Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Alex_Beilschmidt    08/03/2015    1 recensioni
Ora Thneedville, ormai chiamata Greenville, è tornata com'era in origine: gli alberi veri invece di quelli di plastica, il cielo di nuovo blu e cristallino... La foresta è tornata. Ted ha davvero dato il meglio di sé, riportando alla città un bene di cui era stata da tempo privata; ha compiuto la sua missione, ed Audrey ora è sempre al suo fianco, e lui non può che esserne felice. C'è però qualcosa che lui non sa ancora. Toccherà a voi scoprire in quale avventura si lanceranno Ted, Audrey ed Once Ler. Con la compagnia di Gru, Lucy e le bambine da Cattivissimo Me (2), vi auguro una buona lettura e di divertirvi ;) Alex
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Audrey, Lorax, Once-ler, Ted, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina Ted, sua madre ed Once Ler si trovarono nell'auto rossa della donna a viaggiare verso Gainesville; quando arrivarono, lei li lasciò da soli in centro. Dopo essere scesa dal veicolo per sistemare la maglia di Ted, rientrò dicendo ''Ho promesso alla nonna che l'avrei accompagnata alla visita medica oggi, quindi non posso stare con voi... Once Ler, tieni d'occhio Ted, e tu Ted stai sempre vicino ad Once Ler. Tornerò a prendervi tra tre ore; se succede qualcosa, Ted, chiamami immediatamente, ok?'' chiuse la portiera ''Vi sto dando una grandissima fiducia, ragazzi! Fate attenzione!'' alzò il finestrino e se ne andò. I due, all'inizio, fecero una breve passeggiata per vedere la città nel suo insieme, poi il maggiore dalla sua tasca prese, del giornale, la pagina con l'annuncio della fabbrica di O'Hare, mostrando al più giovane la cartina sul retro ''Guarda: voglio andare a lavorare qui. L'annuncio dice che sarà 'un'esperienza piacevole e redditizia', scommetto che sarà fantastico!''. ''Non so te,'' cominciò a ridacchiare il ragazzino ''ma a me da' troppo l'idea di un centro di prostituzione''; l'altro arrossì ''Che!? No, ma che dici! … Dai, finiscila di ridere! Sapevo che avevo fatto male a fare venire anche te...!''; e Ted rispose, continuando a ridere ''Ah, ed ora saresti tu che mi stai accompagnando?''. Finalmente reggiunsero la loro meta: vi entrarono e si diressero verso un bancone dove, dietro ad una vetrina, una segretaria svolgeva il suo dovere; questa alzò lo sguardo dal suo computer e con aria di sufficienza chiese ai due ''Serve aiuto?'' ed Once Ler rispose ''Sono qui per il colloquio... Ho letto l'annuncio sul giornale''. Lei allora indicò le scale che si trovavano in fondo alla stanza ''Può raggiungere il sig. O'Hare nel suo ufficio: all'ultima piano, la prima porta a destra. Il bambino è con lei?''; ''Ho quattordici anni, non sono un bambino!''; ''Ted...!'' lo rimproverò lui, come quelle parole scapparono dalla bocca del ragazzino ''Ci scusi... Comunque sì. Grazie e arrivederci!''. I due ragazzi salirono a fatica le scale, fino a superare tutti e ventiquattro i piani, prima di giungere finalmente all'ultimo e di separarsi: mentre il più grande sarebbe entrato nell'ufficio, l'altro sarebbe rimasto seduto su una delle sedie fuori dalla stanza, con l'intenzione di origliare il più possibile. Prima di bussare, consegnò il suo cappello a Ted, si sistemò un attima i capelli e la camicia, e varcò l'entrata: ''P-Permesso... B-Buongiorno, s-sono qui per il co-colloquio di lavoro...''. ''Prego, prego, accomodati pure!'' l'uomo lo invitò con un gesto della mano a sedersi di fronte a lui ''Non preoccuparti, non mordo mica!'' scherzò, ridacchiando un po'. ''S-Salve..'' il ragazzo prese posto, nervosamente guardano la persona dall'altra parte dell'enorme scrivania che dal colore sembrava fatta di platino, proprio come tutto il resto della stanza, d'altronde ''M-Mi chiamo O-Once Ler. P-Piacere...''. ''Piacere mio, Once Ler!'' l'altro non tardò a rispondere, dando la mano al ragazzo ''Piacere mio... Io sono il sig. O'Hare, sicuramente avrai sentito parlare di me!''; ''O-Oh... Io in realtà abito fuori città...'' replicò Once Ler, l'ansia iniziava ad abbandonarlo un po' alla volta. ''Nessun problema, Once Ler. Come sai, mi chiamo O'Hare, e sono a capo di quest'industria. Vedi, qui produciamo tutti i tipi di fatture tessili, dai capi d'abbigliamento, alle tende per la casa. Di tutto, praticamente!'' riprese O'Hare ''Ma in questo periodo stiamo venendo a 'mancara di originalità', così dicono i clienti, ed è per questo che stiamo cercando persone con menti geniali e piene di inventiva. Abbiamo bisogno di qualcosa che lasci a bocca aperta, che faccia dire 'Wow!' Capisci cosa intendo?''; ''Capisco perfettamente-'' rispose il giovane, prima di venire interrotto: ''Bene, ed è per questo che ti do una settimana di tempo per portarmi almeno tre progetti riguardanti quello di cui si occupa la nostra organizzazione: se me ne piace almeno uno, sei dentro! Domande?''