Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Madworld916    08/03/2015    3 recensioni
Sono passati diversi anni dalla scomparsa di naraku e Rin , ormai cresciuta , trascorre una vita semplice e tranquilla ma caratterizzata dalla costante presenza del suo amato signor Sesshomaru. Ma una nuova minaccia incombe sulle vite di inuyasha e dei suoi amici , che ancora una volta si troveranno riuniti per uno scopo comune : riconquistare la propria libertà.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Bruciare .
I miei polmoni bruciavano in quel momento come fuoco rovente, istigati da quella pressione così violenta sul mio collo.
Il senso di panico e terrore avvolsero il mio corpo , stringendomi nella morsa della paura.
L’assalitore non aveva alcuna intenzione di mollare la presa , e a mano a mano che i secondi trascorrevano , le mie volontà iniziarono a confermarsi futili.
Fui vinta dalla consapevolezza che la mia vita sarebbe di li a poco finita.
Non era la prima volta che dicevo addio a un qualcosa che poi ritornava puntualmente, del resto avevo rischiato diverse volte di andarmene, di scivolare con lentezza in quel vortice così buio e sconosciuto , con il quale avevo però assunto una discreta confidenza.
Da bambina fino a quel momento , la morte era stata la mia compagna di avventura , una figura che mi aveva sempre avvertito riguardo il suo arrivo , ma io da sciocca e ingenua ragazzina non potevo minimamente immaginare quali rischi comportasse.
Anzi , ero sempre convinta che il signor Sesshomaru avrebbe potuto salvarmi da qualsiasi genere di pericolo , eppure ,adesso, quelle certezze iniziarono a rivelarsi inutili.
Il mio corpo si afflosciò sotto quel contatto così prepotente.
La vista mi si annebbiò all’istante .
Poi la stretta scomparve improvvisamente.
La mano aveva mollato la presa.
 
 


Sesshomaru aveva percepito l’odore nauseabondo di sangue già da una discreta distanza.
Non era troppo sicuro che appartenesse a Rin , ma non avrebbe certo rischiato la sua vita per un’incertezza.
Kagura si trovava accanto a lui, ignara del pericolo imminente.
Il grande demone bianco si voltò in corrispondenza dell’odore , affinò lo sguardo , e rimase in allerta , a scrutare con attenzione i particolari di quell’aroma così pericoloso.

:”Sesshomaru cosa ti prende?”

Kagura restò in attesa di una qualsiasi risposta , ma il demone cane non le rivolse nemmeno una parola , si alzò semplicemente in volo senza proferire una frase e con risoluta velocità corse via facendosi, strada attraverso quel sentiero di morte.
Kagura lo seguì , incoraggiata dalla volontà di poterlo aiutare in qualche modo.
Si rese conto che doveva essere stata coinvolta quell’umana , altrimenti lui non avrebbe reagito così prontamente.
La donna aveva notato negli occhi di Sesshomaru una sfumatura di preoccupazione e ansia.
Rin lo aveva reso vulnerabile.
Era lei il suo punto debole.
 
 
 

Un braccio mi afferrò per la vita e mi trascinò fuori dall’acqua .
Era una stretta molto più morbida e delicata rispetto a quella che avevo provato qualche attimo prima.
Mi abbandonai a quel contatto così protettivo  , inconsapevole di chi fosse il mio salvatore.
Ma nonostante i miei  occhi fossero ancora annebbiati e avvolti dalla paura e incoscienza , scorsi tra quelle ombre ,il volto della signora del vento.
Kagura mi aveva  aiutata a uscire dall’acqua.
La mezzo demone mi avvolse con il completo che avevo portato per il viaggio , aiutandomi a rivestirmi.
Barcollai ancora incerta , ma le rivolsi uno sguardo carico di riconoscenza.

:”ka-gu-ra , gra-zie”.

