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Autore: _Liis    05/03/2015    2 recensioni
La notte non dormo molto, mi capita ancora di svegliarmi all'improvviso e di cercarti dall'altra parte del letto; mi capita d'aver più freddo del solito e non ci sono le tue gambe ad intrecciarsi alle mie.
Provo a chiudere gli occhi più volte ma il respiro cadenzato e pesante di te che dormi, m'è rimasto incastrato tra i pensieri e se prima era una rassicurazione, ora è diventata solo una condanna a morte.
(..)
Ma come ti dicevo, chi l'avrebbe mai detto, Amèlie? Io di certo no, tu neanche vero?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stamattina la casa sembrava così vuota senza te, Amèlie
Sembrava così vuota che qualsiasi cosa io facessi, qualsiasi cosa io pensassi, il ricordo di te mi distraeva e confondeva più del solito. 
«Mi piacerebbe farti un ritratto», sussurrai tra i tuoi capelli sottili una sera, e da allora la tua immagine mi ha perseguitato. I tuoi denti bianchi e diritti, i nei sparsi sulla tua schiena come piccole costellazioni, le dita affusolate incastrate tra i tuoi capelli nei momenti di confusione. 
«Non mi lascerai mai, vero?» azzardasti mentre con le labbra percorrevi i lineamenti del mio volto ed io scossi immediatamente il capo, «Mai» risposi senza fiato seguendo minuziosamente i tuoi movimenti. 
Chi l'avrebbe mai detto, Amèlie? Io di certo no, tu neanche vero? 

La notte non dormo molto, mi capita ancora di svegliarmi all'improvviso e di cercarti dall'altra parte del letto; mi capita d'aver più freddo del solito e non ci sono le tue gambe ad intrecciarsi con le mie. Provo a chiudere gli occhi più volte ma il respiro cadenzato e pesante di te che dormi, m'è rimasto incastrato tra i pensieri e se prima era una rassicurazione, ora è diventata solo una condanna a morte. 
E ci ripenso spesso, Amèlie; ripenso a quando ti urlavo contro di odiare il tuo disordine, il tuo lasciare in giro ogni cosa, ma ora come te lo dico che vorrei ritrovare tutti i tuoi vestiti sul letto e le polaroid tra i cereali e il latte al mattino? Come te lo spiego, che non m'importa se metti le mie camice e che invece mi fa sentire più uomo, il tuo profumo impigliatosi nel tessuto, che mi fa sentire meno solo il portarti addosso tutto il giorno? 
Già ti immagino lì, sola e immobile davanti alla finestra con lo sguardo fisso sull'asfalto ormai innevato, lì ferma a chiederti da dove escono tutte queste domande, tutte queste parole.
Cercherai confusa di capire da quando ho imparato a dar voce ai miei pensieri più nascosti, ti domanderai dove abbiamo sbagliato e come mai non siamo riusciti a capirci quando più ne avevamo bisogno. Darai la colpa a me, al mio orgoglio e al mio mutismo, darai la colpa a te, alla tua fragilità e ai tuoi isterismi, ma lascerai perdere subito dopo e tornerai alla tua vita, alle tue frenetiche giornate, al tuo non fermarti mai.
Ci penserai ogni tanto ma saprai accantonare facilmente quei ricordi sbiaditi che inevitabilmente le proveranno tutte per ritornarti alla memoria. Col passare del tempo dimenticherai il sapore dei miei baci, la mia ossessione per i tuoi occhi grandi ed espressivi, il modo in cui la mia voce carezza il tuo nome. Dimenticherai i litigi giornalieri e il fare l'amore alle tre del mattino, quando la città stanca dormiva mentre noi, affamati d'affetto, non riuscivamo a fermarci, famelici e ingordi. 
Dimenticherai l'imbarazzo che provasti la prima volta che ti feci un ritratto, e dimenticherai le foto che mi facesti mentre dormivo tra le tue braccia quella volta in campeggio, con la testa sul tuo petto seminudo e i capelli in disordine. 
Ma io come farò? Come farò a dimenticare quella piccola cicatrice che ti segna da anni il seno sinistro, le tue mani fredde che percorrevano la mia spina dorsale, le poesie che nascondevi in tutta la casa come ricompensa, 'per migliorarti la giornata' spiegavi sorridendo? Come farò a dimenticare i tuoi discorsi insensati sullo spazio e le tue teorie sulla clonazione? I progetti, i sogni condivisi e i viaggi trascorsi.. come potrò dimenticare tutto ciò che mi ha legato -anche inconsapevolmente- a te? 
Stamattina la casa sembrava così vuota senza te Amèlie, che per un attimo ho pensato di venderla. Louis dice che è la cosa giusta da fare, che devo provare a ritornare alla mia vecchia vita, io non ne sono poi tanto sicuro; come glielo spiego che la mia vecchia vita è insieme a te e alla tue insicurezze nascoste, Amèlie? 

Decidendo d'andare via, hai deciso anche di spogliarmi di ogni emozione. 
Ma come ti dicevo, chi l'avrebbe mai detto, Amèlie? Io di certo no, tu neanche vero?




 
  
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