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Autore: Hollow_Eyes    04/03/2015    1 recensioni
Pioveva ed era novembre, la nebbia si tagliava direttamente con le dita. // Era una bella giornata. Marzo si era presentato pimpante [...], con il suo sole luccicante e il cielo di un frizzante azzurro.
Piccola flash basata sulla discrepanza tra l'uomo e il mare.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva da giorni ed era novembre, la nebbia si tagliava direttamente con le dita. I pontili del porto erano illuminati da una serie di lampadine nel legno, parevano passerelle sul vuoto verso luoghi inesplorati e d’oblio. Il cielo era coperto da pesanti nuvoloni grigi, il mare nero come inchiostro.
L’atmosfera era inquietante, adatta solo a chi è grande o a chi gioca ad essere bambino.
Erano insieme e il mare li guardava disgustato; provava ribrezzo puro di fronte a tanto amore, non senza un pizzico di invidia. Stavano sotto lo stesso ombrello malconcio, piegato dal vento e dal tempo; i loro giacconi grondavano, eppure ridevano come matti.  Saltavano e correvano sul molo, mano nella mano. Cinico com’è il mare come faceva a non odiarli?
Michela gli prese il viso tra le mani e per la prima volta lo baciò, e le sue labbra sapevano di pioggia salata ed erano morbide e calde. Con gli occhi ancora chiusi sentì Andrea sorridere.
E piantala,  coglione, che l’amore è per i forti e tu sei di pasta.
Ma Andrea se ne fregava, rideva come un matto sotto la pioggia, rideva di fronte al nero cinismo del mare, nero come le sue onde piatte e silenziose. Dio, se l’amava. Il mare ancora li pensa con astio, lui troppo grande per amare, di fronte ai due stupidi  bambini innamorati.
 
Era una bella giornata. Marzo si era presentato pimpante, zuppo di pioggia e un poco logoro dopo un inverno così duro; ma comunque pimpante, con il suo sole luccicante e il cielo di un frizzante azzurro. Il mare prendeva ritmicamente la rincorsa e si schiantava contro gli scogli in un rumore angelico, simile al tintinnio di uno scacciapensieri. L’atmosfera era perfetta per tornare bambini, o per giocare a fare i grandi.
Andrea guardava il mare e il mare guardava lui. Dio, quanta rabbia aveva fra le labbra, che ogni tanto cerchiava per un tiro di sigaretta. I capelli scuri si muovevano pigramente al vento salato, senza disturbare la sfida dei due, che si fissavano senza proferire parola.
Lo aveva lasciato. Lei che si era fatta avanti, lei che lo aveva baciato, che lo aveva fatto innamorare di sua iniziativa; lei lo aveva mollato così.. per uno a caso. Quasi incamerava più ira che nicotina. E il mare lo punzecchiava, ironico, tornando bambino davanti ad Andrea, che giocava a fare il grande.
Te lo avevo detto che eri di pasta, coglione gli diceva, glielo cantava; gli rideva in faccia, quel bastardo.
Andrea fumava e stava zitto.
  
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