Balbettati quel ringraziamento benchè fossi molto provata.
Lei non ne sembrava troppo convinta , eppure non rispose,  si limitò soltanto ad annuire.
Dall’altro lato della radura , raggiunsi con lo sguardo la figure del piccolo demone , che con espressione ansiosa stava correndo verso di noi, ci superò con non curanza , rivolgendo le sue attenzioni al proprio padrone.
Non mi ero minimamente resa conto che il grande demone ci avesse raggiunti .
Mi dava le spalle.
Avvertii il suono affannato e adirato del suo respiro così pesante.
Era furioso , chiunque avrebbe potuto percepirlo.
Il suo sentimento così marcato , mi diede la forza necessaria per rivestirmi.
Mi liberai dalle mani di Kagura che mi stringevano ancora preoccupate, afferrai i lembi del kimono , e mi rivestii in fretta e furia.
Corsi verso il demone bianco , e mi posizionai davanti a lui.
La vista del suo volto mi terrorizzò.
I suoi occhi ambrati ,di cui ero tanto innamorata, avevano assunto una colorazione rossa molto accesa, e la sua bocca adesso era sbarrata in un ghigno di collera e rabbia.
Il suo corpo teso come la corda di un violino , i muscoli in risalto per lo sforzo della trasformazione.
Lo guardai allarmata , e impaurita che potesse fare qualcosa di avventato.
Non pensai a me , ma solo ed esclusivamente a lui.
E lo abbracciai.
Fu il contatto più intimo che avessimo mai stretto.
Lo spinsi con forza contro il mio corpo , avvolgendolo con entrambe le braccia.
Sfiorai con delicatezza la sua schiena così muscolosa e le spalle larghe.
Lui dal canto suo ricadde come un fantoccio contro di me , le braccia abbandonate contro i miei fianchi.
Lo strinsi così forte che sarei potuta morire.
Le lacrime iniziarono a sgorgare violente sulle mie guance accaldate e imbarazzate.

:”Sesshomaru ti prego calmati , sto bene , guardami!”

Le parole mi uscirono di bocca come un sussurro , inclinai il volto e lo guardai dritto negli occhi , gli stessi che adesso stavano tornando al loro stato naturale.
Il suo respiro si stabilizzò, e il battito dei nostri cuori adesso marciava all’unisono in un ritmo frenetico , spinto non dalla rabbia , ma dalla nostra vicinanza.
Il grande demone mi studiò un momento .
Non riuscii ad interpretare quello sguardo così improvvisamente freddo.
Non riconobbi più alcuna traccia della sua ira.
Mi spinse via , e se ne andò.
 
 
 
 
Sesshomaru guardò Rin per un lungo momento.
Lei era riuscita a scaldarlo , a scioglierlo e a placare la sua violenza e volontà improvvisa di uccidere.
Ma questo avrebbe potuto renderlo vulnerabile di fronte ai suoi nemici.
Il demone percepii il calore del corpo della fragile umana , la stessa che avrebbe voluto proteggere e tenere lontano da qualsiasi pericolo.
Le sue braccia così morbide e esili adesso stringevano il suo corpo teso, avvolgendolo nel contatto di un amore troppo puro e innocente , un sentimento che lui non avrebbe mai potuto vivere senza averla incontrata.
Era arrivata nella sua vita con prepotenza e lo aveva strappato dal freddo .
Studiò il suo viso , rigato ora da lacrime di paura e terrore.
Era stata colpa sua , l’aveva lasciata da sola e indifesa.
Lui , sesshomaru , il grande demone , non era riuscito a vincere contro se stesso , abbandonandola in balia di quel patetico demone , seguace di quel maledetto di Shakenda.
Aveva rischiato di morire per colpa sua .
Non se lo perdonò , e con delicatezza la sospinse via e si allontanò nella notte .
 Poi , nel buio ,un’imprecazione gli uscì dalle labbra serrate.
 
 
 
 

Lo guardai preoccupata scivolare via da noi , da me.

:”SESSHOMARU!”.

