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Autore: Elly J    04/03/2015    0 recensioni
"Noi, Tributi dei ventiduesimi Hunger Games, siamo all’interno dell’Arena… Luogo che si trasformerà nella nostra tomba. Solo uno di noi riuscirà a sopravvivere e di certo non sarò io."
~ ~ ~
"La punta della lancia che stringo tra le mani è a pochi centimetri dal collo di lui. Però all’improvviso la punta inizia a tremare, e con lei tutta la lancia. Le mie mani, le mie braccia, iniziano a tremare convulsamente. Sento le lacrime iniziare a pungermi gli occhi.
Non riesco… non posso ucciderlo."
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 1, Cornucopia
 


Quando gli altri Tributi scendono dalle loro pedane e iniziano a correre verso la Cornucopia, io li seguo a ruota senza nemmeno pensare. E’ come se le mie gambe agissero da sole, per inerzia. Come se non fossero collegate al resto del mio corpo e agissero senza l’impulso del cervello.
Inizio a piangere, senza smettere di correre. Le lacrime mi offuscano la vista e continuo a passarmi la manica della giacca sul viso, cercando di vedere meglio.
Tutta Panem, tutti i Distretti mi stanno vedendo in quello stato. Spaventata, piena di paura, piagnucolante… cosa penseranno nel Distretto 3, il mio Distretto? Io dovrei rappresentare la mia gente, i miei amici, la mia famiglia… e invece sto piangendo come una bambina piccola.
Qualcosa sibila vicino al mio orecchio destro e subito dopo sento un forte bruciore accompagnato da qualcosa di caldo che inizia a colarmi lungo il collo. Con un ultimo e brusco gesto mi asciugo tutte le lacrime dal viso e alzo di scatto la testa. Uno spettacolo terrificante si apre davanti ai miei occhi. La maggior parte dei Tributi ha già raggiunto la Cornucopia, appropriandosi di coltelli, spade, archi e lance. I Tributi Favoriti, ovvero quelli dei Distretti 1 e 2, hanno già eliminato diversi avversari e non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Con orrore vedo la ragazza dell’1 piantare con cattiveria un pugnale nella schiena della ragazza dell’8. Urla di dolore, paura, e disperazione iniziano a mischiarsi nell’aria piatta dell’Arena, impregnandosi poi dell’odore acre del sangue. Attorno alla Cornucopia giacciono già diversi corpi immobili; ne conto almeno sei o sette.
Completamente impietrita di fronte a tutta quella violenza, mi sono dimenticata della mia situazione. Non faccio nemmeno in tempo a sfiorarmi l’orecchio ferito e a sentire sulle dita il sangue caldo, che un altro pugnale mi sibila vicino al viso. Con un urlo di terrore faccio un giro su me stessa abbassando la schiena, cercando di evitare altri possibili attacchi. Quando alzo nuovamente il viso, vedo il ragazzo del Distretto 12 corrermi incontro con ferocia. Ha gli occhi iniettati di sangue, le labbra piegate in un ghigno malefico. Nella mano sinistra stringe altri tre pugnali da lancio.
Mi rendo subito conto che la mia situazione è critica. Quando sono scesa dalla mia pedana, non ho corso abbastanza veloce e di conseguenza non sono riuscita a raggiungere la Cornucopia per cercare di arraffare qualche arma. Ero troppo occupata a piangere e a cercare di asciugarmi le lacrime dal viso, oltre che pensare a come mi avrebbe giudicata Panem.
Sono una stupida. Stupida e poco furba. Mi sembra di sentire la voce del mio Mentore: “Ma che hai in quella testa bacata? Non hai nemmeno un minimo di furbizia? Nell’Arena si muore senza furbizia!”
E’ proprio mentre il ragazzo del 12 si passa il pugnale nella mano destra pronto a lanciarlo che decido di reagire. Qualcosa in me inizia a crescere finché non esplode, dandomi l’impulso necessario per muovere le gambe, ma soprattutto per iniziare a pensare… e in fretta.
Inizio a correre nella direzione opposta del Tributo del 12 proprio mentre sento il suo pugnale sferzare l’aria vicino al mio braccio sinistro. Questa volta non riesco a spostarmi abbastanza in fretta e la lama dell’arma mi squarcia la giacca sull’avambraccio. Un dolore acuto inizia a pervadermi il punto in cui sono stata ferita, per poi spostarsi lungo tutto il braccio fino a raggiungere la spalla.
“Cazzo!”
