Pace
e amori
I
tre
Children tornarono vittoriosi dalla battaglia contro il terzo angelo,
tutti
alla NERV stavano acclamando i nomi del trio.
Shinji si
sentiva accettato dagli altri, per Asuka era normale un ingresso
trionfante e
stette al gioco vantandosi delle sue gesta compiute quella sera, mentre
Rei…
quella senza sentimenti, quella fredda e distaccata, la cocca del
comandante,
sorrise e salutò lo staff della NERV.
“Ragazzi!”
“Signorina Misato!”
“Misato!” “Capitano Katsuragi”
“Siete stati incredibili!!”
“Ha visto di che cosa siamo capaci
Misato?”
“Si, brava Asuka, per una volta sei
stata
brava a seguire il piano!”
“Se non ci fosse stato Shinji con
me, avrei
combinato sicuramente qualche cavolata!”
“Concordo”
dissero Rei e Shinji ridendo
insieme
“Ma… da quando voi due vi
siete messi contro
di me?”
Risero tutti
e quattro.
“Devo farvi i miei complimenti Children,
ottima esecuzione.”
“Grazie dottoressa Akagi!”
risposero in
coro.
“Anch’io mi congratulo con
voi, non mi sarei
mai immaginato di vedere una scena così epica!”
“Grazie Vice-comandate!”
“Complimenti Soryu, hai dimostrato
le tue
vere capacità di combattimento!”
“Grazie comandante”
“Rei, ottimo tiro, sono fiero di te”
“Grazie comandante”
disse Rei sorridendo.
“Shinji, figliolo…. Sei
stato bravo a supportare
la Soryu nel combattimento… congratulazioni”
“Grazie… papà”
Erano
tutti
nella Sala briefing per congratularsi dell’accaduto, poi
sullo schermo apparve
un mento ricoperto di barba tagliata da pochi giorni.
“Ehiiii ragazzi!!”
“Signor Kaji!!!!!!”
disse Asuka
voltandosi verso lo schermo
“Imbecille! Allontanati dalla Webcam!”
Urlò Ritsuko.
Risero tutti
quanti.
“Ragazzi, complimenti… ho
saputo dello
scontro, anzi di entrambi gli scontri… complimenti di nuovo!”
“Grazie mille Signor Kaji!”
“Grazie Kaji!”
“Grazie Ryoji Kaji!”
“Beh ragazzi, io adesso vi devo
salutare! Ci
terremo in contatto! Ciaooo”
Lo schermo
divenne di nuovo nero.
“Ragazzi, andate pure a cambiarvi, vi
aspetterò fuori gli spogliatoi!”
“Ricevuto!”
Shinji era
nello spogliatoio maschile, sempre da solo.
“Aaaaah, che bello… una
bella doccia calda”
Il ragazzo
si stava sciacquando il corpo nella zona docce dello spogliatoio
“Siamo
stati
veramente forti!”
Già… anche senza il tuo aiuto!
“Beh, io l’aiuto lo
do anche passivamente… non per forza devo rivelare la mia
presenza o comunque
rivelare le mie intenzioni”
…
“Dopotutto, io sono
te, tu sei me, noi…siamo”
Bella frase… complimenti!
“Grazie grazie…”
“Ma… senti un
po’…
ora con quale delle due uscirai?”
Cosa intendi?
“Hai promesso sia alla ragazza con i
capelli azzurri che a quella con i capelli rossicci di uscire se foste
sopravvissuti”
Oh porc….
Hai ragione…
“Purtroppo quello
che dimentichi tu, lo ricordo io…”
Credo che uscirò con entrambe…
“Sei senza speranze”
Ma… che cosa dici?!
“…”
Morto… di nuovo.
Prese la sua
Plug Suite e la mise nella cesta per poi essere presa e lavata con
detergenti
appositi.
Lo spogliatoio era così vuoto… c’erano
venti armadietti personali e solo uno di
questi era occupato…
Probabilmente la NERV sperava in una rosa più ampia di
Piloti Evangelion.
