"Dannazione Mary, vuoi alzarti dal letto?"- La mamma urlò forte dalla cucina, l'orologio segnava le 7:20, ma io non davo segni di vita. Le lezioni sarebbero iniziate tra 40 minuti ed io dovevo sbrigarmi altrimenti sarei arrivata in ritardo ed il preside non avrebbe esitato a lasciarmi fuori. Sposto svogliatamente le coperte e impreco non appena avverto il freddo pungente paralizzarmi gli arti -"Maledizione, quando finirà questa tortura?"- Apro gli infissi e vedo il sole fare capolino dietro le montagne "Che spettacolo", penso tra me e me, mentre mi fermo ancora un po' ad ammirare il panorama. Mi preparo di corsa, faccio colazione e, dopo aver salutato mia mamma, sfreccio lungo la strada che porta a scuola. Cammino a passo spedito e ascolto musica a volume alto; sono talmente in ansia per il compito in classe di latino che non mi accorgo di nulla fin quando non mi scontro con qualcuno. Cado rovinosamente a terra facendo volare in aria il dizionario che avevo in mano. -"Porca puttana!" Impreco sottovoce e levo le cuffie cercando di alzarmi,ma vedo una mano tesa davanti a me e, risalendo con lo sguardo, trovo due occhi stupendi che mi fissano con aria preoccupata. -"Stai bene? I'm sorry!" Rimango a contemplarlo, è davvero molto bello. Sto facendo la figura dell'allocca, così decido di ristabilrmi e ,afferrando la sua mano, accenno un sorriso -"Sto bene grazie, scusami tu, andavo di fretta e non ti ho visto." Sorride di rimando e si china per raccogliere il mio dizionario, ma non accenna a restituirlo, anzi, mi tende nuovamente la mano -"Nice to meet you... piacere, Zayn." Afferro la sua mano e lui la stringe forte, "Wow", penso -"Io sono Mary, piacere mio." Rimaniamo a guardarci così per non so quanto tempo, il suo sorriso è perfetto ed ha qualcosa di familiare.