Urlai a pieni polmoni quella preghiera e richiesta.
Se ne stava andando senza dire nemmeno una parola.
Restai qualche momento titubante.
“è arrabbiato con me , che stupida che sono , non avrei dovuto abbracciarlo!”

:”Rin ma che cosa hai fatto?”

Kagura mi osservò .
I suoi occhi adesso non erano più delicati e comprensivi , bensì distanti e distaccati.
La guardai di traverso , incredula.

:”Che cosa vuoi dire? Non lo hai visto? Era fuori di se , io dovevo fare qualcosa…altrimenti lui…”

Singhiozzai impaurita quell’affermazione così poco credibile.
Nemmeno io sapevo cosa avessi fatto , eppure un calore all’altezza del mio cuore , mi aveva detto di farlo , di avvicinarmi a quel corpo così in preda al furore , e di stringerlo a me ,per calmare la sua collera.
Lei non avrebbe potuto capire , nessuno avrebbe potuto afferrare le mie intenzioni.

:”Lui è un demone e tu una semplice umana! Ma cosa ti sei messa in testa? Non potrebbe esserci niente tra di voi , nemmeno l’ombra del sentimento che senti così forte dentro di te!”

Sbarrai gli occhi dopo la sua accusa così prepotente.
Ma cosa le prendeva?
Non le avrei permesso di giudicare ciò che sentivo.
Si avvicinò fiera , squadrandomi dalla testa ai piedi con quell’aria sfrontata.

:” ma guardati , non lo capisci? Lui prova solo pietà per te , dovresti imparare ad accettarlo. Asciugati le lacrime e allontanati da lui finchè sei in tempo!”

Alzai lo sguardo , e in preda all’ansia e rabbia le risposi di getto senza pensare.

:”Adesso smettila Kagura! Se qui c’è qualcuno che dovrebbe imparare a fare i conti con i propri sentimenti , quella sei soltanto tu! Non riesci ad accettare il suo distacco nei tuoi confronti e pretendi di prenderla con me! Sai una cosa , sarò anche una semplice umana come
dici tu , ma ho anche io una dignità e non ti lascerò distruggere l’unica cosa che ho cara a questo mondo!”

Detto ciò mi lasciai ad un sospiro di liberazione , e mantenni il contatto tra i nostri occhi , dimostrandole che ero coraggiosa abbastanza da dirle tutta la verità.
Lei rimase interdetta qualche momento , le guance rosse di imbarazzo e rabbia.
Mi superò a grandi passi e  volò via seguendo le tracce di Sesshomaru.
Quando fu lontana , caddi sulle ginocchia e mi abbandonai ad un pianto liberatorio.
 
 
 


Il corpo di kagura era  stato stretto nella morsa della rabbia.
Non avrebbe voluto ferire Rin , ma i suoi sentimenti le avevano comandato con impellenza di allontanarla dal demone che lei amava.
Perché lei era innamorata di Sesshomaru , e solo adesso se ne era finalmente resa conto.
Lui probabilmente non avrebbe mai accolto quelle emozioni , perché sotto quella dura corazza , faticava ad uscire l’uomo che stava aspettando.
Si spinse oltre la radura per diversi chilometri , inseguendo le tracce ancora fresche dal passaggio del demone.
Quando lo raggiunse , lo ritrovò ai piedi di una grande quercia, intento ad osservare con distacco il cielo.
La mezzo demone si perse qualche istante di troppo a studiare quel corpo così modellato e perfetto.
Il mento appuntito , il collo così slanciato , e un fisico asciutto e plasmato dai lunghi anni di allenamento e combattimenti.
Kagura si riscaldò a quella visione così delicata.
Non c’era più alcuna traccia della sua rabbia e ira, solo un’ incosciente consapevolezza .
Si appoggiò con morbidezza sul terreno , dirigendosi verso di lui.
Camminò titubante in sua direzione , il cuore le batteva frenetico nel petto.
Il grande demone si voltò , come ad indicare che la stesse aspettando.
La donna , spogliata di qualsiasi razionalità, lo raggiunse .
Adesso erano l’uno davanti all’altra.
Kagura posò una mano sulla sua guancia , e senza pensarci nemmeno un secondo di più, posò le sue labbra vogliose contro quelle di lui.
Durò meno di un secondo , perché Sesshomaru non rispose a quel gesto , e la respinse di slancio.
Il freddo pungente dei suoi occhi la circondarono.
Si sentì una stupida.

