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Autore: _browns eyes_    07/03/2015    2 recensioni
Era il quattordici novembre di quell’anno quando i One direction avevano confermato la loro esibizione al “Children in Need” con una piccola intervista. Infondo a loro faceva piacere fare qualcosa per aiutare in bambini in difficoltà. Eppure uno di loro non aveva ancora capito che stava per salvare qualcuno.
Effettivamente Harry non aveva mai pensato di diventare padre a quell'età.
Insomma se avesse potuto, avrebbe aspettato almeno i trent'anni.
Si sentiva che doveva farlo. Doveva salvare quella bambina.
Voleva farlo perché quella bambina gli era entrata nel cuore in pochissimi minuti. D'altronde lui aveva sempre amato i bambini.
Ma davanti al carattere scontroso di una bisnonna sofferente?
Che cosa deciderà di fare Harry?
Mollerà la sua impresa per cui si sentiva orgoglioso di se stesso dopo troppo tempo?
Oppure sarà la donna ad abbandonare il suo orgoglio e accettare la proposta?
Harry pensa che solo quell'ostile opinione sarà ad ostacolarlo.
E se scoprirà che fosse solo l'inizio, e che servirà ben altro per ottenere ciò che vuole?
Ne uscirà sconfitto o vincitore?
**
Quella parola rimbombò per tutta la sala fino a far scoppiare il cuore del ragazzo.
**
Spero che vi piaccia.
Buona lettura :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Night Changes:

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1.When you’re gone
Era il quattordici novembre di quell’anno quando i One direction avevano confermato la loro esibizione al “Children in Need” con una piccola intervista. Infondo a loro faceva piacere fare qualcosa per aiutare in bambini in difficoltà. Eppure uno di loro non aveva ancora capito che stava per salvare qualcuno.

Era il pomeriggio della medesima sera, mancavano poche ore all’evento e come quasi una tradizione si trovavano nello studio per rilassarsi e distrarsi un po’. Erano solo loro cinque perché i manager e il resto della band capiva quando era il momento di lasciarli soli e non stressarli. E quello fu uno di quei momenti. I cinque ragazzi si stavano divertendo a ricordarsi le cose buffe fatte in passato oppure a ridacchiare per qualche battutaccia uscita male da uno di loro. Era talmente strano e raro per loro che da cinque sconosciuti, in quei quattro anni loro siano diventati amici, anzi fratelli. C’erano uno per l’altro, si sostenevano a vicenda, forse perché erano nella stessa situazione lontani da casa con qualche filo di nostalgia, che prendeva tutti, ma per loro l’appoggiarsi a vicenda e avere un rapporto sincero era come dimostrare la loro amicizia più sincera che mai.
Quel chiacchiericcio divenne cantato quando il biondino del gruppo, Niall, aveva preso una chitarra per sfottere il moro, Zayn. Lo voleva prendere in giro perché lui e la sua ragazza avevano cominciato ad organizzare il loro matrimonio e avevano iniziato dalla musica, in quanto entrambi cantanti.   
-Oh yeah-
esclamò il biondino con un vocione terrificante dopo una serie di accordi. Tutti scoppiarono a ridere, mentre il diretto in questione gli lanciò un cuscino in faccia. Niall assunse un’espressione esterrefatta e poi arrabbiata. -Ingrato, sappi che hai appena perso il tuo testimone- annunciò, indignato con un tono melodrammatico. Il moro scoppiò a ridere.
-Quale peccato-
commentò ironico. -Ne ho altri tre, tranquillo Nialler- rise, facendogli l’occhiolino. Quel pomeriggio proseguì così.

