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Autore: Valuz    10/12/2008    6 recensioni
A Narcissa63, per farmi perdonare... Harry e Draco... semplicemente
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti sta guardando e sai per certo cosa vuole.

Non è la prima volta che lo sorprendi a fissarti con le sue iridi smeraldo, lievemente inscurite da qualcosa che, soltanto poco tempo prima, non avresti saputo identificare.
Ma adesso lo sai, e sai anche che non puoi impedire al brivido di eccitazione che percorre ogni tua cellula di lasciarti quasi senza fiato.

Ancora ti sembra impossibile, ma ti vuole. Ti anela come potrebbe bramare soltanto il Boccino durante la finale della Coppa di Quidditch.
Un desiderio così assoluto da sorprenderti ogni volta che lo percepisci.

E dire che fino a qualche mese prima ancora vi odiavate come ai tempi di Hogwarts. O più probabilmente, eri tu che volevi che quel vostro strano rapporto sopravvivesse, a ogni costo, a quel passato che hai deciso di lasciarti alle spalle.
È per questo, in fondo, che sei andato via dall’Inghilterra dopo il diploma e ci sei tornato solo da poco. Dimenticare.

Hai smesso di fare affidamento solo sul tuo nome, sulle ricchezze della tua famiglia.
Hai abbandonato tutto e hai iniziato a girare l’Europa, cercando in ogni angolo una risposta che sapevi non avresti trovato.
Io chi sono?

Ma alla fine hai deciso di tornare, consapevole che soltanto nella terra dei tuoi padri avresti potuto rimettere insieme i pezzi della tua anima.
Ti sei rimboccato le maniche e hai iniziato a lavorare alla Gazzetta del Profeta. Prima come semplice garzone, poi come apprendista e, infine, come accreditato giornalista sportivo.
Chi l’avrebbe mai detto che il grande Draco Malfoy, terrore di ogni Babbano, Mezzosangue o Tassorosso di Hogwarts, volesse diventare un giornalista?
E non di cronaca ma sportivo.

Ti ci sono voluti quasi nove anni per renderti conto che potevi farcela, che potevi davvero cedere il passo ai tuoi sogni e provare a realizzarli.
Ed è stato allora che vi siete rivisti.

Ti avevano appena assegnato l’ennesimo incarico importante. Intervistare il più grande Cercatore della storia del Mondo Magico, colui che a soli undici anni era diventato la punta di diamante della propria squadra, il Bambino-Che-È-Sopravvissuto, il Ragazzo-Che-Ha-Sconfitto-Il-Signore-Oscuro.
Harry Potter.

Sorridi al pensiero, e i ricordi ti sopraffanno...

***

Quando il direttore ti informa di quale sarà la celebrità a cui dovrai fare da balia per un intero pomeriggio, gli scoppi quasi a ridere in faccia. Figurarsi se il tanto acclamato Eroe poteva diventare un anonimo giocatore di Quidditch. Oh, no! Lui doveva diventare per forza il più grande, il detentore del record per la cattura del Boccino in soli 15 secondi.
E pensare che se tu non avessi voluto fare lo stronzo come il solito, durante il vostro primo anno, e non avessi preso la ricordella di Paciock, nessuno avrebbe scoperto probabilmente il suo talento.
Per Salazar, non aveva nemmeno mai volato su una scopa!

Ed è così che ti ritrovi, contro la tua volontà, negli spogliatoi dei Cannoni di Chudley in attesa che terminino gli allenamenti. I ragazzi sono in ritiro in un paesino sperduto fuori Londra, e tu hai dovuto seguirli.

Ancora non sai come sia accaduto.
Un attimo prima stavate parlando in modo quasi cordiale di Boccini, Cacciatori e Campionato, e l’attimo dopo vi stavate rotolando nel suo letto, strappandovi di dosso i vestiti che ormai vi erano di intralcio per quella passione scoppiata all’improvviso, come un fuoco che arde alimentato dal vento.
Guidato dall’istinto l’hai marchiato, l’hai posseduto, reclamando quel corpo come se ti appartenesse da sempre e non soltanto da pochi minuti, o poche ore.
Hai lasciato che tutta l’animosità che ha sempre contraddistinto il vostro rapporto si riversasse in un amplesso selvaggio, passionale, animale, che vi ha lasciato spossati e ansimanti come mai in vita vostra.

Non sai perché sia successo, ma non puoi permetterti che si ripeta.
Hai giurato a te stesso di lasciare il passato alle spalle, e hai tradito quella promessa già una volta, accettando quel lavoro.
Ma non accadrà più.
Mentre dorme placidamente, gli lanci un’ultima occhiata e ti Smaterializzi nel tuo villino alla periferia di Londra. Vuoi solo dormire, abbandonarti all’oblio del sonno e dimenticarti di lui, dei suoi gemiti, del suo tremore, del calore intossicante della sua pelle, del tono roco della sua voce mentre ti sussurrava parole tanto erotiche da farti arrossire solo al ricordo.

Vuoi relegare in un angolino buio della tua mente quella sensazione di totalità che hai provato nel congiungere i vostri corpi sudati e accaldati, l’intensità del piacere che hai raggiunto in contemporanea con lui. Non ti era mai successo con nessuno dei tuoi partner, ma non vuoi pensarci.
Lui è il passato, e non vuoi che torni nella tua vita.

*

Avresti dovuto sapere che non si sarebbe arreso così, accontentandosi del bigliettino che gli hai lasciato nel letto al tuo posto, di quelle misere parole di scusa vergate nella tua elegante grafia.