Probabilmente
io sono l’unico maschio pilota della NERV, sarò
solo…
“Eh? Cosa?”
“Muoviti!!!”
“Sì Sì
arrivo…”
Si mise le
scarpe e spense le luci chiudendosi la porta dietro di lui.
Si fermarono
davanti all’appartamento di Rei e lei scese
dall’auto ringraziando Misato e
salutando la sua compagna, poi a Shinji gli fece il segno del telefono
e lui
annuì.
Partirono
spediti per casa loro.
“Oggi ragazzi… avete la
giornata libera…
avete fame? Avete saltato la cena dopotutto…”
“Un boccone lo mangerei
volentieri… e tu
Shinji?”
“Uh? Ah sì.. anchio”
“Bene, direzione Supermarket!”
“Yeeeeee”
gridò dalla felicità Asuka.
L’unico
supermarket era quello fuori città, dove l’angelo
non era nemmeno passato.
Era uno di
quelli aperti 24/7 ed era molto fornito.
Mentre Asuka
girava nei reparti di prodotti d’importazione, Shinji aiutava
Misato a prendere
la birra.
“Quali prendiamo?”
“Non lo so signorina
Misato… Le solite,
magari?”
“Pensavo di cambiare…”
“Faccia lei…”
“Va bene, voglio provare qualcosa di
forte!”
“Sembra che quella BUSH BEER sia la
più forte
tra quelle esposte!”
“Vada per quella Shinji! E tu?”
“La solita”
“Ah, quella tedesca rossa?”
chiese Misato
con uno sguardo malizioso.
“Perché mi guarda
così?”
“Beh, mi sembra che a te piaccia un
altro
tipo di tedesca rossa, adesso”
“…”
Misato si
mise a ridere.
“Stavate parlando di me?”
Asuka spuntò
fuori dalla fine della corsia.
Shinji
arrossì
Questo colpo basso non me lo aspettavo.
Asuka si
avvicinò a Shinji e notò che aveva preso della
birra tedesca.
“ooooh” Asuka
guardò Shinji con occhi scintillanti.
“C-che c’è?”
“T-ti piace una birra tedesca Ikari?”
“S-sì..”
“Bravoooo” gli
buttò le braccia al collo.
Shinji aveva
il viso del colore della plugsuit di Asuka.
“Asuka! Piantala di stritolare
Shinji!”
disse ironicamente il capitano.
“Ah già”
si ricompose in un secondo.
“Da quando hai tutta sta forza Soryu?”
“l’ho sempre avuta Ikari!”
Itadakimasu!”
dissero tutti e tre, divorando qualsiasi cosa ci fosse in tavola.
Nel
frattempo in casa Ayanami, la first children era andata a letto senza
mangiare,
con il solo intento di recuperare le energie perse in quei giorni.
“Ikari… cosa ne pensi sinceramente della
battaglia contro il terzo angelo?”
“Fuyustuki… se stai
cercando di farmi
ammettere che mio figlio sia stato in grado di risolvere la situazione
ed è il
fulcro delle operazioni della NERV, beh... evita di sprecare fiato.
Per me Shinji non è altro che uno strumento che insieme
all’EVA01, la quale è
un arma, diventa la chiave per il mio progetto”
“Capisco… ma allora
perché lo elogi?”
“Un bambino, se non lo elogi non
potrà
mai fare quello che gli si viene detto, ma si metterà contro.”
“Ma è tuo figlio
Ikari… non provi nemmeno
affetto paterno?”
“Certo che ne provo! Ma non posso
mostrarlo,
il ruolo di comandante della NERV è una posizione molto
delicata… non posso
mostrare punti deboli…soprattutto alla commissione.”
“Capisco… posso sapere
quando hai scelto
Shinji come pilota?”
“Il giorno stesso in cui Yui
è mancata.”
“Lui… in qualche
modo… insieme allo 01 è
il ponte tra me e Yui…capisci Fuyutsuki?”
“Sì…”
“Bene… finisci di stilare
il rapporto da
presentare a quelli della commissione… stanno veramente
seccando quelli li”
“Va bene.”