Finalmente la serata arrivò e, dopo qualche minuto di intervista, stavano aspettando sul palco il loro momento. Harry si guardò avanti e vide tutta la strada piena zeppa di persone: di fan e dei loro genitori, indossando dei cerchietti con la forma di orecchie di orso per la mascotte di quel progetto, di colore giallo. Invece alcune bambine erano proprio truccate come quell’orsetto. Sorrise e si sistemò l’auricolare. Tutta la folla urlò non appena la presentatrice li annunciò con il loro primo singolo di quella serata. I fuochi d’artificio catturarono l’atmosfera del cielo, introducendo la voce di Zayn e con le future urla. Le luci del palco si riflettevano su ogni finestra del due palazzoni, ai lati delle strade. Da una di queste finestre ne uscì una ragazza: bella, bionda con un corpo esile coperto da quel felpone dell’università e dei leggins strappati, che stava frequentando. Lei sorrideva poiché dopo una giornata impegnativa tra lo studio e il suo lavoro da cameriera in un ristorante qui vicino, non si aspettava nulla di tutto ciò. Si voltò e chiamò la sua piccola per farla venire. E una volta lì, la ragazza la prese in braccio e gli indicò i ragazzi. La bimba non fece altro che ridere e godersi la loro bellissima musica. Il primo dei ragazzi a notarle fu proprio il ricciolino Harry, che sorrise dolcemente e le salutò con la mano, poiché erano davanti a lui. La ragazza si mise a canticchiarla, ridendo con la sua bimba, che anche lei batteva le mani al ritmo della batteria. Poi si alzò e si aggrappò alla ringhiera felice. Harry continuava a fissare il pubblico, eppure si concentrò maggiormente sulla bambina e la ragazza. Da come si comportava non riusciva a credere che fosse già madre. 
Finita la prima canzone ci fu qualche secondo di pausa per riprendere fiato e bere qualche goccio d’acqua per rinfrescare le corde vocali. I ragazzi si avvicinarono tra di loro per scambiarsi due parole, mentre Harry era lì con lo sguardo su quella piccola donna, a cui faceva qualche faccia buffa per farla ridere. E aveva un grande successo. La piccola di tre anni rideva e batteva le mani, mentre la madre lo ringraziava con lo sguardo.

-Ora- annunciò il presentatore. -In anteprima mondiale il nuovo singolo, Night Changes. I One Direction- concluse, ottenendo solo applausi e grida di approvazione. Iniziò nuovamente Zayn a cantare, cambiando questa volta posizioni con Harry al centro. Codesto aveva una visuale migliore rispetto a prima e riusciva anche a notare la stanza, in cui erano quelle due. Durante il suo assolo, lui non si concentrò più poiché vide un ragazzo entrare in quella stanza. La ragazza si voltò di scatto e si alzò per andare da lui. La bimba li degnò della sua attenzione di pochi istanti e poi si riconcentrò sulla loro musica, non badando all’ennesima discussione. Al contrario di Harry. Non li lasciava neanche un minuto e la preoccupazione si stava facendo sentire, rigettandola sulla canzone: era di qualche secondo in ritardo nel primo ritornello. Scosse la testa e, prendendo il microfono, si avvicinò alla sbarra per salutare i fan della strada per evitare nuovamente qualche errore. Fu del tutto inutile. Dato che in quel secondo, in cui si era girato, aveva visto l’uomo spingere la donna, alzando sempre di più la voce, tanto che a lui arrivavano dei piccoli sussurri, e avvicinandosi alla bimba, ma la ragazza lo bloccò in tempo, parandosi davanti a loro. La piccola si mise le mani sulle orecchie e continuava a guardare il riccio con occhi lucidi. Lui si rattristò, abbassando il microfono. Ma la cosa che fece traboccare il vaso, fu che il ragazzo la spinse nuovamente con più forza. Questa volta cadde a terra picchiando la testa e rimase priva di sensi. L’uomo spalancò gli occhi e si inginocchiò per scuoterla un po’, ma la ragazza non dava segni di vita. A quella visuale il cantante rimase di sasso con occhi dilatati e il fiato accorciato. La bimba si girò di scatto e sbarrò gli occhi, correndo dalla madre, che non rispondeva e ormai il suo cuore aveva smesso di battere. In quell’esatto momento lui lasciò il microfono, che nel cadere al suolo fece un suono stridulo, ammutolendo ogni singola persona di quella zona. I ragazzi l’osservarono come se fosse uno psicopatico e si avvicinarono a lui.
-Harry- lo riprese a bassa voce Louis, schioccando le dita davanti a sé.
Non rispondeva visto che era troppo impegnato a guardare quella bambina piangere da sola sul corpo della madre, oramai morta sul colpo.