. ''N-No!'' rispose lui avviandosi verso la porta ''Grazie mille!'' ed uscì, mentre l'uomo gli rispose ''Grazie a te!''. ''Allora, com'è andata?'' domandò Ted, una volta usciti dall'edificio, ''Bene, credo. Comunque lo vedremo la settimana prossima: devo portargi almento tre progetti per la sua industria, e se almeno uno di questi sarà di suo gradimento, mi assume'' rispose lui, prendendo poi l'ultima pagina del giornale e gliela mostrò ''Sai, ieri sera ho notato questa pagina: qui vicino al centro ci sono un sacco di persone che mettono a disposizione la propria casa per ospitare qualcuno, ed allora ho pensato che sarebbe stato vantaggioso per entrambi di noi se mi trasferissi qui. Sì, io abito vicino a dove lavoro, e tu riavrai la tua stanza tutta per te; sarà una doppia vincita, se vuoi vederla da questo punto''. ''Sì, giusto...'' il ragazzino finse di essere felice, ma in realtà nella sua espressione era chiaramente leggibile un accenno di dispiacere, ed Once Ler lo notò ''Cosa c'è, qualcosa non va?''; ''No, niente'' rispose l'altro ''Stavo solo pensando che forse potresti mancarmi. Insomma, mi è piaciuto dividere la mia stanza con qualcuno, in fondo, e... Riusciremo a tenerci in contatto, vero?''. ''Certo che si!'' replicò il più grande ''Ti invierò lettere almeno una volta a settimana, promesso!''; ''Lettere?'' domandò ironico Ted ''Once Ler, hanno inventato i cellulari, lo sai? Cellulari che inviano messaggi, che costano poco ed impiegano pochissimo tempo ad arrivare al destinatario''; ''Sì, lo so!'' ridacchiò un po' l'altro, per poi smettere subito ''E' solo che io non ne ho uno... Comunque, siamo arrivati alla prima casa sull'elenco: guarda, è proprio quella!'' indicò un'abitazione interamente bianca. Bianca, come quella alla sua destra, quella alla sua sinistra, quella dopo ancora... Suonarono al campanello: ''Buon giorno, signora. Mi chiamo Once Ler e mi stavo chiedendo se è ancora disponibile la stanza che ha messo sull'annuncio'' si presentò, mentre lei fece ai due segno di entrare, per poi offrire loro del tè ''Si certo. Entri pure, discuteremo del prezzo e di tutto il resto dentro, con qualcosa del buon tè da bere''. Once Ler e Ted si accomodarono sul divano nel soggiorno, mentre la signora servì loro la bevanda per poi sedersi anche lei su una poltrona. A dividerli c'era un tavolino basso, con la superficie di vetro, sul quale vennero appoggiate le tre tazze non appena loro iniziarono a parlare. ''...Mi dispiace, signora,'' si scusò il ragazzo ''ma io non ho quella cifra. Il massimo che per ora posso darle è $70'', allora lei rifiutò l'offerta ''E' troppo poco, mi dispiace''. I due andarono a visitare le altre case presentate sull'annuncio, e nessuno dei proprietari di quelle case accettò l'offerta del ragazzo; finché non giunsero in un'abitazione più alta delle altre e quasi completamente nera, se non fosse stato per quelle due o tre decorazioni rosa che si trovavano tutt'attorno all'abitazione. Non si fidavano molto, ma se non avessero provato a vedere com'era, sapevano che non avrebbero avuto un'altra scelta: attraversarono il giardino, dove il prato, almeno, era verde. ''Se fosse stato tutto giallo e rinsecchito, il prato,'' sussurrò Ted ''sarebbe stata la ciliegina sulla torta!''. Bussarono; ''Chi è?'' domandò una voce infantile, lui rispose ''Ciao, sono qui perché ho letto che qui si può affittare una stanza. C'è la mamma?''. La porta si aprì, e dietro di questa c'era una bambinetta con i capelli neri raccolti in una coda di cavallo e gli occhi grandi e color nocciola, e con un enorme peluche rosa a forma di unicorno sotto il braccio; ''Affittare?'' chiese lei innocentemente ''Cosa significa?''. ''Oh,'' lui sorrise ''affittare significa... E' come prendere in prestito qualcosa, però la differenza è che se si prende in affitto qualcosa bisogna pagare. Tutto qui''; ''Agnes, tesoro, chi c'è alla porta?'' disse una donna che, intuirono i due ragazzi, si stava avvicinando all'entrata. ''Sono due ragazzi che dicono che vogliono prendere in prestito una stanza!'' li indicò la bambina, puntando il suo sguardo sulla madre, che li aveva appena raggiunti: era alta ed aveva la pelle molto chiara, i capelli erano rossastri e gli occhi verdi; indossava un vestito azzurro ed un foulard bianco a pois rosa. ''Buon giorno, signora'' la salutò lui, ''Oh, ciao!'' la donna ricambiò il saluto squotendo la mano ''Entrate pure, venite!''