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Autore: kymyit    07/03/2015    4 recensioni
-Non fare i capricci, Mirn.- [...]
-Ma io volevo vederlo adesso...- mormorò lei.
-L'hai visto cento volte...-
-E tu leggi cento volte le stesse cose!- protestò la piccola.
-E' diverso. Io studio.- rispose lui.
-No, è uguale!- replicò lei.
Law sospirò, poi si chinò e le diede una dolce pacca sulla testa.
-Senti, Mirn, quando sbarcheremo, ti comprerò due cartoni, ok? Perché non ti guardi qualcos'altro prima di andare a letto? Cenerentola, Bambi- Mirn scoppiò in un pianto ancora più assordante, lasciando il suo papi a chiedersi con gli occhi sbarrati cos'avesse detto di male. Fu Shachi a spiegarglielo.
-Capitano, lei ha mai visto Bambi?- gli domandò all'orecchio.
-L'inizio. E la fine. Ad un certo punto mi sono addormentato.-
-Beh, deve sapere che la mamma di Bambi- il pianto di Mirn si fece più acuto e assillante, tanto che il povero Chirurgo della Morte dovette ripararsi le orecchie col cappello in un disperato tentativo di salvarsi i timpani.
Shachi, invece, decise di darsela a gambe.
-Perdonami, capitano!- urlò abbandonandolo alle urla isteriche della bambina.
"Maledetto Kidd!" ruggì fra sé Law, gli occhi ardenti di rabbia e desiderio di vendetta. "E maledetta mamma di Bambi!"
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Nuovo personaggio, Shachi, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Capitano, mio povero Capitano... troppo cattiva? Pazienza. E' da un po' che non scrivevo su di loro, ne sentivo la mancanza u.u
Mirn appartiene a me ed Ale_Mau, così come il suo background.
I Movie Dial sono miei, sono un po' come le nostre videocassette o dvd, si attaccano al lumacone che li proietta e si guardano tranquillamente appallottolati sul divano viscini-viscini.
Beh, buona lettura ^_^







Perdere il controllo


su un sacco di cose...









Il silenzio era una di quelle cose che Law amava. Amava anche il chiacchiericcio dei suoi uomini durante la cena, lo sciabordio delle onde, il rumore dei motori, la voce di Kidd (ma col cavolo che lo ammetteva così spontaneamente col diretto interessato); il silenzio, però, almeno quello che lui amava, era quello che l'accoglieva nella sua cabina a notte fonda e seguiva i suoi studi e le sue scoperte, lo affiancava nelle notti insonni mentre sfogliava le pagine di qualche manuale medico, o anche solo di un bel libro, il che era ciò che stava gustandosi proprio in quel momento, almeno finché un urlo femminile terribilmente acuto non gli trapanò le orecchie. Pochi secondi, uno scalpiccio rapido e un veloce bussare alla parte bassa della porta della cabina.
Aprì, massaggiandosi le orecchie.
-Che succede, Mirn?- domandò seccato.
-Papi, si è rotto!- piagnucolò la bambina, porgendogli un Movie Dial.
-Come sarebbe a dire che si è rotto?!- fece lui.
Rompere quei cosi non era impossibile, ma neppure semplice.
-Non lo so, papi!- fece Mirn, visibilmente abbattuta. In quei momenti tornava ad essere la bambina che era e non la piccola chimica degli Heart trovata in un'isola invernale, figlia adottiva auto dichiarata di lui ed Eustass. Potevano pure scambiarla per figlia del rosso, considerando le pelli lattee e le zazzere rosse di entrambi.
Prese in mano l'oggetto, constatando che non ci fossero crepe.
-Ti è caduto?- indagò.
-Macché!- esclamò lei, un poco risentita, scansando il pirata ed entrando nella sua stanza per gettarsi sul suo letto. -Ieri funzionava.-
-Mmmm...- pensieroso, Law chiamò Shachi, che di quegli aggeggi se ne intendeva parecchio. Il pirata non si fece attendere ed esaminò accuratamente il Dial.
-Capitano... ecco... si è smagnetizzato.- disse.
-Come, smagnetizzato?-
-E' stato passato davanti ad una grossa calamita o- Shachi non fece in tempo a finire la frase che sia Law che Mirn proruppero all'unisono:
-Eustassya!-
-Papà Kidd!-
Il medico li guardò per un attimo, poi decise di togliersi di torno, non voleva rischiare di restare coinvolto in qualcosa di terribile ai danni del Capitano. Lui non era come Penguin, che così rivedeva il suo Kirachan, pensò beffardo, lui ci teneva alla vita!
-Aspetta, Shachi.- lo richiamò al dovere il suo di capitano.
-S-sì?- emise preoccupato.
-Non si può aggiustare?-
Il pirata guardò la bambina che lo fissava con occhi lucidi.
-Mi dispiace... -
Come prevedibile, Mirn scoppiò in un pianto dirotto, perciò si affrettò ad aggiungere: -Ma è un film famoso, appena sbarcheremo, andremo a comprartene un altro. Vero, capitano?-
-Ma io voglio vederlo ora!- protestò la piccola -Aggiustalo, zio Shachi!-
-Non fare i capricci, Mirn.- la redarguì Law -Non si può. Ne compreremo uno quando sbarcheremo.-
-Ma io volevo vederlo adesso...- mormorò lei.
-L'hai visto cento volte...-
-E tu leggi cento volte le stesse cose!- protestò la piccola.
-E' diverso. Io studio.- rispose lui.
-No, è uguale!- replicò lei.
Law sospirò, poi si chinò e le diede una dolce pacca sulla testa.
-Senti, Mirn, quando sbarcheremo, ti comprerò due cartoni, ok? Perché non ti guardi qualcos'altro prima di andare a letto? Cenerentola, Bambi- Mirn scoppiò in un pianto ancora più assordante, lasciando il suo papi a chiedersi con gli occhi sbarrati cos'avesse detto di male.  Fu Shachi a spiegarglielo.
-Capitano, lei ha mai visto Bambi?- gli domandò all'orecchio.
-L'inizio. E la fine. Ad un certo punto mi sono addormentato.-
-Beh, deve sapere che la mamma di Bambi- il pianto di Mirn si fece più acuto e assillante, tanto che il povero Chirurgo della Morte dovette ripararsi le orecchie col cappello in un disperato tentativo di salvarsi i timpani.
Shachi, invece, decise di darsela a gambe.
-Perdonami, capitano!- urlò abbandonandolo alle urla isteriche della bambina.
"Maledetto Kidd!" ruggì fra sé Law, gli occhi ardenti di rabbia e desiderio di vendetta. "E maledetta mamma di Bambi!"