-Harry- ci riprovarono nuovamente. Nulla.
Solo quando la bimba si voltò con le lacrime, che popolavano il suo viso, e gli sussurrò aiuto, lui si riprese da quello shock.

-Chiamate un’ambulanza- mormorò in quell’esatta posizione.
-Che? Come cazzo facciamo?-
-Hai un microfono, urlate di chiamare una cazzo di ambulanza. Ci vuole tanto?-
sbottò, infuriato ai loro amici, che spalancarono gli occhi.
-Stai male?- chiese invece Liam, posandogli una mano sulla spalla. Harry scosse la testa, iniziando a svelare i suoi occhi lucidi. -E allora perché vuoi un’ambulanza?- proseguì confuso. Harry rivolse ancora lo sguardo alla bimba, che stava urlando il nome della madre, scuotendola un po’.
-Vi prego fatelo e basta- li pregò con una lacrima solitaria sul suo viso. I suoi amici si sorpresero e non ribatterono più. Fu Niall quello ad avvicinarsi al microfono, mentre gli altri rimasero con lui.
-Qualcuno chiami un’ambulanza subito!- urlò il biondino, facendo meravigliare tutti visto che si aspettarono delle scuse. Fecero subito com’è stato detto.
Il diretto in questione non dava più cenni di vita, ma come biasimarlo aveva visto una donna morire davanti a lui e la sua figliola piangere, chiedendogli disperatamente aiuto. Era troppo per lui.

Fu inutile aggiungere che con quella affermazione fecero subito scendere la band dato che non era la prima volta che qualcuno di loro si sentiva male in pubblico, soprattutto il ricciolino, il quale si fece spazio e iniziò a correre fino in fondo alla strada, aspettando il veicolo con molta ansia. Gli altri volevano inseguirlo, ma lo persero di vista.
Non appena arrivò all’entrata dell’edificio, l’ambulanza arrivò e subito dei volontari si diressero da lui velocemente.

-C’è una ragazza e una bambina di sopra. Non so cosa sia successo, ma la madre non si sveglia più- mentì all’ultima frase, spostandosi per fare entrare gli uomini nell’edificio. Non attese molto: i medici scesero con la barella coperta da un lenzuolo bianco e una bambina dietro di loro, che correva e fu presa in braccio da un donna, la quale entrò lentamente con il corpo della madre. 
-Dove la portate?- domandò Harry preoccupato, avvicinandosi ad uno dei volontari prima di andarsene. Quest’ultimo sospirò e rispose.
-Sacred Heart Hospital- concluse. Mosse dei passi all’indietro e sospirò un’altra volta. Non capiva cosa gli stava capitando, ma quella bambina era oramai il suo punto fisso. Così, non appena fu raggiunto dai suoi amici, se ne andarono, non calcolando per loro dispiacere quei fan.
 

Durante il tragitto, le domande non mancarono e dato che era Niall, che guidava, decise di raccontarli la verità, nonostante la sua voce tremava. Rimasero abbastanza basiti e non pensavano che un uomo fosse talmente malvagio da fare una cosa del genere.
Arrivarono in circa una ventina di minuti se non di più. Scesero e corsero all’interno dell’ospedale. Diretti al banco delle informazioni, si imbatterono in un’infermiera alquanto testarda, la quale continuava a dirli che solo i parenti di quella ragazza potevano vederla. Ma Harry era ostinato. In quel momento non gli importava più nulla, poteva persino pagarla davanti a tutti per farlo entrare. Non ce ne fu bisogno perché una voce chiara, limpida catturò la sua attenzione. Era la bimba.

