Titolo:
Too Late – Le colpe dei vivi
Genere: horror, Romantico, Triste
Rating:
Arancione
Avvertimenti: Long- fiction, non per stomaci
delicati, AU
Parola/e
scelta/e: Claustrofobia
Trama: Tutti commettiamo degli errori, alcuni
volontari, altri no.
Tuttavia, quando nascondiamo delle colpe troppo gravi, può
accadere che ci
venga imposto di pagarne le conseguenze.
Note dell'autore: Premetto che ho cercato di vedere il carattere introverso e facilmente condizionabile di Hinata come conseguenza delle colpe di cui lei stessa si accusa. Il suo personaggio potrà sembrare OOC in alcune parti della narrazione, ma c’è un motivo valido che non specifico ora per non rovinare il contenuto della storia.
Too
Late – Le colpe dei vivi
La mia vita
è stata un
susseguirsi di disgrazie e da sempre mi ritengo la causa di tutti i
guai che mi
accadono intorno.
Per prima vi è stata la
morte di mia madre, avvenuta mettendomi
alla luce e causa dell’odio che mio padre, Hiashi, nutriva
nei miei confronti.
Quest’ultimo non ha mai perso l’occasione di
addossarmi tutte le colpe,
facendomi così convincere dell’essere la
portatrice di una pena che non
meritavo.
Poi
è stata la volta
della mia sorellastra, Hanabi, nata e subito abbandonata
dall’amante del mio
stesso genitore. Mio padre si è sempre preso più
cura di lei, se per maggior
amore o per compassione non l’ho mai capito.
In seguito,
vi è stato
il fatidico giorno.
Avevo dodici
anni
quando, per il settimo compleanno di Hanabi, partimmo per una gita
sulle
montagne, per addentrarci all’interno di alcune caverne
ancora inesplorate.
Hiashi amava metterci alla prova e la mia sorellastra altrettanto
apprezzava
compiacerlo. Io, a differenza loro, avevo un carattere molto
più introverso e
disapprovavo queste dimostrazioni di coraggio che così
spesso mi erano imposte.
Forse è proprio grazie a ciò che sono riuscita a
salvarmi.
Non ricordo
molto di
quel giorno. Solo la nauseante sensazione di claustrofobia che
lentamente mi attanagliava
lo stomaco mano a
mano che muovevo i
passi all’interno di quei tunnel umidi e rocciosi.
Poi forti
scosse e il
franare del terreno sopra le nostre teste. Buio.
Da quel
giorno, i
fantasmi della mia famiglia mi perseguitano…