Fuyustsuki
se ne stava seduto sul divano del suo alloggio.
Il
comandante e il vice-comandante non avevano un alloggio esterno al
quartier
generale, perciò dovevano vivere in alloggi creati apposta.
Aveva in
mano una delle poche foto rimaste di Yui Ikari.
“Yui… perché
hai sposato quest’uomo?”
“Hai condannato tuo figlio ad una
vita piena
di tristezza e di infelicità… tuo
figlio…dopo undici anni si ritrova ad avere
il destino dell’umanità sulle spalle… da
quando ci hai lasciati…tutto è andato
in malora…”
“Avevi avvertito l’equipe
di Katsuragi
sull’elemento S2 e sul risveglio di
Adam… ma io ingenuo ho lasciato
che Gendo prendesse le redini della missione…iniziando il
piano della Seele…”
"Sto mantenendo la parola data…
quella volta…
prima dell’esperimento… volevo dirti che oltre a vederti come la mia
discepola… ti
vedevo come donna… io ti amavo Yui… non ti avrei
mai utilizzata per scopi del
genere.”
“Ora… l’unica
cosa che mi rimangono di te
sono Shinji e Rei… farò di tutto per aiutarli”
Fuyustsuki
spense la Bajour sul comodino e si coricò sul
divano… sperando di trovare
serenità tra le braccia di Morfeo.
Asuka si era
ritirata nella sua camera, aveva sonno… in effetti durante
la battaglia aveva
fatto un ottimo lavoro ed era tenuta sotto stress.
Shinji aveva
appena finito di mettere a posto la tavola e Misato stava per
concludere la
chiamata oltremare con Kaji.
“Davvero? Fantastico!!! Ti amo
anch’io!”
Misato spense il telefono.
“Come sta Kaji?”
chiese Shinji mentre
guardava fuori dalla finestra.
“Sta bene… il suo lavoro
in Germania durerà
più del previsto…”
“Ah… peccato! Avrei
voluto chiacchierare un
po’ con lui”
“Se vuoi ti passo il suo
contatto… non credo
che sia un problema per lui!”
“Grazie signorina
Misato…*sbadiglio* forse è
meglio che vada a dormire… tenere a bada Asu..Soryu
è stato più difficile del
previsto”
“Già…non
è molto cordiale… però sembra che
siate diventati amici!” disse la donna sorridendo
“S-sì…certo…
però è una furia incontenibile…”
“Ah… ti ci abituerai”
“Lo spero signorina Misato”
“Ah, Shinji… questo deve
rimanere tra me e
te… Kaji torna per festeggiare il Natale insieme…
saremo noi quattro!”
“Grandioso!! Non vedo
l’ora!”
“Però non dire nulla ad
Asuka”
“Va bene…”
Guardò l’ora
e decise di andare a dormire.
“Buonanotte signorina Misato”
“Buonanotte, Shinji”
lo prese e lo baciò
sulla tempia.
Shinji non era abituato a questi gesti affettuosi che ogni tanto la
signorina
Misato elargiva gratuitamente, però gli piacevano
tantissimo… siccome negli
ultimi 11 anni della sua vita non ha ricevuto trattamenti simili da
nessuno.
Chiuse la
porta della camera e con le lacrime agli occhi sussurrò
“Grazie, signorina Misato”.
La mattina,
in quella casa solo Misato si alzò prima delle 10, doveva
andare alla NERV per
stilare alcuni rapporti, gestire faccende e compilare scartoffie.
Il fucile a
positroni era ancora rimasto sulla collina, mentre i due Evangelion
erano stati
trasportati durante la notte.
I pochi
pezzi di angelo rimasti vennero recuperati dall’equipe
scientifica per
studiarli e in mattinata era stato il via libera per il rientro dei
civili.
Verso
mezzogiorno, nella casa del capitano Katsuragi, uno Shinji ancora in
pigiama
preparava il pranzo.
Asuka stava
ancora ronfando, si era svegliata per salutare Misato ma cadde
nuovamente tra
le braccia di morfeo.