:”Perdonami , io…non so cosa…mi sia preso...”

Lo guardò incerta anche solo di terminare la sua frase.
Lui non parlò per qualche minuto , e solo dopo un lungo momento , la superò con un’aria di superiorità .
Poco prima di librarsi in volo e abbandonarla a crogiolarsi nel suo dolore , le rivolse un amaro avvertimento.

:”non farlo mai più”.

Commentò lapidario la sua intraprendenza , e andò via.
 
 
 


Jaken , che era rimasto incerto ad osservarmi , si avvicinò inesperto , provando a consolarmi.

:”Rin..avanti non piangere…vedrai che…”

Il mio pianto si era ormai prosciugato , e un triste sorriso mi increspava le labbra troppo stanche per parlare.
Mi aiutò a rialzarmi , e con estrema delicatezza , mi trascinò in direzione di Ah Uhn.
Afferrò qualche coperta e me la porse titubante.
Le agguantai inconsapevole di cosa stessi facendo , e mi sdraiai sul terreno ancora impaurita.
Il terrore e la preoccupazione per tutto quello che era successo mi attorcigliarono e sprofondai un sonno inquieto e agitato.
 
 
 
 


In un campo a diverse miglia dalla radura , dormivano Inuyasha e i suoi compagni.
Il mezzo demone era stato tormentato tutto il giorno da uno strano presentimento , e si era alzato da qualche ora , impensierito dal forte odore di Sesshomaru e Kagura.
Il fatto che fossero così vicini lo preoccupava e non poco.
Kagome dormiva nel proprio giaciglio , ma aveva percepito l’assenza del suo compagno.
Si sedette strofinandosi assonata gli occhi , rendendosi conto che Inuyasha era in piedi , impegnato a scrutare con attenzione il cielo sopra di loro.
Lo raggiunse , stringendolo a se stessa.
Lui la guardò , destandosi dai propri pensieri.

:”Inuyasha , cosa ti prende? Sembri ansioso”

Il mezzo demone sorrise di fronte alle osservazioni della sua amata.

:”poco fa ho percepito un odore di sangue molto forte , e subito dopo la scia di Sehssomaru e kagura. Non so cosa possa significare , ma ho paura che Rin fosse in pericolo”

La ragazza ascoltò con attenzione la descrizione di Inuyasha , e dopo poco pensò che fosse necessario muoversi e agire .

:”Allora non abbiamo nemmeno un minuto da perdere.”

Inuyasha la guardò confuso.

:”Cosa vorresti dire Kagome?”

:”Svegliamo Sango e Miroku e andiamo a cercarli immediatamente”

Il mezzo demone le sorrise , e le restituì uno sguardo riconoscente.
Dopo poche ore , partirono verso gli altri.
 
 
 
 


I raggi del sole colpirono con insistenza il mio viso.
Mi curvai , sedendomi.
La testa mi faceva ancora molto male , e la notte precedente era stata talmente ricca di episodi , che persino il mio sonno non aveva trovato pace.
L’immagine di quel demone che mi stringeva , Kagura che mi accusava , e di Sesshomaru così adirato mi avevano tormentata per tutta la durata del mio riposo.
Quando aprii gli occhi però , Jaken non c’era.
Mi alzai di scatto impaurita , scostandomi dal mio giaciglio.
Nel mentre pensavo cosa potesse essere successo , mi affacciai oltre la radura , finchè un braccio non mi afferrò con delicatezza il polso.
Mi voltai e incontrai gli occhi di Sesshomaru.
Non riuscii a dire una parola per quanto ero incredula.

