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Autore: xAmelie    08/03/2015    1 recensioni
Gli aveva promesso che sarebbe tornata. Glielo aveva sussurrato poco prima di schioccargli un ultimo fuggente bacio sulle labbra, e correre via, lontano da lui, lontano da tutto ciò che erano stati. Ricordava perfettamente il tono della sua voce, lieve, flebile, così triste: stava soffrendo, lo sapeva.
Ma lei manteneva sempre le promesse.
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pieces of life'
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In the pouring rain

 


Lo scricchiolio delle foglie secche accompagnava i suoi passi, lenti e misurati. Il ragazzo tirò su il cappuccio della felpa, qualche ciocca di capelli sparsa sulla fronte e un sorriso malinconico tra le labbra.

Era un freddo pomeriggio di ottobre, gli alberi si stavano preparando all’inverno e le folate d’aria diventavano di giorno in giorno un po’ più frizzanti.

Louis si fermò, a qualche passo da una panchina. La fissò per un paio di minuti, immobile, indeciso. Sospirò, poi si decise a sedersi; punto lo sguardo lontano, al di là dell’enorme prato che aveva di fronte, solitamente cosparso di fiori e urla bambinesche - questa volta tristemente silenzioso e deserto.

Si perse tra un’ondata di pensieri disordinati e scomposti che gli frullavano in testa come un uragano in piena estate. Tuttavia, non poté far a meno che sorridere amaramente ad alcuni di essi.

Era felice, dopotutto, non poteva negarlo: il suo sogno più grande si era realizzato e, per di più, aveva l’opportunità di condividerlo con quei quattro idioti, conosciuti per puro caso, che erano diventati, sempre per uno strano gioco del destino, i suoi migliori amici.

Sì, però.

A che prezzo?

Gli aveva promesso che sarebbe tornata. Glielo aveva sussurrato poco prima di schioccargli un ultimo fuggente bacio sulle labbra, e correre via, lontano da lui, lontano da tutto ciò che erano stati. Ricordava perfettamente il tono della sua voce, lieve, flebile, così triste: stava soffrendo, lo sapeva, e non poteva di certo fargliene una colpa; era consapevole di quanto fosse difficile per lei quella situazione, eppure… Eppure.

Lo aveva promesso.

E lei manteneva sempre le promesse.

Era passato un anno esatto. Aveva contato i giorni, aspettando che qualcuno bussasse alla sua porta, aspettando che magari una chioma corvina spuntasse al di là della finestra della sua stanza. Ma non accadde. I giorni passavano e la speranza tentennava come la fiammella di una candela che, lentamente, si consumava sotto suo il calore.

Sospirò, di nuovo, mentre un leggero colpo di vento gli faceva scivolare il cappuccio lasciando in libertà i capelli castani, spettinati. Chiuse gli occhi, cercando di scacciare quella sensazione di oppressione che sentiva a livello dello stomaco. Era come se qualcuno gli stesse tirando pugni a ripetizione, senza fermarsi neanche per un istante.

Era facile essere su di giri quando era in compagnia degli altri: si teneva occupato in continuazione pur di non essere rapito da quei pensieri, da quei dubbi e da quelle domande senza risposta che continuavano a tormentarlo.

Sì, però.

Lo aveva promesso.

«Louis.»

Gli occhi azzurri del ragazzo si riaprirono di scatto, il cuore che pulsava forte nelle orecchie, le mani improvvisamente sudate.

Gli mancava talmente tanto da sentire la sua voce? Forse stava davvero impazzendo.

O forse no.

Perché lei manteneva le promesse.

Sempre.

«Louis...?»

Questa volta fu certo di non essere andato fuori di testa. Si voltò con una lentezza disarmante, timoroso,  incrociando quel paio di pozze verdi che pensava non avrebbe più rivisto.

«Liz…»

Barcollò, incredulo. E rimase immobile per una manciata di secondi senza saper cosa fare. O cosa dire.

Era lì.