Il sogno che
fece non era dei migliori, lei… rinchiusa dentro
l’EVA, era seduta sul sedile
dell’entry plug, tutto attorno era scuro, faceva freddo,
c’era soltanto un
ronzio di
sotto fondo, poi vennè assalita dai ricordi
d’infanzia, di sua madre
malata in ospedale, la quale tentò di uccidere la giovane
pilota quando aveva
ancora cinque anni, i maltrattamenti subiti dal padre dopo il suicidio
della
moglie, l’arrivo di una sconosciuta che avrebbe preso il
posto della donna che
l’aveva portata alla vita, i colleghi
d’università che la prendevano in giro, i
colleghi dell’aeronautica che non la calcolavano…
poi, dalle profondità oscure
apparve una mano e poco dopo il braccio, la testa, il busto, le
gambe…
conosceva quella persona… aveva condiviso con lei
l’ultima esperienza sullo 02…
era Shinji.
Più
pallido
del solito, Shinji tendeva la mano verso Asuka, la faccia non si
vedeva, era
rivolta verso il basso e perciò Asuka non poteva capire cosa
voleva il suo
collega… poi si fidò e prese la sua mano.
Afferrata la
mano, il ragazzo la tirò a se e cominciò a
scendere di nuovo nelle profondità
oscure dell’EVA.
“Shinji! Shinji!”
urlò Asuka nel sonno.
Ma il
ragazzo non sembrava sentirla, allora lo schiaffeggiò con la
mano libera, ma non
alzò la testa, ormai i loro corpi nudi erano affondati
nell’oscurità.
“Shinji!”
gridò di nuovo.
Il ragazzo
alzò la testa, non era lui… o meglio, il corpo
era del third children, ma la
faccia non era la sua.
Un sorriso
con denti aguzzi e fini partiva da un lato del viso e arrivava
dall’altro lato.
Non aveva
naso definito, solo due buchi sulla superficie piatta del viso.
Aveva due
paia di occhi, disposti verticalmente e paralleli.
Quando Asuka
tentò di liberarsi, gli occhi dell’essere si
accesero di un verde fluo, aprì la
bocca e divorò la testa della ragazza, stroncandola di netto.
“Shinji!!!!!” si
svegliò di soprassalto,
tutta sudata.
Il Third
Children sentendo la sua coinquilina urlare, lasciò le
pentole sul fuoco e
corse da lei, trovandola rossa e piena di goccioline di sudore, occhi
spalancati e le mani che tastavano il collo.
“Asuka! Asuka!”
la prese per le spalle e
la scosse “Asuka! Sono io, Shinji!
Sono
qui!”
A quelle
parole, la ragazza cessò ogni attività e
crollò svenuta.
Shinji
sapeva cosa fare nel caso qualcuno fosse svenuto, aveva letto un libro
a
riguardo, perciò mise in atto quello che imparò
tempo fa.
Dopo
mezz’ora nel parcheggio sotto l’appartamento dove
viveva Shinji, l’auto del
capitano inchiodò, senza essere parcheggiata a dovere la
donna scese
immediatamente
dall’auto e si fiondò
in
casa, trovando Shinji seduto sulla sedia mentre cercava di dire cose
rassicuranti ad un Asuka in dormiveglia.
“Cosa è successo?”
“Non lo so, ero in cucina a
preparare pranzo
e tutt’un tratto Asuka ha gridato il mio nome, sono andato in
camera sua e l’ho
trovata che sudava, con gli occhi spalancati e con le mani si tastava
il collo”
“E poi?” chiese
la donna mentre
accarezzava la fronte della ragazza.
“La svegliai da quello stato di
trance
scuotendola un po’ e chiamandola per nome, poi cadde svenuta”.
“Hai fatto quello che
c’era scritto su quel
libro?”
“Si”
“Bene, da quanto tempo sta
così?”
“Ormai saranno venti minuti”
“Ok… oggi
salterò il lavoro, starò con voi
tutto il giorno.”
