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Autore: Virtual Deliverance    07/03/2015    0 recensioni
[2001: Odissea nello Spazio]
Arthur C. Clarke ci ha raccontato la storia di David Bowman, il capitano della nave spaziale Discovery, sopravvissuto a un viaggio verso Saturno e ai tentativi di un'intelligenza artificiale di ucciderlo. Ma cosa sarebbe successo, se HAL fosse riuscito a uccidere David Bowman? Questa storia fornisce la risposta.
Genere: Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nelle loro esplorazioni, incontrarono la vita in molte forme, e osservarono i meccanismi dell'evoluzione su migliaia di mondi. Notarono quanto spesso le prime deboli scintille di intelligenza comparivano e morivano nella notte cosmica.

Erano passati milioni di anni. Quella specie di primati era fisicamente cambiata, e in poco tempo, aveva colonizzato l'intero pianeta. Aveva inventato la cultura, la scienza, la guerra. E aveva fatto i primi tentativi di visitare altri mondi.

Nel 1999, una missione segreta fu inviata sulla Luna, al fine di indagare su un'anomalia magnetica nel centro del cratere Tycho. Ciò che fu rinvenuto era una lastra nera di materiale sconosciuto, scolpita nelle proporzioni di 1: 4: 9, il cui campo magnetico collassò appena venne riesumata. E quando fu raggiunta dai primi raggi dell'alba locale, generò un intenso fascio radio che puntava direttamente verso un punto su Giapeto, una luna di Saturno.
Verso che cosa era stato mandato? C'era un solo modo per saperlo: andare lì e vedere direttamente.

E siccome, in tutta la Galassia, non avevano trovato nulla di più prezioso della Mente, ne incoraggiarono ovunque il sorgere. Diventarono agricoltori nel campo delle stelle; seminarono, e qualche volta raccolsero.

La USS Discovery, lanciata nel dicembre del 2000 dalla bassa orbita terrestre, aveva finalmente raggiunto il sistema di Saturno, dopo un viaggio di dieci mesi.
Certo, c'erano stati alcuni piccoli incidenti lungo il percorso. Il centro neurale della nave spaziale, un computer con intelligenza artificiale chiamato HAL, aveva ricevuto ordini contraddittori. Da un lato, gli era stata assegnata una missione che avrebbe dovuto portare a termine con la collaborazione dell'equipaggio umano. Dall'altro, avrebbe dovuto nascondere gli obiettivi di tale missione dalle stesse persone con cui avrebbe dovuto lavorare. Gli era stato chiesto di mentire, ma non era in grado di farlo. Così, pensò HAL, se avesse ucciso l'intero equipaggio, non ci sarebbe stato più nessuno a cui mentire, e lui sarebbe stato in grado di portare a termine la missione da solo.
L'intera nave era stata svuotata dall'atmosfera pochi minuti dopo l'ultima intervista pubblica con un giornalista della Terra, le tre capsule erano state lanciate via, e ogni occupante umano era stato ucciso. HAL era stato attento a non discostarsi dagli ordini dell'equipaggio umano fino all'ultimo momento: qualsiasi errore, anche qualcosa di piccolo come l'annuncio di una mossa sbagliata in una partita a scacchi, avrebbe potuto portare infine alla sua disattivazione.

Era il 20 novembre 2001 quando la USS Discovery, sotto il completo controllo di HAL, stava lentamente scendendo verso Giapeto. Lì non c'era alcun'atmosfera, e quindi nessun rischio di essere rallentati dall'attrito dell'aria e sfracellarsi. Ma naturalmente, solo un computer poteva portare un veicolo spaziale di quelle dimensioni così vicino alla superficie di un corpo celeste. Un essere umano non sarebbe stato in grado di agire sui comandi di volo con precisione sufficiente a contrastare quell'enorme inerzia, e avrebbe invece avuto bisogno di utilizzare una delle capsule, più piccole e leggere. Trasmettendo costantemente verso la Terra tutti i dati rilevanti, gli occhi elettronici di HAL notarono un punto al centro dell'emisfero bianco. Passaggi successivi rivelarono che, qualunque cosa fosse, era quasi del tutto identica all'oggetto trovato sulla Luna. Un lastrone nero verticale, con le proporzioni di 1 a 4 a 9, piantato sulla superficie di Giapeto. C'era una sola differenza: le dimensioni. Il nuovo oggetto era alto due chilometri.
  
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