Visto che ho scritto solamente fanfiction su Csi finora hodeciso che era momento di sperimentae qualcosa di nuovo e questi due io li shippo un sacco!! vi prego di recensire e se volete di leggere qualcuna di quelle su CSI las Vegas. Siate clementi con me perchè sono alle prime armi comunque Buona Lettura.

~~Mi alzo dal letto in preda alla nausea e corro verso il bagno. Non è proprio un gran modo per iniziare la giornata. Mi lavo i denti ed entro nella doccia. L’acqua calda mi scivola sul corpo lavando via i sogni della notte. Guardo la colazione e decido di lasciar perdere senza pensarci nemmeno. Fuori il vento soffia forte e freddo. Mi stringo nel capotto e corro verso la mia auto. Guido velocemente tamburellando con le dita sul volante. Penso alle parole di Robert. –Voglio di più- mi ha detto e io ho rifiutato la sua richiesta così malamente, sono stata crudele con lui da non capire che in realtà provo qualcosa. L’unica cosa che mi ferma è questa costante paura di sbagliare, paura che non riuscirò a tenermelo stretto. Sono così persa nei miei pensieri che non mi accorgo del semaforo che da verde diventa rosso. Sento un clacson prima che l’impatto mi sbalzi in avanti. La testa sbatte forte contro il volante e il dolore mi rimbalza dentro. Sento qualcuno urlare e spingo via l’air-bag, mi guardo nello specchietto retrovisore e con freddezza scientifica esamino il lungo taglio che mi sanguina sulla fronte. La giacca è lacerata sulla spalla dove un pezzo di vetro staccatosi dal finestrino rotto si è conficcato. Scendo zoppicando dalla macchina e mi guardo intorno. L’auto che mi ha colpito è per meglio dire un grosso camioncino e il suo autista sembra stare bene ma a quanto pare io no. Sento la testa che mi gira e mi ritrovo a bocconi per terra con la gente che mi circonda chiamando il 911. Rimango cosciente e insisto perché mi portino in un altro ospedale, non il Plainsboro chiedo agli infermieri. Ci mettono poco a rimettermi a posto. Qualche punto  sulla spalla e sulla fronte e una fasciatura alla caviglia. Il medico insiste che rimanga per degli accertamenti ma mi rifiuto e chiamo un taxi. Il cellulare suona insistentemente. Non rispondo mentre scorro le chiamate perse di Robert. Zoppico leggermente fino all’auto con il braccio ferito sorretto da una fasciatura annodata intorno al collo. Entro nello studio poggiando la borsa sulla sedia e sto per spiegare il mio ritardo ai miei colleghi quando vedo la colazione poggiata sul tavolo trasparente fra i fogli del nuovo caso. Sento un gusto acre infondo alla gola e corro in bagno. Mi sciacquo la bocca e guardo il mio riflesso nello specchio. Rientro in studio silenziosa sotto lo sguardo indagatore di House e quello preoccupato di Chase. –Scusate il ritardo, ho avuto un piccolo incidente- Ascolto le loro domande e cerco di rispondere a ognuna di esse ma sono distratta dallo sguardo di House che mi fissa silenzioso. Quando usciamo per fare gli esami al paziente la sua mano mi ferma. -Non così in fretta mamma orsa. La tua insolita voglia di vomitare indica o che sei improvvisamente diventata bulimica o che il nostro piccolo amico Chase ha messo una piccola pagnotta in forno. Fai il test e stai lontano dal paziente non voglio che gli vomiti addosso. Comunque stai bene?- Mi dice tutto d’un fiato guardandomi negli occhi. Annuisco e lui esce lascandomi da sola. “E se avesse ragione?” C’è solo un modo per saperlo.