“Grazie… signorina Misato”
La donna si
limitò a sorridergli.
La giornata
solamente a metà, Shinji continuava a stare vicino ad Asuka
per assicurarsi che
stia bene, nel frattempo Misato aveva chiamato il comandante Ikari per
avvertirlo che oggi non sarebbe stata al lavoro, poi chiamò
Ritsuko.
“Ehm… pronto? Ritsuko!”
“Dimmi Misato, come mai non sei a
lavoro?”
“Sono venuta sta mattina, ma Shinji
mi ha
chiamato per dirmi che Asuka era svenuta ed era completamente sudata,
mi sono
preoccupata e sono corsa a casa”
“Capisco… Posso venire
più tardi a darle una
controllata?”
“C-certo…”
“E’ sveglia?”
“No…sembra in dormiveglia”
“Va bene, più tardi
passerò a casa tua.”
La
Dottoressa Akagi staccò il telefono.
Tornò in
sala da pranzo per vedere se Asuka si fosse ripresa.
Con sorpresa
la vide sveglia, con gli occhi lacrimanti e sorrideva…
sorrideva a Shinji.
Il
third
children teneva stretta la mano di Asuka nelle sue, aveva la testa
china e
mormorava qualcosa come “Asuka,
svegliati, ti prego, svegliati”
La ragazza,che
poteva sentire quello che succedeva attorno a lei, aprì gli
occhi e vide
scendere le lacrime di Shinji per terra, lei gli sorrise e torno a
chiudere le
palpebre.
“Pronto…Rei?”
aveva una voce bassa e
triste.
“Sì, Shinji?”
“C’è Asuka che
sta male, perciò domani non
credo che verrò a scuola e non posso portarti il
pranzo… mi dispiace”
“Soryu sta male? Cosa le
è successo?”
“E’ svenuta ma non si
è ancora svegliata”
“Ok, scusa ma devo staccare, ho
delle
cose da fare”
“Va bene, ciao Rei!”
La ragazza
chiuse la chiamata.
“Ehy novellino! ”
“Ciao Ikari, dopo ti devo fare
alcune domande!”
“Ikari, dov’è
Asuka?”
“Ciao a tutti ragazzi, Asuka non sta
ancora
tanto bene, è sul divano in sala da pranzo”
Hikari si
tolse le scarpe al volo e si fiondò nella stanza.
“Che sconsiderata “
commentò Toji.
Sia Kensuke
che Shinji si misero a ridere sapendo della cotta che Toji provava per
la
capoclasse.
“allora Shinji,
com’è stata la battaglia
contro l’angelo?”
“Beh… non credo che sia
giusto
raccontartelo…sono segreti militari…”
Dall’angolo
spuntò la faccia di Misato “Suvvia
Shinji… il padre di Aida lavora alla NERV,
perciò prima o poi l’avrebbe scoperto, ti do il
permesso”
“Signorina Katsuragi!”
esclamarono i due
studenti compagni di Ikari.
“Ciao ragazzi”
sorrise il capitano.
Il trio si
sedette al tavolo da pranzo così Shinji, oltre a controllare
lo stato di salute
della sua compagna ,poteva rilassarsi bevendo un thè caldo
tra un pezzo e
l’altro della storia.
Nella
stanza
c’erano tutti e assistettero al racconto del suo punto di
vista elogiando molto
le gesta di Rei.
Poi… “Stupido…”
Asuka aveva parlato senza
aprire gli occhi.
“Stupido…
stupido… ti ricordo che io mi sono
messa davanti a proteggere la first con lo scudo, sono io
l’eroina nella storia”
Shinji si
alzò, andò da lei e le accarezzò la
fronte “Sì,
hai ragione… è stata lei l’eroina della
battaglia” sorrisero entrambi.
Mentre
i
ragazzi stavano per preparare la merenda, il campanello
suonò.
“Sarà Ritsuko!”
disse Misato.
Shinji si
prestò ad andare ad aprire la porta.
Davanti a
lui si trovò un paio di occhi color cremesi coperti in parte
da capelli celesti,
un viso pallido con delle linee dolci e tenere.
