Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: no_love_dark    04/03/2015    0 recensioni
Questa storia è nata per caso, durante una mattina di totale noia, ascoltando le canzoni di questo fantastico gruppo!
Parla di una ragazza, Dora, che ha bisogno di prendersi una pausa dal mondo per n po'... È in un periodo della sua vita non proprio bello: quelli che credeva amici le sparlano alle spalle, a casa si sente sempre litigare... Senza pensarci Parte e si butta in una nuova vita...
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 8.

Mentre i ragazzoni provavano, io è Emma riprendemmo il nostro lavoro, ma dopo neanche un'ora il mio era finito: tutto il necessario per ridare vita alla casa era stato ordinato, mi restava solo da aspettare qualche giorno perché arrivasse il tutto.
Emma, a differenza mia, era ancora sommersa dal lavoro, quindi decisi di non disturbarla per riaccompagnarmi.
-Emma, senti, io qui ho finito e la stanchezza della notte quasi insonne inizia a farsi sentire, quindi se non ti dispiace andrei a casa...
-Ah, sì, certo, hai ragione. Ti accompagno!
-No no, tranquilla, tu continua col tuo lavoro: chiamo un taxi...!
-Sicura?
-Certo!-, la tranquillizzai con un sorriso.
-Ok... Ci vediamo stasera, allora...!
-Ciao! Saluta gli uomini anche da parte mia!
Raccolsi le mie cose e, mentre uscivo sul vialetto, composi il numero per chiamare un Taxi che mi raggiunse dopo pochi minuti.
Arrivata a casa mi sdraiai sul letto, ma avevo un sacco di immagini ad affollarmi la mente. Come ogni volta, avrei dovuto imprimere quei colori al di fuori della mia testa.
Mi alzai e decisi di indossare un paio di shorts rossi davvero striminziti che usavo come pigiama, una canotta bianca sformata e piena di chiazze di vernice. Mi avvicinai alla valigia in cui tenevo tutto quello che mi serviva per il disegno, tirando fuori un cavalletto, un album da disegno che appoggiai su di esso, gessetti e con una matita raccolsi i capelli. Accesi lo stereo ed iniziai a disegnare.
Quando succedeva qualcosa che mi turbava, cercavo di rimettere in equilibrio la mia vita, facendo uscire le emozioni bloccandole su un foglio o una tela. Era una reazione spontanea che mi faceva sentire meglio, fin dai tempi delle scuole medie...
Con mano sicura, iniziai a tracciare delle linee sulla carta con un gessetto nero, che andarono a formare l'immagine di una rosa che stava perdendo petali, fragile e in balia del vento che faceva di lei ciò che voleva. Quel fiore era la mia vita: dovevo resistere al vento, ma ero troppo fragile per farlo, qualcuno avrebbe dovuto mettere un paravento per proteggermi, ma a nessuno importava di quella rosa...

Quando io è ragazzi finimmo di provare, tornammo in soggiorno, dove avevamo lasciato Emma e Dora, ma appena entrammo, quest'ultima se n'era andata, lasciando la nostra assistente da sola alle prese con il direttore di chissà quale giornale.
Terminò la telefonata nel giro di pochi secondi e finalmente ci degnò della sua attenzione.
-Dov'è finita la piccola Dora?-, chiese Shan.
-Aveva finito di lavorare, così ha deciso di tornare a casa per riposarsi un po', visto che stanotte non ha quasi chiuso occhio...-, rispose lei con un'alzata di spalle. -Ho finito anch'io, quindi vado a tenerle compagnia: non vorrei si deprimesse stando se da sola in una casa che conosce a malapena...
-Vengo anch'io!-, la bloccò mio fratello.
-D'accordo. Jay, vuoi unirti a noi? Ceniamo tutti insieme e poi magari ci guardiamo un film...-, propose Emma, guardandomi.
-Perché no? Prendo la giacca e andiamo...!
Appena entrammo nell'appartamento di Emma, le note a tutto volume di The Kill, ci investirono, lasciandomi piacevolmente colpito.
"Così è una nostra fan...!", pensai compiaciuto tra me.
-Penso che non si sia accorta del nostro arrivo...-, commentò Emma con un sorriso divertito.
-Direi proprio di no...-, concordò con lei Shan.
-Chi vuole avere l'onore di avvisarla?
-Vado io!-, quasi urlai.
Mi feci indicare la camera e poi mi diressi verso la porta, scostandola appena. Davanti ai miei occhi si presentò una visione: Dora, con dei pantaloncini che potevano essere considerati al pari di un paio di mutande, i capelli in disordine raccolti da una matita, il viso sporco di carboncino, intenta a scatenarsi sulle nostre note davanti ad un'opera d'arte che osservava soddisfatta.
Rimasi fermo a guardarla per alcuni istanti finché, probabilmente sentendosi osservata, si voltò verso di me.

Avevo appena terminato gli ultimi ritocchi sul disegno, quando mi sembrò di essere osservata, così mi voltai verso la porta. Con mio grande stupore vidi Jared Leto in persona, tranquillamente appoggiato su un fianco allo stipite, intento ad osservarmi con una strana luce negli occhi e un sorriso che gli aleggiava sulle labbra.
Avvampai, imbarazzata da come mi stavo scatenando ascoltando la sua voce.
-Ehm, buona sera, signor Leto...-, mormorai, augurandomi di essere inghiottita al più presto dal pavimento per essere trascinata in eterno verso le viscere della terra.
-Chiamami pure Jared... L'hai fatto tu?-, mi chiese avvicinandosi a me, senza smettere di osservare il disegno.
-Sì... Non è niente di che...-, mormorai.
-È meraviglioso: c'è così tanta passione in ogni linea...-, commentò.
-Beh... Grazie...-, dissi, diventando ancora più rossa, senza osare guardarlo negli occhi.
-Ehi! Siete ancora tutti vestiti?-, chiese Emma entrando in camera con un sorriso malizioso.
-Emma?!-, esclamai sconvolta.
-Scusa, ma Jared quando sente una sua canzone si eccita...-, si scusò.
Nascosi il volto in fiamme dietro alle mani, sentendomi terribilmente a disagio.
-Simpatica...! Stavo ammirandole doti artistiche di Dora...-, spiegò lui, indicando il disegno fermo sul cavalletto.
-Wow...! Non sapevo sapessi disegnare così bene...!-, commentò Emma, avvicinandosi a sua volta. -Complimenti!
-Grazie...
-Comunque, per fare dei capolavori si sprecano un sacco di energie, quindi direi di metterci all'opera per preparare la cena...!-, decretò Emma.
Ci avviammo tutti verso la cucina dove era rimasto Shannon ad attenderci.
-Cavolo, Dora, mi piaci vestita così!-, commentò Shan, appena mi vide, facendomi arrossire di nuovo.
-E dovresti vedere che cos'ha fatto in camera...!-, disse Jared.
Perché la sua frase mi suonava vagamente maliziosa?
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: no_love_dark