Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Rubus idaeus    08/03/2015    8 recensioni
Un ritardo di consegna di un abito da sposa può essere così fatale? Oh si, decisamente fatale. Potrebbe sconvolgere completamente tutti i piani, creare problemi, scompigli, magari anche far aprire gli occhi, dare una svolta al destino.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9 luglio, da qualche parte in Tangenziale, direzione Parigi. 14:32 pm


Erano ripartiti subito dopo un lauto pranzo e Maximilien, molto generosamente, li aveva riempiti di bottiglie del suo più pregiato Beaujolais come regalo per il matrimonio.
La decisione di Oscar di volersi sedere dietro sconvolse un po' tutti, tranne André che si mostrò stranamente indifferente, anzi, quasi perfino sollevato.
-Voglio solo divertirmi un po' a carte.
Aveva dichiarato lei, senza riuscire a convincere molto. Ma Alain in fondo si rese conto di non aver desiderato altro per tutto il viaggio e le cedette subito il posto. Non gli sembrava vero di potersi sedere comodamente davanti e poter distendere -relativamente, certo- le gambe e avere una visione panoramica della strada.

Macinarono chilometri e chilometri. La lentezza del maggiolino non disturbava più nessuno e ci si era ormai rassegnati al costante cigolare della marmitta.
Oscar, Bernard e Joseph passarono in rassegna tutti i giochi di carte che conoscevano poi abbandonarono le carte e ognuno si dedicò a riflettere sui propri pensieri. Il silenzio primeggiava su qualche occasionale chiacchierata, ma si avvertiva palesemente un clima di tensione. 
Alain si voltò verso André per chiedergli di fermarsi da qualche parte perché la natura chiamava, ma non pronunciò una sillaba quando notò la rigidità delle braccia di André che teneva saldo il volante e vide il suo viso contratto in un espressione agitata. Intuì chiaramente che fosse successo qualcosa e in quel preciso momento si sentì davvero uno straccio, non era mai stato così poco in forma. In genere lui era il cabarettista della situazione e se vedeva che animi dei suoi compagni erano spenti, riusciva a tirarli su con il suo fare solare e scherzoso. Ma in quel frangente, sentiva che lui stesso avrebbe avuto bisogno di qualcuno che lo tirasse su.
Dopo due ore e tre quarti di macchina, Oscar era riuscita a filtrare ed assimilare il ricordo del fatidico bacio e si era scoperta a non pentirsene affatto, anche se il modo di fare di André da quel momento la insospettiva.
In senso negativo, però. Già, perché sembrava piuttosto che lei gli avesse dato uno schiaffo. Davvero non credeva che un banale gesto potesse averlo sconvolto così tanto. Insomma, non si addiceva ad un dongiovanni che si rispetti, come egli si reputava.
Per lei, invece, era stata una sorta di liberazione. Aveva combattuto contro se stessa fin da quella notte alla Belette Rouge, che ora sembrava tanto lontana, e finalmente aveva affrontato la battaglia decisiva contro di lui. E poteva dire di aver ottenuto un soddisfacente successo, se non fosse per lo sguardo stranito e sconvolto che quel ragazzo aveva assunto subito dopo.
Ah, al diavolo. Si disse.
Appena si sarebbero fermati -ed era assolutamente sicura che prima o poi qualcos'altro avrebbe ancora bloccato temporaneamente il loro viaggio- avrebbe sistemato ogni cosa. Gli avrebbe spiegato che era stato solo un impulso totalmente istintivo che tuttavia le aveva dato la certezza di non essersi innamorata scioccamente di lui. Hans era il solo, l'unico.