Continuo a correre senza fermarmi, avvicinandomi sempre di più alla Cornucopia. Lì il massacro è ancora in corso. I corpi a terra sono aumentati e il clangore delle armi è sempre più forte man mano che raggiungo il centro del campo di battaglia. Senza pensarci, mi butto in mezzo a quel disastro. Corro, continuo a correre a perdifiato, senza fermarmi. Scavalco corpi di Tributi morti e cerco di evitare di avvicinarmi troppo agli altri che stanno combattendo. Sento che il ragazzo del 12 mi sta ancora inseguendo. Non mi giro per vedere se è effettivamente vero, perché so già che è vero. Sento la sua presenza opprimente dietro di me.
Ho quasi raggiunto la Cornucopia quando la vedo. Una lunga lancia di un color argento scintillante, appoggiata ad un grande cubo nero. Ce ne sono diversi sulla radura di quei cosi neri, ma non capisco esattamente a cosa servano.
Devio bruscamente in direzione dell’arma, ma con al coda dell’occhio vedo che qualcuno alla mia sinistra ha adocchiato a sua volta la lancia.  Accelero con decisione fino a che non mi fanno male le gambe. La lancia è sempre più vicina, vicinissima.
Arriviamo insieme. Il Tributo cerca di spingermi a terra per prendere la lancia, ma io sono più veloce. Afferro con decisione la lunga asta e con un movimento fulmineo la faccio roteare sopra la mia testa. L’impatto è violentissimo. Il Tributo, trovandosi nel raggio d’azione del mio attacco, vola letteralmente all’indietro, colpito alla testa dalla mia lancia. Senza nemmeno rendermene conto mi avvicino con rabbia al ragazzo e avvicino la punta della lancia al suo collo. Ora che riesco a guardarlo bene in faccia, lo riconosco. E’ il ragazzo del Distretto 7, quello biondo con la faccia da ebete. Nonostante sia mezzo intontito, riesce a mormorare due parole.
- Forza, uccidimi. - mi dice con gli occhi socchiusi.
Lo guardo, respirando affannosamente. Sento una strana forza dentro di me, come se mi fossi svegliata da un lungo sonno. Ho i muscoli contratti, gli occhi sbarrati… cosa mi sta succedendo?
La punta della lancia che stringo tra le mani è a pochi centimetri dal collo di lui. Però all’improvviso la punta inizia a tremare, e con lei tutta la lancia. Le mie mani, le mie braccia, iniziano a tremare convulsamente. Sento le lacrime iniziare a pungermi gli occhi.
Non riesco… non posso ucciderlo.
- Cosa stai aspettando? - mi dice lui con voce flebile.
Trattengo a sento un singhiozzo e faccio un passo indietro, sempre però con la lancia spianata.
Il ragazzo si sta riprendendo dalla botta e cerca di alzare il busto. - Se non mi uccidi ora, io ti cercherò. E quando ti avrò trovata ti ammazzerò senza pietà, Distretto 3. - mi dice con voce piatta. Non scorgo cattiveria nella sua voce, e forse è proprio per quello che decido di lasciarlo andare. Mi giro velocemente e scappo. Scappo dalla paura, dal terrore di uccidere qualcuno. Scappo da una grande responsabilità, una responsabilità che mai e poi mai avrei pensato che un giorno sarei stata obbligata ad accollarmi. Sono una codarda.
Continuo a correre senza fermarmi. Il ragazzo del Distretto 7 mi ha promesso la morte e io, non uccidendolo, ho firmato la mia condanna. Cosa ho fatto? Perché non sono riuscita ad ucciderlo? Perché, perché lo ho lasciato andare?
Mentre corro scorgo a terra il cadavere immobile del ragazzo del 12, quello che fino a pochi minuti prima stava tentando di uccidermi con uno dei suoi pugnali da lancio… e ci era quasi riuscito. Ora invece giace lì, immobile, con gli occhi spalancati e una freccia piantata nel collo.
Il massacro alla Cornucopia sta volgendo ormai al termine. Scorgo alcuni Tributi fuggire verso la foresta; alcuni hanno zaini e armi, altri sono a mani vuote. I Tributi Favoriti si stanno accanendo sugli ultimi sopravvissuti vicino alla Cornucopia.
Penso in fretta, decido in fretta. In men che non si dica mi dirigo a mia volta verso il verde della foresta, con la lancia stretta nella mano destra.  Corro a rotta di collo, pensando alla morte, al sangue, al ragazzo del Distretto 7, alla mia codardia.
Ed è proprio quando raggiungo la foresta che il cannone inizia a sparare. Sono sopravvissuta al massacro della Cornucopia.
  
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