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Autore: mirandas    06/03/2015    6 recensioni
"Beh, Beatrice mi ha detto, che Lucia le ha detto che la Madonna le ha detto di dirle mentre era con Rachele…sì, insomma, mi manda Beatrice!" (Estratto dal capitolo 2)
Chi, leggendo la Divina Commedia, non ha mai pensato che gli svenimenti del nostro amato fiorentino fossero leggermente fittizzi? Per Dante, Beatrice passa in secondo piano di fronte alla fascinosa guida, anche se ci vorrà un po' di tempo: esattamente la durata di un periglioso tour fra inferno, purgatorio e paradiso. Buona lettura a tutti!
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dante Alighieri, Un po' tutti, Virgilio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo veniaaaaaaaaaa! Scusate tantissimo per il ritardo, dovuto a:
- simulazione della terza prova
- vari problemini tecnici da parte mia e di D. (anche detti: maledetti computer/rete internet che all'ultimo secondo ti abbandonano e non funzionano più)
- forti raffiche di vento che mi hanno tolto la corrente tutto ieri -.-
Ok, con questo penso di potermi essere guadagnata un minimo di perdono xD. Ehi, guardate il lato positivo: il canto è un po' più lungo del solito! :D
...Buona lettura!



Canto VII

Virgilio

Qualcosa non andava. Il fiorentino era rimasto a fissare il vuoto per almeno dieci minuti e non dava segni di ripresa. Preoccupato, gli sventolai una mano davanti per un paio di volte. “Ehi? Dante? Ci seeeeei? Purgatorio chiama Dante, passo...Geova, abbiamo un problema...Ah già, lui non può capirla...”

Non sapendo che altro fare, mi convinsi a chiedere aiuto a Sordello, visto che si era mostrato straordinariamente disponibile.

E poi, si sa, i mantovani hanno una marcia un più!

Ben detto, Virgilio!

Almeno su questo andiamo d'accordo, vocina.

Eh vedrai, sono mantovana quanto te! Cioè… io sono te…

Tuttavia, prima che potessi rivolgermi al mio concittadino, questi parlò di nuovo. “Ma tu...chi sei?”

Vedete, essere concittadini può portare svantaggi e vantaggi in egual misura. Gli svantaggi avvengono quando si è ancora in vita e si abita nella stessa città. Lì a nessuno importa niente dell'altro, a meno che non si abbiano amici molto stretti e non avversari politici (e a meno che il vicino non butti la propria immondizia nella tua differenziata). Anche in quel caso, devi tenerti pronto a possibili tradimenti, congiure e quant'altro. Se invece ci si trova in un luogo ostile o non familiare, come ad esempio uno stato straniero o, nel nostro caso, in Purgatorio, allora i concittadini tendono a dimenticare la diffidenza e diventano tutti amiconi, anche se non si sono mai visti prima, per formare un'utile alleanza. E' nel pericolo che l'essere umano, prima indifferente e diffidente, tende a stringersi al suo simile, per salvarsi la pelle.

La stessa cosa era appena accaduta fra me e Sordello, che mi aveva abbracciato con calore, senza nemmeno sapere chi fossi. Questo, però, non mi avrebbe fermato dal chiedergli aiuto per risvegliare il mio fiorentino dalla sua trance.

“Che maleducato che sono!” esclamai, fintamente meravigliato dalla mia “sgarbatezza”. “Permettimi di presentarmi.” Tossicchiai per approfondire la voce e renderla più altisonante. “Io sono colui che visse su questa terra prima della venuta di Cristo, sotto il principato di Cesare Ottaviano Augusto, secondo il cui ordine venne data sepoltura ai miei resti. Io sono Publio Virgilio Marone, altissimo, purissimo e levissimo poeta, autore delle Bucoliche, delle Georgiche e dell'Eneide! Per nessuna colpa mi fu negato l'accesso al Paradiso, se non per il fatto di non aver avuto fede.”

Calò il silenzio. Mi chiesi, per un attimo, se questa volta non avessi esagerato.

Nahh, vai tranquillo, Virgy.