-O grazie al cielo- esclamò il ricciolino, correndo da lei. -Hey, come stai?- domandò premuroso, inginocchiandosi fino al suo livello. La bimba non emise fiato, lo osservava con una tristezza assoluta con quei due occhi celesti rossi e gonfissimi. Istintivamente si passò le sue manine a forma di pugno su di essi e si lasciò andare un piccolo sbadiglio. Aveva sonno. Il pianto le causava sempre il sonno e non poteva farci nulla.
-Piccola, stai bene?- chiese nuovamente Liam con un tono dolce e sicuro. Nulla. Nessuna risposta. La bimba non intendeva aprire bocca. Ma fece una cosa che sorprese tutti. Si avvicinò al riccio e lo abbracciò, stringendolo a sé. In quel momento lei non aveva bisogno di nessuna parola, aveva bisogno solo di affetto, che d’ora in poi non riceverà più.  

 
Il cantante non vide per molti giorni quella bambina poiché tra i suoi impegni da popstar e il fatto di non sapere che fine avesse fatto, non aveva un attimo libero. Forse era anche meglio così. Almeno non era più scombussolato rispetto a prima. Gli amici non lo lasciavano solo e forse migliorò la situazione visto che lo facevano svagare. Eppure ciò che loro non sapevano fu che ogni notte il riccio sognava la figura della ragazza, che lo pregava di prendersi cura della sua bimba. Questo, ogni volta, lo faceva ricadere nella depressione e nell’ansia più assurda.


Quel giorno non era uguale gli altri. Certo che non lo era. Era il funerale della ventenne e lui si era obbligato ad andarci. Così, sistemandosi un’ultima volta la cravatta sulla camicia bianca, coperta da una giacca nera, prese l’occorrente e se ne andò. Uscì con la macchina dal garage di casa e si diresse al cimitero, indossando degli occhiali e sperando che i paparazzi non lo vedano o lo seguano. E fu così. Nessuno riuscì a riconoscerlo e questo fu sorprendente.
Parcheggiata la macchina, vide pochissime persone e istintivamente si chiese il perché. Di solito quando una ragazza così giovane moriva, i suoi genitori e i loro parenti erano presenti. E allora perché vedeva solamente qualche persona anziana e qualche ragazzo dell’età della defunta, escludendo la bimba, che era seduta in prima fila tutta vestita di nero e con una persona anziana di fianco. Harry decise di raggiungerla così, chiedendo scusa, si sedette proprio accanto a lei. Quest’ultima alzò lo sguardo e si ritrovò gli occhi smeraldi e un sorriso confortatore del ragazzo, il quale le strinse la mano.
Il funerale cominciò e le lacrime fecero la loro entrata. In particolar modo quando la cassa fu ricoperta dalla terra: la bimba non ce la faceva più. Si voltò e affondò il viso sul petto del ricciolino, che la stringeva e l’accarezzava dolcemente.
Al termine, quando il prete stava parlando con quella donna, che era seduta accanto alla bimba, ci fu del vociare dietro l’intruso, che attirarono bene la sua attenzione.

-Che bastardo però. La madre di sua figlia è morta e lui non si presenta neanche- sibilò una ragazza bionda, stringendo il suo vestito nero.
-Brad? Lo sai che è uno stronzo. Dobbiamo pensare ora a Melody- affermò l’altra. -Con chi andrà?- domandò alle amiche.
-Orfanatrofio- sussurrò una terza, facendo spalancare gli occhi al ragazzo, che li portò alla diretta in questione, la quale era nella stessa posizione.
-Ma.. Nonna Evelyn non la può tenere?- chiese la bionda.
-No, è troppo anziana. Gli assistenti sociali sono andati da lei e gliel’hanno detto chiaramente. Se non trova qualcuno disposto a prendersene cura, la bimba va in orfanatrofio- spiegò meglio quest’ultima.
Il riccio si rattristò e abbassò lo sguardo.

-Così ti chiami Melody- le sussurrò, facendola annuire lentamente. -Hai sentito non è vero?- si demoralizzò. Lo fece di nuovo e lui sospirò. -Tranquilla, si troverà una soluzione. Tu non andrai in quel posto, ok?- la piccola lo fissò e confermò nuovamente. -Comunque, io sono Harry- si presentò con un piccolo sorriso, allungando la mano. Lei la strinse con quello sguardo perso.
Non ci volle tanto a farli allontanare perché ogni singola persona presente si avvicinò alla bimba per farle le condoglianze. Lei, in silenzio, accettò.