Il rumore, certi rumori, erano ciò che Kidd più amava. Insieme alla musica, al clangore delle lame e alla voce roca di Law (ma col cavolo che l'avrebbe ammesso col diretto interessato così spontaneamente). Il rumore delle viti appena svitate lasciate cadere le une sulle altre, i vari rumori metallici degli attrezzi mossi nella cassetta, alla ricerca del martello sotto tutto il resto, cigolii, picchiettii, l'inebriante sensazione di aver quasi finito il lavoro... Kidd amava le cianfrusaglie meccaniche e chiudersi nella sua cabina nel tempo libero, perché era un capitano, dopotutto, a costruire qualcosa, qualsiasi cosa. Per lui era un toccasana, un modo per distendere i nervi e ragionare. O anche per alienarsi da tutto, c'era l'imbarazzo della scelta.
Quel pomeriggio era uno dei giorni in cui semplicemente stava spassandosela costruendo un piccolo automa che gli servisse del rum, quando bussarono alla sua porta. Un bussare deciso, ma non frettoloso.
-Entra, Killer.-
Il Massacratore non si fece attendere.
-Kidd, c'è un problema.-
-Che è successo?-
-Meglio se vieni a vedere.- replicò quello, sbrigativo, impensierendolo.
-Killer, non sarà venuto di nuovo quel cagacazzo?!-
-Quale del tuo fan club?-
-Quello coi denti a tastiera!-
Killer si fermò.
-E' un po' peggio. Questo non puoi farlo fuori o ti chiede pure gli alimenti.- replicò, beccandosi una gomitata in pieno stomaco dall'altro che, capito immediatamente chi fosse la seccatura, accelerò il passo. Turbato, chiedendosi perché Killer fosse in apprensione. Credeva avesse superato la sua fase da paparino geloso...
Quando vide Law e Mirn sul ponte capì.
Capì che era successo qualcosa, solo che non aveva idea di cosa.
Law lo attendeva al varco a braccia conserte, tamburellando il piede sul ponte.
Mirn aveva le manine sui fianchi, non giocava, non rideva, non rompeva. Non gli strillò: -Papi!- per poi saltargli addosso.
No, gli strillò: -Papi!- con aria feroce.
-Killer...- emise, rivolgendosi a voce bassa al suo vice -Le saranno venute le mestruazioni?-
-Ad entrambe?-
-Sfotti di meno e spiegami che ci fa Laurie qui con la marmocchia e perché sono incazzati come iene!-
A dargli la risposta ci pensò la stessa Mirn, che gli si avvicinò a passo pesante e gli tirò la pelliccia.
-Papi! Mi hai rovinato il mio Movie Dial preferito!-
-Cos? E voi venite qui per questa cazzata?!- era esterrefatto.
Guardò Law, cercando di capire che cosa gli vorticasse nel cervellino bacato da medicastro dei suoi stivali.
-Non è una capperata!- rispose Mirn, imbronciata.
-Eustassya.- lo richiamò Law -Quando sei salito sulla mia nave, hai toccato quel Dial?-
-Cos'è, un interrogatorio? Anzi, no, aspetta, andiamo in cabina, non ho voglia di litigare con voi due qui.-
Mica voleva diventare lo zimbello dei suoi uomini.
Una volta nella sua camera, Kidd incrociò le braccia al petto.
-Tu, sei venuto qui a rompermi le palle per una fesseria simile?- domandò lapidario.
-Sì.- rispose Law, dopo aver finto di pensarci per un attimo. -Visto che le hai smagnetizzato il cartone animato che si guarda OGNI NOTTE e che per due giorni tua figlia ha tenuto il muso.-
-Santo Roger, Trafalgar, non parlare come se fossimo sposati!-
-Se serve a farti saltare i nervi come sono saltati a me, continuo, caro.-
Il rosso era indeciso.
Nel suo cervello si stava appena tenendo la nuova elezione dell'essere più scassacazzo dei sette mari. Le immagini di Law e Apoo si rincorrevano nella sua mente senza tregua, i loro livelli di rompicoglionaggine si equivalevano continuamente, non sapeva proprio scegliere chi voleva trucidare prima. E non valevano neppure le attenuanti.
-Senti, ho solo preso in mano quel Dial. C'è bisogno di fare tante storie per- Mirn gli mise su quella sua faccina da cerbiatto e Kidd dovette deglutire un grosso groppone di saliva, rischiando di strozzarsi.
-Sono molto interessato a capire come hai fatto a smagnetizzarlo, ma prima... sono due giorni che Mirn è di malumore e io ho bisogno di lei, perciò adesso ti farai perdonare.-
-Se volevi che ti ripagassi potevi anche chiamare.-
-Sì, così staccavi il lumacofono, vero?-
-Non litigate!- esclamò la piccola. -Rimagnetizza il Dial!-
Law la guardò con un misto di tenerezza per quella richiesta ingenua ed infantile.
Un po' gli ricordava Lamie, infatti, non riusciva a dirle no.
Purtroppo.
-Non so neanche come l'ho smagnetizzato.- fece Kidd. -Senti, non fare il muso, ti compro non tre, ma cinque cartoni animati, d'accordo?-
La piccola si ripulì le lacrime.
-Però...-
-Cosa?- fece esasperato il rosso.
-Io voglio sentire la canzone di Timon e Pumbaa, la ascolto tutte le sere pensando a voi e poi riesco a dormire.- disse mostrando gli occhietti dolci ad entrambi i pirati che capirono immediatamente che cosa le passò per la testolina.
-Law, no.- lo ammonì il Capitano.
Il Chirurgo della Morte gli lanciò un'occhiataccia.
E certo che no, che era, scemo?
Ma incrociò lo sguardo da cerbiatto di Mirn, con tanto di labbro inferiore sporto e tremulo.
-Ugh...-
-Laurie, non cedere o ti ammazzo!-
-Vi pregooooo!-
-Fuori dalla mia cabina!-
-Papiiii!-
La mano del Chirurgo della Morte calò sulla pelliccia sanguigna del capitano. Lo sguardo nascosto dalla visiera del cappello, l'aria seria.
PERICOLO! PERICOLO! Kidd doveva sbatterli fuori SUBITO!
-Hakuna Matata, Kidd.- canticchiò il Chirurgo della Morte. -Senza pensieri, su.-
-Certo, senza pensarci vi sbatto fuori tutti e due!- esclamò il rosso aprendo la porta.
Ma ecco nuovamente quello sguardo contrito da bestiolina di Mirn.
Kidd odiò profondamente sentirsi così impotente, senza contromisure.
Il labbro tremulo...
Chiuse la porta.