Ancora con quel soprannome, vocina?! E poi che ne sai, tu?

Davvero, VIRGY? Ancora mi sottovaluti, nonostante tu sia ben consapevole del fatto che io sia te stesso?

Mettiamo le cose in chiaro: tu sei la parte PERVERTITA di me stesso.

Ehi! Questa è discriminazione bella e buona! Solo perché tu ragioni con la testa ed io con il pi...

NON TI AZZARDARE A FINIRE QUELLA FRASE!

Va bene! Va bene! Non ti scaldare, altrimenti farai venire un colpo al nostro nuovo amico! E, a proposito di lui, prevedo un momento fangirl tra 3...2...1...

E, proprio in quel momento, qualcosa si avvinghiò alle mie gambe. “OhmioddiotuseiVirgilioioavevotutteletueopereprimadimorireeadessopotreimoriredinuovosoloperavertiincontrato!!!!!!!!”

“Ehm, sì, ok, sono lusingato che ti piacciano così tanto le mie opere, ora però potresti lasciarmi andare?” dissi, cercando di scrollarmelo di dosso. Sordello, che si era inginocchiato ai miei piedi e mi stava abbracciando le gambe in una morsa stritolante, non dava cenno di volermi lasciare andare. In quella posizione, con la testa a livello del mio pube, potevamo sembrare equivoci, e Giove solo sapeva cosa avrebbe pensato Dante se ci avesse visti in quel modo; anche se questo, per ora, non costituiva un problema, visto che il poeta fiorentino era ancora in stato di catalessi...

Qualcuno tossicchiò alle mie spalle.

MERDA!

Girai la testa a rallentatore, come se fossi stato il protagonista di film dell'orrore degli anni ottanta. E, in effetti, l'espressione furiosa che adombrava il volto di Dante era paragonabile a quella di Jack Torrance nel film “Shining”. Gli mancava solo l' accetta in mano.

"wiiiiiiirgy?...sono il lupo cattivo!"

Brrr....scossi la testa per scacciare l'immagine inquietante.

Ma io, da egregio poeta qual ero, non potevo farmi intimorire dal mio protetto. Che figura avrei fatto di fronte al mio fan? Quindi, con estrema nonchalance, mostrai un sorriso, fingendo di non accorgermi delle sue occhiatacce e di essere invece contentissimo del suo ritorno dal mondo dei sogni. Cosa che poi non era del tutto falsa...

“Oh, Dante! Finalmente ti sei risvegliato! Sai, Sordello si stava talmente annoiando qua solo con me che mi ha implorato in ginocchio di chiamarti per chiacchierare con lui.”

Al contrario di quanto mi aspettavo, Dante non ci cascò. Anzi, parve irritarsi, se possibile, ancora di più ed alzò un sopracciglio, squadrandoci da capo a piedi.

“Ah si? Perché a me non sembra per niente annoiato. E tu ancora di meno.”

Stavo per rispondergli a tono, ma Sordello fu più veloce. Scattò in piedi e cominciò ad agitare le braccia, preoccupato. “Nonono, illustrissimo poeta! Non mi stavo affatto annoiando, ti chiedo umilmente perdono se ti ho arrecato qualche offesa! Io ti stimo tantissimo perché tu hai portato la nostra lingua a livelli superiori, mio ispiratore, mia musa, mio eroe!” ‘Mia musa’, ho capito ‘Verginello’, ma così si esagera un poco eh “ Solo, è stata grande la mia sorpresa nel vederti qui, di fronte alla mia umile persona...e...ecco...prima di procedere con le domande, avrei una richiesta...”

Dante ed io ci guardammo, entrambi sospettosi.

Sordello mise una mano nella sua veste e...ne tirò fuori la versione integrale dell'Eneide!

“Non è che potresti firmarmelo?” domandò con un mormorio imbarazzato.

A quella piccola richiesta non riuscii a trattenermi dal sorridere. Sfoggiai il mio più bel sorriso affascinante da superdivo, godendomi quel piccolo momento di celebrità. “Ma cer...” ma ancora una volta venni interrotto, stavolta da Dante.