Eppure, ti sorprende vederlo nel tuo ufficio, la mattina dopo, con quello sguardo furente che risveglia in te emozioni e sentimenti sopiti.
Ti afferra per il colletto della camicia, ti strattona, urla e da’ libero sfogo alla rabbia che il tuo gesto gli ha scatenato dentro, ma, ancora una volta non sai come, all’improvviso vi state baciando e le sue mani lottano contro la veste che hai indosso per arrivare alla tua pelle e toccarla, graffiarla, leccarla e marchiarla come sua proprietà.

Tra un morso e un bacio, riesci a chiamare la tua segretaria e informarla che stai andando a casa, e che non vuoi essere disturbato per nessun motivo.
Ed eccovi di nuovo lì, nella sua stanza, a spogliare nuovamente i vostri corpi eccitati, a baciarvi e strusciarvi nel tentativo di conoscervi più a fondo, scoprire ogni vostro punto sensibile per solleticarlo, torturarlo fino a farvi gemere in modo incoerente.

Ma questa volta è lui che tiene le redini del gioco e ti chiede il permesso di amarti, di farti impazzire, di penetrarti e possederti come hai fatto tu con lui la notte appena trascorsa.
E sai che non puoi negarglielo. Il tuo corpo lo anela, lo brama, implora di essere suo, e suo soltanto, e dopo un lungo sguardo in cui cerchi di leggere nel profondo della sua anima, ti lasci andare e sospiri un tremante “” direttamente sulle sue labbra.

Ed è la cosa più sconvolgente che ti sia mai capitata.

Il tuo corpo si incastra perfettamente con il suo, i vostri bacini si muovono in sincrono come se conoscessero da sempre i passi di quella danza che state ballando, i vostri respiri affannati dettano il ritmo del vostro amplesso, intramezzati da parole dolci e dense di un’emozione che non pensavi avresti mai provato.
Le tue dita si avvolgono tra i suoi capelli neri, tirando verso di te quel viso arrossato dalla passione, per reclamare un bacio languido.
I vostri occhi restano aperti, incapaci di staccarsi gli uni dagli altri, come se avessero paura di non leggere più la sincerità inusuale che state dimostrando.

Gradualmente Harry inizia ad aumentare il ritmo delle sue spinte, rendendole al contempo più profonde e angolate, alla ricerca di quel punto sensibile al tuo interno, e quando finalmente lo trova, si abbandona all’istinto e vi porta entrambi a raggiungere picchi di piacere mai sperimentati prima.

Quando finalmente riemergi dal torpore, avverti le sue dita accarezzarti pigramente il petto e la spalla, disegnando un percorso immaginario e leggero sulla tua pelle ancora accaldata.
Lo osservi, e ti accorgi che sorride. Poi, all’improvviso, inizia a parlarti con voce bassa e dolce, come se non volesse disturbare quel momento speciale tra voi.

“Sapevo che saresti tornato in Inghilterra, Malfoy. Quando sei partito, ti ho lasciato andare perché sapevo che ne avevi bisogno. Ma ora non sarò tanto paziente, ho aspettato per anni che facessi chiarezza nella tua mente e non intendo concederti altro tempo. Voglio stare con te, lo voglio da sempre, e non sarà la tua paura a farmi cambiare idea.”

Resti in silenzio, incapace di dire qualsiasi cosa. Sai che in fondo, condividi quel desiderio, che da quando sei tornato ti sei sentito come incompleto fino a che non l’hai rivisto, e sai anche che non avrebbe senso rinnegare ancora quello che il tuo cuore ha sempre saputo.

Con due dita gli alzi il viso e lo baci, sperando di trasmettergli con quel semplice gesto, tutte le parole che non sei ancora in grado di pronunciare.

***

Oggi, a distanza di quasi quattro mesi, sai che lui ha capito.

Adesso è lì, di fronte a te, con quello sguardo che ormai conosci alla perfezione, e ti chiedi ancora una volta come hai potuto negartelo per tanto tempo.
La familiare eccitazione ti spinge ad alzarti e andare da lui, per toccarlo, baciarlo, sentire il suo corpo caldo che si abbandona contro il tuo, e per dirgli quelle parole che ancora non gli hai detto.
Sorridendo lo guardi, incatenando le tue iridi grigie nelle sue color della giada più pura, e finalmente parli, con lo stesso tono dolce e rispettoso che ha usato lui con te.

“Ero consapevole che sarei tornato in Inghilterra, Potter. Quando sono partito, in cuor mio ho sperato che qualcuno mi cercasse e mi fermasse, ma sapevo che avevo bisogno di allontanarmi per capire chi io fossi e cosa fare della mia vita. Ho vagato per l’Europa, cercando nelle persone accanto a me l’ombra della tua presenza, senza mai ritrovarla. Ora so che eri tu quello che ho sempre cercato, che ho sempre desiderato al mio fianco, e non ho più paura di lasciarmi andare e dirti che non ti permetterò di rimangiarti le tue parole o le tue promesse. Ora sei mio Potter, e non ti lascerò andare molto presto.”

Lui ti guarda stupito, sai che non si aspettava una simile dichiarazione, e il sorriso in cui si apre il suo volto ti toglie il respiro come tutte le volte che hai avuto la fortuna di vederlo. Si china su di te ferino, lasciando trasparire tutto il suo desiderio e la sua voglia di te, prima di catturare le tue labbra in un bacio intenso, e smaterializzare entrambi nella camera che ormai condividete.

E mentre sei sul letto, con il suo corpo a sovrastare il tuo, sai che sei suo, così come lui è tuo, ed è giusto così.

  
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