:”come stai?”

Rimasi ancora più sbalordita nel sentire la sua voce così calda e seducente avvolgermi.

:”meglio…ma tu dove eri?”

Il grande demone mi guardò qualche secondo e poi si avvicinò ancora di più , accorciando nuovamente la distanza tra i nostri corpi.
Mi ritornò in mente l’immagine di noi due , qualche sera precedente.

:”Non ha importanza dove sono stato. Rin io non posso proteggerti per sempre , dovrai imparare a difenderti da sola.”

Il suo tono era atono e distaccato.
Lo guardai incapace di credere che stesse dicendo la verità.

:”Ma perché, io pensavo …”

:”è tutta colpa mia se ieri sera hai rischiato di morire, e non me lo potrei perdonare se accadesse di nuovo.”

:”Non succederà più vedrai”

Cercai di rassicurarlo , nonostante l’idea di imparare a combattere non mi dispiacesse affatto.
Un sorriso amaro gli increspò le labbra.
Mi posò una mano sulla guancia.
Questa volta mi avvicinai a lui , ricercando un avvicinamento più intimo.
Lo guardai dritta negli occhi , e posai le mie labbra sulle sue, senza pensarci un minuto di più.
Chiusi gli occhi , speranzosa che rispondesse.
Ricambiò il nostro contatto , nonostante fosse molto preoccupato di potermi fare del male.
Gli feci dono della mia inesperienza , e ne fu contento.
Affondò la sua mano tra i miei capelli , mentre con l’altra mi accarezzava dolcemente la schiena.
Le mie guance si arrossarono improvvisamente , ma fui felice che potesse conoscere quel lato di me che nemmeno io avevo mai incontrato.
Mi abbandonai a tutte quelle sensazioni così profonde e forti , rienpendomi i polmoni del suo odore , delle sue mani così audaci esplorare il mio corpo e del suo sapore così dolce e sconosciuto.
Ci staccammo con dolcezza dal nostro contatto , e abbassai improvvisamente lo sguardo , avvampando.
Percepii il suono della sua risata , così roca e seducente.
Mi afferrò il mento con il pollice , costringendomi a guardarlo.
Arrossii con violenza , ancora stretta contro il suo corpo e il suo petto scultoreo.
Sorrisi , incerta di dire qualcosa che magari avrebbe potuto rompere quel momento così speciale.
:”Domani inizierai ad allenarti con me. Adesso riposati , tra poco ripartiremo.”
Si allontanò da me , e rimasi ancora sconvolta guardarlo , mentre si alzava in volo per pattugliare le zone circostanti.
Restai in piedi , imbambolata e stordita da quel gesto così inaspettato.
Mi passai un dito sulle labbra, tastando e ricercando il sapore di Sesshomaru ancora fresco .
Sorrisi come un ebete , e poi un urlo squarciò l’aria.

:”RIN!”

Mi voltai di scatto .
Inuyasha e gli altri erano di fronte a me.
Si trascinavano dietro una lunga scia di sangue.
Il panico mi assalì.
Miroku e Sango , tenevano in braccio una donna gravemente ferita.
Mi avvicinai di scatto , esaminandone il volto.
Era l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
Si trattava di Kagura, la signora del vento.






NOTA DELL'AUTORE:
io spero con tutto il cuore che non mi stiate odiando! ahaha
Allora ragazzi , eccoi qui con un nuovo capitolo!
come al solito ringrazio tutte le persone che lasciano delle recensioni, vi assicuro che mi rendete profondamente felice!
Allora , adesso voglio sapere se vi potrebbe interessare la piega che hanno preso gli eventi!
Cosa ne pensate del tanto atteso bacio? Vi è piaciuto? Io avevo ipotzzato che rin non avesse mai baciato nessuno , per questo ho scritto " inesperienza ".
E invece chi avrà ferito Kagura? Qualche ipotesi? 
Infine spero che il capitolo vi piaccia e come al solito fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio a presto!!
   
 
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