Diverse ore dopo, nell'osservare i due pirati Hearts tornarsene nel sottomarino con aria allegra, Killer scoccò un'occhiata interrogativa a Kidd, ma l'espressione mesta di quello gli fece intendere che non era il caso di fare domande.
Si sa, fra moglie e marito...
La vocina di Mirn echeggiò per pochi secondi ancora.
-Due tu e cinque papi Kidd. Sette cartoni! Grazie, papi!!-
-Non fare la furb-
-Hakuna Matata! Ma che dolce poesiaaaaa!- la piccola lo ignorò, correndo sul ponte per precederlo. Comico come neppure il temuto Trafalgar Law potesse nulla contro quella marmocchietta. Il sottomarino giallo li inghiottì entrambi prima di trascinarli in fondo all'oceano blu. Peccato non poter vedere Penguin per quella volta, ma pazienza, si sarebbero rivisti alla prossima isola, non mancava molto.
-Killer.- domandò la voce funerea del Capitano.
Sussultò.
-Sì, Kidd?-
-Si è sentito qualcosa?-
-Tipo?- domandò, incuriosito.
-Niente, leviamo l'ancora e salpiamo.-
-Agli ordini.- rispose il Massacratore, impassibile. Ma in cuor suo pensava che, se qualcosa aveva ferito l'orgoglio del suo Capitano, qualcosa come i sentimenti paterni, beh, lui doveva saperlo. Forse Penguin sarebbe stato più fortunato, chissà...
Si ripromise di chiamarlo quella stessa notte per sapere qualcosa di più.
E che lo chiamassero pettegolo, che aveva la risposta pronta, anzi due e di quelle taglienti.











   
 
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