“Rei!?”
“Ciao, Ikari”
“C-che ci fai qui?”
“Sono venuta a trovare Soryu”
“Ah..” poi
Shinji notò un’altra
persona nella penombra dell’atrio fuori la casa.
“Dottoressa Akagi…hanno
aperto la porta”
disse freddamente la first children.
Ritsuko
chiuse il cellulare e si girò.
“Buonsera a tutti”
“S-salve dottoressa Akagi”
la donna
scavalcò Shinji senza degnarlo di uno sguardo.
“Ritsuko, benvenuta!”
“Ciao Misato,
dov’è la malata?”
“Qui in sala da pranzo”
La
visita
durò poco più di un quarto d’ora, Asuka
ora stava seduta a bere il latte caldo
ancora, era ancora in stato confusionale e Ritsuko aveva
tranquillizzato tutti
dicendo che non era nulla di grave, le sarebbe bastato un po’
di relax.
Shinji
voleva cucinare una cena per tutti, ma in fondo era meglio non avere
troppa
gente con un Asuka ancora convalescente.
Misato aveva
accompagnato i compagni di scuola dei children mentre Ritsuko aveva
accompagnato Rei nel suo appartamento.
“Soryu, vuoi dirmi cosa hai sognato? ”
“Non… non… non
credo che debba saperlo, sono
fatti miei…dopotutto…”
“Non riesco a vederti
così, non ce la faccio…
dimmi cosa devo fare e lo farò.”
Asuka
inspirò ed espirò profondamente.
Shinji non
esitò, si sedette sul divano vicino a lei e le prese le mani
“Farò tutto quello
che potrò per renderti felice e farti tornare quel
bellissimo e stupido
sorriso”
Le si
arrossirono le guance, gli occhi si stavano riempiendo di lacrime, le
mani
calde di Shinji, il tremolio di Asuka, il fruscio del vento fuori casa,
le luci
soffuse… era tutto perfetto.
Lo voleva
tutto per se in quel momento, poi… lui
l’abbracciò ai fianchi e mise la testa
sulla spalla, Asuka fece passare le sue braccia sotto quelle del Third
children
e si aggrappò alla parte alta del busto con la testa
affondata nel petto di
lui, poi le lacrime.
Mentre
guidava i suoi pensieri si spostarono da Asuka a Kaji… le
mancava troppo, aveva
voglia di lui, aveva voglia di sentire le sue mani calde sul suo corpo,
voleva
sentire la sua calda e profonda voce.
Ma questo
per ora era impossibile, doveva rimanere in Germania e sarebbe tornato
solamente tra tre settimane.
Non sapeva
nemmeno se sarebbe rimasto e avrebbe soddisfatto il suo desiderio di
avere una
famiglia oppure sarebbe di nuovo scappato dall’altra parte
del mondo per chissà
quale missione.
Prese il
telefono e mentre era ferma al semaforo compose il numero del suo
fidanzato.
Il telefono
squillò più e più volte.
“Misato?”
“E-ehi Kaji!”
“Come mai mi chiami a
quest’ora?”
“Avevo voglia di sentire la tua
voce…”
“Ooooh, Katsuragi… mi fai
arrossire… pensi
così tanto a me?”
*click*
Misato chiuse la chiamata.
“Dannato Kaji, sa essere odioso
quando si
mette d’impegno”.
Il
capitano
parcheggiò la macchina nel suo posto auto e salì
con calma le scale
dell’edificio.
Aprì la
porta “Ragazzi sono a casa!” nessuna risposta.
Si saranno
addormentati pensò lei.
Arrivò in
sala da pranzo e con stupore trovò Asuka avvinghiata a
Shinji come un koala con
un albero di eucalipto.
Le partì una
risatina.
Entrambi
dormivano, Asuka pareva distrutta ma aveva comunque un sorriso
piacevole sul
viso, mentre Shinji , che aveva una mano tra i capelli di lei e
l’altra che le
stringev la vita, pareva molto contento e al tempo riposato.
