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Autore: RaccontiDiOmbre    04/03/2015    1 recensioni
Una lettera ad un'amica che non sento da molto tempo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia cara amica,

mio antico amore, oggi ti scrivo e ancora non capisco il perché. Ti ho sognata stanotte e al contrario di altri sogni, non riesco a rimuoverne il ricordo. Sarà perché è il ricordo di te che non si può cancellare.

Sono passati ormai quasi due anni da quando ci scambiammo l'ultimo saluto, l'ultimo augurio, tu con un tono così disinteressato e io, io così rassegnato. Rassegnato al pensiero di un amore finito e non puoi negarlo; il mio lo consideravo vero amore e come mi ha detto oggi una persona il cui nome non è rilevante, l'amore è vero quando non riesci a stare lontano dalla persona che ami.

È stato questo il mio errore: volevo starti sempre vicino. Il mio amore era morboso, appiccicoso ma era vero, non puoi negarlo e ti prego, non farlo.

Ricordo ancora il momento in cui ci baciammo in un buco di un locale in modo così selvaggio ma così dannatamente bello, potrei definirlo il ricordo migliore della mia giovine vita e potrei farci una descrizione così rarefatta che Dante avrebbe più difficoltà a guardare il nostro bacio che il volto della sua bella Beatrice.

Non so se mai leggerai questa lettera, se mai ti capiterà sott'occhio per il pettegolezzo di una tua amichetta che naviga a caso sul web, ma per favore, quando arrivi a leggere qui non fraintendere; io non sto rivangando il passato, non cerco un modo per risvegliare il nostro vecchio sentimento perché ormai è diventato un fossile insabbiato e mi va bene così, esiste, è questo ciò che mi interessa.

Con questa lettera voglio chiederti scusa e voglio chiedermi scusa; Io non so cosa hai provato durante il nostro periodo di allontanamento ma posso descriverti con piacere il mio: la prima fase è stata terribile, non c'era spazio per le riflessioni e neanche per la mia vita, io volevo solo riaverti tra le mie braccia e non sai quanto ho desiderato il tuo ritorno. Ho scalato le montagne del mio orgoglio, ti ho regalato la penna piumata con cui scrivo, ho scarificato tutto ciò che non eri tu ma per te non bastava, il tuo pensiero era già altrove. Forse cercavi baci che non erano i miei o forse cercavi semplicemente un po' di ossigeno, posso capire.

Poi sono passato alla seconda fase: quella dell'odio smisurato, l'odio per te. Era colpa tua se non aveva funzionato, era colpa tua se io fallivo in tutto, era colpa tua se piangevo ogni notte ma nonostante ciò il mio desiderio di vendetta era grande quanto il sentimento che provavo per te e che non potevo negare. Così passai alla terza fase che io definirei l'autocoscienza (tanto per appropriarmi di termini colti). La colpa era diventata mia, io ero quello non adatto al rapporto ed ero io sempre nello sbaglio.

Mi ci sono voluti quasi due anni e un sogno perché io iniziassi a ridere su quanto comico e tragico fui in quel periodo. In realtà, ho maturato la mia seguente opinione già da molto tempo prima ma non mi era mai venuta la voglia di parlarne con te... perché mi facevi solo paura.

Eri diventata così fredda nel giro di poco tempo e niente che dicevo era mai giusto per te; è stato il mio spavento più grande quello di conoscere una persona nuova in una persona che pensavo di conoscere completamente, amavo qualcuno di cui forse non sapevo neanche il vero volto.

L'atto non si cancella, ciò che è stato tra noi non può scomparire ed è per questo che oggi ti dico che non fa niente. Già, non fa niente. Non ce l'ho con te per quello che è successo, io non ti odio come credi e mai lo farò ma sempre lo crederai e te lo faranno credere a meno che non ti capiti sott'occhio questa lettera. Non mi ritengo neanche io il colpevole di tutto perché ero un principiante, tanto quanto lo eri tu. Tutto ciò che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con un criterio che non era sbagliato e neanche giusto, era solo il nostro criterio.

Frammenti di pensieri riempiono il vuoto bianco di questa lettera, ma so che tu riuscirai a capirmi e a creare un'ordine perché io posso dire che finalmente ti ho capito.

Quando dico che ti amerò per sempre, non intendo dire che amerò solo te e non considererò mai altre persone; io amerò per sempre quello che sei stata con me e lo conserverò nel mio cuore come spero farai anche tu.

Alcune volte mi commuovo pensando ai nostri momenti passati, alla tua goffaggine, ai tuoi splendidi sorrisi e anche ai tuoi svarioni incomprensibili e strani e non sai come mi mancano quei momenti.

Certe volte mi chiedo perché mi succede questo e da solo mi rispondo: questi momenti non avrebbero alcuna importanza per me se non sentissi la mancanza del tuo ricordo.

Ricordo è diventato. Ricordo è. Ricordo per sempre rimarrà. Nessun rimpianto, nessuna ombra.

 

Addio, mia cara amica, mio antico amore

 

 

Con affetto, un amico.

   
 
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