“Oh mio Diooooooo!!! Quella è la primissima versione integrale dell'Eneide!!”

Sordello, a quel punto, degnò Dante della sua attenzione per la prima volta da quando ci eravamo incontrati. “Anche tu sei un fan di Virgilio?! Che coincidenza! E quale onore dev'essere viaggiare con lui! Beato te, non sai quanto ti invidio!”

“Oh, sì! È assolutamente...!”

Tossicchiai energicamente prima che Dante potesse dire qualcosa di compromettente. Entrambi riportarono velocemente la loro attenzione su di me. Bene.

“Sordello, ti firmerò il libro molto volentieri. Ora, però, passiamo a questioni più importanti. Se non sbaglio avevi alcune domande.” lo incalzai. Questo era il modo migliore per tenere distratto Dante e allo stesso tempo ingraziarmi il mio concittadino, al quale si illuminarono gli occhi.

“Ecco, se non sono troppo indiscreto, vorrei sapere se vieni dall'Inferno e, se sì, da quale cerchio.”

Annuii, per assicurargli che non mi stava recando alcun fastidio con la sua domanda. “Ebbene, io provengo dal primo cerchio in assoluto, il Limbo. È un luogo per tutti coloro che, come me, non hanno avuto il privilegio di conoscere Dio prima della loro morte, poiché alla mia epoca eravamo ancora tutti politeisti e Gesù non era ancora in giro. Ovviamente, lì con me ci sono anche i bambini che non sono stati battezzati prima della loro morte, poiché, anche loro, non hanno nessuna colpa per non aver amato Dio. Come puoi dunque ben dedurre, là non ci sono pene da scontare per peccati che non abbiamo commesso per nostra volontà; in pratica ce ne stiamo tutto il giorno a chiacchierare, passeggiare e ricordare i bei tempi andati come delle nonnette. Io sono qui in qualità di accompagnatore e guida di Dante Alighieri, poeta famoso nella sua epoca come io lo ero nella mia e di altrettanta bravura. Ora, se non ti dispiace, non è che potresti indicarci una scorciatoia per arrivare alle porte del Purgatorio?”

“Oh, non c'è alcun bisogno di darvi indicazioni! Permettetemi dunque di farvi da guida fin dove potrò! Ma, ecco, viaggiare di notte è abbastanza scomodo, quindi che ne dite di rimanere per stasera come miei ospiti e di riprendere il viaggio domani mattina? Ci sono molte altre anime qua appartate e sono sicuro che farebbe loro molto piacere parlare con voi!”

Dante ed io ci scambiammo uno sguardo, perplessi. “E perché, di grazia, non si può salire di notte?” domandai, incuriosito. “Per caso c'è qualcuno di guardia che impedisce il passaggio? Oppure è semplicemente impossibile?”

Sordello, allora, si abbassò e tracciò una linea per terra. “Vedi questa linea? Di notte non puoi varcarla in alcun modo. Molte anime ci hanno provato ma hanno rischiato di vagare senza meta lungo il monte o di tornare in basso.”

“Wow.” mormorai. A causa della peculiare caratteristica di noi anime, ovvero quella di poter prevedere il futuro, molto spesso la nostra non-vita poteva risultare noiosa e molto povera di sorprese. Scartare dei regali di compleanno sarebbe stato veramente poco entusiasmante. Perciò, ogni volta che mi capitava di ritrovarmi di fronte a qualcosa di sconosciuto, non potevo fare a meno di incuriosirmi come un bambino a Natale. Tuttavia, dovevo pur sempre mantenere la mia aria autorevole di guida e poeta, quindi cercai di non dare a vedere la mia meraviglia e passai subito ai fatti: “A questo punto non ci rimane molta altra scelta, allora. Per stasera, saremo tuoi ospiti.”

“Sììììììììììììì!” esultò Sordello, saltellando sul posto. Quando si accorse della mia occhiata, si ricompose immediatamente. “Volevo dire...sarà un onore avervi come ospiti nella mia umile dimora.”