Harry nel frattempo si era alzato alla ricerca di quella donna per ricevere qualche informazione in più e non fu difficile da trovare poiché era l’anziana che stava parlando con il sacerdote. Il ragazzo, una volta vicino, segnalò la sua presenza con qualche accenno di tosse. I due lo fissarono. Il giovane spiegò che voleva parlare un attimo con la signora, la quale accettò. Parlottarono velocemente e lei le spiegò cosa poteva accadere a Melody tra una settimana e mezza. Ci rimase davvero male e seguì l’istinto, anche se sapeva che era la più grande stupidaggine, che lui abbia mai fatto.

-La prendo io- affermò, stringendosi le spalle. La donna si sorprese e non poco.
-Signorino Styles, questo non è un gioco..- lo stava riprendendo a dovere, ma lui non le diede neanche il tempo di finire.
-La gente è egoista, signora Fletcher. Preferisce vedere la sua nipotina nelle mani di uno sconosciuto, che non le vuole bene. O nelle mie, che posso offrirle una vita migliore? Non la sto prendendo in giro, signora, e non mi permetterei mai. Ci tengo realmente a quella bambina e vorrei che avesse il meglio perché quello che le hanno fatto è stato ingiusto. La prego di rifletterci, e, da quanto ne so, non ha molto tempo a disposizione- concluse, voltando le spalle e andandosene a passi lenti e decisi.
-Anche lei è uno sconosciuto, a quanto mi risulta. Ma questo poco importa. Cosa vuole da quella bambina? Mi dica le sue intenzioni- lo bloccò, avvicinandosi e mettendosi a braccia conserte. Lei era perennemente stanca di lottare contro le persone. In particolare era perennemente stanca di parlare di quell’argomento, convincendosi che quello non era il posto in cui si poteva parlare liberamente di cose del genere. Specialmente al funerale di sua nipote, nonché madre della bimba in questione. Ma sapeva anche che se non ne avesse parlato adesso con una persona come Harry, la possibilità di un vita migliore per lei sarebbe stata bruciata in meno di un istante.
Il ragazzo si girò lentamente e sospirò.

-Non la conosco da tanto, eppure è riuscita a penetrare il mio mondo incasinato con un semplice sorriso. Quando l’ho vista piangere, io ero distrutto li con lei. Non voglio nulla, anche perché volere qualcosa da una bambina di tre anni è pura pazzia. Vorrei solo la sua felicità, tutto qui. Per quanto possa una bambina, che appena perso la madre, esserlo - terminò, cercando di ritornare dalla bimba, che era seduta sulla panca con uno sguardo fisso. Si mise accanto a lei, la quale appoggiò la sua testa su di lui. -Andrà tutto bene, Melody. Te lo prometto- le sussurrò, bacandole la nuca e chiudendo gli occhi. Lei annuì poco convinta, mentre una lacrima scese sul suo viso.


Ciao a tutti :D
Considerando che i capitoli della mia altra ff sono in fase di scrittura e avevo questa già pronta, vi presento la mia nuova minilong su Harry.
Dato che è una minilong, la storia non arriverà neanche a dieci capitoli.
é su Harry perché non avevo mai scritto su di lui, perciò eccomi qui.
Come si può vedere, Harry ha preso una decisione molto importante: adottare Melody.
Questo è il primo capitolo. Che cosa ne pensate?
Spero tanto che vi sia piaciuto :D
Fatemelo sapere!
Prima di lasciarvi con le foto del personaggi, volevo ringraziare una persona fantastica!
Vorrei ringraziare: _FallingToPieces_ sia per il banner sia per supportarmi sempre (e a volte anche sopportarmi ahahah)
Grazie mille anche a chi lo leggerà, recensirà e la mettererà tra seguite/preferite/ricordate.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
A presto.
Ciaoo xx

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(Harry *^*)

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(Melody ;D)

  
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