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Autore: saitoxlouise    05/03/2015    1 recensioni
ma uscendo si scontrò contro qualcosa di invisibile. Anzi, qualcuno... Beffardamente la persona che avrebbe cambiato la sua esistenza aveva la stessa
presenza, o meglio non presenza, di Tetsu.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daiki Aomine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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"Il prossimo mese devo sposarmi."
"COSA?"
"Mio padre ha organizzato un matrimonio combinato con il figlio del proprietario di un'importante multinazionale."
"Stai scherzando vero?"
"Ti sembra che stia scherzando?!"
Per la prima volta, la pelle abbronzata di Aomine era diventata più bianca di un cadavere.
"Ma... perchè?"
"Non lo so, mio padre ha detto che era necessario che mi sposassi con un uomo alla mia altezza..."
"Ma che discorso è! Se non ti piace perchè devi sposarlo! Digli che non vuoi!"
"Non è così facile Daiki-kun, quando mio padre decide qualcosa non ci si può opporre. E poi, stavolta oltre che con lui dovrei fare i conti con Shido."
"Chi è Shido?"
"Aihara Shido. Il mio promesso."
Nel pronunciare il suo nome, gli occhi della ragazza si svuotarono, un misto di paura e rabbia la pervadeva, tanto che pure uno stupido come Aomine se ne accorse.
"Non ti piace, vero?"
"Lo odio, è una persona orribile, per lui conta solo il denaro! Mi condannerà a una vita priva di libertà!"
Tohka aveva ricominciato a piangere, ma Daiki non se ne sarebbe stato con le mani in mano.
"Andiamo."
"Cosa fai, Daiki-kun?"
"Voglio andare da tuo padre. Devo parlarci, e subito."
"Sei impazzito! Non è una persona con la quale tu possa trattare! Se lo farai arrabbiare manderà in rovina tutta la tua famiglia!"
"Non mi interessa, ti amo Tohka, non permetterò che un genitore che non rispetta le volontà della figlia mi ostacoli."
Tohka era diventata rossissima. Aveva sentito bene? "Ti amo", che parole misteriose. Il mondo cambia quando le dici ad alta voce, sono parole magiche. Non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse rivolgerle proprio a lei.

Finalmente erano arrivati a casa Furukawa, casa per così dire. Era una villa enorme! La ragazza suonò al citofono e il portone principale si aprì. Dopo aver ordinato al maggiordomo di congedarsi, i due attraversarono l'intero corridoio in cerca del padre. Per qualche motivo Daiki sentiva che l'infanzia di Tohka fosse stata caratterizzata dalla solitudine, in questa abitazione così grande doveva essersi sentita molto triste senza nessuno a farle compagnia. Dopo l'ennesima rampa di scale finalmente arrivarono nello studio del signor Furukawa.
"Entra."
"Sono a casa"
"Bentornata Tohka-chan, vedo che hai portato un amico. Comunque ora sono occupato, portalo pure nella tua stanza, se c'è qualche problema chiamate pure le domestiche o Alfred."
"Alfred?" Sussurrò Aomine all'orecchio della ragazza
"E' il maggiordomo di prima, stupido!"
"Perchè tutti i maggiordomi si chiamano così?!"
"Sei proprio senza speranze scemo!"
"Ad ogni modo, signor Furukawa, appena avrà terminato di lavorare avrei urgentemente il bisogno di parlarle."
"Manderò a chiamarti non appena sarò pronto. Ora, con permesso, ho delle faccende da sbrigare."
Daiki avvertiva qualcosa di strano provenire da quell'uomo, una sensazione particolare. Sembrava che non provasse emozioni. Comunque decise di non pensarci e andò nella stanza di Tohka, nell'attesa di essere ricevuto.
"Oookay, che facciamo nel frattempo?"
Tohka era tesissima, nessun suo coetaneo era mai stato nella sua stanza, ed ora si ritrovava da sola con il ragazzo che le piaceva!
Anche Aomine era in difficoltà, non avrebbe resistito a lungo in quella situazione.
"Beh, n-non saprei..."
Accidenti stava balbettando! Ormai aveva perso il controllo, non sopportava più l'idea di non averla tutta per sè.
Tohka fece per avvicinarsi a lui, ma inciampò nella moquette, e cadde tra le sue braccia, nell'abbraccio più goffo che avesse mai immaginato.
"T-ti chiedo scusa, i-io...sono inciampata!"
"N-no, non devi scusarti."
Entrambi erano imbarazzatissimi, ma la verità è che nessuno dei due voleva levarsi da quella posizione! I loro corpi erano così vicini da poter sentire i loro respiri affannati sulla pelle, i loro sguardi che si incrociavano mettendo i due ragazzi ancor più in difficoltà, e poi il dolcissimo profumo che emanava Tohka fu troppo per Daiki, dopotutto era pur sempre un maschio!
"T-Tohka-chan"
"D-Daiki-kun"
Le loro labbra erano vicinissime, altri due millimetri e si sarebbero baciati.
"Signorina Tohka-san, vostro padre è pronto per ricevervi."
"Che spavento! Non potevi bussare!"
"Le chiedo scusa, signorina"
"Va bene, arriviamo."
Qual è il vostro nome, signorino?"
"Uhm? Aomine Daiki."
"Complimenti, la signorina Tohka-san non è facile da conquistare, dovete essere davvero in gamba. Faccio il tifo per voi!"
"E-ehm, grazie mille."
Che figuraccia! Erano stati colti in flagrante! Superato lo shock, i ragazzi si diressero nella sala centrale, dove il signor Furukawa attendeva seduto comodamente su un enorme divano.
"Accomodati, Aomine-san."
"Grazie... aspetti, conosce il mio nome?"
"Certo, sei Aomine Daiki-san della generazione dei miracoli, ho letto molto su di te, e ultimamente mia figlia era un po' strana, così mi sono informato. Bene, di cosa volevi parlarmi?"


Note dell'autore:Saaalve, eccomi qui con un altro capitolo che apre la strada alla battaglia finale! Ringrazio per le recensioni e anche chi legge soltanto. Alla prossima :)

   
 
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