Sentii Dante ridacchiare dietro di me, la rabbia di prima completamente dimenticata. Forse simpatizzava troppo con Sordello per poterlo odiare. Si sa, fra fan ci si capisce e questi due erano i miei fan numero uno.

Sbaglio o, per quanto riguarda Dante, hai un concetto di “fan” un tantino distorto?

Tu fa’ silenzio o tu lascio qui.

Gne.

“Quindi, dove hai intenzione di portarci?” domandai, impaziente.

Sordello indicò il monte e mi accorsi, così, che era incavato in modo da formare un'ampia valletta. “Andremo là, quell'avvallamento.” Disse sbrigativo.

Percorremmo un sentiero obliquo, una sorta di dosso, che ci condusse al fianco del monte, più o meno a metà valletta e...wow. Non trovavo altro termine per poter descrivere la bellezza e i colori dei fiori di quel luogo. Se fossi stato Dante, probabilmente mi sarei soffermato nel nominare colore per colore e paragonarlo ad una gemma preziosa ma, non essendo il mio fiorentino (per vostra fortuna), non lo feci. Sedute sull'erba e sui fiori, alcune anime cantavano il “Salve, Regina”. Prima non ci saremmo potuti accorgere di loro perché erano nascosti dalla valletta.

Dante, emozionato, stava già per dirigersi verso di loro, ma Sordello lo fermò gentilmente. “E' meglio che non vi presenti a loro prima del tramonto. Ma lasciate che ve li mostri da lontano. Quello che siede più in alto e che fa finta di muovere le labbra perché sa di cantare a schifo è l'imperatore Rodolfo I d'Asburgo, che avrebbe potuto risolvere i problemi dell'Italia ma che non lo fece. Quello a fianco a lui che sta cercando di confortarlo è Ottocaro II, reggente in Boemia; fu fin da bambino migliore di suo figlio Venceslao, che ora si nutre di ozio e di lussuria. Quello col nasino alla francese che sta parlando con Enrico di Navarra è Filippo III re di Francia, quest'ultimo morì da codardo: fuggendo e disonorato. Guardate come si sta battendo il petto! E invece Enrico di Navarra come sospira e come appoggia la guancia alla mano! Questi due sono, rispettivamente, padre e suocero di Filippo il Bello ed è proprio perché conoscono la sua vita piena di vizi che hanno quelle espressioni addolorate. Il più robusto di questa schiera, che sta accordando la sua voce a quella del nasone Carlo I d'Angiò, è Pietro III d'Aragona, uomo ricco di ogni virtù! Ah, se solo Alfonso III d'Aragona fosse rimasto re dopo di lui! Bla bla bla... È raro che la virtù umana si tramandi di padre in figlio, bla bla.. ma così vuole Dio, perché ci si ricordi che essa viene da lui... Arrigo III d'Inghilterra, un altro che fa l' asociale.. bla bla bla... Infine, ultimo ma non ultimo, ecco a voi il marchese Guglielmo VII di Monferrato, causa della guerra contro Alessandria, che ancora provoca danni al Monferrato e al Canavese!” Finite le presentazioni, tutto entusiasta, si voltò verso di me. “Allora, come sono andato?” mi chiese speranzoso.

Non lo risparmiai. “Troppo. Prolisso.” Come previsto, Sordello abbassò la testa, deluso.

Dante mi pestò il piede violentemente. Ok, forse non era ancora arrabbiato, ma non mi sarei lasciato convincere dal mio protetto ad essere più gentile.

Il piede del fiorentino cambiò bersaglio e, dal centro del mio piede, si spostò direttamente sul mignolo, pronto a farne una poltiglia visto che, sapete, io indossavo solo dei sandali!

“Però sei stato molto accurato nella descrizione!” aggiunsi in fretta.

Il sorriso tornò sia su Sordello che su Dante e in quel momento mi resi conto che avere due fan non era sempre piacevole, soprattutto se potevano fermare un'alleanza contro il sottoscritto!

Stavolta sei proprio nei guai, caro Virgy.

Puoi dirlo forte, vocina...

  
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