Durante la
notte, PenPen uscì dal suo congelatore per andare a mangiare
il resto delle
aringhe lasciate per cena.
Il rumore
dell’elettrodomestico che si metteva in funzione fece
rinvenire Shinji.
Era
completamente buio, la luna illuminava solo una piccola zona della
sala, si
trovava ancora avvinghiata Asuka, la quale non mollava la presa.
E adesso?
E’ così indifesa… debole.
La voglio proteggere, non voglio che succeda
qualcos’altro ad Asuka.
No.
Riuscì a
dimenarsi dalla presa di lei e la prese imbraccio, la portò
nella sua camera,
la mise nel Futon e infine le rimboccò le coperte.
Poi andò
nella sua camera per recuperare il suo letto e lo portò
nella camera della
Second Children e si distese a fianco, in modo da tenerla sotto
controllo.
Chiuse gli
occhi e cadde tra le braccia di morfeo.
La città si
era già svegliata, chi andava al mercato, chi andava a
trovare i parenti fuori
città e chi andava a fare una passeggiata in mezzo al verde.
Rei Ayanami
si era alzata presto per andare a correre al parco, con la speranza di
trovarvi
li Shinji Ikari a fare due passi insieme al suo fidato lettore cassette.
Erano le 10 in punto e lei stava già al parco, un parco
spento, senza foglie,
con alberi spogli e il fiumiciattolo ghiacciato in superficie durante
la notte.
Il sole
splendeva in cielo, scaldava la pelle pallida del viso di Rei.
Cominciò a
correre.
Indossava
una tenuta termica sotto la tuta, perciò le sarebbe bastato
quel poco di
movimento per tenerla al caldo, si era portata il telefono dietro nel
caso che
la dottoressa o il
comandante la
cercassero, in realtà sperava soltanto che solo Shinji Ikari
la cercasse.
Provava
qualcosa per Shinji, fin dalla prima volta che lo vide, era
rimasta…
impressionata.
C’era
qualcosa in lui… ma non capiva cosa… sentiva che
doveva avvicinarsi di più a
lui, che c’era un legame profondo che li univa, ma non sapeva
cosa.
Aveva
passato notti insonni per capire chi fosse il Third Children per lei,
non si
osava a chiedere alla dottoressa Ritsuko, tantomeno al comandante Ikari.
Doveva
scoprirlo, con le sue sole forze.
“Comandante, la disturbo”
“Affatto.” Breve
pausa “Mi dica tutto”
“Allora, per quanto riguarda gli
EVA, lo 01 è
tornato in funzione, tutti gli organi e i danni subiti
nell’ultimo scontro sono
stati riparati”
“Perfetto”
“Allo 02 è stata
sostituita la corazza
esterna a causa del colpo ricevuto nell’ultima battaglia,
danni interni non ne
sono venuti fuori”
“Allo 00 è stata
rimpiazzata la gamba
ed è stato ricalibrato l’intero circuito celebrale”
“Mentre i piloti?”
“Rei Ayanami non ha nessun danni
evidente, né
interno né esterno”
“Asuka Soryu Langley è
svenuta ieri mattina a
causa di uno shock ancora sconosciuto, dubito sia a causa degli angeli,
sto
svolgendo i test proprio ora”
“Shinji Ikari… credo che
dopo la prova
dell’altra sera possa risultare idoneo per continuare a
pilotare lo 01”
“Perfetto, l’importante
che sia tutto pronto”
“Certo, comandante”
“Invece LEI come sta?”
“E’ ancora in criosonno,
abbiamo fatto il
backup dei dati, tutto procede regolarmente.”
“Tutto fila liscio…
insomma.”
“Esatto comandante.”
“Senta dottoressa Akagi, passi nel
mio
ufficio dopo pranzo, avrei da discutere su due cosette.”
“V-va bene Comandante”
Ikari
posò
il telefono nella sua basetta di ricarica.
Cominciò a
picchiettare sulla scrivania, quando gli venne un idea.