. ''Voi accomodatevi lì,'' disse lei, allontanandosi ''io torno presto''; per l'ennesima volta, i due si ritrovarono nel soggiorno della casa, seduti sul divano di pelle che si trovava in fondo alla grande stanza, davanti ad una finestra. Dopo un paio di minuti, ella fu di ritorno portando con sé un uomo tenendolo per il braccio e lo presentò ai giovani ''Lui è mio marito, Gru... Oh, io sono  Lucy! E voi, come vi chiamate?''; ''Io Ted!'' ''Mi chiamo Once Ler, piacere'' dissero i due, stringendo la mano ai proprietari dell'abitazione, per poi iniziare a discutere dell'abitazione. ''… La casa sembra magnifica...'' disse Once Ler nel bel mezzo del loro discorso ''Quanto è il prezzo?''; ''Allora...'' l'uomo portò il suo sguardo su un foglio di carta, nella sua mano, e lo lesse ''Il costo va a... Oh, eccolo! Sono $100''. L'espressione del ragazzo mostrò la sua preoccupazione, mentre si voltò un momente per guardere Ted, come per chiedergli aiuto, per poi tornare a guardare verso la coppia ''P-Possiamo... Fare $70?''; l'uomo, sentendosi sfidato, incrociò le braccia e gli lanciò un'occhiataccia ''$120!''. ''Vi prego...!'' li supplicò ''$70 è tutto quello che ho! Venitemi incontro...''; ''Dai, in fondo $70 non sono pochi...'' cercò di convincerlo Lucy ''Si può fare''; ''D'accordo...'' si decise, alla fine, Gru ''Oggi paghi l'affitto e domani porti le tue cose, intesi?''. Lui fece un cenno di conferma, dopo di che la donna fece loro segno di seguirla ''Venite, vi faccio fare un giro della casa, allora'' e fece vedere loro tutte le stanze, eccetto quelle ritenute top-secret, ovviamente, per poi mostrare loro la stanza dove si sarebbe trasferito. Si trovava in soffitta, ma non era male come ci si aspetta che sia una soffitta: c'era molto spazio, era in perfetto ordine e pulita in ogni angolo, e per di più aveva una gradevole illuminazione. C'era tutto ciò di cui Once Ler aveva bisogno: un letto singolo, un armadio, ed un paio di altri mobili, principalmente. ''Tra una settimana saprò dirvi se sarò assunto o no,'' spiegò Once Ler, prima di lasciare la casa ''ma farò di tutto per guadagnare il prima possibile la cifra che vi devo. Grazie ancora, arrivederci!'' e si allontanò dalla porta, mentre la donna li salutò prima di chiuderla ''Ciao, a domani!''.

ANGOLINO: Ciao a tutti e ben tornati (come se foste andati da qualche parte XD). Sicuramente avrete capito i personaggi che ho introdotto in questo capitolo: per ora sono Gru, Lucy ed Agnes, da Cattivissimo Me (2), anche se poi ovvio che arriveranno anche Edith e Margo. Comunque... Ehm... Che ve dovevo di'? Boh, non mi ricordo... Ah, dato che la scorsa volta vi ho lasciati senza la domanda, ora ve ne metto due °W° (no, non è vero. una basta ed avanza, no?) Allora, la domanda è: come andrà l'incontro tra Oncie ed O'Hare?
A- Once Ler mostra ad O'Hare un sacco di progetti, quindi almeno uno di questi deve piacergli per forza, cavolo! XD;
B- Once Ler non riesce a portare nessun progetto;
C- Once Ler porta almeno tre progetti, ma nessuno di questi piace ad O'Hare.

PS: Oggi, l'otto di marzo, è la festa internazionale della donna, nel quale non si 'festeggia' la donna (perché è una cosa che andrebbe fatta ogni giorno, secondo me :3), ma si ricorda tutta la storia che questa giornata porta dietro di sé negli anni. Per questo, vi lascio questa poesia per dire auguri sia a tutte le ragazze, che anche agli eventuali ragazzi, perché loro rimangono ugualmente importanti allo stesso modo delle donne, anche in questa giornata. 
ALWAYS keep in mind that the skin wrinkles,
The hairs turn white, days are trasforming in years;
But what is truly important DOES NOT CHANGE,
Your strength and your conviction have NO AGE.
Your spirit is the glue of any spider web.
Beyond every arrival line, there is a NEW departure;
Beyond every success, there is an OTHER disappointment.
While you're alive, FEEL alive;
Don't live out of yellowed pictures;
Keep going even though everybody expects you to give up.
Don't let the iron in you become RUSTY;
See that, instead of pity, they give you RESPECT.
When because of your years you can't run, walk fast;
When you can't walk fast, walk;
When you can't walk, use the stick,
But NEVER restrain yourself.
   
 
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