualcos’altro ma viene interrotta dal gesto dello scrittore che dopo aver preso il bicchiere lo scaraventa contro la parete dietro all’avvocato sfiorandolo.
“Ma sei impazzito!” Grida Tom spaventato.
“Tentato stupro!” Urla Castle avvicinandosi pericolosamente all’uomo.
“Tom, vai fuori.” Ordina la detective parandosi davanti allo scrittore riuscendo a bloccarlo.
“Ma…” Cerca di dire l’avvocato.
“VAI!” Urla Kate interrompendolo.
“Cosa ti ha fatto??” Domanda scioccato.
“Rick, calmati non mi ha fatto nulla. Mi ha solo strappato la camicetta.” Dice sperando di calmarlo.
“Ti ha toccata?” Chiede prendendole il viso fra le mani.
“No… sediamoci.” Risponde Kate.
“Voglio vedere il video!” Afferma.
“No… nessuno vedrà quel video… ne tu, ne mio padre ne nessun altro… lo vedrà solo il giudice che seguirà il processo. Ora siediti e calmati!” Ordina la detective severamente.
Castle ubbidisce lasciandosi cadere sul divano scoppiando a piangere sorprendendo la donna che si aspettava di tutto tranne una reazione così.
“Ehi… ssshhh… calmati è finita.” Sussurra Kate spostandosi davanti a lui.
“Mi dispiace…” Singhiozza lo scrittore appoggiando la fronte contro il ventre della donna.
“Per cosa? Ho fatto tutto io.” Risponde lei passandogli una mano fra i capelli.
“Per averti urlato al telefono, per essermi arrabbiato con Tom, per averlo quasi colpito con un bicchiere, per tutto…” Ammette Castle.
“Dispiace anche a me di averti tenuto all’oscuro di tutto ma non mi avresti mai permesso di fare una cosa così. Abbiamo sbagliato entrambi ma l’importante è che ora con quel video Nick passerà dei guai belli grossi… starà lontano da noi e soprattutto da David.” Afferma inginocchiandosi davanti allo scrittore per guardarlo dritto negli occhi.
“Ti fa male?” Chiede sfiorandole il taglio sul labbro.
“Un po’ ma passerà.” Risponde appoggiando la fronte contro la sua.
“Posso?” Domanda preoccupato di farle del male.
Kate in risposta lo bacia passandogli una mano fra i capelli tirandolo di più a se.
 
  
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