Prese il
telefono e chiamò l’ufficio di Fuyustuki.
“Fuyustsuki”
“Dimmi Ikari”
“Mi serve che tu vada oggi stesso
alla NERV
stanziata in America, devi vedere se è possibile aumentare
la velocità di
produzione dello 03”
“Non è possibile chiamare
e basta?”
“Ho detto che devi andare, starai li
per
qualche giorno, ho già preparato il volo.”
“A che ora parto?”
“Hai due ore di tempo”
Il
comandante fece un piccolo sorrisetto.
“Sono io, si… ho bisogno
dell’attrezzatura
domani sul molo”
“Sarò solo, devo
completare la missione entro
domani sera”
“La valigetta? Si, ce l’ho
io… avrai i tuoi
soldi”
Kaji spense
il telefono e lo buttò tra le fiamme che avvolgevano il
bidone.
Era in
attesa di un contatto nella periferia di St. Pietroburgo , nevicava e
si stava
sotto 0 gradi centigradi, non c’era nessuno per le strade,
solo lui dietro un
vecchio
capannone abbandonato, dove dentro teneva un fuoristrada nero e due
computer portatili per la missione.
Sentì il
rumore di un motore di grossa cilindrata, tirò fuori la sua
Glock 17 e si
nascose.
Il motore si
spense e sentì aprire e chiudere una sola portiera.
“Il sole sorge sul domani”
disse la
figura scesa dal fuoristrada “ E
che
l’ombra cadi su di noi” disse
l’agente NERV uscendo dal suo nascondiglio.
Entrambi
puntavano la pistola verso l’altro, poi Kaji riconobbe quella
faccia famigliare
“Ehy Vlad, ti vedo invecchiato”
“E quei capelli sul grigio Kaji?
Cosa ne
dici?”
entrambi risero, sempre puntando la pistola.
“Hai deciso di collaborare con la
NERV alla
fine?” chiese Kaji
“Certo, pagano bene, mi tengono al
sicuro e
tengono al sicuro la mia famiglia”
“Ah, ti sei sposato?”
“Certo, non ti è arrivato
l’invito?”
“No, ero… piuttosto
impegnato ultimamente.”
“Capisco… qui ci sono
tutti i dati che ti
servono, fai attenzione Kaji… è roba pericolosa.”
“lo so, ma… è
per il bene dell’umanità.”
“Beh, è stato un piacere
rincontrarti Kaji,
cerca di stare vivo… abbiamo una bevuta in sospeso”
Kaji si limitò a sorridere.
Il suo
contattò saltò in auto e sfrecciò via,
Kaji ripose la pistola nella fondina.
Rientrò
dentro il capannone e salì al piano superiore.
Si sedette
sulla sedia dell’ufficio e posò la valigia sui
resti di una scrivania.
Era
pensieroso… ieri non si aspettava la chiamata di Katsuragi,
avrebbe messo in
pericolo lui, ma soprattutto lei stessa.
Prese la
foto che aveva nel portafoglio e la baciò
“Aspettami ancora per qualche giorno”
Poi aprì la
valigetta.
All’interno
c’erano due fascicoli e una targhetta con un numero
telefonico stampato sopra.
“Beh, mi aspettavo di più”
Cominciò a
sfogliare i fascicoli, cominciò a sudare, gli occhi erano
sgranati.
“Dannata Seele… sapevo
che la base mobile era
un mezzo acquatico… ma non un fottuto sottomarino nucleare
di fattura
sovietica!”
“La faccenda si complica,
dovrò telefonare il
comandante”
Prese
il
telefono dentro la giacca e chiamò la base NERV.
“Dannato Shinji, mi ha lasciato da
sola…di
nuovo!”
Poi notò che
un braccio sconosciuto stringeva il suo futon, le salirono le lacrime
agli
occhi, Shinji era li e
le stringeva il
futon.
Poi, lui
girò la testa, ancora nel sonno e ad Asuka le venne da
ridere… il Third Children
aveva la bocca spalancata e una
piccola
scia di bava che gli colava sulla guancia.