La ragazza ciondolò sui piedi, fissandosi le allstar, in imbarazzo. «Forse non sarei dovut..»

«No!»

Louis si alzò e si precipitò a mezzo metro da lei. «Sapevo che saresti tornata. Lo sapevo…», balbettò, senza smettere di guardarla e tentando di riordinare le idee. Non era cambiata nemmeno di una virgola.

Le prese le mani, chiudendole tra le sue, e le strinse appena, tanto bastava per sentire che erano gelide. «Hai le mani congelate.», notò, con un sorriso.

«Come sempre.», aggiunse Liz, arrossendo lievemente.

No, non era cambiata per niente. Era sempre lei, sempre la stessa Liz dagli occhi grandi e un cuore pieno di timidezza.

Liz si avvicinò al ragazzo, scrutandolo come se fosse la prima volta. Si lasciò sfuggire un sospiro.

«Mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto», cominciò, abbassando lo sguardo. «E’ che io non…»

Louis la interruppe rubandole un leggero bacio che non tardò a bagnarsi di lacrime.

«Non piangere, Liz. Sono qui.», sussurrò il ragazzo con dolcezza, stringendo Elizabeth in un tenero abbraccio, «Non importa quanto tempo sia passato, o quanto tempo avrei dovuto ancora aspettare: sapevo che saresti tornata.», continuò, baciandole la fronte.

«Davvero?»

«Davvero. Tu mantieni sempre le promesse.», rispose Louis, con quell’ampio e sincero sorriso increspato tra le labbra che non accennava ad andarsene. E come avrebbe potuto?

Era lì.

Liz sorrise a sua volta, rilassandosi un poco di più. Alzò lo sguardo, accarezzandogli una guancia con il dorso della mano.

«Non importa se sarà difficile, Lou. Ci ho messo un po’ a capirlo, ma sono disposta a seguirti in capo al mondo, insomma...»

Una goccia cadde fulminea dal cielo che, nel frattempo, si era annuvolato, diventando grigio come una cappa di fumo.

Lo scroscio della pioggia fece da sfondo alle ultime parole di Liz che, probabilmente, non avrebbero più abbandonato i pensieri quel ragazzo dagli occhi azzurri come il ghiaccio, ma dal cuore tenero come un orsacchiotto di peluche.

«Perché, vedi… Io…»

«Tu..?», la esortò, stringendola ancora, quasi avesse paura che scappasse da un momento all’altro. Di nuovo.

«Perché io mi innamorerò di te ogni giorno; ogni giorno, come se fosse il primo.» , disse. Elizabeth sentì le guance imporporarsi per l’ennesima volta. Ma non aveva alcuna importanza.

Louis sorrise ancora, ancora, e ancora. La baciò, sotto la pioggia scrosciante, incurante del fatto che erano fradici, incurante del temporale che stava infuriando, incurante dei capelli appiccicati sulla fronte... Incurante di tutto il resto.

Era lì.

Finalmente, il suo cuore aveva trovato la risposta che tanto aveva cercato nei mesi precedenti. Aspettare, ne era valsa la pena. Senza dubbi, senza paure, senza se e senza ma.

E tutto il dolore che lo aveva accompagnato fino a quel momento, si dissolse improvvisamente, evaporando come una goccia d’acqua piovana nell’aria fredda  e umida di un normale pomeriggio di ottobre.


*

 

«Louis?»

«Sì?»

«Sei tutto spettinato.»

«Oh no, i miei capelli, guarda i miei capelli!»

No, certe cose non cambiano mai.

 


Fine

 


Yo! Salve, salve!

Beh che dire, innanzitutto spero che questa breve one shot vi sia piaciuta ^^

Mi sono divertita molto a scriverla, anche se mi è dispiaciuto affidare a Louis un ruolo così malinconico, poraccio… Però è tanto tenero in fondo XD

Uhm, boh, non c’è altro da aggiungere credo. E’ la prima volta che pubblico qualcosa, fatemi sapere cosa ve ne pare se vi va ^^

A presto!

Amelie :)

   
 
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