Tutti, in realtà, si aspettavano una ruota bucata, un incidente, uno scoiattolo che attraversava la strada, una pioggia di meteoriti, insomma qualsiasi cosa che impedisse loro ancora una volta di raggiungere la capitale. Ma si sbagliavano.
Intorno alle 17:00, apparve Parigi. Bella e vaga come un miraggio, sotto il sole ancora caldo del tardo pomeriggio. I cuori si fermarono per un attimo e i respiri si sciolsero in un sospiro di meraviglia.
-Oh mio Dio, è splendida.
Mormorò Oscar.
-Sarà la mia dannata fortuna.
Si aggiunse Bernard.
-Chissà quanti ristoranti pluristellati.
Commentò Joseph.
-Mi sembra incredibile.
-Anche a me, amico.
Conclusero André e Alain.
-Farò una bella sorpresa ad Hans! 
Esclamò Oscar sorridente, mentre guardava le prime case della città che si avvicinavano man mano che procedevano verso il centro.
-Prendi l' uscita per il centro città.
Consigliò Oscar ad André, rivolgendogli la parola per la prima volta da quando erano ripartiti da Beaune. Egli annuì, poi con voce rauca chiese:
-Come si chiama l'albergo?
-Hotel des Academies et des Arts.
-È la prima volta che ti sento pronunciare delle parole in francese! Si sente che ce l'hai nel sangue.
Disse Bernard sorridendo. Poi d'improvviso il suo volto si incupì e i suoi occhi si fecero lucidi e tondi come due biglie.
-Mi mancherete tantissimo, amici.
A stento tratteneva le lacrime.
-Lo so che ci conosciamo da poco, ma voi mi avete dato una grande possibilità. Vi voglio bene.
Passò le braccia intorno al collo di Oscar e Joseph e li strinse a sé con impeto.
-Bernard, non ci stiamo dicendo addio.
Lo apostrofò Alain, seccato da quelle scenate e già abbastanza turbato di suo. Fortunatamente l'intervento di Alain calmò Bernard che evitò di soffocare con le braccia le due inermi vittime del suo pathos. Una volta ripresa compostezza, rispose:
-Hai ragione Alain, è che a volte mi lascio trasportare dall'emozione. Oscar! Che giorno è il tuo matrimonio?
-Il 14.
-Oh, manca poco! Devo comprarmi un abito decente. Dove si svolgerà la cerimonia?
-Notre Dame.
-Ah, fai proprio le cose in grande!
-I miei genitori e la famiglia di Hans ci tenevano che fosse un matrimonio di tutto rispetto. A me in realtà non importavano molto tutte queste sciocchezze, infatti ho lasciato fare tutto a loro, in linea di massima.
-Non vedo l'ora di vederti in abito bianco, sarai una favola.
-Spero che non si sia spiegazzato troppo in valigia.
Alain e André intanto avvertivano i nervi a fior di pelle. Sentire parlare di matrimonio li angosciava. Il solo pensiero che da lì a cinque giorni Oscar sarebbe diventata a tutti gli effetti la signora Fersen, era una tortura. Per entrambi.
La cosa peggiore era la certezza che dopo il matrimonio lei sarebbe tornata in America mentre ognuno di loro avrebbe continuato la propria malinconica e monotona esistenza. André sarebbe tornato a Marsiglia e avrebbe continuato a vivere instabilmente trovando lavori d'occasione qua e là come musicista in qualche locale notturno con una paga misera; Alain si sarebbe ritrovato nuovamente tra i ferri vecchi della sua officina e avrebbe ricominciato ad aggiustare catorci arrugginiti in un paesino sperduto nella campagna francese.
André sospirò profondamente tentando di ignorare le chiacchiere tra Oscar e Bernard e fermò il maggiolino di fronte ad un semaforo rosso.
In quei brevi istanti ripensò a tutto quello che era successo negli ultimi giorni e provò un senso di profonda tristezza.
Si susseguirono nella sua mente le immagini ancora nitide di ogni singolo avvenimento fin dal principio: lo scivolone plateale di Oscar all'aeroporto; il poliziotto con i baffoni che li aveva fermati perché andavano troppo lenti in autostrada; la rilassante passeggiata ad Avignone e quella stupida promessa con se stesso; l'annegamento di quel inquietante aggeggio elettronico plurifunzionale che Oscar chiamava cellulare; la Belette rouge, la notte a suonare il meraviglioso pianoforte d'ebano e avorio e a condividere le eleganti pipe d'osso dei proprietari dell'agriturismo; la buca sulla strada che gli aveva sfasciato la macchina; l'incontro con Alain; Oscar ubriaca; Lione e il maître d'hotel che li aveva fregati; la stazione di polizia con quel fesso di Girodelle che si era preso uno svarione colossale per la bella bionda; il comodo viaggio con il macchinone del maître e poi l'enorme malinteso che li aveva costretti ad una nottata in questura a Beaune; l'incontro con Bernard e la sua generosa ospitalità; il vino di Maximilien Robespierre e quel bacio sconvolgente. Ogni scena gli scorreva davanti agli occhi come un film e non poteva credere di averne davvero fatto parte. 
Sarà una bella storia da raccontare ai miei nipoti, perlomeno.
Pensò sorridendo amaramente mentre ingranava la prima per partire appena fosse scattato il verde.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Rubus idaeus